L'ISTITUTO SAN FRANCESCO - PALMI ... TI RACCONTA LA VARIA

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Li attende un vascello, all'interno del quale viene posta la reliquia del Sacro Capello.

Tiutti noi bambini ci siamo chiesti quali fossero le caratteristiche dell'aspirante Animella. Ci siamo documentati, abbiamo fatto delle ricerche e molti personaggi illustri palmesi che hanno vissuto in prima persona questa festa, ci hanno raccontato che in passato l'Animella era scelta tra le bambine più povere di Palmi, spesso era orfana e di corporatura esile. Le fonti storiche e le fotografie testimoniano che una bambina per la sua magrezza e povertà fu per ben tre volte Animella della Varia nei primi anni del 1900. Abbiamo pensato fosse interessante e necessario leggere il "Regolamento" in classe con la nostra maestra, così ci siamo soffermati a lungo su alcuni articoli, che hanno colpito la nostra attenzione e hanno contribuito a comprendere meglio l'Animella e le sue peculiarità. L'articolo 1 recita:" La bambina aspirante Animella deve possedere i seguenti requisiti: - essere di famiglia palmese, - essere battezzata e di famiglia cattolica,

- Essere di età non inferiore ai dieci anni compiuti e non avere superato i docici anni alla data del 30 Agosto dell'anno in corso, - avere capelli lunghi (naturali), - essere in perfette condizioni fisiche e psichiche. A tal fine le candidate saranno, preventivamente, sottoposte a visita medica.

Un altro requisito importantissimo che l'Animella deve avere, è il "coraggio" ,infatti, lo abbiamo appreso quando abbiamo letto l'articolo 18, il quale recita:

33 d.C                       muore Gesù Cristo

si diffonde la fede e alcuni delegati messinesi si recano in Palestina per offrire a Maria conforto e solidarietà

Maria, per ringraziare tutti gli abitanti della città dona loro una lettera ed una ciocca di capelli.

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Il Padreterno è una figura importantissima perchè ha un ruolo di grande responsabilità: incoraggia e sostiene moralmente l'Animella, le sussurra parole di conforto e la protegge durante le prove e, soprattutto, il giorno ufficiale della Festa. Viene scelto dal comitato, in votazione segreta prima del mercoledì precedente la Domenica della Varia. Molti palmesi aspirano al ruolo di Padreterno della Varia e presentano la domanda entro il lunedì precedente la penultima domenica di Agosto, su degli appositi moduli forniti dal comitato, ma servono anche altri documenti, quali: - certificato di residenza: dev'essere di famiglia palmese; - certificato di nascita; - certificato di battesimo; - certificato medico di sana e robusta costituzione, necessario per attestare che sia in perfette condizioni fisiche e psichiche. Un requisito fondamentale deve essere l'età: all'art. 1 del regolamento alla lettera d) abbiamo letto, infatti, "

dai 30 anni compiuti e non superati i 45 anni", quindi piuttosto giovane! Anche l'altezza è molto importante: dev'essere alto m. 1,65/1,70. Infine il Padreterno deve essere di irreprensibile condotta morale; per noi bambini vuol dire che deve essere: buono, generoso, caritatevole, religioso, altruista, onesto e corretto. Una vita impeccabile, senza macchia come lo è la Madonna. Appena eletto indossa una fascia gialla e va a casa dell'Animella.

poi, insieme vanno in giro per farsi conoscere dalle persone. Il vestito che indossa il giorno della Varia è a cura del Comitato;

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Questo viene portato a spalla dalle cinque corporazioni della Varia lungo la strada tortuosa della Marinella fino alla Concattedrale.

Simone, incuriosito, vuole conoscere la storia&#160;

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Nella Varia trovano posto tanti Angeli: 30 bambini e 18 bambole

La struttura in ferro è rivestita da verghe di legno di castagno, che vengono legate con della rete. Il tutto viene addobbato con una carta speciale tempestata di mica luccicante, un minerale che si trova in alcune zone dell'Aspromonte

Gli Angioletti, sventolando bandierine, accompagnano l'ascesa di Maria al cielo.

Nello "Ccippu" sono inserite 5 grosse travi, rivestite con paglia di fieno. Sotto di esse trovano posto i 200 "mbuttaturi", 40 per ogni trave, ognuna assegnata ad una corporazione e recante davanti lo stendardo di appartenenza. Spetta a loro non solo trasportare ma anche orientare la macchina.

