Emozioni

 "C’era una donna di colore sfruttata e stuprata che non reagiva perché le avrebbero fatto perdere il lavoro, un’altra costretta da un uomo a stare in casa senza vedere le amiche e quindi si era lasciata andare diventando obesa ... insomma tante storie raccontate benissimo che parlavano tutte dello scontro uomo/donna ed erano spesso storie drammatiche ma anche a tratti viste dai personaggi con leggerezza. Insomma, è stato uno spettacolo breve ma intenso, ricco di emozioni contrastanti"

Cristiano Iacullo, 3E

"Dalle storie narrate dai vari personaggi protagonisti di diverse esperienze ho immaginato quanto comuni siano questi avvenimenti. L’atto di sminuire, criticare, infangare ed ingiuriare l’atteggiamento o l’aspetto di una donna da parte del partner è sintomo di una relazione tossica, che con l’avanzare del tempo può solo peggiorare. Molte donne sono anche tutt’ora costrette in questi rapporti, perché pensano ci sia un briciolo di speranza per salvarli, mettendo da parte il modo aggressivo con cui si pongono nei loro confronti ... in fondo lo amano ancora. Nel peggiore dei casi questi rapporti lasciano grosse cicatrici sulle donne, arrivando a pensare che le violenze subite le meritino, o che la violenza fisica sia un modo di mostrare affetto. Quando la donna non prende coscienza di queste azioni disumane, l’uomo penserà che lei non abbia alcun problema a subirne altre, e ne fa un’abitudine. Alcune vittime di queste violenze sono ostacolate, nel denunciare queste violenze, dal senso di colpa, dalle conseguenze o perché minacciate. Ho gradito come lo spettacolo ha mostrato la possibilità di evadere da quelle situazioni nelle storie di quelle donne, ed allo stesso tempo l’irreversibilità dei traumi che subisce un bambino frutto di una relazione abusiva. Le donne valgono tanto quanto l'uomo, e questi eventi di torture fisiche e psicologiche che sfociano spesso in femminicidi devono essere giudicati e terminare quanto prima"

Fulvio Cinque, 3E

"Gli uomini sono quasi sempre le persone che comandano ... e comandano le donne che sono sempre screditate anche nel mondo del lavoro ed in politica"

Emanuele Pollio, 3E

"Questa opera teatrale prende il nome di PHOEMINA e affronta tematiche che riguardano uno dei fenomeni più discussi di quest’ultimo periodo ovvero la violenza contro le donne. Ho apprezzato molto il fatto di trasformare una tematica del genere in un’opera teatrale in modo tale da trasmettere a tutti gli spettatori in maniera “alternativa” cosa si prova ad essere maltrattate dal proprio partner. L'attore maschile, a mio parere, è stata la punta di diamante di questo spettacolo. Si distingueva dagli altri attori, utilizzava una tonalità vocale perfetta ed utilizzava i movimenti corporei per rendere il tutto ancora più convincente. Anche la ragazza dai capelli rossi mi è piaciuta moltissimo, ha perfettamente interpretato la parte della ragazza “sfruttata e maltrattata" dal proprio ragazzo. A mio parere tutte le ragazze che hanno paura devono denunciare o allontanarsi dal proprio fidanzato o marito e quest’opera teatrale ne è la conferma"

Luigipaolo Pica, 3E

Violenza

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Nemmeno con un fiore

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Usate dagli uomini

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Senza rimorso

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Piccoli "uomini"

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"Questo spettacolo teatrale mi ha fatto riflettere molto; purtroppo
fa male pensare che queste cose accadono ancora oggi e fa
anche capire le mentalità di certi piccoli “uomini”.

Michele Longobardi, 3E

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"Mi chiedo come alcuni uomini riescano a mettere le mani addosso a una donna senza neanche provare rimorso"

Luigi Balduccelli, 3E

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"Lo spettacolo ha rinfrescato la memoria a tutti su ciò che accade ancora oggi alle donne, su come vengono maltrattate e su come vengono "usate" dagli uomini"

Mauro Calabrese, 3E

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"Penso che le donne sono un dono prezioso perché grazie a loro abbiamo capito cos’è l’Amore. Non dovrebbero essere toccate nemmeno con un fiore quindi non comprendo come, certi uomini, riescono a far loro del male"

Vincenzo Di Giovanni, 3E

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"Alla fine dello spettacolo tutti gli attori sono saliti sul palco, si sono presentati ed hanno interagito con noi, dicendoci di portare a casa il messaggio dello spettacolo ovvero quello di rispettare le donne"

Giovanni Carrese, 3E

"La violenza va sempre condannata
anche e soprattutto quando le vittime sono donne"

Marco Ruoppo, 3E

"Lo spettacolo è stato fantastico e coinvolgente, ma vorrei soffermarmi su due punti in particolare:
•La ragazza un po’ in sovrappeso presa in giro, maltrattata e denudata di tutti i suoi diritti dal suo partner
•Un uomo, evidentemente stressato, nervoso, psicologicamente instabile che riconosce di sfogarsi contro la sua donna sferrandole schiaffi e pugni"

Antonino Porzio, 3E

SENZA VIA D'USCITA

Assurdo!

"Personalmente mi hanno colpito tutte le storie, ma c’è una storia che mi ha fatto riflettere molto: la storia della ragazza africana. Questa storia è incredibile per molti motivi, come il fatto che loro si spingono fino in Italia e pur di scappare dal loro paese rischiano la vita per avere la possibilità di migliorarla. Il tragitto è molto lungo e durante il viaggio le donne vengono abusate ripetutamente e chi di loro si rifiuta viene picchiata a sangue. Se sopravvivono e raggiungono  l’Italia  vengono vendute sul mercato della prostituzione dal quale è molto difficile uscire.
Per me è inaccettabile  che le donne debbano essere costrette a vendere il loro corpo per pagare debiti inesistenti e far arricchire il loro “padrone”; la cosa preoccupante è che, secondo i dati ufficiali, la prostituzione negli ultimi anni è aumentata a dismisura e di conseguenza molte donne come quella interpretata dall'attrice di colore si trovano purtroppo senza una via di uscita"

Antonino Celentano, 3E

Uomini come me

"In particolare, c'è una scena che mi è rimasta impressa, quella di una ragazza che all’inizio della sua relazione stava bene con il suo ragazzo, ma poi, con il passare dei mesi, il suo ragazzo comincia a disprezzarla, insultandola e facendola sentire inferiore. Le emozioni che ho provato mentre assistevo a quella scena erano rabbia, disprezzo e molta tristezza.
Questo spettacolo mi ha fatto riflettere, purtroppo, sul fatto che queste cose accadono a causa di “uomini” come me e questo mi fa molto dispiacere"

Francesco Siviero, 3E