PROGETTO 3B

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Abbiamo ragionato e discusso insieme agli alunni di cosa e quali siano i bisogni fondamentali per l'uomo. La riflessione attenta verso il piano emotivo ha aumentato la consapevolezza dei bisogni di ciascuno , un passo importante per sviluppare il senso critico e la responsabilità individuali. Dalla consapevolezza di sè e delle proprie azioni nasce il confronto critico con gli altri e si può coltivare uno dei bisogni che abbiamo ritenuto fondamentali nel nostro percorso, l'empatia.

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Intervista a Simona Bianchi&nbsp; -Come ti chiami ? Simona Bianchi -Cosa pensi dell’amicizia ? L'amicizia è una cosa bella ma solo con amici veri, avere tanti amici con cui ti scambi pochissime parole è inutile perchè non è una vera amicizia. -Sei pro o contro l’amicizia online ? Sono contro perchè non mi fido della persona che c’è dietro lo schermo. -Perchè&nbsp; l’amicizia è importante per te ?&nbsp; Perchè serve per socializzare e a esprimere le proprie opinioni&nbsp; -Qual’è il tuo prototipo di amico ? Il mio prototipo di amico è spensierato, bello ma non troppo perchè se no me ne innamoro, responsabile e ordinato. -Secondo te qual’è la differenza tra amico e migliore amico ? L’amico è una persona a cui non vuoi dire le stesse cose che dici al tuo migliore amico ed è un “sostituto” del tuo Best. Il migliore amico invece è una parte importante di me stessa, che serve per sfogarsi e consultarsi. -Come riconosci se il/la tuo/tua migliore amico/a ha bisogno di aiuto ? Riconosco che ha bisogno di aiuto dall’atteggiamento e dal tono di voce.

Laila Haddaoui&nbsp; e Michela Garibaldi abbiamo intervistato due ragazze della generazione&nbsp; Z&nbsp; completamente diverse tra di loro. Ci siamo ispirate al modo di pensare delle due cugine di Michela: Morgana e Ginevra.

Il lavoro è stato svolto in coppie che si sono scelte liberamente in base all' affinità del bisogno individuato . L'insegnante di classe e l'insegnante di appoggio hanno guidato il dibattito e sollecitato gli studenti a cogliere le motivazioni delle loro affermazioni . In un secondo momento è stato richiesto la produzione di un testo in cui esprimere quanto emerso nel dibattito; sono state suggerite proposte di generi testuali da prendere come riferimeto per la stesura di un elaborato: poesia, canzone, dialogo , intervista ... Il risultato è un prodotto originale e creativo presentato nelle prossime pagine. Buona Lettura

Ciao sono Marco e credo nell’amicizia. Oggi come ogni giorno sono andato a casa di Alex, dovevamo giocare a pallavolo, invece, Alex, ha preferito parlarmi dei suoi problemi con Giulia la sua ragazza. Ciao sono Marco e credo nell'amicizia Ieri Alex mi ha parlato della sua relazione, mi ha fatto piacere che si sia aperto con me, ho presente cosa prova, fa davvero molto male. Ciao sono Marco e credo nell’amicizia. Oggi sono andato a parlare con Alex per aiutarlo, è stato molto felice di questa cosa,mi ha anche detto che adesso la relazione con Giulia va molto bene, ne sono molto felice. Ciao siamo Marco e Alex, oggi abbiamo capito quanto è importante ascoltarsi tra amici, non ignorate le persone che vi vogliono bene e cercano conforto, anzi, ascoltatele e capitele fino al fondo.

