Diario di bordo Erasmus+ Malaga 27 marzo 3 aprile 2023

Ti racconto la mia esperienza a Malaga

Il Macellum di Pozzuoli, denominato Tempio di Serapide, è una delle maggiori testimonianze archeologiche di Pozzuoli, tra i più interessanti esempi di antico mercato alimentare romano che si conosca e che si è preservato anche grazie al fenomeno vulcanico del bradisismo, che da sempre caratterizza i Campi flegrei. Il monumento deve il suo nome al rinvenimento di una statua del dio egizio Serapide, attualmente esposta al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, che lo ritrae seduto in trono come giudice dei morti col capo coperto da un canestro di vimini e canne simbolo di fertilità, mentre tende la mano al cane Cerbero.

Finalmente potevo vedere tutte le persone che avrebbero condiviso con me questa magnifica esperienza, alcune già le conoscevo, altre invece non le avevo mai incontrate né incrociate a scuola. Tra le professoresse accompagnatrici c'era la mia professoressa di italiano Di Costanzo, Mamone che è stata nostra insegnante in prima media e le docenti Petricciuolo e De Luise che non conoscevo, ma che sembravano simpatiche e tranquille.

L'unica cosa che mi ha lasciato un po' perplesso è che il progetto prevedeva in tutte le attività la comunicazione in lingua inglese, ma in realtà scambi linguistici in questa lingua ce ne sono stati veramente pochi. Se però non ho migliorato la conoscenza della lingua straniera, ho acquisito sicuramente una maggiore indipendenza. L’Erasmus ti aiuta a crescere e maturare perché te la devi cavare da solo anche di fronte alle più piccole difficoltà. Vivere in una città straniera, condividere l’alloggio con altre persone, studiare, insomma una serie di attività quotidiane che ti fanno sentire estremamente indipendente. Alla fine dell’esperienza sono emerse abilità che non credevo di avere e ho un quadro più chiaro dei miei punti di forza e di debolezza. Inoltre, il progetto mi ha  permesso di&nbsp;conoscere tante persone differenti e di creare relazioni anche durature. E'&nbsp;impossibile non&nbsp;fare nuove amicizie&nbsp;o stringere rapporti con i ragazzi, che come te, hanno scelto di vivere questa esperienza. 

Il  giorno seguente siamo andati a scuola e subito dopo con il pullman ci siamo recati alla Cueva. Il tempo trascorso nel bus, è stato veramente molto importante, abbiamo avuto la possibilità di conoscere meglio le ragazze spagnole ed è stato il momento in cui i due gruppi, diversi per cultura, si sono pienamente integrati. Dopo una faticosissima salita, resa ancora ancora più dura dal caldo, siamo arrivati alla grotta.  Ad ognuno di noi è stata data una torcia, poiché all'interno della Cueva non c'era luce. Alcuni compagni, tra cui Simone, hanno preferito non entrare perché era molto stretta e buia. All'interno abbiamo visto diverse incisioni rupestri di figure antropomorfiche e rappresentazioni di animali. La grotta è decorata da tantissimi e bellissimi stalattiti e stalagmiti.

Il pomeriggio, insieme alle nostre professoresse abbiamo visitato il centro storico di Malaga, nei vari negozi di souvenir ognuno ha comprato qualcosa per ricordo, io ho comprato delle calamite ed un ventaglio per ragalarlo alla nonna. La sera siamo andati in pizzeria e al suo esterno ci siamo divertiti a fare diverse foto poiché era rappresentata la nostra amata Napoli, attraverso i suoi simboli, la pizza, Maradona, Osimhen, Pulcinella e Sofia Loren. 

Più trascorrevano i giorni e più apprezzavo il loro modo di pensare, aperto ed estremamente inclusivo. Nei loro atteggiamenti intravedevo grande empatia, rispetto delle differenze e rifiuto di stereotipi di genere precostituiti. Camminando per strada, vedevo solo persone libere, estremamente diverse nel modo di vestire e non solo. Una mentalità inclusiva soprattutto verso la comunità Lgbt, come dimostrano i colori con i quali sono stati dipinti i gradoni dei campi esterni alla scuola.

