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Della forza di volontà, degli amori impossibili e di altre storie.

by Mariarosa Pappalettera

Pages 2 and 3 of 57

Della forza di volontà, degli amori impossibili e di altre storie.


Liberamente tratto da:

Il cavaliere inesistente
di Italo Calvino
A.S. 2018/2019
Liceo Scientifico Statale "E. Fermi" Bari
Laboratorio teatrale
Sezione a cura della
Prof.ssa Mariarosa Pappalettera
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Scena I

Accampamento.Tende, letti. Sole.
I paladini entrano a cavallo nel campo e cavalcano disordinatamente, sbuffando, evidentemente accaldati


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Voce fuori campo:
Sotto le rossa mura di Parigi l’esercito di Francia aspetta Carlo Magno che deve passare in rivista i paladini. Già da più di tre ore sono lì. Fa caldo. È un pomeriggio di prima estate, un po’ coperto. Nelle armature i paladini sembrano cuocere a fuoco lento. I cavalli sono inquieti e non riescono a star fermi.
Suono di tromba
I paladini si dispongono in fila pronti per la rivista.


Voce fuori campo: Finalmente lo scorsero che avanzava laggiù in fondo. Carlo Magno, su un Cavallo che pareva più grande del naturale. Regna e guerreggia, guerreggia e regna, dai e dai, pareva un po’ invecchiato, dall’ultima volta che l’avevano visto quei guerrieri.

Carlo Magno ferma il cavallo davanti a ogni ufficiale, lo guarda da su in giù e:

Carlo Magno: E chi siete voi, paladino di Francia?

I paladino: Sono il duca di Gravina, sire. Ho assaltato un formicaio e calpestato mille prati fioriti.
Carlo Magno: Sotto con le formiche, paladino!

Carlo Magno si sposta davanti a un altro paladino.
Carlo Magno:E chi siete voi, paladino di Francia?
II paladino: Sono Salomon di Noicattaro, Sire. Mille ore di cavalcata sotto il sole e strage di moscerini.
Carlo Magno: Veloce come il vento, paladino! Fatti onore.
Carlo Magno si sposta davanti a un altro paladino.
Carlo Magno: ecc.
III paladino:
Fino a che Carlo Magno non arriva davanti al cavaliere inesistente.


Carlo Magno: E chi siete voi, paladino di Francia?
Agilulfo: Agilulfo Michele Antonio Rocco Pasquale Vito, cavaliere di Bitritto e Torre Quetta.


Carlo Magno: E perché non alzate la celata. Perché non mostrate la faccia al vostro re?
Agilulfo: Perché io non esisto, Sire.
Carlo Magno: O questa poi! Adesso ci abbiamo in forza anche un cavaliere che non esiste! Fate in po’ vedere.

Agilulfo solleva la celata esitante. L’elmo è vuoto. Nell’armatura non c’è nessuno.

Carlo Magno: Mah, Mah! Quante se ne vedono! E com’è che fate a prestare servizio, se non ci siete?
Agilulfo: Con la forza di volontà e la fede nella nostra santa causa, sire!

Carlo Magno: E già! Ben detto!È così che si fa il proprio dovere. Bè, per essere uno che non esiste, siete in gamba!

Carlo Magno (se ne va borbottando): Cose da matti! Che stranezze mi tocca vedere! Mah!
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