Chiara è una ragazza di quattordici anni simpatica e molto attraente che abita in una piccola città in provincia di Salerno. Un giorno, dopo scuola, va a casa del suo amico Luca, che frequentava la sua stessa classe, per fare un compito; poi torna a casa e dopo mangiato riceve dei messaggi su Instagram da un ragazzo di nome Marco che non conosceva e che diceva di abitare a Roma.&nbsp; Inizia a messaggiarci e scopre che lui era proprio il tipo di ragazzo che le piaceva: diceva di essere alto, con i capelli scuri ed era molto divertente. A Chiara sembrava di conoscere già questo ragazzo dai suoi modi di parlare e quindi ci prende molta confidenza. Le foto che Marco aveva sul suo profilo rispecchiavano la sua descrizione quindi lei si fida senza pensare a quello a cui andrà incontro. Passa quasi tutti i giorni a parlare con lui e dopo una settimana Chiara gli chiede il suo numero per poter parlare su wathsapp, ma lui rifiuta usando la scusa che ha un problema con la scheda sim e che deve comprarne una nuova, lei gli crede. Dopo qualche giorno Marco gli propone di scambiarsi delle foto intime, lei rimane un po' stranita e quindi Marco fa il primo passo mandandole una foto che a Chiara piace molto e allora inizia anche lei a mandargli delle sue foto, per giorni continuano a scambiarsi foto intime.&nbsp; La mattina, mentre è sull'autobus si accorge di aver dimenticato a casa il telefono, ma non era una cosa grave e continuò il viaggio.&nbsp;

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Tommaso Melighetti: Continuiamo con le domande: Ha una famiglia ? Giuseppe Ungaretti: Si, una moglie splendida e due adorabili bambini. Tommaso Melighetti: Come è stata presa da sua moglie la decisione di arruolarsi volontariamente ?&nbsp; Giuseppe Ungaretti: Non ottima, ma dopo che le ho spiegato la mia ragione ha capito tutto Tommaso Melighetti: Dunque, lei ha detto di essere un poeta, quindi suppongo che anche in guerra ha continuato&nbsp; a scrivere ? Giuseppe Ungaretti: Certamente, ho annotato&nbsp; tutto su un taccuino, e al mio rientro a casa rileggendolo sono stato fiero di me perchè c’è stata l’evoluzione del pensiero: se prima credevo nella guerra , dopo aver visto e vissuto l’esperienza , ora ho tutt’altra idea . combattere per la mia patria è necessario , ma non si può dire che sia giusto ! Tommaso Melighetti: Bene,bene un’ultima domanda, il pensiero della trincea cosa le evoca ? Giuseppe Ungaretti: Le dico la verità, si sono ancora terrorizzato, ma penso che alla fine non ne sia&nbsp; valsa la pena. Ho pensato di essere parte di una nazione , ho capito invece che tutti gli uomini sono parte della stessa umanità&nbsp; !

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COME TE L SPIEGO L'EMPATIA CHE VORREI PROVARE...

Come te la spiego l’empatia che vorrei provare quando non riesce ad ascoltarmi manco il mio amico Mi dice&nbsp; di parlare quando serve ma poi in realtà non gliene importa niente Ed è proprio quando sta a parlare che vorrei gridare “grazie, ora te ne puoi andare.” Invece io vorrei avere un amico empatico mi sembra una cosa normale ascoltare anche un misero animale Immedesimati in me vedi con i miei occhi, ragiona come me Ascolta con le mie orecchie e senti con il mio cuore. (Il grande dono)

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Intervista ad Alice Rossi&nbsp; -Come ti chiami ? Alice Rossi. -Cosa ne pensi dell’amicizia ? L’amicizia secondo me è una cosa inutile ed uno spreco di tempo perché esistono cose più importanti. -Sei pro o contro l’amicizia online ? Sono pro perchè non avendo voglia di uscire a fare nuove amicizie posso stare sul divano e stare sui social. -Perchè per te l’amicizia è importante ? Perché al posto di essere veramente suo amico lo posso sfruttare per farmi fare i compiti. -Qual’è il tuo prototipo di amico ? Il mio prototipo di amico è una persona che mi obbedisce, fa tutto quello che dico io e non mi contraddice. -Secondo te qual’è la differenza tra amico e migliore amico ? Non avendo amici non so rispondere. -Come riconosci se un tuo amico ha bisogno di aiuto ? Riconosco se qualcuno ha bisogno di un favore perchè di solito mi offre sempre qualcosa in cambio.