2. PERMANENZA ALLA CITTA' NATALE DI PABLO PICASSO.

Dopo circa tre ore, siamo atterrati a Malaga. Il viaggio in aereo è servito a fare conoscenza, io ero seduto tra Simone e Mario, due ragazzi veramente simpatici e in gamba. Malaga è un comune della Spagna di 574 654 abitanti situato nella comunità autonoma dell'Andalusia, nel sud della Spagna. Capoluogo dell'omonima provincia, la città costituisce la capitale culturale ed economica della Costa del Sol (una regione costiera spagnola tra la punta Tarifa e capo di Gata). La città, affacciata sul Mediterraneo, a poco più di 100 km dallo stretto di Gibilterra, gode di un clima mediterraneo subtropicale con  2.815 ore di sole all'anno. A Malaga è quasi impossibile tremare dal freddo, non è un caso che il tratto costiero in cui si trova sia denominato Costa del Sol. 

In  serata abbiamo passeggiato un po' per la città e siamo andati a ristorante ad assaggiare per la prima volta una gustosa paella. Questo piatto tipico mi è piaciuto molto, anche se mia sorella me ne aveva parlato veramente male.

Di questo primo giorno ricordo che la cosa che mi colpì di più era la luce, erano le 20:30, ma il cielo era chiaro e limpido come se fosse mattina.

Il giorno della partenza era arrivato... Ricordo benissimo che mentre mettevo le cose in valigia, sentivo già la malinconia e la tristezza. Avevo legato incredibilmente con tutti i compagni di questa avventura ed ero sicuro che mi sarebbe mancato non poter più condividere ogni singolo momento con loro. Siamo stati fortunati anche perché le docenti che ci hanno accompagnato sono state sempre presenti, hanno organizzato le nostre giornate in modo da poter sfruttare ogni singolo momento e soprattutto non sono mai state invadenti, ma sempre rispettose di ogni nostra esigenza e bisogno. Dall'altra parte però ero felice, perché a breve avrei rivisto la mia famiglia a cui sono veramente molto legato. Se ho partecipato a questa esperienza, devo ringraziare in particolare la mia professoressa di italiano, che non solo mi ha informato del progetto, ma mi ha dato fiducia e detto che avevo le potenzialità per poter aderire al programma.

Il giorno dopo abbiamo visitato Il Mann, il Museo archeologico nazionale di Napoli, che è uno dei più importanti e completi del suo genere a livello nazionale e mondiale. Al suo interno, abbiamo ammirato, non solo, mosaici, affreschi e statue provenienti dalle vicine Ercolano e Pompei, piccole meraviglie sopravvissute alla forza distruttrice del Vesuvio, ma anche reperti provenienti dalle rovine dell'antica Roma, come alcuni gruppi scultorei delle Terme di Caracalla. Il museo mi è piaciuto moltissimo, non lo ricordavo così grande e ricco, ero stato lì quando ero piccolino con la mia famiglia, ma probabilmente avevo di esso, solo un ricordo sbiadito.

Rientrando all'appartamento, visto che era la Domenica delle Palme, abbiamo assistito alla processione di una delle confraternite che "sfila" durante la Semana Santa. La Settimana Santa a Malaga&nbsp;è una delle celebrazioni più importanti dell’anno ed è rinomata in tutto il mondo. Nei giorni che precedono la Santa Pasqua, le strade della città andalusa si riempiono di gente che si unisce alle processioni, che si svolgono sia di giorno che di notte.&nbsp;Le immagini sacre, portate su pesanti portantine di legno, sono sorrette da membri della confraternita vestiti con abiti tradizionali. Le processioni sono accompagnate da bande musicali&nbsp;e le strade sono decorate con fiori e luci, e le chiese sono aperte per permettere ai fedeli di venerare le immagini sacre.&nbsp;