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La macchina sacra viene trainata a spalla da 200 giovani, "i mbuttaturi", esempio di forza e di fede, scelti tra gli appartenenti a 5 corporazioni diverse, che rappresentano gli antichi mestieri della città. I giovani indossano pantaloni e camicia bianchi, una fascia rossa legata alla vita e un fazzoletto di diverso colore al collo, in base alla corporazione di appartenenza: cremisi per gli artigiani; giallo per i carrettieri; verde per i contadini; arancione per i bovari; azzurro per i marinai.

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"I mbuttaturi", il giorno della prova di coraggio dell'Animella, per onorare Lei e il Padreterno, portano due vecchie travi e idealmente gliele consegnano, in segno di affetto, disponibilità e partecipazione.

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L' Istituto Comprensivo "San Francesco" Palmi

... Manca poco... l'emozione aumenta... la paura è tanta. "I mbuttaturi" sono pronti... prendono fiato. Sventola il fazzoletto... si sente il colpo di cannone... viene fatto calare il grande telone che ha nascosto fino a quel momento la grande macchina... chi è alle corde inizia a tirare... la Varia scasa. Le distinte corporazioni, le diverse divise sotto le stanghe non esistono più. Ci sono solo 200 giovani che, abbracciati al legno, tirano e avanzano verso un'unica direzione: in quel momento ciò che conta è spingere,

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accompagnati dagli applausi, dalle grida, dagli incitamenti.

Il 16 Agosto ormai di quasi ogn'anno al mattino di San Rocco si adopereranno, imbracato con corde strette e funi d'ingrippu all'Arangiara si fa "a calata du Ccippu".

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La sontuosa macchina pesa venti tonnellate. Alla sua base c'è "U Ccippu" composto da lunghe e robuste travi di legno sotto le quali si posizionano duecento vigorosi giovani palmesi chiamati " mbuttaturi" che la trasportano trionfalmente lungo il corso cittadino.

Il 16 Agosto è una giornata molto sentita dalla gente di Palmi perchè si celebra la festa di San Rocco. Negli anni in cui si organizza la Varia, un altro grande evento ha luogo nel centro cittadino: alle 10:00 si dà il via alla "Calata du Ccippu" cioè al trasporto della massiccia base di legno dal luogo nel quale viene custodita, il campo sportivo Lo Presti, fino all'inizio del Corso Garibaldi di fronte al mausoleo del musicista palmese Francesco Cilea chiamato un tempo "Arangiara" per via di un grande albero di arance che si trovava là. I giovani "mbuttaturi" prendono posto alle funi e ad un segnale iniziano a tirare con fermezza e delicatezza la pesante base di legno, sulla quale sarà poi costruita la Varia.

Allo "Ccippu" vengono legate, con particolari nodi marinari, due corde molto robuste lunghe circa 150 metri, che sono il vero motore della macchina, perchè servono al popolo, ma anche agli "mbuttaturi" che non trovano collocazione sotto la Varia, per trainarla. Lungo la sua corsa la Varia non si deve fermare mai... c'è anche un pizzico di superstizione...porterebbe sfortuna. Ecco allora che il popolo aiuta "i mbuttaturi" a tirare: questo simboleggia l'unità dei palmesi, così come anche raffigurato nello stemma civico, attraverso quel fascio di verghe posto sotto al cannone sinistro.

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Ogni anno il 16 Agosto avviene "a calata du Ccippu": &#160;la base da Piazza Lo Sardo, dove è custodita, viene trascinata dal popolo all'inizio del Corso Garibaldi, all'Arangiara. Qui si avvia il lavoro attorno alla struttura, le varie maestranze si danno da fare per riassembrarla e ricostruirla. ogni dettaglio va curato... nulla&#160; può essere lasciato al caso.

La pavimentazione del Corso Garibaldi permette alla Varia di scivolare sulle lastre di granito, disposte a schiena d'asino, mediante 4 pattini di ferro fissati sotto la base du "Ccippu".

La base viene fatta scivolare sino al centro della piazza Primo Maggio da dove riprenderà il suo "cammino" fino all'Arangiara. E' importante collocare la base della Varia esattamente nel punto stabilito per motivi di equilibrio e stabilità della struttura che le sarà, successivamente, costruita sopra.

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Sulla base, in resistente e masiccio legno di quercia, alta poco più di due metri e larga

circa quattro, viene costruito un meccanismo che fa roteare le stelle e gli angeli e sul quale vengono posizionati i seggiolini e i piedistalli dove si sistemeranno tutti i personaggi di questa rappresentazione allegorica.

