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Leggere le montagne10 dicembre 2022
Poesie degli alunni della classe 2 C
Prof. Petrone
Scuola media Damiani
UN BOSCO, IL BOSCO
Un bosco,
che emana odori da
ogni parte e che ti invita
a correre spensierato
Un bosco,
che riserva molti segreti,
che vuole che gli fai compagnia
abbracciando i suoi tronchi
o guardandoti intorno, cercando i colori
Un bosco,
silenzioso in inverno
e melodico in estate,
che ti fanno ballare e saltare.
Un bosco,
che emana odori da
ogni parte e che ti invita
a correre spensierato
Un bosco,
che riserva molti segreti,
che vuole che gli fai compagnia
abbracciando i suoi tronchi
o guardandoti intorno, cercando i colori
Un bosco,
silenzioso in inverno
e melodico in estate,
che ti fanno ballare e saltare.
in lontananza, il canto dei pettirossi
che ti fanno ballare e saltare.
Malinconia,
protagonista dell’inverno buio
Gioia,
protagonista dell’estate calda.
Per me sei unico, unico e speciale bosco
tu sei quello delle mie vacanze,
tu sei quello che mi fa divertire:
TU SEI IL BOSCO
Martina Gambetta
Aria di montagna,
sulla cima la croce in controluce,
sembra l’ombra di un angelo,
in valle vedo un fiume unirsi ad un lago,
l’acqua è cristallina e il suo riflesso mi acceca,
sento il rumore dei campanelli delle mucche,
vedo la baita dei nostri vicini,
ripenso a quando da piccolo andavo a rubargli la legna appena tagliata,
i miei piedi sprofondano nella neve, che mi avvolge come un mantello,
la forma possente della montagna sembra che mi sovrasti,
il cielo è nuvoloso,
si vede solo uno spiraglio di luce che taglia il cielo a metà,
mi sento libero,
ovunque guardo non c’è nessuno,
l’unico rumore è il cinguettio degli uccelli,
sono felice,
mi sento bene,
non devo stare alle regole di nessuno,
montagna sei bianca,
sei verde sei rossa e sei rosa,
sei unica,
domini tutti e tutti,
mia fresca aria di montagna.
sulla cima la croce in controluce,
sembra l’ombra di un angelo,
in valle vedo un fiume unirsi ad un lago,
l’acqua è cristallina e il suo riflesso mi acceca,
sento il rumore dei campanelli delle mucche,
vedo la baita dei nostri vicini,
ripenso a quando da piccolo andavo a rubargli la legna appena tagliata,
i miei piedi sprofondano nella neve, che mi avvolge come un mantello,
la forma possente della montagna sembra che mi sovrasti,
il cielo è nuvoloso,
si vede solo uno spiraglio di luce che taglia il cielo a metà,
mi sento libero,
ovunque guardo non c’è nessuno,
l’unico rumore è il cinguettio degli uccelli,
sono felice,
mi sento bene,
non devo stare alle regole di nessuno,
montagna sei bianca,
sei verde sei rossa e sei rosa,
sei unica,
domini tutti e tutti,
mia fresca aria di montagna.
Francesco Giana
La vetta più alta
Queste montagne che suscitano
nel cuore il senso dell’infinito.
Da quassù il nostro mondo non sembra altro che follia,
scuro e chiuso in se stesso.
Sulla vetta più alta ci si rende conto che
la neve, il cielo e le stelle hanno lo stesso valore.
Sulla vetta più alta mi perdo in lei,
come un musicista si perde nella musica,
come un pittore che si perde nella tela.
Sulla vetta più alta sento la gioia di vivere,
il sollievo di dimenticare le tragedie umane,
tutto questo è perché siamo vicini al cielo.
Nei grandi spazi della vetta più alta,
nei suoi alti silenzi,
si può cogliere il senso della nostra piccolezza.
La vetta più alta ci offre la cornice,
tocca a noi disegnare la storia che va con essa.
Queste montagne che suscitano
nel cuore il senso dell’infinito.
Da quassù il nostro mondo non sembra altro che follia,
scuro e chiuso in se stesso.
Sulla vetta più alta ci si rende conto che
la neve, il cielo e le stelle hanno lo stesso valore.
Sulla vetta più alta mi perdo in lei,
come un musicista si perde nella musica,
come un pittore che si perde nella tela.
Sulla vetta più alta sento la gioia di vivere,
il sollievo di dimenticare le tragedie umane,
tutto questo è perché siamo vicini al cielo.
Nei grandi spazi della vetta più alta,
nei suoi alti silenzi,
si può cogliere il senso della nostra piccolezza.
La vetta più alta ci offre la cornice,
tocca a noi disegnare la storia che va con essa.