 Un albero si racconta - Classe 2^A

Sono un ciliegio da fiore di colore rosa. Sono ermafrodite, presento caratteristiche sessuali sia maschili sia femminili. Faccio parte della famiglia delle Rosacee, oltre che in Europa potete ammirarmi non solo in Giappone, dove sono nato, ma in molti altri stati del mondo. Fiorisco in aprile: i miei fiori rosa sono eleganti e delicati e si sviluppano riuniti in corimbi da due fino a sei unità; il peduncolo di ciascun fiore può essere lungo da due a cinque centimetri, . Il paese del Sol Levante mi ha dedicato addirittura un festival (Hanami) che si ripete ogni anno e che attira migliaia di turisti. Per i giapponesi i miei fiori simboleggiano la felicità, il benessere e la nascita. Quando sfiorisco i miei petali cadono a&nbsp;terra lasciando sul suolo uno splendido tappeto rosa. I miei fiori sono puramente ornamentali. Sono stato piantato in questo giardino di via Cappuccini ad Acquanegra sul Chiese circa quaranta anni fa. Sembra impossibile, ma ogni anno, a fine aprile, quando sono nel pieno della mia fioritura, arriva sempre l' “invernello” con pioggia e vento, che fa cadere tutti i fiori&nbsp;e trasforma via Cappuccini in una distesa di petali rosa che tutti i passanti ammirano. Sapete che il più famoso "ramo di ciliegio fiorito" è un dipinto a olio di Van Gogh?

Il cipresso

Sono un acero giallo giapponese … e vi racconto qualcosa di me. Mi trovo ormai da circa 30 anni nel mezzo di un appezzamento di terreno in parte giardino, in parte coltivato ad orto. Sono originario dell’estremo oriente, dove i miei simili ed altre varietà di differenti colori, ornano bellissimi parchi e giardini. Nel tempo ho raggiunto un’altezza maestosa, ma il meglio di me sta nella&nbsp;chioma formata da una moltitudine di foglie palmate che cambiano colore a seconda della stagione: gialle in primavera, verde- lime in estate e giallo oro in autunno. Poco tempo fa ho persino attirato l’attenzione di un gruppo di ragazzi che si sono fermati a fotografare il mio abito autunnale. Trascorro le mie giornate osservando chi coltiva il terreno attorno a me e comunque non mi sento mai solo perché osservo l’andirivieni dei passanti lungo la via. I ragazzi che vanno a scuola e le signore che vanno a fare la spesa per me sono una compagnia! Ora è gennaio, i miei rami sono completamente spogli, ma tornerò in primavera a mostrarvi ancora la mia bellissima chioma!

Nelle giornate invernali non ho freddo, resisto bene alle basse temperature, ma mi annoio molto perché nella mia strada passano solo automobili. Nelle giornate primaverili e in estate invece sono felice perché sono in compagnia di molte persone che passeggiano e di molti bambini che giocano. Alcuni sportivi corrono e fanno jogging e questo mi fa piacere perché fare sport è importante per tenersi in forma e in salute.

Sono una palma ancora piccola. Sono alta&nbsp;1,30 m circa, ho un fusto legnoso non ramificato, detto stipite, che si allargherà prima che io inizi a crescere. Sulla sommità porto un ciuffo di grandi foglie, ognuna sorretta da un picciolo. Vivo nel giardino della nonna di Agim e sono circondata da alte piante. Sono la preferita dalla padrona di casa. Vivo in Albania dove il clima è più mite che in Italia. Ho bisogno di&nbsp;molta acqua e di tanto sole; quando piove la nonna di Agim mi mette sotto il portico. Tutti i passanti mi guardano, ammirano le mie foglie e il mio tronco molto particolare.

