LA VILLA DI FAUGNACCO

Sulla parete di fronte spicca un affresco riproducente una donna con una mano al seno che rappresenta la fertilità. Sul retro del Battista è dipinta con colori tra azzurri e rossi in una lunetta religiosa, la Madonna col Bambino, proprio nella stanza attigua alla chiesetta, come a volerle creare un'anticamera. [di Nicolò ]

Si vedono finte architetture nelle nicchie con persone che si affacciano da terrazze per osservare la scena dove alcune donne stanno attorno ad una dama sofferente che potrebbe essere Didone sul letto di morte, circondata dalle compagne.&nbsp;&nbsp;

E' un edificio legato a modelli classici, con travi dipinte sui soffitti, affreschi interni ed esterni, ma anche con elementi in passato che richiamavano il potere feudale (feudatario: grosso proprietario terriero, uomo di grande potere), come le torri che serravano il corpo principale. Realizzato probabilmente tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo, l'edificio è stato ristrutturato più volte.&nbsp;&nbsp;

Soffitti lignei dipinti.

FRANCESCO MANTICA , SI EREDITAVA ANCHE IL NOME Molti primogeniti della famiglia Mantica si chiamarono Francesco, sono riconoscibili dal cognome della moglie. A noi interessano solo alcuni. Francesco Mantica nel 1678 sposò Maria Iarca che si trasferì nel convento di S. Matteo a Venezia, lasciando per sempre Faugnacco. Le lettere che Maria Iarca ricevette in convento a Venezia sono una vera e propria cronistoria di questo difficile periodo dei Mantica. Francesco Mantica l’erudito, nato nel 1709, compare nel 1758 tra gli iscritti dell’Accademia di Udine. Molte delle notizie riguardanti la sua famiglia le dobbiamo a lui che si dedicò a raccoglierle. [ Lorenzo ]

PER CONCLUDERE Non abbiamo potuto visitare dal vivo la Villa Del Torso Mantica, nemmeno quindi osservare gli affreschi. Fortunatamente abbiamo apprezzato gli affreschi del Tiepolo presso il Museo Diocesano di Udine: la maestosità delle immagini, la bellezza degli accostamenti per creare effetti di luce, la tecnica ad affresco con le diverse fasi di lavoro. Ora amici di Martignacco vi salutiamo e speriamo sia stato gradito il nostro omaggio.

Affreschi del Tiepolo nel Museo Diocesano.

La vile e à mudât aspiet diviersis voltis di cuant che e je nassude fintremai cumò. 

Ai loro piedi vi è un cane, simbolo della fedeltà coniugale. Sullo sfondo si vedono navi scure, forse a testimoniare i due viaggi precedenti che avevano portato le vittime a Creta, con alzate le vele nere simbolo di lutto.

Particolare del cane ai piedi di Arianna

Francesco Mantica nato nel 1749, non avendo avuto figli adottò il conte Urbano Valentinis che morto il padre adottivo ereditò i possedimenti di Faugnacco. Pietro Totis, soprannominato Lenot, molto influente in paese, acquistò la villa nel 1870. Nel 1824 Francesco Urbano Valentinis Mantica vendette quello che possedeva alle Dimesse di Udine. Si alternarono poi diversi proprietari: i Ribano, i Rossi e poi i Totis. [ Lorenzo ]

La posizione della cappella, all'interno del cortile circondato dalle mura, non consentiva l'accesso alla popolazione della campagna, proprio come vuole la tradizione della cappella di castello. Lo stradone Mantica,disegnato su una mappa del 1663 ora non è più visibile. Nell'ottocento furono tolte le torri, venne aggiunto il terzo piano e ridimensionato il salone nobile entro le mura principali della villa, togliendo la parte aggettante verso il giardino. Così si spiega la brusca interruzione degli affreschi, quasi fossero stati recisi che trova conferma nelle mappe catastali. [Christian ed Elisabetta]

