Prefazione
In quest’anno particolare di emergenza sanitaria, le restrizioni per contenere il numero di contagi non ci hanno permesso di svolgere al meglio il nostro tradizionale spettacolo teatrale.
Tuttavia, noi e le nostre insegnanti non ci siamo arresi ed abbiamo trovato una soluzione: Avviare un laboratorio di scrittura creativa.
Ci siamo suddivisi in due gruppi e a noi è toccato cimentarci nella scrittura di un racconto fantascientifico.
Tutti noi siamo stati affascinati dagli alieni, dagli ufo e tutto ciò che riguardasse lo spazio, gli esperimenti o semplicemente l’ignoto; perciò, siamo stati entusiasti di dedicarci al progetto.
La nostra storia parla di quattro ragazzi che frequentano una high school a Miami che, durante quella che doveva essere una semplice e noiosa ora di punizione, si ritrovano catapultati in una realtà totalmente diversa dalla loro: un laboratorio che svolge esperimenti su cavie umane.
Il gruppo di amici impara che l’apparenza inganna e che non bisogna mai dare nulla per scontato.
Insieme ad un insolito compagno smascherano il capo dell’organizzazione che, inaspettatamente, è una persona che conoscono molto bene.
Questo lavoro vogliamo dedicarlo a tutti coloro che hanno dovuto adattarsi alla situazione pandemica, a volte rinunciando ai propri sogni.
Inoltre, vogliamo dedicarlo soprattutto a noi, 3^A, che, nel corso di questo triennio, abbiamo sperimentato la lettura, la recitazione ed infine la scrittura che ha permesso di dare carta bianca alla nostra immaginazione e, in un certo modo, essere protagonisti della nostra storia. 

Prefazione
In quest’anno particolare di emergenza sanitaria, le restrizioni per contenere il numero di contagi non ci hanno permesso di svolgere al meglio il nostro tradizionale spettacolo teatrale.
Tuttavia, noi e le nostre insegnanti non ci siamo arresi ed abbiamo trovato una soluzione: Avviare un laboratorio di scrittura creativa.
Ci siamo suddivisi in due gruppi e a noi è toccato cimentarci nella scrittura di un racconto fantascientifico.
Tutti noi siamo stati affascinati dagli alieni, dagli ufo e tutto ciò che riguardasse lo spazio, gli esperimenti o semplicemente l’ignoto; perciò, siamo stati entusiasti di dedicarci al progetto.
La nostra storia parla di quattro ragazzi che frequentano una high school a Miami che, durante quella che doveva essere una semplice e noiosa ora di punizione, si ritrovano catapultati in una realtà totalmente diversa dalla loro: un laboratorio che svolge esperimenti su cavie umane.
Il gruppo di amici impara che l’apparenza inganna e che non bisogna mai dare nulla per scontato.
Insieme ad un insolito compagno smascherano il capo dell’organizzazione che, inaspettatamente, è una persona che conoscono molto bene.
Questo lavoro vogliamo dedicarlo a tutti coloro che hanno dovuto adattarsi alla situazione pandemica, a volte rinunciando ai propri sogni.
Inoltre, vogliamo dedicarlo soprattutto a noi, 3^A, che, nel corso di questo triennio, abbiamo sperimentato la lettura, la recitazione ed infine la scrittura che ha permesso di dare carta bianca alla nostra immaginazione e, in un certo modo, essere protagonisti della nostra storia. 

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-Uffa, sono stanca di studiare! Perché non ci fermiamo un attimo?!-
-Ma Jessica, abbiamo già fatto 3 pause finora! -
-Stai zitto tu, devo fare una storia, i miei followers hanno bisogno di me! –
-Di questo passo non riuscirai mai a passare gli esami! - Disse Mike alzando gli occhi al cielo.
-Ma tu non capisci niente! Non so perché i miei genitori mi abbiano mandato da te a fare ripetizioni, lo sfigato della scuola! -urlò la ragazza, arrabbiata.
A quel punto Jessica si alzò dal tavolo della caffetteria dove sedeva con Mike, prese le sue cose e se ne andò in fretta furiosa. Il ragazzo, invece, mortificato per l’accaduto e la pessima figura, restò tutto il pomeriggio a studiare, fino alla chiusura della caffetteria.
Era triste e amareggiato, tuttavia nulla che un’ora di gaming intenso, accompagnato da una vaschetta di pollo fritto e patatine non avrebbe potuto risolvere.
La mattina dopo, quando i due si incrociarono nei corridoi del college, Jessica, insieme al suo gruppo di amiche, fece finta di niente, mentre Mike abbassò lo sguardo.
Decise di recarsi al suo armadietto, quando la sua

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attenzione venne catturata da una figura bassa, agile e snella. Sembrava Vicky, la sua compagna del corso di biologia.
La ragazza indossava un pantalone della tuta grigio ed un felpone oversize che sicuramente aveva rubato dall’armadio di suo fratello John, un ex alunno della scuola.
I suoi capelli castani erano raccolti in due codini bassi, fermati da due scrunches bianchi.