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La nonna: Chiusi in casa si impazzisce? Il nipote: Non è vero. Ne parlavo col frigo,ma è un tipo freddo,di poche parole. L’unico che chiacchiera è il forno,ma si scalda subito e finiamo col litigare. Adesso provo con l’aspirapolvere, ma mi sa che se la tira troppo… Quindi parlerò con la lavatrice…. sembra che gli gira bene!

L'EMPATIA CECILIA LIMON ELENA PIRAS

IN ME UN TRAMBUSTO SI TROVA E COSTANTEMENTE DENTRO ME SUONA, FACENDOMI ALZARE DAL LETTO SENZA AVERE FIDUCIA IN ME STESSO LA FAMIGLIA HA MANDATO ME IN TOTALE CONFUSIONE TANTO CHE NON SO CONTROLLARE UNA SINGOLA EMOZIONE L'AUTOSTIMA E' COSA PREZIOSA, MA PERCHE' LA MIA VITA NON E' SPERANZOSA? LA VITA MIA NON E' TUO AFFARE QUINDI VEDI DI LASCIARMI STARE SE GUARDANDOMI ALLO SPECCHIO IO TROVASSI UN PO' DI ME STESSO, CIO' CHE DICI NON CONTEREBBE E TORNEREI A GUARDARE LE STELLE. SE SALTANDO UN PO' PIU' IN ALTO IO CADESSI UN PO' PIU' IN BASSO RIUSCIREI AD ANDAR VIA DA QUESTA VITA NON PIU' MIA

Questo testo è la classica storia di cyberbullismo in cui una ragazza, Chiara, viene ingannata. In questa storia la ragazza viene ingannata da un suo amico e si affrontano vari momenti in cui la fiducia di Chiara, e non solo, viene tradita: il suo amico l'aveva imbrogliata e lei si era fidata troppo, dopo quello che è successo la sua amica non vuole più parlarle…&nbsp;

Abbiamo scelto questa idea perché volevamo sdrammatizzare l' argomento del cyber-bullismo. E' nata dal nostro bisogno di rendere più leggero un argomento così importante. Abbiamo lavorato on line per via dei numerosi impegni di scuola e non: ecco un uso utile di internet!

Mi chiamo Elisa e credo nell'amicizia. Oggi a scuola ho conosciuto Matteo, siamo subito diventati amici, sono molto felice. -Mi chiamo Elisa e credo nell'amicizia oggi sono andata a casa di Matteo e gli ho parlato dei miei problemi in famiglia, pensavo avrebbe capito la mia situazione, invece ha lasciato perdere il mio discorso e si è messo a usare il telefono. -Mi chiamo Elisa e credo nell'amicizia oggi ho parlato con Matteo,quel giorno non mi avrà ascoltato ma oggi ha capito che ascoltarmi un’attimo a volte aiuta, sono molto felice che abbia capito la mia situazione. -Mi chiamo Elisa e credo nell'amicizia oggi ho capito che quella parola chiamata empatia, a volte, aiuta le persone, forse matteo non sarà la persona più empatica del mondo, ma oggi ha capito che ascoltare le persone e mettersi nei loro panni a volte aiuta.&nbsp;

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Queste frasi ci ricordano che gli amici, ci saranno sempre per noi, e quando avremmo bisogno ci saranno come ha fatto Marco con Alex. -I tuoi problemi sono anche i miei&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; E non c'è nulla che io non farei per te Se siamo uniti scoprirai che C'è un vero amico in me -Con gli anni capirai Che siamo fratelli ormai Perché il destino ha deciso che C'è un vero amico in me

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ANNO: 1914 Il giornalista di guerra Tommaso Melighetti svolgerà un’intervista al soldato Giuseppe Ungaretti, per cercare di capire le motivazioni che spingono i soldati a combattere per la Grande guerra.