SCUOLA SECONDARIA ACQUANEGRA S/C A.S.2021/22

Ciao, sono un acero rosso e vivo nel giardino della cascina della nonna di Matilde da circa 10 anni. Ho dodici anni. Non sono molto alto, ma generalmente non supero i 3 m di altezza. Ho una caratteristica forma semisferica o&nbsp;a campana. Le mie foglie hanno&nbsp;forma palmata con 5 punte di colore rossiccio. Sono originario del nord America, ma col passare del tempo sono stato esportato in tutto il mondo, sono molto diffuso in Cina, Giappone, nord America e in Europa. Assumo un significato simbolico diverso da Paese a Paese : in Cina rappresento la nobiltà e la dignità, in Giappone il tempo che passa, il cambiamento e il rinnovamento, in Canada incarno l’amicizia eterna, il sostegno, la comprensione e la lealtà. Secondo la mitologia greca ero l’albero del dio della paura, per i Celti invece ero un albero sacro. Infine in Germania si crede che le cicogne utilizzino ramoscelli d’acero per tenere lontani i pipistrelli dal loro nido. Nel corso della mia vita ho visto Matilde crescere: quando era piccola veniva molto spesso a trovarmi e raccoglieva in un sacco le mie foglie cadute per terra; ora i suoi interessi sono cambiati e mi nota solo quando le mie foglie cambiano colore.

Ho circa 10 anni e vivo in via Gramsci, nel condominio dove abita Joele.&nbsp; Joele è venuto ad abitare qui quando aveva circa 1 anno perciò l'ho visto crescere e insieme abbiamo passato dei bei momenti. Quando era piccolo Joele si divertiva a inseguire il gatto che per sfuggirgli si arrampicava sui miei rami.&nbsp; Ogni giorno vedo i ragazzi del condominio passare con i loro genitori per andare a scuola. Una volta&nbsp;all’anno un ragazzo viene a potare i&nbsp;miei rami per darmi una forma più elegante. A Natale mi sento un po' ridicolo, addobbato con festoni e lucine di tutti i colori.

Le mie&nbsp;origini&nbsp;non sono ben definite, ma si ritiene risalgano ad oltre 6000 anni fa. In Europa la mia specie ha iniziato la sua diffusione ai tempi dei Babilonesi e dei Fenici ed ha raggiunto il massimo prestigio con i Greci e i Romani. Fui esportato in America nel 1500, dalle navi spagnole, ed oggi e sono coltivato in tutto il mondo. All’epoca dei Fenici, la coltivazione dell’ulivo portò un grande benessere economico e commerciale alle popolazioni del Mediterraneo, per le grandi richieste di olio che provenivano da Egitto e Mesopotamia. Infatti durante il periodo romano l’olio venne rinominato “oro verde” e la produzione ebbe un forte incremento, grazie al perfezionamento delle tecniche di lavorazione. Con la caduta dell’Impero romano e l’avvento delle popolazioni barbariche, la mia produzione venne ridotta. Divenni quindi una pianta molto rara, destinata a pochi privilegiati, e solo nel Medioevo l’olio tornò ad essere uno degli elementi più importanti per la cultura ed il commercio del Mediterraneo.

La stagione che amo di più è l'estate perché molte famiglie vengono sull'argine a fare passeggiate e a volte si fermano alla mia ombra a fare dei pic-nic. Mi piace ascoltare i loro discorsi e vedere i bambini che corrono sull'erba. Davanti a me c'è l'oasi " Le Bine", quindi sia di notte che di giorno vedo vari tipi di animali, soprattutto molte specie di uccelli che molte volte volano sui miei rami, si mettono a cantare e io mi diverto un mondo. Quando mi guardo intorno capisco che sono fortunato ad abitare qui. La natura è bellissima e quando vedo che l'uomo non la rispetta mi viene una grande rabbia. Pensare che basterebbe molto poco rispettarla, per esempio non buttare nell'ambiente rifiuti e ridurre la quantità della plastica. Perché poi, quando possibile, non preferire la bicicletta all'auto o fare delle belle passeggiate a piedi?

Dalla mia posizione vedo passare automobili, camion e persone che passeggiano o vanno in bicicletta. Di fronte a me c'è l’orto di Mauro, un orto molto ampio che a ogni stagione cambia colore e dove soprattutto in estate ci sono sempre molte persone che aspettano il loro turno per acquistare verdura fresca a chilometro zero.&nbsp; Ogni giorno, all'uscita della scuola vedo arrivare Sally con i compagni e la mamma che li aspetta in giardino. A volte vengono i nipoti di Sally che giocano insieme a lei. Ogni giorno nel giardino accanto al mio, mi tiene compagnia Sofì, la cagnolina di Rita e Gianfranco, i vicini di casa della mia padrona. In inverno, quando fa freddo, mi considero un privilegiato perché ho la fortuna di rimanere sempre “in forma”,&nbsp;mentre tutti gli altri alberi sono spogli.

