Fiona Aguila
LA QUARANTENA
Editrice Scuola Secondaria di I Grado "Colombo" 3A
Fiona Aguila
Fiona Aguila
La quarantena
2022 Editrice Scuola Secondaria di I Grado "Colombo" 3A
Editrice Scuola Secondaria di I Grado "Colombo" 3A
Fiona Aguila
La quarantena
Editrice Scuola Secondaria di I Grado "Colombo" 3A
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Ringrazio i dottori e gli infermieri per aver curato le persone che sono state infettate dal virus.I
I
La Quarantena
Era il 21 Febbraio quando il Covid-19 cominciò a dilagare.
Marco e la sua famiglia, guardando la televisione, sentirono che un virus stava infettando molte persone. Iniziarono a preoccuparsi perché sembrava troppo pericoloso: per alcune città sono state disposte misure di quarantena, quasi tutto il mondo è stato contagiato da questo virus.
Il giorno dopo, mentre si sentivano ambulanze con le sirene spiegate correre da ogni punto della città, Marco sentì il telefono squillare, era la mamma di Alberto che lo avvisava che il figlio era positivo al virus. Marco iniziò a preoccuparsi, presto anche la città in cui viveva sarebbe stata messa in quarantena.
Marco e la sua famiglia, guardando la televisione, sentirono che un virus stava infettando molte persone. Iniziarono a preoccuparsi perché sembrava troppo pericoloso: per alcune città sono state disposte misure di quarantena, quasi tutto il mondo è stato contagiato da questo virus.
Il giorno dopo, mentre si sentivano ambulanze con le sirene spiegate correre da ogni punto della città, Marco sentì il telefono squillare, era la mamma di Alberto che lo avvisava che il figlio era positivo al virus. Marco iniziò a preoccuparsi, presto anche la città in cui viveva sarebbe stata messa in quarantena.
Marco era un ragazzo molto socievole e simpatico, amava giocare con i suoi compagni di classe, soprattutto con il suo migliore amico Alberto, era alto ma magro, con gli occhi marroni e i capelli castani.
I casi stavano aumentando, molte persone morivano, altre perdevano il lavoro non riuscendo a mantenere la propria famiglia, gli ospedali erano sempre pieni di pazienti ammalati con ambulanze che partivano e rientravano l’una dietro l’altra, e i supermercati erano sempre pieni di persone in fila solo per comprare il cibo. Le scuole erano chiuse e gli studenti non potevano andarci. In attesa di ricevere comunicazioni sulle soluzioni pensate per continuare le lezioni, molti studenti trascorrevano le giornate giocando ai videogiochi oppure davanti alla televisione.
La scuola ha reagito, si è reinventata e ha iniziato a proporre lezioni online. Purtroppo alcuni studenti non avevano internet o il telefono ma, fortunatamente, Marco si. Con le lezioni online Marco finalmente poteva rivedere i compagni, anche se lui avrebbe preferito vederli in presenza.
I casi stavano aumentando, molte persone morivano, altre perdevano il lavoro non riuscendo a mantenere la propria famiglia, gli ospedali erano sempre pieni di pazienti ammalati con ambulanze che partivano e rientravano l’una dietro l’altra, e i supermercati erano sempre pieni di persone in fila solo per comprare il cibo. Le scuole erano chiuse e gli studenti non potevano andarci. In attesa di ricevere comunicazioni sulle soluzioni pensate per continuare le lezioni, molti studenti trascorrevano le giornate giocando ai videogiochi oppure davanti alla televisione.
La scuola ha reagito, si è reinventata e ha iniziato a proporre lezioni online. Purtroppo alcuni studenti non avevano internet o il telefono ma, fortunatamente, Marco si. Con le lezioni online Marco finalmente poteva rivedere i compagni, anche se lui avrebbe preferito vederli in presenza.
Erano tutti presenti tranne Alberto che era ancora ricoverato in ospedale. Ogni giorno chiedeva alla sua mamma notizie sulle condizioni di salute di Alberto che mancava ormai da due settimane.
Alberto era un ragazzo molto gentile, aiutava tutti i compagni che avevano bisogno di aiuto perché era una persona molto disponibile.
Un giorno, finite le lezioni, arriva il messaggio tanto atteso: Alberto era guarito. L’amico gli scrive che fra tre giorni poteva già tornare a casa e iniziare a frequentare le lezioni online.
La mamma di Marco era un’infermiera, i reparti erano stracolmi di pazienti ricoverati e lei doveva fare dei turni estenuanti. Si vedevano pochissimo perché quando rientrava era stanchissima e a malapena riusciva a fare una doccia prima di crollare. A volte mancava giorni interi da casa per coprire i turni di colleghi mandati in isolamento perché avevano contratto il virus. Marco era impegnato con le lezioni e questo lo faceva distrarre dalla situazione tragica che si andava aggravando.
Alberto era un ragazzo molto gentile, aiutava tutti i compagni che avevano bisogno di aiuto perché era una persona molto disponibile.
Un giorno, finite le lezioni, arriva il messaggio tanto atteso: Alberto era guarito. L’amico gli scrive che fra tre giorni poteva già tornare a casa e iniziare a frequentare le lezioni online.
La mamma di Marco era un’infermiera, i reparti erano stracolmi di pazienti ricoverati e lei doveva fare dei turni estenuanti. Si vedevano pochissimo perché quando rientrava era stanchissima e a malapena riusciva a fare una doccia prima di crollare. A volte mancava giorni interi da casa per coprire i turni di colleghi mandati in isolamento perché avevano contratto il virus. Marco era impegnato con le lezioni e questo lo faceva distrarre dalla situazione tragica che si andava aggravando.
Solo dopo mesi i casi di Covid sono diminuiti e il governo ha comunicato che le persone potevano uscire continuando a rispettare le regole anticovid.
Il lavoro attento e assiduo della comunità scientifica ha permesso di trovare un vaccino messo a disposizione di tutta la popolazione. Le persone vaccinate hanno potuto avere il Greenpass, un certificato che ha permesso di tornare ad una quasi normalità.
Il Greenpass, rilasciato dopo aver fatto il vaccino o un tampone molecolare, serviva per viaggiare ed entrare dentro i ristoranti ma anche per spostarsi con i mezzi pubblici. Anche le scuole stavano per riaprire quindi molti studenti si preparavano per frequentare le lezioni in presenza.
Era sabato e Marco era uscito. Per la prima volta in giro vedeva tutte le persone con la mascherina, alcune erano già state vaccinate e presto anche lui lo sarebbe stato. Vide Alberto con alcuni dei suoi compagni e finalmente si sono potuti salutare guardandosi direttamente negli occhi, senza uno schermo che li dividesse.
Il lavoro attento e assiduo della comunità scientifica ha permesso di trovare un vaccino messo a disposizione di tutta la popolazione. Le persone vaccinate hanno potuto avere il Greenpass, un certificato che ha permesso di tornare ad una quasi normalità.
Il Greenpass, rilasciato dopo aver fatto il vaccino o un tampone molecolare, serviva per viaggiare ed entrare dentro i ristoranti ma anche per spostarsi con i mezzi pubblici. Anche le scuole stavano per riaprire quindi molti studenti si preparavano per frequentare le lezioni in presenza.
Era sabato e Marco era uscito. Per la prima volta in giro vedeva tutte le persone con la mascherina, alcune erano già state vaccinate e presto anche lui lo sarebbe stato. Vide Alberto con alcuni dei suoi compagni e finalmente si sono potuti salutare guardandosi direttamente negli occhi, senza uno schermo che li dividesse.