Odorico, il cugino di Lucrezia, pretendeva la sua parte di eredità portando come prove i testamenti dei suoi avi cioè i parenti predecessori (nonno e bisnonno...).In essi si dichiarava che, se non c’erano figli maschi, i beni dovevano passare ai parenti maschi più prossimi quindi ai cugini. La famiglia Mantica, per questo motivo, dovette difendersi in una serie di processi spendendo gran parte delle loro ricchezza. Solamente nel 1704 si arrivò ad un accordo tra le famiglie Mantica, Attimis e Del Torso: la residenza di Faugnacco veniva restituita ai Mantica. [Giada e Davide]

Une volte a jerin dôs toretis che a forin stadis butadis jù ae fin dal '700.

 A son ancjemò i trê plans abàs cu lis pituris a fresc che a contin la storie di “Teseo e Arianna” cul glimuç denant dal labirint dal Minotaur.

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Dentri de cjase, tal plan nobil, a son lis pituris a fresc su lis parêts dal salon: senari li che si riprodûs un spazi reâl cun prospetivis ilusionistichis e efiets di profonditât; cun storiis di personaçs de mitologjie classiche.

Affreschi del salone nobile &nbsp;Sono un’ autocelebrazione della famiglia Del Torso attraverso affreschi mitologici, tra decorazioni e ornamenti di vario genere con scene narrative con Enea, Didone e Mercurio. Si vede un uomo gigante con capelli lunghi e barba, reggente tra le braccia soldatini, potrebbe trattarsi di Enea che fugge da Troia incendiata.

Le pitture visibili sulla facciata sud, cariatidi e lunette religiose, forse appartenevano alla cappella che era situata proprio in quel posto. [Alice e Leonardo]

In una scena di battaglia s’intravedono due guerrieri con l’elmetto, uno su cavallo nero, l’altro su cavallo bianco.&nbsp; &nbsp;In un altro riquadro degli uomini armati allestiscono una nave; uno di loro sale la scala del ponte dell’imbarcazione, portando sulla spalla delle assi di legno.

CAVALIERI CON I CAVALLI UNO BIANCO E UNO NERO

A L E S S I A M.

CERCANO PAROLE FRIULANE

Lo scudo Del Torso Polcenigo che ha permesso di datare gli affreschi.

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TESTAMENTI E PROCESSI PER L'EREDITA' L’ultimo maschio della famiglia Del Torso fu Giulio, il figlio del committente degli affreschi Giacomino Del Torso e di Laura Polcenigo. Giulio ebbe solamente due figlie che sposarono una un Mantica e l'altra un Attimis. Nel 1671 la proprietà fu divisa tra le due sorelle e la villa di Faugnacco passò prima a Lucrezia e successivamente, quando questa sposò Giovanni Battista Mantica, passò di proprietà alla famiglia Mantica. I Mantica possedevano diversi grandi campi coltivati a frumento, segale, avena, vino, miglio ed altro.

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L E O N A R D O

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E M A N U E L E

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C H R I S T I A N

Curiose e je une figure che e rapresente Mercuri cul cjapiel cu lis alis e cul baston, simbul de pâs e dal cumierç.

Al è impuartant un scût che al rapresente la union di dôs fameis di Polcenic e Del Torso piturât par vie di un contrat di matrimoni parcè che al permet di datâ lis pituris a fresc tor dal 1602.

In un’altra scena un soldato parla con Mercurio. Mercurio esprime sia la pace, di cui è simbolo il bastone che serviva per addormentare o svegliare gli uomini, sia il commercio sul mare rappresentato dal tridente.&nbsp;

MERCURIO ED IL SOLDATO

LA VILE DI FAUGNÀ 	Chest an nô o studiìn une cjase di siôrs. La Vile di Faugnà dongje Martignà par fâ un regâl ai nestris amîs de scuele di Martignà.

Cheste vile si clame “Vile Del Torso Mantica Totis” da lis fameis nobilis che a àn vivût chi. E je stade fate sù tor dal '500.