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attenzione venne catturata da una figura bassa, agile e snella. Sembrava Vicky, la sua compagna del corso di biologia.
La ragazza indossava un pantalone della tuta grigio ed un felpone oversize che sicuramente aveva rubato dall’armadio di suo fratello John, un ex alunno della scuola.
I suoi capelli castani erano raccolti in due codini bassi, fermati da due scrunches bianchi.

-Hey Mike, come va? È da stamattina che ti vedo vagare nella scuola e hai un’aria abbastanza triste. C’è qualche problema? -Chiese Vicky.
-In realtà ho preso un’insufficienza a scienze e me ne vergogno! -
-Mm...è impossibile! È la tua materia preferita! -
-Beh, a dire il vero, ieri pomeriggio ero in caffetteria con Jessica per aiutarla a studiare in vista dell’esame finale, e lei mi ha ringraziato urlandomi contro! Certo che è veramente strana! -
-E tu ci sei rimasto male, vero? -
-Ovviamente! -
-Che ti avevo detto io? Quella ragazza è snob ed antipatica. Stalle alla larga! Prima o poi il suo momento di gloria finirà e tutti si renderanno conto di chi è veramente.
-Hai pienamente ragione, però lei mi aveva promesso di mangiare per una settimana intera al tavolo dei popolari! Un’offerta imperdibile! -
Nel frattempo, alla coppia di amici si avvicinò una figura alta e muscolosa, capelli biondi e occhi azzurri.
Non poteva essere nessuno se non Bryan, il capitano della squadra di football, il classico bellimbusto

tutto muscoli e niente cervello per cui tutte le ragazze impazzivano.
-Hey, nanetta, cosa ci fai con il nerd della scuola? Non penso che ti piaccia parlare di draghi e fantascienza! -Intervenne Bryan.
-Taci, biondino! Non fai paura a nessuno! Per colpa della tua fidanzatina, adesso Mike è giù di morale! -
-Che cosa c’entra adesso Jessica?! Non devi nemmeno rivolgerle la parola, altrimenti sono guai! -
-Se lei non fa altro che scattarsi dei selfie, fare shopping, spettegolare con le sue amiche ed innescare discussioni ovunque vada, la colpa non è nostra. Mike la stava solo aiutando a studiare e lei non si è saputa regolare con le parole! -
La discussione si fece sempre più accesa e Bryan, accecato dalla rabbia, prese il modellino del DNA dell’intelligente compagno e lo scagliò a terra, rompendosi in mille pezzi.
A quel punto Mike andò fuori di sé: provò a spingere Bryan, il quale era pronto a replicare; finché Vicky non si mise tra i due cercando di bloccarli.
In quel momento, però, il preside Smith, accompagnato dalla segretaria Taylor, girò l’angolo

tutto muscoli e niente cervello per cui tutte le ragazze impazzivano.
-Hey, nanetta, cosa ci fai con il nerd della scuola? Non penso che ti piaccia parlare di draghi e fantascienza! -Intervenne Bryan.
-Taci, biondino! Non fai paura a nessuno! Per colpa della tua fidanzatina, adesso Mike è giù di morale! -
-Che cosa c’entra adesso Jessica?! Non devi nemmeno rivolgerle la parola, altrimenti sono guai! -
-Se lei non fa altro che scattarsi dei selfie, fare shopping, spettegolare con le sue amiche ed innescare discussioni ovunque vada, la colpa non è nostra. Mike la stava solo aiutando a studiare e lei non si è saputa regolare con le parole! -
La discussione si fece sempre più accesa e Bryan, accecato dalla rabbia, prese il modellino del DNA dell’intelligente compagno e lo scagliò a terra, rompendosi in mille pezzi.
A quel punto Mike andò fuori di sé: provò a spingere Bryan, il quale era pronto a replicare; finché Vicky non si mise tra i due cercando di bloccarli.
In quel momento, però, il preside Smith, accompagnato dalla segretaria Taylor, girò l’angolo

del corridoio, ritrovandosi ad assistere ad una scena a dir poco scandalosa: una vera e propria rissa tra i tre studenti.
-Cosa sta succedendo qui?!- Disse il preside con aria perplessa e furibonda.
Bryan si fermò improvvisamente e rispose:
 -Ha iniziato lui! È cominciato tutto per un malinteso: non mi sono accorto del suo modellino di DNA e l’ho calpestato. Mike, inferocito, mi ha tirato un pugno nello stomaco! -
-Non è vero! Lui l’ha gettato per terra per prendersi gioco di me! – si intromise Mike con tono arrabbiato.
-E lei… cosa ci fa qui? - Domandò il preside, guardando Vicky.
-Io e Mike stavamo tranquillamente parlando vicino agli armadietti, quando Bryan è arrivato e ha cominciato a discutere, cercando pretesti inesistenti! Io volevo solo fermarli! -
Il dirigente, senza esitare, disse ai tre ragazzi di seguirlo nel suo ufficio.
Una volta vicini alla porta, lo strano gruppo vide Jessica intenta nel cercare qualcosa frettolosamente.
In un secondo momento, i quattro si resero conto che stava sbirciando dei fogli nell’aula docenti.