Ciao, sono un ciliegio e faccio parte della famiglia delle rosacee. Sono originario dell’Europa e dell’Asia, ma abito su un argine di Acquanegra sul Chiese. Sono alto circa dieci metri. Noi ciliegi abbiamo la corteccia levigata, color porpora-marrone e foglie larghe e ovali. I miei frutti sono di molte tonalità di rosso. In inverno sono brutto e spoglio, mentre in primavera, tra marzo e aprile, fiorito sono stupendo! I miei fiori cambiano di colore in base al clima nel periodo della fioritura, infatti possono essere rossi, gialli, rosa, arancioni e bianchi. Sono molto preoccupato per i cambiamenti climatici perché ho bisogno di acqua e in questi anni sta piovendo sempre meno. Nel XVII, in Francia, eravamo molto rispettati perché alcune leggi obbligavano gli abitanti a trattarci bene per far sì che producessimo tanti frutti per i poveri. In Giappone siamo tuttora venerati e in primavera, nel periodo della fioritura, ci sono festeggiamenti religiosi in nostro onore per ringraziare gli dei perché le nostre ciliegie sono diventate il simbolo del samurai che era sempre pronto a sacrificarsi per la sua patria.

Voglio raccontarvi un episodio che mi è capitato molto tempo fa. Era estate, precisamente il 28 Luglio del 2013, il compleanno della sorella minore di Matilde, Beatrice. Quel giorno Matilde si mise sotto i miei rami e mi addobbò con festoni, palloncini, coriandoli e regali, poi chiamò&nbsp;Beatrice che entusiasta, disse che ero stupendo: mi sentivo lusingato. Poi Beatrice per prendere un palloncino salì su un ramo che si spezzò. Matilde e sua sorella si misero a piangere e seppellirono il ramo per fare crescere un altro acero. Ero ferito, sentivo la mia linfa uscire dal ramo come se stessi piangendo, ma allo stesso tempo ero commosso per il pensiero gentile di queste due bambine dolcissime e pieno di speranza perché sapevo che sarebbe nato un altro acero. Con&nbsp;la forza della mia&nbsp;volontà allungai le radici e diedi nutrimento al ramo spezzato che pian piano prese forza e dopo qualche anno iniziò a crescere diventando un piccolo alberello. Da quel giorno non mi sono più sentito solo.

Sono un melo, sono alto circa 7 metri. Conosco&nbsp;tre bambine che vorrebbero arrampicarsi su di me ma non ci riescono perché hanno paura degli insetti&nbsp;&nbsp;e dei ragni che vivono sulla mia corteccia.&nbsp;&nbsp;Mi trovo nel loro giardino e ogni mattina le vedo andare a scuola alcune volte in ritardo, altre volte arrabbiate. Non sono solo in giardino,&nbsp;ci sono&nbsp;altri due meli e un pero. Il pero e gli altri due meli si trovano nel lato opposto del giardino rispetto a me. In inverno ho sempre molto freddo perché perdo le mie bellissime foglie e mi si spezzano&nbsp;facilmente&nbsp;i rami. Spesso&nbsp;tra i miei rami si incastrano gli aquiloni che le bambine costruiscono oppure i&nbsp;loro palloncini&nbsp;o il pallone che usano per giocare.&nbsp;

Gli alunni della classe 2^A della Scuola Secondaria di Acquanegra s/C coordinati dalla prof.ssa Rossella Merli presentano

Sono un pioppo, faccio parte della famiglia delle Salicacee e sono comunemente chiamato PIOPPO FAMIGLIA. Potete riconoscermi osservando la forma della mia chioma e del mio tronco lungo e diritto senza troppe biforcazioni. Ho la corteccia marrone chiaro, con profonde fessure verticali e le mie radici sono imponenti, ma si sviluppano per lo più in superficie. La forma delle foglie si differenzia a seconda della specie, ma tutte sono dotate di un lungo picciolo che consente loro di vibrare al passaggio del vento. La mia altezza può arrivare fino a 30 metri e di solito cresco molto velocemente. I miei frutti sono bellissimi, ma non commestibili. Sembrano batuffoli di cotone e quando in primavera tira il vento, volano trasportando i semi lontano, così possono nascere altre piante come me. Abito ad Acquanegra sul Chiese, sull'argine del fiume Oglio e con me ci sono tanti miei fratelli. Mi piace molto abitare qui. Davanti a me c'è sempre la barchetta che un pescatore con i suoi amici usano spesso per pescare i siluri, dei pesci giganti che possono arrivare a pesare anche 100 chili e raggiungere i 2 metri di lunghezza.