ELISABETTA REALIZZA L'ALBERO GENEALOGICO DEI DEL TORSO

La pianta del palazzo, sin dalle origini, aveva un salone passante e stanze quadrate ai lati . Nel seicento si arricchì con lo scalone esterno ad un unica rampa, il pronao ( una costruzione ad arco nella facciata d'ingresso) mentre il salone venne prolungato sul retro della villa volto verso il giardino.&nbsp;&nbsp;

Antique paper texture

Si vede con chiarezza la principessa di Creta che porge il gomitolo al suo amato, che con arco e lancia sembra pronto ad affrontare il labirinto rappresentato da una torretta alle sue spalle.

A L B E R O G E N E A L O G I C O

D E I M A N T I C A

In un’altra parete dipinta si vedono palazzi di Venezia, con figure femminili affacciate ad un balcone mentre sullo sfondo si allontanano velieri.

DONNE, BAMBINI E PALAZZI VENEZIANI

A son ancje piturâts un cjapiel di cardinâl, un steme papâl e fentis statuis monocromis.

FORSE DI JACOPINO DEL TORSO ZIO DEL COMMITTENTE

FRANCESCO MANTICA L'ERUDITO Francesco Mantica, nato nel 1709 ed abitante a Faugnacco, risulta tra i primi iscritti all’ Accademia di Udine. Potrebbe essere questo il Francesco Mantica ritratto in un quadro con gli strumenti dell’architetto, davanti ad un progetto della residenza di Faugnacco. Questo dimostra che, fino alla fine del Settecento, la villa possedeva ancora le torri. [Giada e Davide ]

Giacomino Del Torso fu il committente degli affreschi. La moglie morì di parto nel 1606 dando alla luce Giulio, l’ ultimo erede maschio di questo ramo dei Del Torso. Giulio Del Torso, ebbe solo due figlie Lucrezia e Laura. La prima sposò Giovanni Battista Mantica e la seconda sposò Girolamo d’ Attimis. Alla morte di Giulio i beni di famiglia passarono a Lucrezia e Laura. Lucrezia in Mantica divenne proprietaria della villa. [Lorenzo ]

	A son ancje pituris di figuris religjosis: si trate di une madone cul frut e di San Giovanni Battista parsore de puarte te parêt che e va viers la gleseute. 

Juste une volte e jere dongje la tor drete une capele di famee.

FRANCESCO MANTICA L'ERUDITO (XVIII SECOLO)

Nell’altra scena si vede Arianna abbandonata mentre saluta la nave con vele nere di Teseo. Le vele nere sono un richiamo al mito di Teseo, quando tornò dal padre dimenticandosi di alzare le vele bianche le quali avrebbero dimostrato ad Egeo che il figlio tornava sano e salvo. Alla fine del XX secolo, il proprietario della torre di destra, grattando un buco lasciato da un chiodo, scoprì un occhio e, scrostando dall'intonaco tutta la parete, uscirono fuori delle cariatidi cioè immagini di persone che fanno da colonne. [di Alessia D.]

Chi visse in villa Paolo Del Torso, nato nel 1425 e morto nel 1474, fu probabilmente il committente, cioè la persona che pagò per costruire la villa. Giovanni Francesco Del Torso, nato nel 1459 e morto nel 1511, figlio di Paolo, potrebbe avere abitato per primo la villa. Paolo Del Torso divenne coproprietario della villa insieme allo zio Giovanni Battista, quando nel 1511 morì Giovanni Francesco. Dopo la sua morte, nel 1554, venne compilato un inventario di tutto ciò che si trovava nella villa: si tratta di un elenco di cose interessanti come quadri, forzieri, dipinti e utensili. Il patrimonio Del Torso restò nelle mani dei fratelli Giulio e Bartolomeo, figli di Giovanni Battista, che già abitava la villa nel 1559.&nbsp;

Prospetto principale della Villa Del Torso Mantica Totis

STORIA EDILIZIA La villa Del Torso-Mantica-Totis è una villa Friulana che era in origine, alla fine del 500,una semplice casa rustica di campagna di un nobile di città. L'intero contesto della villa è circondata da mura dove dall'ingresso principale, tramite un viale, si arriva alla villa.

