Esperienza di scrittura in didattica a distanza.

BRUTTOBRUCO

Spesso girovagava per la casa e la sentivi gridare: Mamma! Mamma! Uffa! Cosa posso fare? Tesoro, hai tanti libri, scegline uno e leggi! Emma se ne andava sconsolata.

Blue polka dot border

Finché una mattina Emma vide che il suo Bruttobruco aveva cambiato forma e colore, diventando una crisalide. Quindi come una brava amica, gli cambiò casa un'ultima volta per mettere Bruttobruco al calduccio e al sicuro in una bellissima copertina blu.&nbsp;

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Pink polka dot border

Emma era sempre molto indaffarata.&nbsp; Di mattina andava a scuola. Lì&nbsp; incontrava tutti i suoi compagni, Emma si divertiva tanto con le sue amiche che si chiamavano Matilde e Valentina.

Emma sapeva che le mascherine che Covid 19 odiava tanto sarebbero diventate per un po' le compagne di avventura ma la speranza di tornare a volare liberi come Bruttobruco era sempre più vicina.

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La gente era ancora spaventata. Temeva di incontrare Covid 19. Tutti rimanevano chiusi in casa. I bambini non potevano incontrarsi, giocare, andare a scuola. Bruttobruco che guardava dal cielo blu lo sapeva.

- Nonna! Nonna! Non so cosa fare! - Su, tesoro, finisci il tuo puzzle! Tesoro di qua e tesoro di là, ma nessuno la capiva. Lei si ANNOIAVA!

Green polka dot border

C'era, sempre una volta, un virus dispettoso di nome Covid19.

Chalkboard

Un giorno di febbraio, che era anche il compleanno della sua mamma, la scuola si fermò perché arrivò il virus cattivo di nome Covid19.

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C'era una volta una bella bambina di nome Emma.

Così iniziò la quarantena di Emma e allora Emma cominciò a restare in casa, si doveva inventare qualcosa ogni giorno per far passare il tempo. Cominciò anche a fare i compiti a distanza. All'inizio non era così bello come essere a scuola perché ad Emma mancavano tanto i suoi amici, le sue maestre e il suo maestro.

Green geometrical pattern

Light wood

Emma sperava che il volo di Bruttobruco potesse essere un segno di speranza e libertà per tutti, infatti dopo poco tempo Covid 19 diventò meno forte e le persone iniziarono ad uscire. I bambini potevano incontrarsi al parco e le famiglie potevano tutte riunirsi.&nbsp;

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Un bel giorno Bruttobruco chiamò "Emmaaaa! Emmaaa! Cosa stai facendo?". Emma gli stava cambiando la casetta e Bruttobruco si rese conto che Emma gli stava cambiando casa perché stava crescendo.

In realtà Covid19 non si sentiva cattivo. Era un piccolo virus con gli occhi a mandorla, era nato in Cina.&nbsp; Aveva scoperto che poteva entrare nelle persone e andare a spasso per tutto il mondo. Viaggiando in aereo arrivò presto anche in Italia, dove abitava Emma.

Emma iniziò a pensare che con l'aiuto di Brottobruco, Covid19 potesse volare via come una farfalla e andare lontano in un paese dove non ci sono persone da far ammalare. 

Questo libro è stato scritto da Emma, che frequentava la classe seconda della scuola primaria di Veronella, durante il lockdown.

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E Covid19? Il piccolo Covid era molto preoccupato.&nbsp; Improvvisamente non riusciva più ad entrare nelle persone. Cercava di farsi risucchiare dal loro respiro, ma le porte erano sbarrate da maschere di ogni tipo, di stoffa, di carta, colorate, nere…&nbsp; Veramente terribile era quando si scontrava con stranissime maschere trasparenti.&nbsp;

Quindi Emma supplicò la mamma per averli e alla fine la mamma le comprò due Kit con dentro dei bruchi e tutto il necessario per farli crescere e farli diventare delle farfalle. I bruchi erano di due diverse specie, c’erano quelli un po’ più piccoli e quelli un po' più grandi.&nbsp;

Emma, Bruttobruco e Covid19 non si conoscevano.

Dopo un po’ Bruttobruco capì che Emma non era cattiva. Lo capì perché gli aveva cambiato tre volte la casetta e gli dava da mangiare ogni tre giorni.&nbsp;

Poi insieme hanno aperto la bella casetta e Bruttobruco è volato via. Nella copertina di Bruttobruco era rimasta solo la sua crisalide vuota.&nbsp; Emma era triste. Il suo amico se n'era andato.&nbsp;

Bruttobruco è stato la prima farfalla. Il giorno in cui è diventato farfalla, era un bel pomeriggio di sole. Emma e la sua mamma erano andate a fare la spesa dopo essere tornate a casa Emma gridò "Mamma! Mamma! È nata la prima farfalla!". La mamma di Emma disse "Ma questa bella farfalla giallo chiaro con due punti rossi sulle ali chi è?" Emma rispose "Ma mamma lui è Bruttobruco!".&nbsp;

Fu un incontro terrificante. Quell'essere gigantesco si avvicinò alla sua casetta trasparente. Aveva degli occhi enormi. Aveva anche una bocca enorme. E vicino al mostro piccolo ogni tanto appariva un mostro più grande che quell'essere chiamava "mamma".

Emma era occupata ad accudire il piccolo amico Bruttobruco e non si annoiava più.&nbsp; Bruttobruco si sentiva coccolato e protetto da quell'amicona così grande.

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Durante la ricreazione Emma si divertiva con le sue due migliori amiche a giocare, ridere e scherzare. Le giornate di Emma a scuola passavano molto velocemente perché si divertiva e imparava tante cose.

Uno dei bruchi più grandi, Emma l’aveva chiamato Bruttobruco.&nbsp; Bruttobruco era cicciottello, di color nero con dei puntini arancioni.

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C'era una volta anche un bruco, non molto bello, di nome Bruttobruco.

Per far passare il tempo, Emma allora ogni tanto guardava dei video su YouTube, anche se mamma non era molto d’accordo. Un giorno guardò un video sulla nascita delle farfalle, dove dei bambini ricevevano dei bruchi in delle scatoline e dovevano accudirli per farli diventare delle bellissime farfalle.

Il piccolo virus era felice di entrare nelle persone e di stare al calduccio del loro respiro. Non sapeva però che le persone così si ammalavano.

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