LE FIABE - aprile 2020

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C'era una volta Sthan, un bambino molto buono e simpatico che viveva a South Park, un paesino in mezzo al bosco. Ogni mattina Sthan per andare a scuola doveva passare davanti a una caverna dove abitava Capman, un orco gigante, con la testa grande, la bocca enorme e la barba lunghissima. Tutti avevano paura di lui! Un giorno l'orco affamato vide passare il bambino e lo catturò per mangiarlo ma Sthan era troppo magro, così la bestia decise di chiuderlo in una gabbia e dargli tanto cibo per farlo diventare paffutello. Dopo qualche tempo, l'orco si allontanò dalla caverna per andare a prendere la legna che gli serviva per accendere il fuoco e cucinare finalmente Sthan. Nel frattempo passò di lì una vecchietta che sentì piangere il bambino, entrò nella caverna e gli chiese che cosa era successo. Dopo aver ascoltato tutto, la vecchietta gli diede il suo scialle e gli disse che doveva farlo indossare all'orco. Quando la bestia tornò, il bambino gli raccontò che avevano lasciato un regalo per lui. L'orco era molto contento e indossò subito lo scialle magico. All'improvviso divenne piccolo piccolo. Così Sthan lo prese tra le sue mani, rubò la chiave della sua gabbia, si liberò e scappò via veloce. Poco dopo Catman fu mangiato da un lupo feroce e affamato!

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Fiabe raccolte dalla maestra Francesca Armanetti a.s. 2020-2021

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C'era una volta nel paese Arcobaleno una principessa di nome Serena che ogni mattina passeggiava nel giardino del suo castello.&nbsp; Nelle vicinanze viveva anche un drago cattivo che la osservava di nascosto. Un giorno il drago rapì la principessa e la imprigionò in una gabbia. Il drago la sorvegliava tutto il giorno, Serena era disperata e impaurita di essere mangiata da quel mostro.. All'improvviso “Poofh” apparve la fata Margherita. Il drago si era addormentato e la fata con un incantesimo realizzò una chiave per aprire la gabbia. Serena fu libera e tornò al castello con la fata. Nel frattempo il drago si svegliò e rincorse la principessa. Appena la raggiunse il drago, incantato dalla sua bellezza, non riuscì a divorarla e la lasciò andare. Come per magia, il drago si trasformò in un bellissimo principe. Il drago infatti era l’erede legittimo di un re ed era stato vittima di un incantesimo. Una vecchia strega, eterna rivale della sua famiglia, lo aveva trasformato, sin dalla nascita, in un drago, l’incantesimo sarebbe svanito solo quando una fanciulla sarebbe riuscita a fuggire dalle sue grinfie. Quando Serena vide il principe se ne innamorò, anche lui non aveva mai visto niente di così adorabile, così ii due si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.

Alunni della classe III A Scuola Primaria

Istituto Comprensivo "Francesco Jovine" - Campobasso a.s. 2019-2020

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Il cavaliere, la principessa e il bambino

C'era una volta, in un grande castello, una principessa, il suo bambino di nome Leopold e un cavaliere. Un giorno mentre Leopold giocava con i suoi amici, nel grande giardino del castello, venne rapito da una strega cattiva e un orco. Dopo averlo rapito lo portarono in una grande torre, in cui viveva anche un drago molto veloce che, con il suo fuoco bruciava chiunque si avvicinasse. La principessa, disperata, chiese al cavaliere di aiutarla a liberare suo figlio. Il cavaliere per primo si rivolse al re che gli donò un esercito di uomini, poi chiese aiuto ad una sua amica fata la quale gli diede una polvere magica da mettere sulle spade, che sarebbero diventate più grandi e indistruttibili, perfino il fuoco del drago non le avrebbe scalfite. La fata gli donò anche una chiave magica per aprire la torre. Quando il cavaliere arrivò con il suo esercito alla torre iniziò il combattimento contro il drago. Subito la bestia feroce sputò fiamme sull'esercito ma il suo fuoco non riuscì a danneggiare nessuno perché il fuoco, lanciato dal drago, rimbalzava sulle grandi spade degli uomini e ritornava indietro. L'animale feroce morì bruciato con il suo stesso fuoco. Il cavaliere catturò la strega e il suo amico orco e con la chiave magica aprì la porta della torre e della cella dove era imprigionato Leopold. Il re per ringraziare il cavaliere per quanto aveva fatto offrì in sposa sua figlia, la principessa, che subito accettò. I due si sposarono e vissero felici e contenti con il piccolo Leopold.

