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Il benessere della persona

by Sofia Parisi e Sveva Schettini

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IL BENESSERE
DELLA PERSONA
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Sofia Parisi e Sveva Schettini
classe III D
INDICE
Ellipse;
1
BENESSERE MORALE: norme, leggi, diritti
Ellipse;
2
BENESSERE SPIRITUALE: Laudato si', ambiente, beni culturali
Ellipse;
3
BENESSERE FISICO: violenza sulle donne, alimentazione
BENESSERE MORALE
Il BENESSERE è uno stato armonico di salute, di forze fisiche e spirituali,
che permette di conseguire una vita piacevole.
Per far si’ che ci sia un benessere comune ognuno di noi è tenuto ad avere determinati comportamenti nel rispetto di se stessi e degli altri.
Infatti, il ruolo che ognuno di noi svolge all’interno della società è formato dall’insieme delle norme che regolano i rapporti tra gli individui.

Per questo scopo, sin dalle epoche più antiche sono state introdotte delle leggi che stabiliscono modelli di comportamento ideali, su questa base i Romani introdussero il concetto di FAS e IUS.
FAS E IUS
Entrambi nascono da uno stesso pensiero:
FAS, si riferisce alla religione, al volere divino, è espressione della volontà divina, così come IUS è espressione della volontà umana.
“Fas” e “Ius” hanno la stessa desinenza ma vengono da due radicali diverse, rispettivamente: 
-FAS, da “fag”
-IUS, da “yug”
FAS
FAS indica ciò che è lecito secondo gli dei, il termine deriva da un radicale che ha a che fare con qualcosa di molto meno palpabile del giogo, cioè il concetto del suono. Dunque significa che ciò che è lecito secondo gli dei non è frutto della costruzione da parte degli uomini di una rete aggiogante, ma dalla enunciazione da parte del dio. E’ il dio che emette il suono che dice cosa può e cosa non può essere, cosa si può fare e cosa no.

Le origini del diritto romano furono sacrali: 
-il lecito si identificava col beneplacito della divinità, espresso mediante segni e prodigi che solo
il sacerdote sapeva interpretare. 
-L'illecito (nefas) equivaleva a un'offesa fatta alla maestà degli dei. 
Al fas, in quanto diritto sacro, concernente i rapporti fra uomini e dei,
si contrapponeva lo ius, in quanto diritto profano,
limitato ai rapporti fra gli uomini.
IUS
IUS ha a che fare con il concetto di “aggiogare” gli animali , infatti in “yug” è racchiusa l’idea di legare delle forze animalesche. Su un piano simbolico rappresenta la violenza primordiale che viene placata e tenuta a freno attraverso l’attività di aggiogamento con lo scopo di andare nella direzione corretta e lineare, in cui il giogo è il diritto fatto di regole che una certa comunità si impone e a cui membri decidono di assoggettarsi

Lo ius, avendo natura umana, deve in ogni modo sottostare al fas, interpretato come la volontà degli dei.
TIPI DI IUS
Esistono vari tipi di IUS:


IUS QUIRITUM - da “Quirites” , cioè “Romani”. Il più arcaico, costituito da un insieme di consuetudini ancestrali, non scritte ma tramandate “bocca a bocca”.
Riguardava il diritto di famiglia, matrimonio, patria potestas e proprietà privata, e non comprendeva le obbligazioni, che in età arcaica non esistevano.

IUS CIVILE - le norme che regolavano i rapporti tra i cives romani, prerogativa dei cittadini di Roma. Lo ius civile è il diritto che è emanato dalle leggi, dai plebisciti, dai senatoconsulti, dai decreti degli imperatori e dai responsi dei giurisperiti. 

IUS GENTIUM - era l’insieme delle norme che riunivano sotto la naturalis ratio, tutte quelle popolazioni che avevano raggiunto uno stesso livello di civilizzazione. Questo gruppo nacque dopo le guerre puniche, per colmare alcune lacune dello “ius civile”.
IUS HONORARIUM - venne introdotto dai magistrati romani al fine di colmare alcune mancanze dell’ormai obsoleto ius civile, sempre più inadeguato a regolare la crescente società di Roma. Regolava i casi concreti non direttamente disciplinati dallo ius civile.

IUS LEGITIMUM - era l’insieme di tutti i diritti legittimi cioè quelli che spettavano per nascita al cives. Era lo Ius prodotto dalle assemblee (soprattutto i comitiva centuriata e i concilia plebis) con la votazione e approvazione di una legge comiziale; si stabilì in età repubblicana e fiorì sotto Augusto per scomparire dopo la sua morte e la trasformazione dello Stato in Impero. Da quel momento lo ius legitimum si estinse, confluendo nello ius civile.
IL DIRITTO CANONICO
Invece, durante il Medioevo e la prima età moderna i punti di riferimento legislativo furono due: rimase il diritto romano e si aggiunse il diritto canonico, che insieme rappresentavano lo ius commune.

Il DIRITTO CANONICO è l’insieme delle norme formulate ed emanate dalla Chiesa cattolica al fine di regolare la vita e le attività dei fedeli e delle chiese in tutto il mondo. Queste norme riguardano non solo gli aspetti religiosamente rilevanti della vita dei fedeli, ma anche l’organizzazione della Chiesa.
L’elaborazione del diritto canonico ha origini antichissime e risale all'età tardoantica, quando il potere imperiale concesse al cristianesimo la libertà di culto (313 d.C.).
Durante il Medioevo il diritto canonico divenne parte integrante della cultura e della società europea, infatti in questo periodo la Chiesa e il potere politico erano visti come parti dello stesso ordine divino.
Ma nei secoli a venire avremo invece una lenta e progressiva diminuzione della rilevanza del diritto canonico nella società, dovuto sia alla critica del potere temporale del papa, sia alla teoria illuminista della separazione dei poteri.
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