Il teatro Sannazaro e Luisa Conte

Luisa Conte nasce a Napoli il 27 Aprile 1925

 Aveva esordito molto presto come attrice , perché il teatro era presente da sempre nella sua famiglia. La nonna, infatti, “prima ballerina di tango francese al San Carlo” le aveva trasmesso la sua grande passione.

La prima compagnia teatrale che la scritturò fu quella  CAFIERO- FUMO, aveva allora 14 anni.

Il teatro fu inaugurato nel 1874 e divenne subito il riferimento dell’aristocrazia del tempo,che amava trascorrere le serate partecipando a rappresentazioni teatrali legate all’alta prosa messa in scena dalla mitica Eleonora Duse e da Tina Di Lorenzo .

 Con la stessa gioia, la nobiltà presenziava alle commedie legate alla tradizione partenopea . Calcarono infatti questo palco Eduardo Scarpetta , che proprio in questo teatro chiuse la sua carriera, e i fratelli De Filippo.

LA PRIMA RAPPRESENTAZIONE   Il teatro riaprì al pubblico  nel 1971con la commedia “Annella di PortaCapuana”  portata in scena dalla Compagnia stabile Napoletana guidata da Luisa Conte. Il testo  di Gennaro D’Avino venne riscritto da Michele Prisco.  La compagnia ripropose lo spettacolo, da allora, ogni dieci anni per ricordare il rinnovato splendore del teatro.

I GRANDI SUCCESSI  LA FESTA DI MONTEVERGINE Luisa Conte e Nino Taranto, nel 1987 si cimentarono nell’impegnativo spettacolo “La festa di Montevergine”. I tre atti, con musiche di Raffaele Viviani,  ben rappresentavano uno spaccato della realtà partenopea legata al binomio di sacro e profano.  L’allestimento fu ambizioso e prevedeva numerose comparse e cambi di scena.

 ,“Anneella di Porta  Capuana” con Enzo Turcoe Lucia Valeri

Un ‘esperienza molto importante per l’attrice napoletana avvenne nel 1969. Luisa Conte e il marito Nino Veglia decisero di dare nuova vita al teatro Sannazaro  che in quegli anni viveva un momento di declino ed era ridotto a Cinema di terza  categoria.

Passeggiando per Via Chiaia, superato lo storico ponte, si trova un piccolo gioiello della storia teatrale di Napoli:  il teatro Sannazaro.  L’ ingresso non è sfarzoso e non salta subito alla vista, nascosto tra i negozi e l’ingresso della Chiesa di Sant’Orsola, eppure quell’ edificio ha una bella storia che vale la pena raccontare.

Le origini del  teatro Sannazaro

Il declino del teatro Sannazaro avvenne tra gli anni’40 e ‘60.  I grandi spettacoli e le note compagnie teatrali lasciarono spazio a rappresentazioni e proiezioni cinematografiche di dubbio gusto che segnarono un lungo periodo buio.

LA RINASCITA DEL TEATRO SANNAZARO È il 1969. La vita del teatro Sannazaro e di Luisa Conte, a questo punto, si fondono e si raccontano vicendevolmente per non separarsi più .  I coniugi Veglia, entrando un giorno nel teatro Sannazaro, ormai abbandonato e caduto in oblio, riuscirono a cogliere la gravità dello scempio portato a quel gioiello oramai ridotto ad essere una        puteca fetente.

Luisa Conte, durante una tournée in Sud America, conobbe e si innamorò di  Nino Veglia, con cui condivise la vita e l’amore per il teatro.

Nino Veglia , indimenticato caratterista delle scene teatrali, era stato per molti anni un bravissimo  “ cantante di giacca”. Infaticabile nella sua azione lavorativa, organizzò festival per voci nuove e spedizioni nelle Americhe della sceneggiata napoletana.

L’EREDITÀ DEL TEATRO SANNAZARO    La morte di Luisa Conte ha lasciato un grande vuoto nel panorama teatrale napoletano ma ha investito sia la famiglia dell’attrice che il teatro Sannazaro dell’importante compito di continuare l’opera iniziata dai coniugi Veglia: riuscire a mantenere alta la tradizione teatrale partenopea.

Le attività del teatro hanno continuato il loro percorso artistico inizialmente sotto la guida della figlia di Luisa Conte, Brigida Veglia e poi, dopo la morte di quest’ultima , delle nipoti Ingrid e Lara Sansone.

Ancora oggi la “ bomboniera di Napoli” è da considerarsi un punto di riferimento della tradizione teatrale partenopea e italiana.

Nel 1953 entrò a far parte della compagnia di Eduardo De Filippo, che riconobbe il suo spiccato talento  artistico .

Nella commedia Non ti pago Luisa Conte interpretò il personaggio di “Carmela”

Luisa Conte lavorò a lungo nella compagnia di Eduardo e partecipò a diverse rappresentazioni teatrali, come Miseria e Nobiltà e Non ti pago

Il teatro Sannazaro  e Luisa Conte

Ricerca condotta dagli alunni delle classi quinte della Scuola Primaria e della classe prima della Scuola Secondaria di I grado  dell’ISTITUTO SACROCUORE

La decisione di rilevare il teatro fu presa in un momento. Luisa Conte e il marito Nino Veglia inventariarono tutti i loro beni e impegnarono oggetti preziosi di famiglia per poter dare vita al sogno: dar nuova vita al teatro Sannazaro.  I lavori durarono circa due anni. L’entusiasmo cresceva sempre di più, certi di esser poi ricompensati dall’affetto del pubblico napoletano, che nel tempo aveva imparato ad amare la grande attrice napoletana

Nino Veglia durante i lavori del teatro Sannazaro

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Con Eduardo, Luisa Conte lavorò nel 1963 ad un toccante sceneggiato televisivo: “ Peppino Girella” in sei puntate. Questa esperienza porterà l’attrice partenopea nelle case di tanti italiani.

Un momento importante della carriera di Luisa Conte fu il 1958 , quando iniziò l’importante sodalizio artistico con  Nino Taranto.

V  i ringraziamenti di Eduardo per la partecipazione a  “ Peppino Girello”

La “bomboniera di Napoli” sorge laddove un tempo c’era il chiostro dei Padri Mercedari .  L’interno richiama l’arte rococò  e si impreziosisce di stucchi dorati e fregi che arricchiscono i palchi pronti ad ospitare un pubblico ricercato e amante  del buon gusto e del bel teatro. Nel 1888 fu il primo teatro ad essere illuminato dalla luce elettrica.

Gli interni del  teatro Sannazaro

La  volta “a crociera” dei camerini testimonia che un tempo, in quel luogo,c’erano le celle dei padri Mercedari.

Memorabile fu la loro rappresentazione di  “ Morte di Carnevale”  di Raffaele Viviani.

Luisa Conte e il teatro Sannazaro

L’addio a Luisa Conte Il 30 gennaio del 1994, Luisa Conte si spense nella sua casa napoletana. L’attrice era ancora pienamente intenta nelle sue attività teatrali malgrado una sofferenza fisica che l’accompagnava  già da diverso tempo.  Quella triste sera toccò all’attore Giulio Adinolfi il compito amaro di avvisare il pubblico, giunto al teatro Sannazaro a vedere la Conte.

“Siete venuti per vedere Luisa Conte, non la vedremo più, è morta poche ore fa, ma ci ha insegnato che ‘ o teatro nun s’ adda chiudere e quindi andiamo in scena per lei questa sera”.