A cura degli alunni
della scuola primaria di Campoleone S,
della scuola primaria di Campoleone S,
Intrappolata nel quadro
Istituto Comprensivo "Garibaldi" di Aprilia (LT)
Anno scolastico 2020/2021
Anno scolastico 2020/2021
Questo racconto è il prodotto finale del progetto "Restiamo uniti".
Il progetto ha trovato la sua motivazione principale nel mantenere, nonostante tutte le limitazioni dovute al distanziamento sociale, il contatto tra tutti i bambini delle varie classi del plesso e tra tutti gli insegnanti che vi operano, per garantire continuità a ciò che abbiamo sempre fatto negli scorsi anni rispetto ai progetti comuni, ovvero sentirci uniti in momenti di effettiva condivisione.
La scrittura di un testo condiviso (testo a staffetta) è stata un’esperienza alternativa per i bambini, centrata sull’aspetto ludico dell’apprendimento, con un duplice obiettivo: di stimolo alla propria creatività e insieme di confronto aperto con gli altri.
Questa attività li ha aiutati a riconoscere l’importanza della collaborazione e della pianificazione di un lavoro per perseguire uno scopo comune.
Il progetto ha trovato la sua motivazione principale nel mantenere, nonostante tutte le limitazioni dovute al distanziamento sociale, il contatto tra tutti i bambini delle varie classi del plesso e tra tutti gli insegnanti che vi operano, per garantire continuità a ciò che abbiamo sempre fatto negli scorsi anni rispetto ai progetti comuni, ovvero sentirci uniti in momenti di effettiva condivisione.
La scrittura di un testo condiviso (testo a staffetta) è stata un’esperienza alternativa per i bambini, centrata sull’aspetto ludico dell’apprendimento, con un duplice obiettivo: di stimolo alla propria creatività e insieme di confronto aperto con gli altri.
Questa attività li ha aiutati a riconoscere l’importanza della collaborazione e della pianificazione di un lavoro per perseguire uno scopo comune.
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Capitolo 1
Sofia è una bella bambina timida e solitaria.
È talmente timida che non riesce ad avere amici e così si ritrova a giocare quasi sempre da sola o con il fratellino più piccolo.
Quando torna da scuola guarda la TV o gioca col tablet, a volte è attirata dal computer ma sempre più spesso si svaga con il telefono della mamma o va a curiosare tra i vari giochi virtuali della Playstation.
Adora giocare con le bambole e si diverte anche a sfidare il fratello con le macchinine. In realtà ciò che ama di più è ballare, cantare e strimpellare una chitarra che le hanno regalato i nonni.
Quando può uscire in giardino passa il tempo a giocare con la palla o a correre con il monopattino.
Un pomeriggio in cui era sola soletta, seduta sul divano del salone di casa, dopo avere passato in rassegna ogni gioco, si ritrovò col tablet in mano senza avere più un’idea di come impiegare il tempo e realizzò che si stava annoiando terribilmente.
Ad un tratto sentì uno strano rumore nella stanza, lì per lì non ci fece caso ma quel rumore si ripetè ancora e ancora: sembrava uno scrosciare d’acqua e ogni tanto le pareva anche di sentire delle anatre che starnazzavano.
Si accorse che la fonte di quello strano rumore era in fondo al salone, proveniva dalla parete di fronte a lei, più precisamente, dal grande quadro appeso al muro.
Sì. Il rumore proveniva proprio dal quadro!
Si alzò dal divano e stringendo il tablet a sé, piano piano, si avvicinò al quadro.
Non lo aveva mai osservato con attenzione, così si concentrò, cercando di coglierne ogni dettaglio.
Era un dipinto di un paesaggio di campagna in cui era rappresentato un grosso casale antico, circondato da grossi alti alberi e da rigogliosi prati; in primo piano c’era un bel laghetto con anatre che nuotavano gioiose nell’acqua ed altre che risalivano tra l’erba incolta.
In secondo piano c’erano due donne, vestite con abiti lunghi e con dei fazzoletti legati in testa, che stavano raggiungendo la riva.
Sofia si avvicinò ancora di più al quadro e cercò di toccarlo ma il rumore si fece più forte tanto che lei sobbalzò all’indietro.
Prese coraggio, si avvicinò di nuovo e a quel punto il quadro la risucchiò dentro il dipinto, intrappolandola.
Si accorse che la fonte di quello strano rumore era in fondo al salone, proveniva dalla parete di fronte a lei, più precisamente, dal grande quadro appeso al muro.
Sì. Il rumore proveniva proprio dal quadro!
Si alzò dal divano e stringendo il tablet a sé, piano piano, si avvicinò al quadro.
Non lo aveva mai osservato con attenzione, così si concentrò, cercando di coglierne ogni dettaglio.
Era un dipinto di un paesaggio di campagna in cui era rappresentato un grosso casale antico, circondato da grossi alti alberi e da rigogliosi prati; in primo piano c’era un bel laghetto con anatre che nuotavano gioiose nell’acqua ed altre che risalivano tra l’erba incolta.
In secondo piano c’erano due donne, vestite con abiti lunghi e con dei fazzoletti legati in testa, che stavano raggiungendo la riva.
Sofia si avvicinò ancora di più al quadro e cercò di toccarlo ma il rumore si fece più forte tanto che lei sobbalzò all’indietro.
Prese coraggio, si avvicinò di nuovo e a quel punto il quadro la risucchiò dentro il dipinto, intrappolandola.