A conclusione di questa unica ed irripetibile esperienza, posso dire che andare oltre le mie paure iniziali, le mie insicurezze e perplessità, è stata sicuramente la scelta più saggia. Mi sento maturato, cresciuto, più autonomo e sicuro. E' stata un'occasione di arricchimento non solo culturale, ma anche personale. Secondo me, lo scambio tra persone di culture diverse, favorisce la crescita personale, perché richiede libertà e abilità nell'esprimere se stessi, così come la capacità di ascoltare e conoscere gli altri. Inoltre questa particolare forma di dialogo sviluppa una maggiore comprensione di diverse visioni del mondo e accresce la libertà di scelta e cooperazione tra culture diverse.  

Mi è doveroso dedicare questo spazio del mio elaborato alle persone che hanno contribuito, con il loro instancabile supporto, alla realizzazione dello stesso. In primis, un ringraziamento speciale&nbsp;ai miei professori che mi hanno seguito, con la loro infinita disponibilità, in ogni step della realizzazione dell’elaborato, fin dalla scelta dell’argomento. Per avermi dato la possibilità di "volare", fornendomi però di solide ali. Se oggi sono un ragazzo sicuro e spigliato, lo devo a voi, alle certezze che mi avete fatto acquisire in questi tre anni. Grazie anche all' I.C. Gadda, che aderendo al progetto Erasmus+, mi ha dato l'opportunità di viaggiare e conoscere così da vicino una nuova cultura. In conclusione un enorme ringraziamento ai miei genitori, per avermi dato l'opportunità di seguire i miei sogni e avermi sostenuto durante tutto il percorso.

Nello stesso giorno, le nostre professoresse decisero di farci visitare il teatro romano, uno dei monumenti più antichi della città, costruito all'inizio del I secolo a.C. dall'imperatore Cesare Augusto. Nel corso dei secoli questo luogo storico è rimasto nascosto sotto le strade e le case fino alla riscoperta nel 1951. Per la sua rilevanza, nel 1972 il Teatro Romano di Malaga è stato dichiarato Bene di Interesse Culturale, ed oggi attira non solo turisti, ma anche studiosi e archeologi da tutto il mondo, curiosi di scoprire la storia di questo posto e di ammirare i reperti ritrovati dopo tutto questo tempo. Durante la dominazione araba fu utilizzato come deposito di materiale edile per la vicina Alcazaba. Attualmente viene utilizzato per alcune rappresentazioni teatrali all'aperto. 

Grazie a questo percorso inoltre, ho conosciuto e ho potuto apprezzare una realtà e una cultura diversa dalla mia, un modo di pensare, come ho già detto, estremamente aperto ed inclusivo. Ammiro la loro empatia, il loro totale rispetto per le differenze e la loro estrema apertura verso il "diverso". L' Erasmus, secondo me, ti apre la mente e attraverso il confronto con gli altri, stimola i tuoi processi di pensiero e ti rende più pronto ad affrontare un mondo sempre più globale. In più, parlando con i nostri nuovi amici, abbiamo avuto modo di raccontare loro le nostre usanze e abitudini, smentendo anche i troppi stereotipi che circolano su Napoli. In conclusione, sono veramente felice di aver fatto questa unica ed indimenticabile esperienza, il suo valore formativo e il suo ricordo resterà per sempre nel mio cuore.

Più tardi ci siamo recati al Santuario della Vittoria con la loro insegnante che ci faceva da guida. 

Dopo aver pranzato e giocato un po' sulla spiaggia, è arrivato il momento più difficile della permanenza nella capitale dell'Andalusia... i saluti. Tutti sono riusciti a controllare l'emozione perché sapevamo che a breve ci saremo rivisti e avremo potuto visitare insieme la nostra amata Napoli.

