C'era una volta una dolce bimbetta; solo a vederla le volevan tutti bene, e specialmente la nonna che non sapeva più che cosa regalarle. Una volta le regalò un cappuccetto di velluto rosso con cuffie bluetooth abbinate ad un bel telefonino rosso fiammante, e poiché amava navigare in internet e farsi selfie con il copricapo regalatole dalla nonna, la chiamarono sempre Cappuccetto Rosso su tutti i social su cui si era iscritta. 

Un giorno durante la pandemia, sua madre le disse: "Cappuccetto Rosso devo uscire a fare la spesa, purtroppo è un periodo in cui occorre rispettare le regole del distanziamento e non possiamo andare a trovare la nonna, mi raccomando falle una videochiamata per vedere come sta e cerca di tirarla su scrivendole qualcosa di carino sul social su cui siete entrambe collegate. Sii gentile, salutala per me, ma mi raccomando non fornire i tuoi dati a nessuno in internet e non accettare richieste d’amicizia dagli sconosciuti”, dopo averle dato la password del wifi uscì di casa. 

"Sì, farò tutto per bene!" promise Cappuccetto Rosso alla mamma, e accese il suo smartphone nuovo. Ma quando Cappuccetto Rosso si collegò al social più in voga del momento, dove era iscritta anche la nonna denominato il bosco incantato, trovò una nuova richiesta d’amicizia e la cosa molto strana era che la richiesta le perveniva a nome di una certa “nonnina”. Cappuccetto Rosso pensando che la nonna le avesse mandato tale messaggio per errore, creandosi un nuovo profilo, accetto la richiesta di amicizia…. 

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ma, dietro il falso profilo della nonna, la bambina non poteva immaginare si nascondesse una losca figura, “il Cyberlupo”, una bestia tanto cattiva che, si divertiva a creare falsi profili per rubacchiare foto e identità di chi accettava le sue richieste. Quando cappuccetto rosso avviò la videochiamata senti una voce ben diversa da quella abituale della nonna, che le diceva: "Buon giorno, Cappuccetto Rosso,"  e continuò "come mai ti colleghi così presto, Cappuccetto Rosso?" - "Quali password utilizzi per collegarti al tuo social?" – mentre il Cyberlupo faceva le sue domande, la bimba si rese conto che la webcam era un po’ sfuocata e anche se gli abiti del personaggio inquadrato sembravano quelli della nonna, la figura nel suo complesso sembrava diversa. Allora si avvicinò allo schermo dello smarphone e cercò di aumentare la grandezza della finestra della videochiamata e vide una faccia allungata, con una cuffia abbassata sulla fronte, dall’aspetto aspetto strano. 

"Oh, nonna, che orecchie grandi!" disse Cappuccetto Rosso - "Per sentirti meglio!" rispose il Cyberlupo cattivo - "Oh, nonna, che occhi grossi!", ribadì la piccina - "Per vederti meglio", rispose il cattivone - "Oh, nonna, che mani grandi!" Ancora replicò la bambina - "Per digitare meglio." Rispose il malintenzionato - "Ma, nonna, che tablet grande che hai!" Disse infine la bimba - "Per rubarti meglio i dati piccina mia!" E come ebbe detto queste parole, Cappuccetto rosso vide apparire sul suo telefonino una finestra di richiesta di accesso ai propri dati che non riusciva a chiudere in nessun modo.

Proprio in quel momento, rientrarono in casa i genitori di cappuccetto Rosso. Il papà che era un poliziotto del nucleo della polizia postale, capì subito dallo sguardo della piccina che qualcosa non andava. Subito dopo entrò nella stanza la mamma, ingegnere informatico che, avvicinandosi al telefonino della figlia capì anche lei che dall’altra parte della webcam non c’era la nonnina. Subito la mamma collegò il telefonino al proprio pc e il papà avviò un software per rintracciare l’ip del dispositivo da cui si collegava il Cyberlupo. Così in men che non si dica, mentre il Lupo cattivo era ancora in linea, il Cyberbullo che amava tanto rubacchiare le identità altrui senti qualcuno bussare alla sua porta.