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Classe 1^Da.s. 2022-2023
CAPITOLI
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Andare a tentoni . . . . . . . . . . . . . . . .
Fare un lavoro con i fiocchi . . . . . .
Avere il pollice verde . . . . . . . . . . . .
Mandare a quel paese . . . . . . . . . . .
Tagliare la corda . . . . . . . . . . . . . . . .
Scampare per un pelo . . . . . . . . . . .
Andare a tentoni . . . . . . . . . . . . . . . .
Fare un lavoro con i fiocchi . . . . . .
Avere il pollice verde . . . . . . . . . . . .
Mandare a quel paese . . . . . . . . . . .
Tagliare la corda . . . . . . . . . . . . . . . .
Scampare per un pelo . . . . . . . . . . .
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PREMESSA
Cari lettori,
siamo orgogliosi di presentarvi il risultato delle nostre fatiche: A tutta birra!
Si tratta di un libro contenente sei racconti che spiegano l’etimologia di altrettanti stravaganti modi di dire.
Per scriverli, noi ragazzi ci siamo divisi in piccoli gruppi e ci siamo ispirati a un divertentissimo libro intitolato Parlare a vanvera di Bianca Pitzorno, che abbiamo scoperto grazie alle professoresse Aurora Parmesan e Francesca Vettori.
Badate, non dovrete prendere tutto alla lettera e credere a tutto ciò che leggerete. I racconti che troverete all’interno, infatti, non sono reali, ma sono frutto della nostra fantasia; per questo possiamo garantirvi che non imparerete nulla, ma morirete solo dalle risate.
siamo orgogliosi di presentarvi il risultato delle nostre fatiche: A tutta birra!
Si tratta di un libro contenente sei racconti che spiegano l’etimologia di altrettanti stravaganti modi di dire.
Per scriverli, noi ragazzi ci siamo divisi in piccoli gruppi e ci siamo ispirati a un divertentissimo libro intitolato Parlare a vanvera di Bianca Pitzorno, che abbiamo scoperto grazie alle professoresse Aurora Parmesan e Francesca Vettori.
Badate, non dovrete prendere tutto alla lettera e credere a tutto ciò che leggerete. I racconti che troverete all’interno, infatti, non sono reali, ma sono frutto della nostra fantasia; per questo possiamo garantirvi che non imparerete nulla, ma morirete solo dalle risate.
La classe 1^D
ANDARE A TENTONI
La regina Elisabetta I d'Inghilterra, per il suo cinquantesimo compleanno, decise di preparare un banchetto con i fiocchi a base di carne, che piaceva molto ai suoi soldati. Quella sera, il suo miglior cavaliere di nome Antony aveva mangiato molto e un suo compare per scherzare esclamò:
- Antony, hai mangiato così tanto che adesso peserai dieci tonnellate! - e da quel giorno lo Soprannominarono “Tenton”.
Poco tempo dopo la regina mandò Tenton a conquistare la Francia con il suo esercito e, per orientarsi, Elisabetta I gli diede in prestito la sua preziosa bussola, che era stata tramandata da generazioni.
- Guardate cosa mi ha prestato la regina! Anche senza conoscere la geografia, arriveremo in Francia! - disse Tenton ai suoi soldati.
- Antony, hai mangiato così tanto che adesso peserai dieci tonnellate! - e da quel giorno lo Soprannominarono “Tenton”.
Poco tempo dopo la regina mandò Tenton a conquistare la Francia con il suo esercito e, per orientarsi, Elisabetta I gli diede in prestito la sua preziosa bussola, che era stata tramandata da generazioni.
- Guardate cosa mi ha prestato la regina! Anche senza conoscere la geografia, arriveremo in Francia! - disse Tenton ai suoi soldati.
