La cicala e la formica
5° libro: consonanti prato-cielo l f t b d h
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C’era una volta, durante un’estate molto calda, una cicala che non amava né sudare né far fatica. L’unica cosa che adorava fare era cantare.
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Sotto il ramo dell’albero dove stava sdraiata comoda la cicala, c'era una formica, tutta indaffarata che aveva sulla sua schiena un sacco di cose: cibo, sassolini, ecc.La cicala canzonò la formica: "Canta con me e non faticar oltre!"
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"Cicala, io sono molto indaffarata: l’inverno si avvicina e devo sistemare la mia casetta, sai arriverà il freddo... e tu, come farai se solo cantare farai?"
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Ma adesso è estate – continuò la cicala – e l’inverno è ancora lontano.
La formica continuò a lavorare, senza neanche badare alla cicala.
– Fai come vuoi, formica mia. Io intanto mi rilasso e canto un’altra canzone.
La formica continuò a lavorare, senza neanche badare alla cicala.
– Fai come vuoi, formica mia. Io intanto mi rilasso e canto un’altra canzone.
5
L'inverno arrivò.
Una sera molto buia, la cicala era molto infreddolita e affamata.
Vide una casetta con la finestrella illuminata.
La cicala aveva tanta fame e tanto freddo, così bussò.
Una sera molto buia, la cicala era molto infreddolita e affamata.
Vide una casetta con la finestrella illuminata.
La cicala aveva tanta fame e tanto freddo, così bussò.
6
"Buonasera cicala, come sta?" chiese la formica.
"Buonasera formica, ho freddo, ho fame e non ho un tetto dove stare" disse la cicala.
"Buonasera formica, ho freddo, ho fame e non ho un tetto dove stare" disse la cicala.
7
"Mentre io faticavo per costruirmi una casa, tu, beata sul tuo ramo al fresco e all’ombra, cantavi cantavi e cantavi… Ma ti aiuterò lo stesso: ti darò del cibo e un letto per dormire".
La cicala esclamò che la prossima estate avrebbe lavorato anche lei insieme alla formica e fu felice dell'aiuto ricevuto.
La cicala esclamò che la prossima estate avrebbe lavorato anche lei insieme alla formica e fu felice dell'aiuto ricevuto.
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