Al rientro, mi sono impegnato per recuperare le lezioni e le spiegazioni perse. E' stata dura, ma non impossibile, anche perché con una mamma come la mia, è difficile rilassarsi o non mettersi in riga. Nei giorni che precedevano l'arrivo del gruppo spagnolo, ci siamo organizzati per poter ospitare e accogliere al meglio le nostre compagne. A casa, con l'aiuto di mia sorella, ho preparato dei doni, che avrebbero rappresentato i premi della nostra "Tombola"; inoltre ho realizzato un power point per poter illustrare il compito di realtà, fatto precedentemente, con la nostra insegnante di matematica.

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Il 7 febbraio sembrava un giorno come tutti gli altri, sveglia, colazione e solite corse per arrivare in orario a scuola. Invece alle ore 7:50, mentre ero in macchina con mio padre, mi chiama il mio amico Angelo, che mi dice in tono allegro: "Raffaele, vai in Spagna... " Il mio cervello sembrava spento, il mio respiro affannato e il mio viso iniziò a colorarsi di rosso. Comunicai subito la notizia a mio padre e mi avviai verso i miei amici, ancora incredulo e incapace di comunicare tutte le emozioni che si agitavano dentro di me. Al suono della campanella, mi diressi in classe e ad attendermi c'era la professoressa di italiano. Le dissi: "Prof vado in Spagna!" E lei a me: "Anche io!" La mia contentezza raddoppiò, tra gli accompagnatori c'era una mia docente e questo mi infondeva grande sicurezza. Però più tardi, parlando con le altre professoresse, capii che  era una graduatoria provvisoria, che chi non era stato fortunato come me, poteva fare ricorso e una commissione avrebbe fatto i dovuti controlli ed elaborato una graduatoria definitiva. 

Il mese che seguì mi vide totalmente impegnato nello studio, interrogazioni e verifiche scritte mi tenevano molto occupato. Fu ardua anche la preparazione della valigia, portare tutto ciò che mi poteva servire e non superare i 10kg  di peso è stato veramente difficilissimo. Dopo le discussioni con mia madre per la scelta degli abiti più adatti e una volta sistemati in valigia, mi resi conto che dovevo sicuramente rinunciare a qualcosa... La mia valigia già pesava 9 kg!  Chiaramente  non potevo portare tutti i miei amati cappelli, ne potevo scegliere solo uno da indossare per la partenza. Ma certo non volevo rinunciare ad un secondo paio di scarpe, che ho inserito nello zainetto nonostante mia madre mi diceva che facendo così lo rendevo troppo pesante e scomodo. Malgrado la notte insonne, il 27 marzo mi alzai carico di energia... era arrivato il giorno della partenza, solo poche ore mi separavano dall'inizio di questa nuova avventura. La mattinata volò e alle 16:00 ero in aeroporto.

Tutto è cominciato da una conversazione tenutasi in classe, durante la quale la professoressa Di Costanzo, ci ha informato che da quest'anno la nostra scuola, tra le varie attività formative, aveva aderito al progetto Erasmus+ "Cittadini d'Europa". Ci comunicò che sul sito, c'erano tutte le informazioni e i moduli da compilare per poter partecipare alla selezione. 

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E' arrivato il giorno che tutti noi aspettavamo, anche i compagni di classe infatti, grazie ai miei racconti, erano incuriositi e non vedevano l'ora di incontrare le ragazze spagnole. Un gruppo è stato proprio ospitato nella nostra classe ed ha assistito alla rappresentazione del nostro compito di realtà sulle energie rinnovabili e non. Nonostante l'emozione, sono riuscito a presentare in maniera disinvolta il Power Point, almeno è quello che ha creduto chi mi osservava dall'esterno. In realtà ero turbato da una serie di emozioni e sensazioni che sono riuscito a controllare, ma con molta fatica.