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C’era una volta&nbsp;in un regno una principessa felice insieme alle sorelle. Un giorno la principessa e le sorelle uscirono dal castello per andare a giocare nel bosco e per raccogliere i fiori. Mentre passeggiavano trovarono una casetta, erano troppo curiose così entrarono. La casetta era di una strega. Quando la strega rientrò si arrabbio moltissimo e trasformò la principessa in una rana. Le sorelle scapparono per chiedere aiuto. Trovarono un principe su un cavallo e lui le aiutò. Andarono insieme nella casa della strega e lui con la bacchetta della strega fece tornare la principessa. I due si innamorarono e vissero felici e contenti.

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Tanto tempo fa in primavera tutti gli animali si svegliavano dal letargo nella foresta e si faceva sempre una festa. Una volta però tutti gli animali erano tristi e non c’era nessuna festa. Lola la cerbiatta chiese il perché e gli animali della foresta le risposero in coro “Ma non l'hai saputo? Siamo tutti tristi perché la principessa Ariana, che veniva ogni primavera nella foresta, è sparita!”

C’era una volta un coniglio di nome Federic. Il coniglio doveva attraversare un ponte traballante. Vide un uccello e gli chiese se poteva aiutarlo portandolo sulle spalle. L’uccello non ce la faceva e se ne andò. Il coniglio vide un’aquila e le chiese aiuto. L’aquila non ce la faceva e andò via. Il coniglio vide un uomo con un drone ma si spaventò. L’uomo gli disse di non spaventarsi e che lo avrebbe aiutato. L’uomo aiutò Federic mettendolo sul drone facendolo arrivare sull’altra parte del ponte. Federic gli disse che lui era un coniglio magico. Federic gli chiese se voleva addomesticarlo. L’uomo disse di sì e vissero tutti felici e contenti.&nbsp;&nbsp;

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C’era una volta una bellissima principessa che viveva in una casetta di pan di zenzero in mezzo al bosco. Era invidiata da tutti per la sua bellezza. Così che un giorno, una strega che abitava di lì, gelosa, voleva trasformarla in qualcosa di brutto. Si procurò una spada con un potere magico: quello di poter trasformare. Andò quindi alla casa della principessa, bussò e la fanciulla la accolse con dolcezza. La strega non aspettò altro, e con un colpo di spada la trasformò in un orribile ratto, e scappò. Felice di aver raggiunto il suo obiettivo, tornò a casa. Passò di lì un cavaliere che stava facendo una passeggiata con il suo cavallo e sentì un lamento. Si affacciò alla finestra e vide il piccolo topino. Capì la situazione, ed entrò. Il topino gli spiegò che serviva qualcosa di magico per farla tornare come prima. Così il cavaliere andò da una fata e le chiese aiuto. La principessa con un colpo di bacchetta di fata ritornò ad essere bellissima come prima. Avendola salvata, i due si sposano e vissero per sempre felici e contenti.

Poi accadde una cosa sconvolgente, incontrarono un&nbsp;orso&nbsp;che era altissimo e grandissimo, dopo alcuni momenti di terrore Sonia si avvicinò all'orso e capì che era una mamma che voleva solo difendere i suoi cuccioli, infatti ad un certo punto&nbsp;vide sbucare da dietro mamma-orso due testoline: erano due cuccioli di orso ed erano troppo carini. Così Sonia e la famiglia di orsi fecero amicizia e giocarono insieme correndo tra gli alberi. Quando fu sera Sonia e Alice decisero di rientrare, ma dopo molti chilometri di cammino trovarono un bar e mangiarono il&nbsp;gelato, giocarono&nbsp;a pallone&nbsp;e finalmente ritornarono&nbsp;a casa&nbsp;ma all'improvviso sentì la campanella della scuola e capì che&nbsp;si&nbsp;era persa di nuovo nei suoi sogni.&nbsp; Sonia ancora oggi continua a giocare con Alice. Non le importa se la prendono in giro perché lei sa che Alice la proteggerà da&nbsp;tutti i mali.

