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Foto di classe della 4^B di Scienze Umane del Polo liceale di Monopoli
Questo terzo quaderno ha una dedica, perché, mentre a scuola si discuteva dell'importanza dell'educazione per la salute del singolo e della società, è avvenuto un altro orrendo crimine contro una donna.
Le studentesse non avrebbero voluto fare questa dedica a Giulia, perchè a tutti sarebbe piaciuto che fosse viva, che si fosse laureata e che continuasse a disegnare fumetti.
Le ragazze della quarta B delle Scienze Umane hanno disegnato per Lei e per tutte le vittime di una cattiva educazione.
Ogni studentessa ha creato un fumetto ispirandosi a fatti di cronaca o a episodi legati ad esperienze raccontate o vissute da conoscenti.
Una studentessa ha scritto un testo di denuncia, con il quale si conclude il nostro quaderno.
Prof.ssa Loredana Ratti
Le studentesse non avrebbero voluto fare questa dedica a Giulia, perchè a tutti sarebbe piaciuto che fosse viva, che si fosse laureata e che continuasse a disegnare fumetti.
Le ragazze della quarta B delle Scienze Umane hanno disegnato per Lei e per tutte le vittime di una cattiva educazione.
Ogni studentessa ha creato un fumetto ispirandosi a fatti di cronaca o a episodi legati ad esperienze raccontate o vissute da conoscenti.
Una studentessa ha scritto un testo di denuncia, con il quale si conclude il nostro quaderno.
Prof.ssa Loredana Ratti
DEDICATO A LORO
Giulia Cecchettin amava disegnare e amava il comics.
Le ragazze della 4^ BSU si sono cimentate per la prima volta con la narrazione tramite fumetto e dedicano questo e book a Giulia, a tutte le vittime di violenza che non ci sono più, a coloro che, come Dory Colavitto di Monopoli sono sopravvissute, e a tutte quelle donne che subiscono violenza psicologica, fisica ed economica.
Giulia Cecchettin amava disegnare e amava il comics.
Le ragazze della 4^ BSU si sono cimentate per la prima volta con la narrazione tramite fumetto e dedicano questo e book a Giulia, a tutte le vittime di violenza che non ci sono più, a coloro che, come Dory Colavitto di Monopoli sono sopravvissute, e a tutte quelle donne che subiscono violenza psicologica, fisica ed economica.
LA CATTIVA EDUCAZIONE
La cattiva educazione
Questa mattina non mi son svegliata
E l'invasore ce l'avevo in casa
Inseguita, controllata, minacciata
Nel tossico vestito dell'amore
Una camicia di veleno quel vestito
Che brucia il tempo e tutte le sue ore
Il pentimento e poi le scuse e il farò meglio
Sono le maschere che hanno armato il coltello
Son stati i padri, è stato il sacrificio
Son stati i rifiuti a cui non si è educati
È stata la cattiva educazione
Che non ha mai insegnato l'emozione
È stato il falso romanticismo
Che non si romanzi più l'orrore e il disonore
Non c'è niente, niente da salvare
Chi ha ucciso, ha ucciso e questo è criminale
E l'abbandono, dicono, e la gelosia
Come se in fondo fosse un poco colpa mia
E un'altra volta è lui a prendere la scena
È ancora lui ad invocare pena
Coi chiodi del possesso alza la voce
La passione che ti porta in croce
Nel silenzio delle porte e poi ti uccide
Con tutto quello che al mondo non si dice
Son state le botte date a mia madre
Son stati i soldi in una mano sola
È stato il domicilio, è stato per mio figlio
Son stati i secoli di fischio al gatto
È stato il corpo esposto e nascosto
Son stati i secoli di cattiva educazione e di prigione
Del corpo offeso dall'amore
Questa mattina non mi son svegliata
E il carnefice ce l'avevo in casa
Non è stata la sfortuna, è stata la maledizione
Che procede di generazione in generazione
Questa mattina non mi son svegliata
VINICIO CAPOSSELA
Questa mattina non mi son svegliata
E l'invasore ce l'avevo in casa
Inseguita, controllata, minacciata
Nel tossico vestito dell'amore
Una camicia di veleno quel vestito
Che brucia il tempo e tutte le sue ore
Il pentimento e poi le scuse e il farò meglio
Sono le maschere che hanno armato il coltello
Son stati i padri, è stato il sacrificio
Son stati i rifiuti a cui non si è educati
È stata la cattiva educazione
Che non ha mai insegnato l'emozione
È stato il falso romanticismo
Che non si romanzi più l'orrore e il disonore
Non c'è niente, niente da salvare
Chi ha ucciso, ha ucciso e questo è criminale
E l'abbandono, dicono, e la gelosia
Come se in fondo fosse un poco colpa mia
E un'altra volta è lui a prendere la scena
È ancora lui ad invocare pena
Coi chiodi del possesso alza la voce
La passione che ti porta in croce
Nel silenzio delle porte e poi ti uccide
Con tutto quello che al mondo non si dice
Son state le botte date a mia madre
Son stati i soldi in una mano sola
È stato il domicilio, è stato per mio figlio
Son stati i secoli di fischio al gatto
È stato il corpo esposto e nascosto
Son stati i secoli di cattiva educazione e di prigione
Del corpo offeso dall'amore
Questa mattina non mi son svegliata
E il carnefice ce l'avevo in casa
Non è stata la sfortuna, è stata la maledizione
Che procede di generazione in generazione
Questa mattina non mi son svegliata
VINICIO CAPOSSELA