Il sabato è stato libero, la mattina siamo andati sulla spiaggia in compagnia di alcune ragazze spagnole che ci hanno raggiunto, nonostante non fossero tenute a farlo. Con il passare dei giorni la conoscenza si è trasformata in amicizia, con alcune di loro ho legato in modo particolare e nonostante non parlassimo la stessa lingua, riuscivamo a capirci, a rispettare e apprezzare le differenze reciproche. Il pomeriggio abbiamo fatto un simpatico e divertente gioco a squadre, tipo una "Caccia al murales", aiutati dalle nostre amiche spagnole, dovevamo girare per il quartiere di Soho alla ricerca di murales, chi ne trovava di più vinceva. 

Il 31 marzo, siamo andati a scuola e abbiamo fatto lezione di matematica e  assistito ad una manifestazione teatrale. Il loro modo di fare lezione, è simile al nostro, però ho notato che le loro pause scolastiche sono molto più lunghe  e  danno grandissima importanza allo sport e al teatro. Nel pomeriggio abbiamo visitato il museo di Picasso e un mercato locale dove abbiamo mangiato il Bocadillo, un panino farcito tipico della Spagna. 

La sera abbiamo mangiato un altro piatto tipico spagnolo, la tortillas. Mi è piaciuta, ma un po' meno rispetto alla paella, ad alcuni miei amici invece non è piaciuta per niente. 

Il giorno dopo, non vedevo l'ora di recarmi nella scuola che ci aveva ospitato, IES Cànovas del Castillo, per conoscere la vita scolastica spagnola e soprattutto gli allievi che ci avrebbero accompagnati durante questa splendida esperienza. 

Appena arrivati, ci siamo recati in classe e presentati attraverso l'esposizione di un Power Point. Mi sentivo un po' smarrito, facce nuove e soprattutto una lingua nuova, che era per me, veramente sconosciuta. Riuscivo a comprendere qualcosa grazie alle immagini che accompagnavano la loro presentazione. 

Il giorno seguente è stato veramente un momento speciale. Attraverso un Power Point precedentemente preparato, abbiamo fatto domande e ricevuto risposte sui principali monumenti che le amiche spagnole, avevano avuto la possibilità di visitare durante la permanenza nel nostro paese. Subito dopo siamo stati impegnati in una simpatica tombola a premi, premi realizzati da tutti gli undici ragazzi che hanno partecipato al progetto Erasmus. Per concludere, le nostre docenti hanno preparato un gustosissimo buffet. 

Quiz Erasmus

Per chiudere in bellezza questa magnifica esperienza, abbiamo mangiato una pizza tutti insieme e ci siamo divertiti ballando e cantando canzoni spagnole. L'emozione durante i saluti è stata tanta, c'è chi non è riuscito a contenere le lacrime e chi invece, come me, le ha nascoste dietro un sorriso.

Subito dopo, abbiamo fatto un giro della loro scuola, era veramente grande e bella. All'esterno c'era un campetto da calcio, con a fianco tre campetti da basket. Rimasi senza parole, possedere tanto spazio significa sicuramente poter dare la giusta importanza allo sport. In quel momento riflettevo... cosa penseranno della nostra scuola? Noi di certo non abbiamo tutti questi spazi. Dovevamo in qualche modo stupirli con altro...dovevamo pensare a qualcosa di incredibilmente accattivante. L'accoglienza è stata veramente fantastica, ci hanno ospitati in una grande sala ed offerto tantissime cose buone.

Clouds pattern

Salutare i miei genitori è stato veramente difficile, mio padre mi ha abbracciato così forte quasi da fermarmi il respiro, mia madre invece cercava di sdrammatizzare, ma aveva gli occhi pieni di lacrime. Non so come sono riuscito a trattenere le mie di lacrime, mi sentivo le gambe così pesanti che fare un solo passo mi richiedeva tanta fatica. Intanto il tempo era scaduto, dovevamo avviarci al check-in. Quindi ho fatto un lungo respiro e mi sono avviato insieme agli altri, riuscendo a voltare le spalle ai miei genitori. Dopo il check-in ho chiacchierato un po' e bevuto una bibita. L'ansia stava passando, io e gli altri eravamo pieni di progetti e non vedevamo l'ora di realizzarli. Dopo poco la professoressa ci ha esortato ad avviarci verso il corridoio che ci avrebbe portato all'aereo.