Alcuni pezzi dell'ingranaggio e il progetto originale,

vengono custoditi in cassaforte dal Signor Salvatore De Francia; sono oggetti unici e preziosi perchè senza di essi non sarebbe possibile costruire la Varia.

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Concorso "LA VARIA DI PALMI" bandito dal Comitato Varia, patrocinato dal Comune di Palmi, Ideato e finanziato dall'Associazione Culturale "PrometeusOnlus" - Palmi

Questo libro ha lo scopo di informare e divulgare la storia della tradizionale festa dell "VARIA" di Palmi. Grazie al concorso indetto dal comitato Varia, noi bambini, guidati dalle nostre maestre, ci siamo subito messi all'opera: abbiamo fatto ricerche, ci siamo documentati, abbiamo tirato fuori tutta la nostra creatività e siamo volati in alto con la nostra fantasia! I percorsi intrapresi sono stati arricchiti anche con interviste di uomini e donne che hanno vissuto personalmente infinite emozioni grazie a questa maestosa festa. Questo tipo di lavoro, di gruppo e di ricerca, ci ha portati a sperimentare e a capire che il "laboratorio" ci aiuta a sviluppare le nostre capacità espressive e ad acquisire maggiore fiducia in noi stessi mettendoci in gioco in maniera creativa e ludica, utilizzando tutti i tipi di linguaggio a nostra disposizione, perfino quello digitale. ... Ora vi lasciamo alla scoperta della "Varia", tuffatevi per un pò nel passato, chiudete gli occhi e fate spazio alla vostra immaginazione!

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1900 a Palmi si riprende la tradizionale festa della Varia, grazie alla "Varia meccanica" ideata da Giuseppe Militano.

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Alladdha alladdha la vitti la vitti, alladdha ca scasau na para di munuti e volau!! Dieci minuti di ansia e di allagria dieci minuti e sei volata via; oltre le nuvole dal mare al cielo Limeddha e Patraternu nell' arcobaleno. Tanto il sudore tanta la fatica per tramandare questa festa antica, supra u grandi armamentu tutto esti prontu Angialeddhi e nuvuli astri in movimentu. fiato sospeso ad aspettare un cenno... ...nu sparu di cannuni ed eccoti in movimento!

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Li mbuttaturi, emozionati, ti han portata ed è così che parti... è la scasata!!!

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- le signore Manuela Romeo ed Alessandra Trimboli, Animelle di passate edizioni della Varia, che con il loro emozionante racconto hanno fatto crescere nelle bambine, ma anche nei bambini, la voglia di poter essere anche loro primi attori in questa manifestazione. Un grazie di cuore a tutti i genitori che hanno collaborato in maniera fattiva con tutti noi rendendosi

disponibili e sensibili alle richieste dei loro figli e alle nostre.

E' questa l'occasione per ringraziare prima di tutto i bambini che attenti, impegnati e attivi ci hanno indotto a intraprendere e completare questo percorso di conoscenza del proprio territorio, apprezzandolo e valorizzandolo attraverso costumi e tradizioni che negli anni si sono tramandati. Un particolare ringraziamento va alla nostra Dirigente Scolastica Dott.ssa Claudia Cotroneo per la sua continua disponibilità. Si ringrazia, inoltre: - La prof.ssa Mema Bagalà che in maniera squisita ed entusiasta ha accolto i bambini ed ha raccontato loro, in forma semplice ma incisiva, la storia della sua famiglia; - la signora Emma Tigano che con chiarezza e naturalità ha fatto rivivere momenti eccitanti ai piccoli alunni facendoli sentire, per qualche ora, protagonisti di questa maestosa festa; il Dott. Giuseppe Cricrì che con i sui appassionanti racconti ha catturato l'attenzione dei piccoli facendo crescere in loro la voglia di "partecipare" attivamente a questa stupenda manifestazione;

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alla fine della manifestazione gli viene offerto un dono come ricordo di questa indimenticabile esperienza. Quando il giovedì, l'Animella fa la prova di coraggio, legata al punto più alto della Varia, su un seggiolino di ferro, il Padreterno fa ondeggiare l'asta di sostegno. Il giorno della festa all'ora stabilita, si sente un forte buumm!!