C’era una volta un anno un po' sfortunato il 2020. I primi due mesi dell’anno erano trascorsi normalmente... tutti lavoravano e i bambini andavano a scuola e&nbsp;si lamentavano&nbsp;come sempre dei compiti. Un giorno una notizia terribile, a cui però nessuno credette: dalla Cina era in arrivo un terribile virus che faceva ammalare i nonni e le persone. Qualche giorno dopo improvvisamente fu chiusa la scuola e i bambini erano un po' tristi, non si erano neppure salutati.&nbsp; All'inizio i bambini erano contenti sembrava di stare in vacanza, ma il virus cattivo cresceva, cresceva e faceva sempre più paura. Tanti nonnini volarono in cielo e le notizie dal telegiornale erano sempre più spaventose. Fu fatta la legge che tutti dovevano restare in casa. Un po' era anche divertente... i bambini dormivano fino a tardi e facevano i dolci e la pizza con le mamme, ma poi la mancanza dei compagni e delle maestre era sempre più forte; per fortuna c'era internet e così ci si&nbsp;poteva vedere facendo le video-chiamate. Tutti gli scienziati del mondo lavoravano per combattere il COVID19 e il mostruoso virus piano piano iniziò ad indebolirsi fino a che un po' alla volta tutto tornò alla normalità e finalmente il telegiornale disse che si poteva uscire&nbsp;e tornare alla vita normale.&nbsp; I&nbsp;bambini felici tornarono a scuola e non dissero mai più di non voler andare a scuola.

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C'era una volta un cavaliere che viveva in un bosco tranquillo, pieno di animali e folletti, dove non succedeva mai niente! Un giorno il Re gli chiese di aiutarlo perché gli orchi della foresta nera volevano distruggere il suo Regno e rapire sua figlia Ludovica. Il cavaliere decise di aiutarlo. Durante il cammino, sulla riva del lago, incontrò il capo dei folletti che gli offrì il suo aiuto e gli donò un arco magico. Arrivati nella foresta nera degli orchi con l'arco magico uccisero il capo orco Grumm. Tutti gli altri orchi scapparono via abbandonando il&nbsp;piano di distruggere il regno del Re. Il Re ringraziò il cavaliere dandogli il permesso di&nbsp;&nbsp;sposare sua figlia, la&nbsp;bellissima principessa. Il folletto restò per sempre accanto agli sposi&nbsp;per aiutarli&nbsp;&nbsp;nella&nbsp;loro vita. E vissero tutti felici e contenti.

Tanto tempo fa vivevano in una foresta incantata due bambini. Giocavano tutto il giorno nel bosco e un giorno trovarono una casetta. La porta era aperta così entrarono e videro che gli interni erano fatti di dolci. Viveva lì una nonnina che in modo arrogante disse loro di non toccare nulla. I bambini però avevano una fame tremenda perché era tre giorni che non mangiavano. Approfittando della distrazione della nonnina, i due bambini iniziarono a mangiare gli oggetti che li circondavano fatti di cioccolato, zucchero filato e caramelle. Quando la nonnina se ne accorse si agitò molto e iniziò a piangere. Dalle sue lacrime uscirono degli gnomi che pronunciarono delle paroline: “Amore, amicizia e felicità trasforma queste lacrime in dolci”. All’improvviso le lacrime si trasformarono in dolci. La nonnina in verità era molto buona, così preparò un bel cestino pieno di dolci e lo regalò ai due bambini che ebbero da mangiare per un bel po’ di giorni.

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C’era una volta, tanto tempo fa, una bella principessa che andava in giro con Reginella, la sua gattina. Ogni giorno la principessa si preparava, usciva dal castello e si incamminava nella foresta dove c’erano gnomi e fate che giocavano felici insieme. La principessa un giorno mentre passeggiava con Reginella, sentì dei passi dietro di lei. Si girò e vide una brutta strega. La principessa si spaventò e scappò ma la brutta strega, che era gelosa della bellezza della principessa, la toccò con il suo bastone e la trasformò in uno scoiattolo. La povera principessa correva e saltava tra gli alberi e per fortuna incontrò una Fata. Le chiese aiuto, la Fata la riconobbe e la aiutò. Tirò fuori la sua chiave magica per portare la principessa nella sua casa che era un bellissimo fiore giallo. Grazie a questa chiave magica riuscì a rinchiudere la brutta strega in una gabbia facendola diventare sempre più brutta. La principessa, dopo questo incantesimo tornò ad essere la bella principessa di sempre e per ringraziare la Fata la portò con tutta la sua casa, il meraviglioso fiore giallo, nel suo castello e si fecero compagnia per tutta la vita.