Dopo una buona cena italiana, abbiamo comprato una fetta di dolce, "la pastiera" e una candelina perché alle ore 00:00 volevamo festeggiare il compleanno della prof. Di Costanzo, rimasta in camera con Giulia, in quanto malata. La sorpresa è riuscita e la professoressa ne è stata molto contenta. Come d'abitudine, anche la domenica mattina, ci siamo riuniti nella camera delle docenti per fare colazione e la professoressa ha offerto a tutti un delizioso cornetto. 

Essendo giorni festivi, non essendoci scuola, abbiamo cercato di far vivere al massimo la nostra Napoli alle amiche spagnole. Nonostante la pioggia il 24 aprile abbiamo visitato l'Anfiteatro Flavio e il Tempio di Serapide. L’Anfiteatro Flavio di Pozzuoli è un eccezionale esempio di architettura romana, il terzo più importante per dimensioni mai realizzato dai Romani, superato solo dal Colosseo e dall’anfiteatro dell’antica Capua. Costruito nel I secolo d.C., veniva utilizzato principalmente per i combattimenti tra&nbsp;gladiatori&nbsp;e poteva ospitare fino a&nbsp;40.000 spettatori. L'Anfiteatro Flavio di Pozzuoli è stato attribuito agli stessi architetti del Colosseo, del quale è di poco successivo. Gli scavi archeologici ebbero inizio nel 1839 e si conclusero alla fine dello stesso secolo, ma solo nel 1947, a seguito di una nuova campagna di scavo, il monumento fu definitivamente liberato dai detriti che si erano accumulati nel corso degli anni. Prima di arrivare al Tempio di Serapide, siamo passati per il parco pubblico "Villa Avellino". 

Dopo colazione ci siamo incontrati con le ragazze di Malaga per visitare la casa natale di Picasso, oggi convertita in un museo, diventata Monumento Storico ed Artistico nel 1983. Il museo è disposto su due piani e si compone di libri, bozzetti, foto, stampe, mobili ed oggetti. La visita parte dal&nbsp;pian terreno&nbsp;dove, oltre alla biglietteria e allo shop, c'è una stanza con alcuni disegni di Picasso e di alcuni libri utilizzati dall’artista. Al primo piano si entra ufficialmente nella prima casa di Picasso, divisa principalmente in quattro stanze. Al loro interno, è possibile ammirare varie modalità di espressione artistica utilizzate da Picasso: oggetti in ceramica, incisioni e libri illustrati. La collezione comprende opere di Picasso che vanno dal 1931 al 1971.

Alle ore 20:56 siamo finalmente atterrati a Málaga ed eravamo tutti super emozionati. Ero al settimo cielo, o come si suol dire in Spagna "feliz como un regaliz". Per recarci agli appartamenti abbiamo preso il treno e fatto una squisita sosta al Mc Donald's. Siamo arrivati verso le ore 00:00 agli alloggi e le professoresse hanno indicato ad ognuno la camera. Io ero con Simone e Christian B., gli unici ad essere senza la sorveglianza delle docenti, dovevamo comportarci bene per non deludere la loro fiducia. Ho subito fatto un video per mostrare l'appartamento ai miei genitori, era veramente spazioso e luminoso. Sistemate un po' le valigie, ci siamo sdraiati, ma eravamo troppo euforici per dormire. Così abbiamo acceso la televisione e visto qualche video su YouTube.  Guardando la tv mi sono addormentato senza rendermene conto. 

Non potevo credere che già così piccoli ci fosse stata data l'opportunità di viaggiare e conoscere così la cultura di un altro paese del mondo. Era vero o solo un sogno???

