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Un racconto nel cassetto

by Biblioteca C.Protti - Travacò Siccomario

Pages 6 and 7 of 109

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E quando sono affondata in esso sono come inondata dalla sua folle energia che si impossessa di ogni cellula del mio corpo.
Fisicamente ho una madre e un padre che adoro e senza i quali non potrei sopravvivere, ma posso senz’altro dire che la mia anima è figlia del vento!
Perché, io conosco il vento quando c’è, e anche quando non c’è.
La brezza esalta ogni mio senso.
È come se le mie gambe e le mie braccia non mi appartenessero più, sono come animate da volontà propria e stento a tenerle sotto controllo.
E allora succede che si agitino in modo che, ad uno sguardo distratto, può sembrare convulso e disordinato, ma, se mi guardi bene vedrai che in quei movimenti è espressa tutta la mia gioia, la mia euforia, la mia voglia di vivere.
Percepisco anche i muscoli del mio volto che si contraggono e si rilassano senza sosta in sorrisi che diventano risate irrefrenabili.
E poi, le urla!
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Se non mi conosci le potresti scambiare per terrore o tormento, ma in realtà mi nascono dalle profonde emozioni che il vento provoca nel mio cuore.
E così, seguendo l’impeto delle folate che il vento mi regala, riesco a librarmi sul mondo, libera da ogni impedimento di questo mio pesante corpo, e vedo tutto ciò che mi è precluso quando sono prigioniera nella mia difficile fisicità.
Non so se ciò che vedo sono i colori come li può vedere chiunque di voi.
Perché io i colori non li ho mai visti e non saprei descriverli secondo i vostri parametri.
Quello che sperimento io va al di là di ogni sensazione convenzionale … d’altra parte io non sono certamente una creatura convenzionale!
Tra le raffiche del vento mi ritrovo immersa in una luce calda e rinfrescante insieme, una luminosità che mi entra attraverso ogni poro della pelle e mi passa da parte a parte lasciandomi rigenerata e carica di una forza e di un vigore altrimenti impensabili.