Il momento in cui avviene la "scasata"

L'Animella e il Padreterno vivono momenti carichi di emozione, di attesa e di suspense; la bambina dall'alto benedice la gente che l'applaude e la incoraggia, le sorride e prega. C'è molta devozione tra i palmesi, perchè l'Animella rappresenta la Madonna Assunta in cielo. Il Padreterno la protegge e la incoraggia, gli angioletti sventolano le bandierine con le loro delicate manine, arriva proprio in fondo al corso, quando il Padreterno la gira verso la piazza. Gli ultimi sforzi; dopo qualche

minuto la Varia arriva al centro della piazza e tutti applaudono calorosamente. I pompieri raggiungono l'Animella che l'aiutano a scendere e, per mano del Padreterno, cammina tra le persone: tutti desiderano abbracciarla e baciarla affetuosamente per il coraggio dimostrato. I presenti alla festa porteranno questa splendida giornata nel loro cuore, tra i loro ricordi più cari e preziosi.

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La struttura che pesa 20 tonnellate ed è alta 16 metri, è formata da: - una base di legno, "u Ccippu", - da 5 travi di legno di quercia, lunghe anch'esse 16 metri: -da un'impalcatura in 3 piani, in acciaio e a forma di cono, ottenuta senza alcuna saldatura ma usando solo incudine e martello. Nel secondo piano all'interno c'è una piattaforma che ospita i due meccanismi.&#160;

Due robuste corde lunghe 150 metri. servono per trainare la struttura: il popolo corre per portare sostegno fisico e morale ai giovani "mbuttaturi"

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Gli apostoli, piangendo e pregando, hanno accompagnato Maria nel momento della morte e hanno deposto il suo corpo nella tomba, la Vara.

Improvvisamente una luce li avvolge e Maria viene assunta in cielo, in anima e corpo. Gli apostoli rimangono attorno al sepolcro vuoto, il sacello.

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La Varia è una macchina definita "Macchina mundi", perchè rappresenta l'Universo con tutti gli astri.

Fanno da corona alla nuvola argentea il globo terrestre,, la luna ed il sole.

Un meccanismo collocato all'interno della macchina consente a due operatori, attraverso particolari ingranaggi e a forza di braccia, di far girare il sole, la luna ed il globo terrestre. Loro sono gli unici che, pur essendo parte attiva della festa, non la vedono, perchè sono chiusi all'interno..

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Patrimonio orale e immateriale dell'UNESCO

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...Tutti attendono quella visione fugace di pochi ma interminabili minuti. La folla invoca: "Senza sconzu, Maria di la Littara".

1535 L'imperatore Carlo V visita Messina. Per l'occasione i messinesi costruiscono la prima macchina, la "Bara" che rappresenta l'assunzione di Maria al cielo.

1575 la peste colpisce Messina. I palmese offrono il loro aiuto ai messinesi che, per riconoscenza, regalano uno dei capelli della Madonna.

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Ai raggi del sole, della luna e intorno al globo, vengono fissate le bambole, ben vestite e con le sembianze di bambine.

Le bambole dal viso di porcellana, sono state acquistate a Norimberga da Giuseppe Militano per abbellire la Varia

Su una piattaforma, posta sopra il globo tempestato di stelle, si posiziona il Padreterno

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1582 il vascello con la reliquia approda alla Marinella di Palmi. Anche qui viene costruita una macchina che rappresenta l'assunzione di Maria.

1691 anno della più antica testimonianza scritta sulla festa della Madonna della Lettera e la Varia di Palmi. ("Della Calabria illustrata" di padre Giovanni Fiore).

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In alto un giovane forte e coraggioso, il Padreterno, porge al suo Figlio nel palmo della mano destra, l'anima della Vergine, rappresentata&#160; dall'Animella

Sospesa nel blu, sopra i tetti, l'Animella sorridente, incoraggiata dal Padreterno, saluta e benedice la folla.

Maria, circondata dagli Angeli, raggiunge l'Empireo, dove viene accolta dal Padreterno.

- "Il giovedì precedente la domenica della Varia, l'Animella eletta è tenuta, insieme al Padreterno, a sostenere la prova sulla cima del grande carro sacro. Nel caso in cui l'Animella eletta non dovesse superare la prova, sarà chiamata la seconda eletta e così si procederà per la terza. Per l'occasione l'Animella e il Padreterno indosseranno vestiti adeguati e le rispettive fasce." Essere l'Animella è ruolo di responsabilità" , lo abbiamo scoperto leggendo l'articolo 19 del Regolamento: "L'Animella partecipa a tutte le cerimonie volute dalla tradizione e dovrà assumere l'impegno a non recarsi presso le famiglie cittadine per chioedere offerte e non effetuare sottoscrizioni pubbliche in suo favore". L'Animella riceve in dono gioielli d'oro e una somma di denaro, lo abbiamo letto con i nostri occhietti nel regolamento agli articoli 20 e 21. Il Comitato le regala la veste con il manto azzurro, all'art. 22. La veste dell'Animella è bianca, come vuole la tradizione, tempestata di stelle, ha la

corona, indossa dei "pantaloni/mutandoni" bianchi confezionati per l'occorrenza, che le devono arrivare fino alle caviglie e alle ascelle. Tale indumento permetterà di legarla al sediolino, senza toccare la veste bianca. La bambina viene , quindi, legata e fatta sedere su dei cuscini sistemati davanti, dietro e sotto l'interno del sediolino, per non farla scivolare, perchè l'asta oscilla, lungo il percorso.