LA NONNA E IL NIPOTE

Il bambino sorridente rispose:”Io sono sincero perché così porto rispetto alle persone con cui parlo, rispetto me stesso e&nbsp; comportandomi così anche&nbsp; le persone rispettano me”.&nbsp; L’uomo soddisfatto salutò il giovane e si diresse verso la piazza principale, arrivato a destinazione il viaggiatore incontrò un vecchio prete e gli domandò:”Cos’è la sincerità? Perché secondo te non è conveniente mentire e come si può contrastare una bugia?”. Il sacerdote, persona saggia, disse: ”La sincerità varia per ognuno di noi, non ci sono parole che possono spiegarla completamente, so per certo che molte persone sentono il bisogno di esserlo a tutti i costi anche se a volte può risultare sconveniente.&nbsp; Mentire non è conveniente perché le&nbsp; bugie e gli&nbsp; inganni alla fine vengono sempre scoperti causando situazioni spiacevoli,&nbsp; malumori, e fanno perdere la dignità a chi le racconta allontanandolo sempre di più dalla realtà. Caro uomo una bugia si può contrastare&nbsp; parlando a cuore aperto, non vergognandosi delle proprie emozioni, dei propri limiti e delle proprie difficoltà. Il viaggiatore ringraziò, congedò l’anziano e ritornò a casa sua. L’uomo quel giorno capì che la sincerità è un concetto di fiducia, di stima e onestà&nbsp; fra se stessi e gli altri e che può variare da persona a persona.

La realizzazione del book è il prodotto di un percorso didattico che rientra nello sviluppo delle competenze di Educazione civica. Il progetto è nato da uno stimolo offerto sul tema del cyberbullismo a scuola. Dall'iniziale discussione sui pericoli e le possibilità offerte dai social e da internet, il discorso si è posato sulla relazione e sui bisogni che stanno dietro ai nostri comportamenti.

Abbiamo deciso di fare questo piccolo testo sul divertimento perchè pensiamo che ce ne sia un bisogno essenziale, soprattutto tra noi giovani.&nbsp;&nbsp; Il divertimento è la sensazione di essere impegnati in qualcosa ed essere felici.&nbsp; Basta pensare a come ci si sente quando si visita un parco di divertimento, e si comprenderà il concetto. Quando qualcosa attira la tua attenzione e&nbsp; ti fa ridere,si tratta di divertimento.&nbsp; Guardare una partita o far volare un aquilone sono tipi di divertimento.&nbsp; Puoi divertirti anche leggendo &nbsp; frasi, citazioni e aforismi.&nbsp;

Tommaso Melighetti: Buon pomeriggio signor Ungaretti, sono qui per farle alcune domande, inizierei chiedendole dov’è nato ? Giuseppe Ungaretti: Buon pomeriggio, io sono nato ad Alessandria d’Egitto, ma ho trascorso la maggior parte della mia vita qui in Italia. Tommaso Melighetti: Bene, prima di arruolarsi cosa faceva per vivere ? Giuseppe Ungaretti: Ero un poeta, e anche molto bravo, per intraprendere la mia carriera letteraria ho vissuto due anni a Parigi. Tommaso Melighetti: Allora come mai signor Ungaretti lei ha deciso di arruolarsi per la guerra e abbandonare il lusso di Parigi ? Giuseppe Ungaretti: Beh, essendo io nato in terra straniera, fin da piccolo ho sentito la necessità di dover dimostrare il legame con il mio paese, l’Italia, e lo scoppio della guerra è stata per me l’occasione di appartenere finalmente al mio paese.&nbsp; Tommaso Melighetti: ohh, sono motivazioni forti le sue, mi spieghi meglio ? Giuseppe Ungaretti: Come le ho già detto la consapevolezza di non sentirmi a tutti gli effetti un vero cittadino italiano,&nbsp;ha condizionato le scelte della mia vita, prima nel valutare la&nbsp;guerra e poi quelle dell’uomo e del poeta. Conosci alcune delle mie poesie? Tommaso Melighetti: no, mi spiace