Il signor Smith richiamò la ragazza con tono austero. Lei, a sua volta, rimise subito i fogli nel cassetto della professoressa di matematica.
Il preside intuì che quelle fossero le risposte dell’esame finale, perciò invitò la giovane a seguirlo.
Una volta giunti nella fatidica stanza, li fece accomodare.
-Io non stavo facendo nulla di male! Stavo semplicemente cercando dei fogli da fotocopiare per la professoressa di matematica, quando mi sono imbattuta nelle risposte della verifica. Non avrei mai potuto leggerle e compiere una tale mancanza di rispetto nei suoi confronti! -Mugugnò Jessica.
-Certo, come no! -Esclamò Vicky.
-Ragazze, un po’ di contegno, avete già causato troppi guai oggi e non ho tempo per ascoltare tutte le vostre scuse! -
-Ci dispiace davvero tanto, signor Smith, le chiedo scusa da parte di tutti! -Balbettò Mike.
-Lo so, Mike, ma dovete tutti imparare da questa vicenda, per questo vi metterò in punizione ed avviserò i vostri genitori! -
Il castigo consisteva nel pulire la vecchia e polverosa biblioteca della scuola ed i nostri amici non ne erano

Il signor Smith richiamò la ragazza con tono austero. Lei, a sua volta, rimise subito i fogli nel cassetto della professoressa di matematica.
Il preside intuì che quelle fossero le risposte dell’esame finale, perciò invitò la giovane a seguirlo.
Una volta giunti nella fatidica stanza, li fece accomodare.
-Io non stavo facendo nulla di male! Stavo semplicemente cercando dei fogli da fotocopiare per la professoressa di matematica, quando mi sono imbattuta nelle risposte della verifica. Non avrei mai potuto leggerle e compiere una tale mancanza di rispetto nei suoi confronti! -Mugugnò Jessica.
-Certo, come no! -Esclamò Vicky.
-Ragazze, un po’ di contegno, avete già causato troppi guai oggi e non ho tempo per ascoltare tutte le vostre scuse! -
-Ci dispiace davvero tanto, signor Smith, le chiedo scusa da parte di tutti! -Balbettò Mike.
-Lo so, Mike, ma dovete tutti imparare da questa vicenda, per questo vi metterò in punizione ed avviserò i vostri genitori! -
Il castigo consisteva nel pulire la vecchia e polverosa biblioteca della scuola ed i nostri amici non ne erano

affatto soddisfatti.
-Uffa, questa biblioteca è immensa! Ci metteremo un’eternità! E in più mi hanno anche sequestrato il telefono! Se il buongiorno si vede dal mattino questa giornata sarà terribile!!!- Sbuffò Jessica.
- Se siamo in questa situazione è tutta colpa tua e del tuo fidanzatino! - Esclamò Vicky alzando gli occhi al cielo.
-Continui a dare la colpa a noi quando in realtà è solo vostra, IMBECILLI! - Disse Bryan.
-Insomma, ragazzi, smettiamo di litigare! Prima cominciamo e prima ci liberiamo da questa tortura! - Si espresse Mike.
Da quel momento, i quattro compagni iniziarono di nuovo a battibeccare, fino a quando Bryan allungò volontariamente la gamba per far inciampare il giovane studioso; il quale sbattè la testa contro la gamba della scrivania della bibliotecaria facendo rovesciare il vaso di ceramica, che andò in mille pezzi. Da lì venne fuori un telecomando nero con un solo tasto di colore rosso.
-Da dove sbuca questo affare? – Cominciò Jessica.
-Non lo so, forse è della bibliotecaria! – Sussurrò Mike.
-Basta a parlare, piuttosto, a cosa serve? -

– Esclamò Vicky, curiosa.
-Premi quel pulsante, nerd! – Borbottò Bryan infastidito.
- Mhmm, non saprei, e se fosse pericoloso? – Disse Mike con aria perplessa.
In quel momento, il biondino strappò il telecomando dalle mani del compagno e, l’oggetto, fece un volo dall’altra parte della stanza cadendo di nuovo sul pavimento. Il pulsante si schiacciò e la biblioteca venne pervasa da un bagliore accecante. I nostri amici chiusero istintivamente gli occhi e, quando li riaprirono, si ritrovarono in un tunnel buio e misterioso. I quattro erano disorientati e confusi, ma ancor prima di realizzare dove si trovassero, davanti a loro lo spettacolo era al dir poco agghiacciante.