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Lontani ma vicini

by Classe 2 B

Pages 2 and 3 of 68

Lontani ma vicini
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Introduzione
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Si è capito subito che questo 2020 non sarebbe stato un anno come gli altri, infatti le prime notizie della comparsa del virus sono giunte nei primi giorni di gennaio; arrivavano dalla Cina che ci sembrava un paese troppo lontano perché noi potessimo preoccuparcene. Purtroppo le cose non sono andate come si pensava: ora la battaglia contro il virus si combatte in tutto il mondo.
Stiamo tutti vivendo una situazione rara e che incute non pochi timori al punto che a volte ci sembra di stare dentro un film. È per questo che le nostre professoresse hanno pensato che tutti noi ragazzi avessimo qualcosa da raccontare in merito a questa strana situazione e che potesse farci bene esprimere quello che stiamo vivendo, il nostro personale punto di vista sulle cose visto che a cambiare non è solo la realtà esterna ma siamo anche noi.
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La struttura del libro non segue una traccia stilistica omogenea, con questo lavoro digitale vogliamo essere noi stessi, vogliamo esprimere la nostra personalità. Ognuno di noi ha scritto un tema, decorando la pagina secondo i propri gusti personali e inserendo scritte, disegni, immagini e anche musiche e canzoni che descrivono questo momento così difficile! Questi sono i testi che abbiamo fatto per spiegare e raccontare cosa stiamo vivendo e cosa pensiamo di questo brutto periodo, spero che vi piacciano!
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Asia
Santinu
Per me la musica è tutto.
Immagino che le 7 note siano come i 7 colori dell'arcobaleno che spazzano via le nuvole in questo brutto periodo.
Ho inventato questa melodia e nel farlo ho lavorato con molta gioia e voglia di comporre... la musica fa parte di me.
"Se guardi il mondo con gli occhi della speranza, intravedi il sole oltre le nuvole"
Nel mese di gennaio quando dai telegiornali abbiamo appreso che in Cina si stava diffondendo un'epidemia, il Covid-19, un virus molto aggressivo, che ha contagiato e purtroppo portato alla morte un'infinità di persone e che obbligava tutti a rimanere a casa, eravamo dispiaciuti, ma "la Cina è lontana" pensavamo. Invece eccoci qui, anche noi, chiusi nelle nostre abitazioni; il coronavirus è arrivato anche nella nostra isola. Le giornate sembrano interminabili: se prima non vedevo l'ora che arrivassero le vacanze per non andare a scuola, ora mi mancano le lezioni dalla cattedra, le interrogazioni, le battute simpatiche del signor Paolo, il nostro bidello. Mi mancano i miei compagni, le partite a pallone, i litigi, il profumo della pizzetta di Massimo il pasticciere.
Mi pesa il fatto che non possa avere contatti con i miei parenti, ci sentiamo attraverso il telefonino ma non basta. Ho voglia di abbracciare tutti! Certi giorni, tra compiti e videolezioni, sembra che mi scoppi la testa.
In casa mia c'è fortunatamente un'ambiente sereno e mi trovo spesso a giocare a carte con i miei genitori. Abbiamo rispolverato anche giochi di società, aiuto mio padre in cortile, abbiamo rimesso a posto tutto, ma ogni tanto mi assale la nostalgia della mia “vita normale”. Non ne posso più tra bollettini e video conferenze e dirette del nostro presidente Conte. Spero che questo incubo finisca presto e che trovino una cura per questa brutta malattia.
Angelica
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