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L’amore e l’amicizia hanno tre cose in comune.&nbsp; Nascono dallo stesso seme: la stima.&nbsp; Crescono sotto la stessa luce: il rispetto.&nbsp; E per vivere hanno bisogno della stessa linfa: esserci.&nbsp; La stima vale più della celebrità, la considerazione più della rinomanza e l’onore più della gloria.&nbsp; Ci stimiamo e apprezziamo tanto, eppure non riusciamo a star da soli con noi stessi.&nbsp; La stima è come un fiore, che pestato una volta gravemente o appassito, mai più non ritorna.&nbsp; Dispensiamo simpatia, favori, abbracci. Ma la stima, quella la teniamo quasi sempre per noi.&nbsp; Dispensiamo simpatia, favori, abbracci. Ma la stima, quella la teniamo quasi sempre per noi.&nbsp; Il buon nome vale più di grandi ricchezze; la stima, più che l’oro e l’argento.&nbsp; Chi ci vuol cambiare, trasformarci in altro, non ci ama per davvero. Perché non ci stima, e dunque non ci ama, così come siamo.&nbsp;

Per me il divertimento è uccidere le persone

Mi diverto in questo modo perché per me è uno sfogo per i miei problemi e la rabbia che ho dentro

Quando non ho niente da fare visto che mi scartano tutti. 

Secondo me mi scartano tutti perché uccido e mi vedono tutti come un serial killer. 

Perché non smetti di uccidere per farti degli amici?

Perché per me ormai è una dipendenza incontrollabile.

Ho iniziato ad uccidere nel 2017 nel mese di agosto.

L'idea di uccidere partita dalle persone che ne parlavano a scuola

Ho ascoltato quelle persone perché ero molto interessato all'argomento?

Io ho scelto il bisogno del divertimento perché lo ritengo un bisogno primario ed è una cosa di cui ho bisogno. I ragazzi durante la loro infanzia e durante la loro adolescenza hanno bisogno del divertimento perché è una cosa che insegna loro a crescere, ma allo stesso tempo a rapportarsi con nuove persone. Anche gli adulti hanno bisogno di divertimento e di non pensare solo al lavoro. Il mondo non gira solo intorno a una cosa ma a diversi aspetti, tra cui il divertimento.

Una volta arrivata a scuola nota che i ragazzi e soprattutto le ragazze la guardavano male, lei fa finta di nulla e arriva in classe, ma anche i suoi compagni la continuavano a fissare, durante l'intervallo va dalla sua migliore amica, Marta ,che le mostra una delle foto che la sera prima Chiara aveva mandato a Marco; lei un po' confusa cerca di capire come quella foto le sia arrivata, ma Marta se ne va via tutta arrabbiata e imbarazzata. Dopo scuola, un po' scossa, arriva a casa e accende subito il telefono per capire cosa sia successo ma trova una notifica di Instagram in cui un ragazzo della sua scuola, che non conosceva molto bene, l'aveva taggata in un post: il ragazzo aveva postato la sua foto. Lei scoppia a piangere e va in panico ma continua a non capire come questa foto sia finita a quel ragazzo che non aveva niente a che fare con Marco.&nbsp; Riceve un messaggio da Luca che scusandosi confessa che lui in verità si era finto Marco e che aveva fatto tutto questo per ottenere delle foto da lei perché le piaceva e gli dice anche che aveva fatto vedere queste foto a un suo amico che le aveva postate anche se lui non voleva.&nbsp; Chiara non riesce a credere a quello che è successo, era piena di vergogna e non sa cosa fare, quindi decide di parlarne con i suoi genitori perché ha un buon rapporto. I suoi genitori non si arrabbiano con Chiara ma bensì con i ragazzi che avevano fatto questa cattiveria e vanno a denunciarli.&nbsp; Il ragazzo che aveva postato la foto va in carcere minorile e Luca pure, i genitori di Chiara decidono di andare a vivere a Torino perché ormai tutta Salerno conosce quelle foto e quello che è successo .&nbsp; Nella nuova città Chiara si fa dei nuovi amici molto più simpatici di quelli vecchi. Anche a Torino alcuni sanno quello che le era successo ma non la prendono in giro.