Tenton e l’esercito uscirono da palazzo con il mento alto e il petto in fuori. Il cavaliere, fiero del suo importante incarico, con la preziosa bussola in mano, gridò:
- Soldati, finché la nostra regina sarà affacciata al balcone, noi correremo, così le dimostreremo che siamo guerrieri valorosi!
Ma, mentre correvano, a Tenton scivolò la bussola e, prima che si potesse girare per recuperarla, l’esercito ci era passato sopra rompendola in mille pezzi.
Da quel momento in poi, questi viaggiarono a destra e a manca, perché non conoscevano la geografia e, appunto, avevano la bussola in mille pezzi.
Si diressero in Norvegia, poi proseguirono verso la Svezia, attraversarono la Finlandia e, giunti in Russia, Tenton esclamò:
- Dai soldati, siamo arrivati in Francia!
- Soldati, finché la nostra regina sarà affacciata al balcone, noi correremo, così le dimostreremo che siamo guerrieri valorosi!
Ma, mentre correvano, a Tenton scivolò la bussola e, prima che si potesse girare per recuperarla, l’esercito ci era passato sopra rompendola in mille pezzi.
Da quel momento in poi, questi viaggiarono a destra e a manca, perché non conoscevano la geografia e, appunto, avevano la bussola in mille pezzi.
Si diressero in Norvegia, poi proseguirono verso la Svezia, attraversarono la Finlandia e, giunti in Russia, Tenton esclamò:
- Dai soldati, siamo arrivati in Francia!
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/f/f0/Europa-it-politica-coloured.svg (file modificato)
Però sentendo l’accento duro dei cittadini, differente da quello delicato e morbido dei francesi, si accorsero che erano nel posto sbagliato e quindi Tenton incoraggiò i suoi soldati a continuare nella marcia.
Successivamente proseguirono verso l’Ucraina, attraversarono la Polonia, passarono per la Germania, per l’Austria e, giunti in Italia, Tenton annunciò:
- Soldati, siamo arrivati in Francia! Questa notte ci riposeremo, ma domani mattina combatteremo e ne usciremo vincitori!
L’esercito però venne sconfitto, perché i soldati erano stremati dall’inutile e lungo viaggio.
Tenton e la sua guarnigione non tornarono più in Inghilterra, perché, non conoscendo la geografia e con la bussola in mille pezzi, non sapevano come tornare a palazzo. Tenton si stabilì in Italia e lì continuò a raccontare la storia della sua avventura.
Con il tempo, quando qualcuno girava senza una meta precisa, si cominciò a dire "andare alla Tenton”. Ma si sa che gli Italiani non sono molto bravi a pronunciare l'inglese, quindi lo italianizzarono in "Tentoni". Anno dopo anno, raccontando questa storia oralmente, venne cambiata un po', infatti la famosa frase si trasformò in andare a tentoni.
Successivamente proseguirono verso l’Ucraina, attraversarono la Polonia, passarono per la Germania, per l’Austria e, giunti in Italia, Tenton annunciò:
- Soldati, siamo arrivati in Francia! Questa notte ci riposeremo, ma domani mattina combatteremo e ne usciremo vincitori!
L’esercito però venne sconfitto, perché i soldati erano stremati dall’inutile e lungo viaggio.
Tenton e la sua guarnigione non tornarono più in Inghilterra, perché, non conoscendo la geografia e con la bussola in mille pezzi, non sapevano come tornare a palazzo. Tenton si stabilì in Italia e lì continuò a raccontare la storia della sua avventura.
Con il tempo, quando qualcuno girava senza una meta precisa, si cominciò a dire "andare alla Tenton”. Ma si sa che gli Italiani non sono molto bravi a pronunciare l'inglese, quindi lo italianizzarono in "Tentoni". Anno dopo anno, raccontando questa storia oralmente, venne cambiata un po', infatti la famosa frase si trasformò in andare a tentoni.
Altea M.
Luca C.
Ludovica M.
Matteo M.
Luca C.
Ludovica M.
Matteo M.