“Come fate a sapere che la principessa Ariana è sparita, non avete le prove” disse Lola rimproverandoli. Tipete allora disse a Lola: “Arianna prima di partire per la foresta ogni anno organizza una festa, i canti e i balli si sentono fino alla mia tana… non se ne sarebbe andata senza salutarci!” Butterfly la volpe aggiunse: “Quest'anno non si sono sentiti canti e balli ma solo fruscii di foglie. Ci dispiace Lola!” Lola non si perse d’animo ed esclamò: “Andiamo a chiedere aiuto al principe Filippo, quello della favola di Aurora si sono lasciati molto tempo fa!” Il gufo John chiese: “Dove abita il principe Filippo?” “Vicino alla tana di Tippete c'è una specie di sentiero tracciato da Filippo per trovare la strada di ritorno” rispose Lola. Butterfly esclamò: “Non dobbiamo perdere neanche un istante... Andiamo! I quattro amici si incamminarono verso la casa di Filippo. Il principe fu subito disposto ad aiutarli e si organizzarono per ritrovare la principessa. Il gruppo si divise per cercare in più direzioni. Dopo un bel po’ di strada Filippo e la cerbiatta trovarono Ariana in una capanna che faceva la sguattera e lavorava giorno e notte per la regina cattiva, una vera strega malefica, che voleva regnare su tutto il mondo. “Bene! - disse Filippo alla cerbiatta - Io ucciderò la strega mentre tu prenderai Ariana e la porterai sulla schiena nella foresta. Sì andiamo così il loro piano era funzionante appena tutti anacoreta Arianna ti ringrazio con un bellissimo canto alla fine Arianna e Filippo si sposarono e vissero felici e contenti.

C’era una volta in un paese lontano un cavaliere bello, forte e senza paura ma che non dormiva mai. Un giorno una vecchina gli raccontò che in un altro paese ci stava un drago che teneva prigionieri un pastore e sua moglie . “Poverini nessuno va a aiutarli” disse la vecchina. Il cavaliere senza pensarci corse ad aiutarli. Davanti a una casetta stava seduto un grosso drago. Il cavaliere si avvicinò e con un filo d’erba inizio a fargli il solletico. Il drago scoppiò in una ridarella e scappò via tra una risata e uno sbuffo. Il pastore e la moglie ringraziarono il cavaliere offrendogli la cena. Il cavaliere dopo cena, stanco si addormentò per la prima volta. Al mattino, con grande stupore, al posto del cavaliere si trovarono davanti un bambino ed è così che il pastore e la moglie diventarono genitori.

C'era una volta un paese molto lontano che si chiamava Orcolandia. Si chiamava così perché era popolato da tantissimi orchi. Alcuni erano buoni altri erano cattivi. Il più cattivo si chiamava Peppone ed era molto temuto perché andava a caccia di animali e bambini da mangiare. La gente stava sempre chiusa in casa per paura di incontrarlo, ma lui distruggeva lo stesso le case per far scappare le persone, catturarle e ucciderle. Un giorno passò di lì un giovane cavaliere e vide il paese deserto e con tante case distrutte. Incontrò una vecchina che era una maga e chiese a questa vecchina perché il paese era deserto. La vecchina disse al giovane cavaliere che c'era un orco che terrorizzava la gente e che nessuno riusciva a salvarsi perché era troppo forte. Il cavaliere chiese alla vecchina cosa poteva fare per sconfiggere l'orco. La vecchina gli disse: "Tieni questa chiave, così potrai rinchiudere l'orco. Questa è una chiave magica, una volta chiusa non si riaprirà mai più". Il cavaliere si travestì da orco, si finse un suo amico e gli disse: "Vieni con me perché c'è un problema alle celle del castello". L'orco lo seguì, entrò nella cella e il cavaliere velocissimo chiuse la porta con la chiave magica che gli aveva dato la vecchina. Così l'orco rimase chiuso per sempre nella cella fin quando non morì. Nel paese vissero tutti felici e contenti e per ringraziare il cavaliere lo fecero re.

