Copertina a cura di Elia Borromini
Linea del tempo a cura di Giulia Sondrini
Curatore dell'opera: prof. Nicola Borin
Linea del tempo a cura di Giulia Sondrini
Curatore dell'opera: prof. Nicola Borin
IL MEDIOEVO
Il medioevo significa età del mezzo, non è un tempo buio come erroneamente si pensa, bensì un periodo culturalmente florido.
Tutt’oggi utilizziamo oggetti e svolgiamo attività, magari anche quotidiane, che sono state inventate, o utilizzate per la prima volta in Europa, in questo arco temporale che dura addirittura un millennio (che si divide in Alto medioevo dal V secolo all’anno Mille e Basso medioevo dall’anno Mille alla scoperta dell’America) e che sono quasi tutte arrivate fino a noi aiutando la società a progredire e ad evolversi, diventando parte integrante della sua quotidianità. Alcune di queste invenzioni sono: l’aratro, le armature, la botte, la bussola, lo champagne, la Magna Charta Libertatum, la nascita e lo sviluppo dei comuni in Italia, la seta, lo stile gotico, l’università ecc.
Il medioevo significa età del mezzo, non è un tempo buio come erroneamente si pensa, bensì un periodo culturalmente florido.
Tutt’oggi utilizziamo oggetti e svolgiamo attività, magari anche quotidiane, che sono state inventate, o utilizzate per la prima volta in Europa, in questo arco temporale che dura addirittura un millennio (che si divide in Alto medioevo dal V secolo all’anno Mille e Basso medioevo dall’anno Mille alla scoperta dell’America) e che sono quasi tutte arrivate fino a noi aiutando la società a progredire e ad evolversi, diventando parte integrante della sua quotidianità. Alcune di queste invenzioni sono: l’aratro, le armature, la botte, la bussola, lo champagne, la Magna Charta Libertatum, la nascita e lo sviluppo dei comuni in Italia, la seta, lo stile gotico, l’università ecc.
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STAFFA
A partire dal: IV-V sec.
Dove: Caucaso
Descrizione /origine: Le prime staffe rinvenute in Europa risalgono al IV secolo d.C., appartenenti a cavalieri Sarmati rinvenuti nel bacino del fiume Kuban a nord del Caucaso. Altre staffe sono risalenti al V secolo , rinvenute in alcune tombe di Unni di Ungheria; la forma è quella consueta che si utilizza ancora oggi.
L'adozione della staffa non si diffuse immediatamente in tutta Europa, tanto che fino all'VIII secolo, continuano ad apparire figure di cavalieri che ne sono sprovvisti; un esempio da citare è quello del popolo Germanico del nord Europa, i Longobardi, che seppur venuto a contatto con gli Avari delle steppe nel V e VI secolo, non ne apprese l'uso immediatamente, per poi adottarlo durante la migrazione verso l'Italia, dove ne presero conoscenza (si pensa che ne abbiano capito l'utilizzo nei vari scontri avvenuti sui campi di battaglia contro gli Avari stessi.
L'invenzione e l'uso della staffa consentì al cavaliere di modificare la sella. Anche il modo di combattere durante tutta l'epoca medievale mutò considerevolmente dato che la staffa consentiva un miglior equilibrio, assetto, posizione e aderenza al movimento del cavallo; questo trasformò completamente l'uso del cavallo in battaglia da parte della prima cavalleria medievale europea, totalmente diverso rispetto all'epoca tardo antica romana, quando non esisteva una vera e propria carica da parte della cavalleria.
A partire dal: IV-V sec.
Dove: Caucaso
Descrizione /origine: Le prime staffe rinvenute in Europa risalgono al IV secolo d.C., appartenenti a cavalieri Sarmati rinvenuti nel bacino del fiume Kuban a nord del Caucaso. Altre staffe sono risalenti al V secolo , rinvenute in alcune tombe di Unni di Ungheria; la forma è quella consueta che si utilizza ancora oggi.
L'adozione della staffa non si diffuse immediatamente in tutta Europa, tanto che fino all'VIII secolo, continuano ad apparire figure di cavalieri che ne sono sprovvisti; un esempio da citare è quello del popolo Germanico del nord Europa, i Longobardi, che seppur venuto a contatto con gli Avari delle steppe nel V e VI secolo, non ne apprese l'uso immediatamente, per poi adottarlo durante la migrazione verso l'Italia, dove ne presero conoscenza (si pensa che ne abbiano capito l'utilizzo nei vari scontri avvenuti sui campi di battaglia contro gli Avari stessi.
L'invenzione e l'uso della staffa consentì al cavaliere di modificare la sella. Anche il modo di combattere durante tutta l'epoca medievale mutò considerevolmente dato che la staffa consentiva un miglior equilibrio, assetto, posizione e aderenza al movimento del cavallo; questo trasformò completamente l'uso del cavallo in battaglia da parte della prima cavalleria medievale europea, totalmente diverso rispetto all'epoca tardo antica romana, quando non esisteva una vera e propria carica da parte della cavalleria.
ARATRO PESANTE
A partire dal: XI sec.
Dove: Francia.
Decrizione/origine: L’aratro è una sorta di evoluzione del piccone.
Ci sono due tipi di aratro, quello semplice e quello pesante.
Per favorire la crescita del frumento, nelle zone meno fertili il terreno doveva essere rivoltato per portare in superficie gli elementi nutritivi e coprire i resti vegetali.
L'aratro era l'attrezzo agricolo più importante utilizzato per rompere e rivoltare la terra.
I primi aratri erano costituiti da una struttura portante con un bastone di legno verticale, trainata sul terreno per praticare un’ incisione.
L’aratro semplice era trainato o “spinto” dall’uomo, invece quello pesante era trainato da buoi o cavalli. l’aratro pesante, come il nome lascia intendere, penetrava più profondamente nel terreno, rimestando completamente le zolle e garantendo una produttività maggiore dei campi. Questo favorì, nel giro di pochi decenni, un poderoso aumento demografico che solo la venuta della peste avrebbe interrotto.
Il vomere o vomero (dal latino vomer) era uno degli organi lavoranti dell'aratro, deputato all'esecuzione di un taglio orizzontale alla profondità di lavorazione.
A partire dal: XI sec.
Dove: Francia.
Decrizione/origine: L’aratro è una sorta di evoluzione del piccone.
Ci sono due tipi di aratro, quello semplice e quello pesante.
Per favorire la crescita del frumento, nelle zone meno fertili il terreno doveva essere rivoltato per portare in superficie gli elementi nutritivi e coprire i resti vegetali.
L'aratro era l'attrezzo agricolo più importante utilizzato per rompere e rivoltare la terra.
I primi aratri erano costituiti da una struttura portante con un bastone di legno verticale, trainata sul terreno per praticare un’ incisione.
L’aratro semplice era trainato o “spinto” dall’uomo, invece quello pesante era trainato da buoi o cavalli. l’aratro pesante, come il nome lascia intendere, penetrava più profondamente nel terreno, rimestando completamente le zolle e garantendo una produttività maggiore dei campi. Questo favorì, nel giro di pochi decenni, un poderoso aumento demografico che solo la venuta della peste avrebbe interrotto.
Il vomere o vomero (dal latino vomer) era uno degli organi lavoranti dell'aratro, deputato all'esecuzione di un taglio orizzontale alla profondità di lavorazione.