NICOLO' ARCHITETTO COME FRANCESCO MANTICA (Copia del prospetto originale del XVIII secolo)

Simpri une volte e jere une scjale difûr che e puartave drete fin sul salon nobil. Cumò si rive dome pes scjalis di dentri.

Nelle pareti affrescate ci sono anche dipinte finte porte e finte colonne. Ci sono altre pitture con finte statue di forma umana monocrome cioè di un solo colore. [Emanuele e Pietro]

FINTE STATUE, CARIATIDI MONOCROME

LA VILLA DEL TORSO MANTICA TOTIS Una ricerca per i nostri amici di penna di Martignacco realizzato nell'anno scolastico 2017-2018 dagli alunni della classe 5^ di Blessano sotto la guida della maestra Nadia Renzini

Mappa del '800.

POTREBBE TRATTARSI DEL CARDINALE SIMONE DEL TORSO DIVENTATO PAPA CON IL NOME DI MARTINO IV MESSO DA DANTE TRA I GOLOSI DEL PURGATORIO “Dal Torso fu, e purga per digiuno l'anguilla di Bossena e la vernaccia”.

Sulla facciata principale, negli affreschi fatti tra la fine del XVI° secolo, è stato dipinto un cavallo del quale, in questo momento, si vedono solo gli zoccoli. Invece, nel centro della facciata, erano rappresentate delle donne in processione con dei lunghi abiti che sono state coperte nei recenti restauri.

AFFRESCO CON GLI ZOCCOLI DEL CAVALLO SULLA FACCIATA PRINCIPALE

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Cerchiamo le parole friulane sul dizionario bilingue digitale.

Giulio Del Torso, nato nel 1527 e morto nel 1598, sposò Lucrezia di Fontanabona cugina del cardinale Francesco. Nel 1580 Giulio vedendo gli altri nobili che facevano gara per avere la villa più grande, decise di ingrandire la sua a Faugnacco per dimostrare che anche lui era importante. I lavori cominciarono nel dicembre 1597 e probabilmente proprio con questi interventi la nobile residenza fu arricchita di torri, scalone, chiesetta e salone nobile. Giacomino Del Torso, nato nel 1580 e morto nel 1629, sposò Laura Polcenigo. [Alessia M.]

Al interno della torre, sopra una porta, c’è una semplice cornice architettonica dove il timpano è spezzato dalla figura di Giovanni Battista, nome ricorrente nella famiglia Del Torso. E' riconoscibile dal cartiglio con la scritta “Ecce Agnus Dei” (vuol dire “Ecco l'Agnello di Dio”), è vestito di chiaro con un manto rosso.

Su la parêt primarie, par difûr, indulà che si cjate la jentrade principâl, a son restâts tocs di pituris cun dôs çatis di cjaval.

Arte nella torre di destra Gli affreschi della torre di destra mantengono la stessa tipologia ornamentale del salone nobile. Sulla parete ad est sono rappresentate due scene che potrebbero riferirsi alle vicende di Teseo e Arianna.

Arte Le pitture della residenza immobiliare iniziarono dopo il 1602, l’anno dei patti dotali per le nozze di Giacomo Del Torso e Laura Polcenigo. I patti dotali erano degli accordi tra i genitori dei futuri sposi che si scambiavano dei beni. Da questa unione nacque lo scudo che racchiude gli stemmi delle due casate dipinto nel salone centrale della villa. Nel 1606 avvenne la morte improvvisa di Laura Polcenigo, l’anno in cui nacque Giulio ultimo erede maschio della famiglia Del Torso di Faugnacco. Scoperti alla fine del secolo scorso, gli affreschi risultano molto rovinati e non sono di alta qualità ma il loro valore storico e iconografico merita attenzione. Nessuno sa chi è il pittore di questi affreschi ma sappiamo che era un allievo di Paolo Caliari detto il Veronese probabilmente potrebbe essere stato Francesco Montemezzano.

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