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L’idea di questo lavoro è nata&nbsp; pensando a una vecchia storia, raccontata quando noi eravamo bambini ,che parla della sincerità e noi l’abbiamo riadattata con termini nuovi. Abbiamo scelto vari personaggi: un viaggiatore che ha un obiettivo preciso , un uomo in cui&nbsp; ognuno di noi si può identificare; tre persone di età diverse: un uomo di mezz’età che rappresenta la maturità degli adulti e il loro modo di pensare, un bambino che rappresenta l’innocenza e la giovinezza e un’anziano che rappresenta la saggezza e l’esperienza. Noi abbiamo scelto il tema della sincerità perché lo troviamo interessante e fondamentale per essere persone educate aperte alle relazioni e all’amicizia

Abbiamo scelto il tema dell’appartenenza perché è un bisogno che tutti sentiamo, soprattutto a scuola, l’importanza e la necessità di appartenere a un gruppo e non esserne esclusi è pone di fronte a scelte che non sempre sono quelle giuste.. Per rappresentare al meglio questa riflessione abbiamo scelto di immaginare un’intervista al celebre poeta Giuseppe Ungaretti, nato ad Alessandria d’Egitto e trasferitosi in giovane età in Italia.&nbsp;&nbsp;

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L'ispirazione c’è venuta pensando al mondo e all’amicizia fra le persone, le persone come si vogliono bene, cosa vorrei ricevere per poterlo dare agli altri

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Nel paese di Cartù ci sono ragazzi in piazza che si divertono, cantano e ballano. Lasciateci ballare, lasciateci ballare, è questo che vogliam fare. In un cortile di una scuola ci sono bambini che giocano a palla, altri bambini che disegnano su carta animali che passano li a fianco che si divertono anche con uno sguardo. Ogni giorno divertirci dobbiamo sennò ogni giorno bisticciamo. Ogni giorno il dovere poi il piacere e dopo si può godere.

Tanto tempo fa, in un paese lontano, viveva un uomo che era alla ricerca del significato della sincerità.&nbsp; Un bel giorno decise di intraprendere un viaggio verso la città della sincerità perché aveva sentito dire che lì tutti&nbsp; gli abitanti erano sempre sinceri. Durante il tragitto&nbsp; si trovò davanti a un bivio, una strada portava alla città della sincerità l’altra alla città delle menzogne e, proprio dal sentiero che portava al paese della sincerità ,arrivò un anziano. L’uomo chiese al passante che cosa fosse per lui la sincerità e se sapesse cosa si provasse ad essere bugiardi. L’interrogato ribatté dicendo:”Per me la sincerità è liberarsi di un peso e tutto ciò mi rende in un certo senso libero e anche più vicino alla persona con cui parlo. Io non ho mai raccontato delle bugie. ma ne ho sentito parlare, penso che chi sia bugiardo si senta male con se stesso e provi sempre una sensazione di rimorso”. Il viaggiatore dopo aver ringraziato proseguì il suo viaggio verso la scoperta della verità passando per la strada percorsa dal viandante. Il viaggiatore alla vista della splendida città della verità strizzò gli occhi e quando entrò per la grande porta principale chiese a un ragazzino che giocava da solo a palla:”Perché sei sincero? Cosa ci&nbsp; guadagni a essere sincero?&nbsp;

QUESTA POESIA PARLA DI UN RAGAZZO CHE NON ACCETTA SE STESSO E SPIEGA COME LE CAUSE DI QUESTA MANCATA ACCETTAZIONE SIANO MOLTE: NON HA FIDUCIA IN Sé E CIO' LO FA STAR MALE, LA SUA FAMIGLIA NON LO SUPPORTA E NON LO AIUTA A SUPERARE QUESTA FASE DELLA SUA VITA, GLI AMICI E I CONOSCENTI NON LO AIUTANO E CERTE VOLTE LO CRITICANO. LA POESIA RACCONTA INOLTRE CHE CERTE VOLTE QUESTA SITUAZIONE PORTA A UN GESTO ESTREMO, COME IN QUESTO CASO, DOVE IL RAGAZZO DECIDE DI PORRE FINE ALLA SUA VITA.

A cura di: Jan Pelosini &amp; Oscar Soffiotti

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