Sono un Acer Campestre. Attualmente mi trovo in un vivaio, circondato da altre piante di varie specie e dimensioni. I vivai ci ospitano per molto tempo e poi nella “bella stagione” veniamo trapiantati in giardini o lungo le strade di paesi e città. Sono un albero che nella cultura contadina ha segnato per millenni il cambio di stagione, cambiando il colore da giallo ambrato al rosso. Sono di modeste dimensioni. Posso infatti raggiungere come massimo 18-20 m di altezza. Ho un tronco spesso contorto, ramificato e ruvido. La mia corteccia è bruna, i miei rami sono sottili e, a differenza degli altri aceri italiani, ricoperti da una peluria. Sono un albero ornamentale e cresco vigoroso in terreni calcarei, argillosi e profondi. Fiorisco in aprile-maggio, quando inizio a riempirmi di foglie. Con il mio nettare attiro le api che producono un raro e pregiato miele monofloreale. Vengo impiegato nell’arredo urbano per contrastare l'inquinamento, perché sono bravo ad assorbire l'anidride carbonica e le polveri sottili. Ma volete sapere qualche curiosità sul mio conto? La mia specie è ancora oggi il simbolo del popolo canadese. Infatti la foglia d’acero fu introdotta nella bandiera canadese nel 1965, sotto la forma stilizzata di foglia a 11 punte.&nbsp; Antiche credenze popolari mi conferivano proprietà magiche contro le streghe, i pipistrelli e la sfortuna.

Ciao, sono una conifera, una pianta diffusa dal mare all’alta montagna. Appartengo alla famiglia delle Pinacee. Amo la luce, preferisco i terreni sabbiosi dei litorali marittimi. E’ molto usuale trovarmi nelle pinete vicino alle spiagge e fra le dune, dove mi mescolo con altre piante tipiche della macchia mediterranea. Sono un albero sempreverde maestoso, posso vivere fino a 200-250 anni e raggiungere grandi dimensioni, fino a 30 m di altezza. Fiorisco&nbsp;da marzo a maggio, ho la corteccia spessa, divisa in placche da profonde fessure longitudinali. Le mie foglie, ossia gli aghi, sono riuniti a gruppi di due, sono molto lunghi, anche 20&nbsp;cm. I miei frutti sono costituiti dagli strobili, dette comunemente pigne. Le conifere hanno un apparato secretorio che produce un’oleoresina, ovvero una miscela di resina e olio essenziale.&nbsp;Essendo un albero sempreverde, sono simbolo di immortalità ed eternità. Nelle leggende greche, come in quelle orientali, ero&nbsp;simbolo di albero sacrificale.&nbsp;&nbsp; Mi trovo nel giardino della casa di Lina, la nonna di Sally. Accanto a me ci sono altri alberi, di altre specie. In occasione dell’ultimo Natale, mi sono sentito un po’ offeso, perché non sono stato scelto per essere addobbato come albero di Natale, in quanto sono troppo alto.

Sono un cipresso, una di quelle piante molto alte con la chioma verde a punta. Ho delle piccole pigne appese e foglie simili a delle squame. Sono originario dell’Iran e dalla parte orientale del Mar Mediterraneo. Siamo simbolo dell’immortalità, l'emblema della vita dopo la morte, infatti nei cimiteri ci sono molti cipressi. . I primi a utilizzare il legno dei cipressi furono gli Egizi che usavano il nostro legno per realizzare meravigliose tombe e sarcofagi. Vivo ad Acquanegra e mi trovo in una fila di cipressi nel retro di una casa in campagna. Al di fuori della recinzione che circonda la casa c’è un campo molto grande coltivato a mais. Dalla mia posizione posso vedere l’interno delle stanze del piano superiore della casa. Ogni tanto si sente della musica provenire dall'interno... : musica K-Pop che ascolta Martina, la più piccola della casa, Rap e Pop che ascolta Meghan, la sorella maggiore, i ritmi latini che piacciono alla loro mamma e canzoni di molti anni fa che ascolta il papà. Mi piace passare il tempo qua, soprattutto con la musica di sottofondo.

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