Tanto tempo fa, in una palude vicino ad un paesino, faceva il bagno un fanciullo. Appena si immerse vide poco distante una forma oscura e gigantesca, così prese subito la sua barca e andrò a controllare meglio cosa fosse. C’era un pesce chiamato spaccaossa. Il pesce appena lo vide lo attaccò e gli spaccò la barca. Il fanciullo, visto che non era lontano dalla riva, nuotò più veloce che poté è uscì dall'acqua. Corse subito a casa è prese il suo cavallo con il quale galoppò verso il castello dove c'era un suo amico cavaliere che aveva una preziosa spada magica. I due amici si misero sul cavallo e andarono alla palude. Appena arrivati il pesce spaccaossa saltò fuori e per poco non prese il fanciullo. Il cavaliere impugnò la spada magica e ne diede una anche al suo amico.&nbsp; I due presero una barca e andarono verso il pesce spaccaossa. Il pesce con un solo colpo spaccò la barca e i due amici finirono nell'acqua. Il cavaliere si immerse e colpì il pesce con la sua spada magica ma il pesce, molto resistente, non morì, lo spaccaossa andò in superficie e attaccò il ragazzo. Mentre il cavaliere teneva forte la sua spada infilzata nel pesce il fanciullo con la sua spada sferrò un colpo negli occhi. Il pesce colpito a morte dai due valorosi ragazzi, morì. Tutto il paese visse per sempre felice e contento.

C'era una volta una bambina che viveva vicino ad un bosco magico. Mentre stava facendo una passeggiata incontrò una strega malvagia che le fece un incantesimo. Da quel momento ogni volta che la bambina parlavano dalla sua bocca uscivano delle rane. La bambina, sapendo che là vicino abitava a una fata molto buona e innamorata di tutti i bambini, andò da lei nella speranza che rompesse quell'orrendo incantesimo. Arrivò trafelata ma quando aprì bocca iniziarono ad uscire tante piccole rane. La fava, che conosceva benissimo la perfida strega, intuì subito che era opera sua così fece il contro-incantesimo. Subito l'incantesimo si ruppe e la bambina le racconto quello che era successo. Erano anni che la fata buona lottava contro la perfida strega e l'unica cosa che poté fare era donare alla povera bambina lo scialle dell'invisibilità. La bambina indossò lo scialle magico ogni volta che aveva voglia di fare una passeggiata ma escogitò un piano per sconfiggere la strega. Un giorno, con il mantello dell'invisibilità si finse uno spirito maligno, la strega si spaventò così tanto che sparì e nessuno più la vide nel villaggio. Da quel giorno tutti vissero felici e contenti.

C’era una volta una bambina di nome Sofia che viveva in una villa molto spaziosa nella città delle marmotte. Una notte mentre dormiva e stava sognando, dalla sua camera udì delle voci, si affacciò alla finestra e vide un omino basso e buffo con un cappello a cono. Era uno gnomo e la stava chiamando per chiederle aiuto dicendo: “Sofia scendi subito ti devo portare in un posto magico.” La bambina incredula si preparò e scese le scale per andare incontro allo gnomo. Si incamminarono e attraversarono un bosco, era magico. Ad un certo punto del loro percorso si trovarono di fronte ad una cascata. Superata la cascata apparve davanti ai loro occhi una visione incredibile, cinque regni incantati: il regno dei dolci, dei vestiti, dei cuori, dei balocchi e delle giostre. Lo gnomo le spiegò la storia di quei regni e le disse che gli abitanti correvano un grave pericolo. C’era infatti il quinto regno, quello delle giostre, governato da un Orco malvagio che voleva conquistare con la forza gli altri regni. Ecco perché lo gnomo inviato dal Re del regno dei dolci, il saggio Re Pasticciere, si era recato a chiedere aiuto a Sofia.

C’era una volta una bambina di nome Sonia. Tutti i suoi amici di classe la chiamavano SOGNATRICE perché amava perdersi nei suoi sogni. A volte la prendevano anche in giro e la maestra andava su tutte le furie quando spiegava un nuovo argomento e lei non ascoltava . Era figlia unica e la sua amica immaginaria, Alice, era molto più di un fratello o una sorella. Alice aveva una testa da gattino il tronco da tigre e una coda a pois rosa. Un giorno SONIA&nbsp;sognò&nbsp;che con la sua amica stavano facendo una&nbsp;camminata, ad un certo punto s’addentrarono in un bosco... allora la bambina&nbsp;salì in groppa&nbsp;ad Alice&nbsp;godendosi il&nbsp;cinguettio&nbsp;degli uccelli&nbsp;e il fruscio delle foglie&nbsp;che si muovevano. Incontrarono molti animali:&nbsp;un gruppo di lepri tra cui&nbsp;alcuni cuccioli, dei cerbiatti cuccioli e più in là anche i loro genitori.&nbsp;

