IL SUONATORE DI TIORBA

L’ opera è attribuita a un artista romano, Antiveduto Gramatica. Non si conosce l’esatta data di nascita di Antiveduto collocabile sul finire del 1570 o all’inizio dell’anno successivo. Egli fu un pittore molto attivo e apprezzato della Roma dei Papi del Rinascimento che,per riaffermare il potere della chiesa commissionarono a grandi artisti opere che ancora oggi possiamo ammirare. Antiveduto realizzò per lo più dipinti a soggetto religioso. Nella sua bottega romana passarono molti allievi tra cui il Caravaggio. Il nome ANTIVEDUTO è davvero originale e poco consueto.
Ma come mai proprio questo nome? Si racconta che il padre Imperiale e la madre Artemisia, incinta, si trovassero in viaggio in Toscana nei giorni vicino al parto. Il padre Imperiale era preoccupato e prevedeva un parto imminente. Quando il bimbo nacque, il padre volle chiamarlo ANTIVEDUTO (cioè: “ti ho visto prima”) proprio a sottolineare che aveva pre-visto la sua nascita.

CHI È L’ ARTISTA?

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IL MUSICISTA

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Antichi documenti ci consentono di identificare il giovane uomo con un musicista e compositore noto nella Roma del tempo, Cesare Marotta. Specializzato come suonatore di clavicembalo Marotta fu apprezzato artista, e lavorò nelle corti delle importanti famiglie della aristocrazia romana, componendo musiche e suonando diversi strumenti. Marotta sta imbracciando una tiorba , antico strumento a corde di origine francese, simile al liuto e alla viola, ma con un numero molto maggiore di corde, e un suono più profondo,e ricco.

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LA TIORBA

Grande liuto basso caratterizzato sia da una paletta rivolta verso l’interno tipicamente liutistica a cui sono fissate le corde tese sulla tastiera, sia da un prolungamento del manico, da cui partono un numero variabile di bordoni ben più lunghi delle altre corde, i quali venivano suonati esclusivamente a vuoto. Nella loro parte terminale tutte le corde sono fissate ad un ponticello. Tale strumento può arrivare a montare sino a 12 paia di corde.
Si distinguono due tipi di tiorba: la tiorba romana, detta principalmente chitarrone, e la tiorba indicata anche come padovana, differenti per numero di cori (corde) in quanto la tiorba padovana ne conta otto sul manico e otto bordoni, e per le dimensioni di cassa armonica, manico e tratta, che nel chitarrone sono più lunghi.

OCCHIO AI DETTAGLI

da notare le corde finissime dello strumento

La cura nel raffigurare le note sul pentagramma dello spartito aperto

GLI AUTORI

Questo libro è stato realizzato da tre alunni della 4D : Canino Sveva , Mancin Andrea e Scarlata Rocco.