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Indossa dei sandali "alla zingara" di colore bianco formati dalla suola e dalle stringhe. Nel regolamento all'articolo 22 e 23 abbiamo letto che l'Animella, la Domenica della Varia partecipa alle funzioni religiose, alla Messa e fa la Santa Comunione in Concattedrale, dove si inginocchia accanto al Padreterno sul presbitero; nel pomeriggio è portata sulla portantina in Concattedrale per la benedizione, dopo è ospitata da una famiglia palmese, la famiglia Tigano, come da tradizione, sita in via Rimembranze angolo via San Rocco.

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Dal momento in cui avviene la "scasata" è emozionante vedere l'imponente carro muoversi, oscillando di qua e di là per via della strada fatta da lastroni di pietra. Le migliaia di spettatori presenti, partecipano emotivamente al grande sforzo che fanno gli mbuttaturi suppportati dai tanti volontari che si uniscono spontaneamente al gruppo e tirano le corde posizionate davanti alla macchina.

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Quando la Varia arriva vicino alla balconata alla fine della strada si ferma di scatto facendo oscillare bruscamente l'Animella che sembra quasi cadere giù a causa del contraccolpo. Una volta che il Padreterno gira il seggiolino, la varia riprende la sua corsa in senso inverso per arrivare in piazza e fermarsi tra gli applausi e la commozione di una folla in festa.

L'intero spettacolo dura circa 20 - 25 minuti durante i quali tutti rimangono con il fiato sospeso nel vedere una bambina che benedice e saluta la popolazione sorridendo.

In piedi, al centro "du Ccippu", trovano posto 12 giovani che rappresentano gli Apostoli .

Sotto lo "Ccippo", quattro macchinisti, a cavalcioni, due per ogni trave esterna, nascosti dal festone cremisi del bordo, azionano un manubrio a croce che, attraverso un ingranaggio, fa muovere la ruota persiana collegata ai sediolini dei bambini/angioletti della base

Hanno lavorato a questo progetto per la realizzazione del libro, sia in cartaceo che digitale, le classi: - seconda sez.B - terza sez. D - quarta sez. A - quarta sez. B - quinta sez. B - quinta sez. C - plesso San Francesco; le classi: - prima sez. P - seconda sez. P - terza sez. P - quarta sez. P - quinta sez. P - quinta sez. Q - plesso Trodio; l'intero plesso, sezione N, Taureana.

Docenti coinvolte nella cura dei lavori nelle diverse fasi:

Carmela Angì - Elena Albano - Teresa Augimeri - Franca Barilaro - Rosanna Basile - Teresa Bonfiglio - Maria Antonia Carbone - Francesca De Maria - Concetta Gagliostro - Caterina Garzo - Concetta Giustra - Carmela Guglielmo - Assunta Lania - Antonella Leuzzi - Domenica Militano - Pirri Nunzia - Giuseppa Pirrottina - Alessia Saffioti - Carmela Saffioti - Grazia Saffioti - Adele Schimizzi - Francesca Todaro - Silvana Zirino.

Guardando la macchina dal basso, dal punto da dove s'innalza chiamato "Raggiara", la varia sembra toccare il cielo. Qualche giorno prima della fatidica data, viene fatta fare ai due personaggi principali, l'Animella e il Padreterno, la prova di coraggio.

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Rappresenta l'albero della vita, messo da Dio al centro del Paradiso Terrestre.

Simboleggia, con i suoi riflessi dorati, la grazia che illumina gli uomini.

Con l'aiuto dei pompieri, la bambina viene assicurata al seggiolino più alto con delle fasce in vita, l'uomo viene collocato nella sua postazione, ed entrambi vengono fatti oscillare vertiginosamente per simulare il movimento della macchina spinta a una certa velocità.

Fa molta paura vederfe la piccola sospesa in cima a una struttura così alta che sembra anche molto fragile.

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