Il Re Pasticciere infatti aveva visto nella sua pentola magica che l’unica persona che poteva aiutarli contro l’orco era quella bambina che abitava nella grande villa nella città delle Marmotte e che si chiamava Sofia. Lei rimase senza parole e non aveva alcuna idea di come poter aiutare lo gnomo e gli abitanti dei regni. Gli venne un’idea. Si ricordò della sua vecchia nonna molto saggia che sempre le aveva dato aiuto e ottimi suggerimenti per risolvere i problemi. Allora ci andò. La nonna, ascoltato l’accaduto, le diede una chiave magica e le disse: “Con questa risolverai il problema” e non le disse altro. Sofia non aveva la minima idea di cosa potesse fare con quella chiave. Tornò ai cinque regni. Fece vedere la chiave allo gnomo dicendogli che non sapeva come usarla. Lo gnomo come vide la chiave, saltò di gioia. Spiegò a Sofia che nel regno dei balocchi c’era sempre stata una gabbia talmente grande che avrebbe potuto mettere in gabbia l’orco, ma l’unico problema era che non avevano mai trovato la chiave per aprirla ed era proprio quella che aveva Sofia. Si radunarono insieme ai quattro Re dei regni ed escogitarono un piano per attirare l’orco malvagio nella gabbia. Il piano consisteva nel mettere la gabbia davanti casa dell’orco e renderla trasparente, in modo che l’orco appena attirato al di fuori della casa, sarebbe finito nella gabbia. A quel punto la gabbia, grazie alla chiave magica data dalla nonnina a Sofia, si chiuse automaticamente imprigionando per sempre l’orco. E cosi fecero. I quattro Re dei regni, lo gnomo e Sofia organizzarono una grande festa con tutti gli abitanti e nominarono proprio Sofia Regina del quinto regno. E vissero tutti felici e contenti.

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C'era una volta un principe che viveva in un bellissimo castello con suo padre e sua sorella.&nbsp; Erano due figli obbedienti che eseguivano anche i peggiori ordini. La sorella aveva una serva che le sbrigava tutte le faccende e la accontentava in tutto; anche il fratello avrebbe voluto un servo tutto suo. Un giorno arrivò un ragazzo che il principe propose come suo servo. Era Cornelius Sick, un terribile mostro, e tutti gli abitanti erano spaventati da lui. Il re, non avendolo riconosciuto, accolse il ragazzo e lo ospitò in una stanza del castello. Una sera la principessa sentì, origliando dalla porta della stanza di Cornelius, che il malvagio servitore stava organizzando di uccidere tutti gli abitanti del castello.&nbsp; La principessa, spaventata, corse da un drago che viveva in una lugubre caverna nel bosco, gli raccontò l’accaduto e chiese il suo aiuto. Il drago, che conosceva molto bene Conelius Sick diede alla principessa un bastone dorato con poteri magici: se Conelius lo avesse toccato si sarebbe trasformato in un insetto. Arrivata al castello la principessa offrì in dono il bastone a Cornelius che, appena lo toccò, si trasformò in una mosca.&nbsp; L’abilissima principessa con il suo fazzoletto schiacciò la mosca e sconfisse il temibile mostro. Da allora tutta la gente del paese visse per sempre felice e contenta.

Un orso pigrone, ma molto goloso, non voleva andare a fare le provviste per l'inverno come facevano i suoi amici. Loro non giocavano più con lui perché erano indaffarati alla ricerca di scorte per l'inverno. Dopo un po' di tempo anche lui si rese conto che l'inverno era alle porte, così decise di mettersi all'opera, entrò nel bosco ma trovò ben poco perché gli altri animali avevano arricchito il loro bottino. L'inverno arrivò, passarono i mesi e le provviste dell'orso finirono in fretta. Preso dalla fame l'orso andò dai suoi amici scoiattoli e chiese loro se erano disposti a dividere le loro provviste con lui in cambio di una morbida e calda coperta di pelo. Gli scoiattoli accettarono sapendo che il caro orso aveva imparato la lezione. Tutti insieme trascorsero l'inverno e l'orso capì che chi trova un'amico trova un tesoro, ma capì anche che c'è un tempo per riposare e per giocare e c'è anche un tempo per lavorare.

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