Lo stesso giorno, durante la cena, ne parlai con i miei genitori. Mio padre, subito si mostrò propenso... mia madre molto meno. Le sue parole furono: "E' sicuramente un'esperienza formativa unica, ma ti senti pronto? Io... non tanto". Però conoscendola, sapevo che me ne avrebbe riparlato, dopo aver avuto il tempo necessario per accettare l'idea del mio allontanamento. Così fu e insieme decidemmo che almeno avremo dovuto provare a partecipare al bando. I prerequisiti erano alti e compilammo i modelli mezz'ora prima della scadenza. Il primo passo era fatto! I giorni che seguirono il 25 gennaio furono impegnativi e la mia mente, forse per non rimanerci troppo male in caso di esito negativo, sembrava aver dimenticato la domanda di partecipazione al progetto.

Intanto un nuovo avviso sul sito della scuola ci comunicava che il 14 febbraio si sarebbe riunita la Commissione del Progetto Erasmus per la revisione delle Graduatorie relative agli alunni partecipanti e un successivo avviso ci informava che ci sarebbe stata inviata una mail attestante l'eventuale ammissione all' Erasmus. Fortunatamente la mail di conferma è arrivata due giorni dopo ed io potevo veramente esultare. Ma potevo esultare, ero davvero felice? Si lo ero, ma la paura di essere lontano da casa con persone che non conoscevo, mi metteva tanta ansia. Intanto i giorni passavano e la partenza si avvicinava. 

Il 21 aprile in tarda serata, il gruppo di Malaga è arrivato a Napoli. Ci siamo incontrati però, solo il giorno dopo al  museo Gallerie d'Italia, a palazzo Piacentini. E' stato emozionante rivedere sia le ragazze spagnole e poterle riabbracciare di nuovo, ma anche tutti i compagni che hanno condiviso con me questa splendida esperienza. Con alcuni ho legato particolarmente, abbiamo molti interessi in comune e condividiamo le stesse passioni. Al primo piano del museo,  c'è una selezione di dipinti e sculture principalmente di ambito napoletano e meridionale, del periodo che va dagli inizi del XVII ai primi decenni del XX secolo. Qui, abbiamo ammirato l'opera "il Martirio di sant'Orsola di Caravaggio", ultima tela del maestro realizzato poche settimane prima della sua morte. 

Il giorno dopo siamo ritornati a scuola a fare lezione, precisamente abbiamo studiato la Prima Guerra Mondiale, normalmente tutto in spagnolo. Grazie ad una mappa fatta alla lavagna dall'insegnante, sono riuscito a capire... proprio come se conoscessi la loro lingua. In realtà mi aspettavo che tutti dovessimo parlare in inglese, in quanto lingua veicolare per tutte le comunicazioni e scambi internazionali, invece sono stati veramente pochi i momenti in cui abbiamo comunicato in questa lingua. Se questo è stato inizialmente una difficoltà, con il passar del tempo, senza nemmeno rendermene conto, l'ho superata, anche grazie all'aiuto delle insegnanti e dei miei compagni che come seconda lingua studiano lo spagnolo. 

Soho, il barrio de las artes,  è una zona che si trova tra il sud di Alameda e il porto. Si tratta di una vecchia zona residenziale che rischiava di diventare degradata, però, grazie all'impegno dei suoi abitanti e all'aiuto del comune, il quartiere si è trasformato, da qualche anno, in un vero distretto culturale. Infatti, oggi Soho è un quartiere pieno di locali, gallerie d'arte, eventi culturali ed è un museo a cielo aperto grazie ai murales che coprono le pareti dei suoi palazzi. Nella mia "caccia al murales" ho trovato e osservato "Mujer Fatal" e "Paz Y Libertad", creazioni di Obey, artista tra i più celebri e influenti della&nbsp;street art&nbsp;internazionale. Il volto femminile è  quello della moglie, Amanda, protagonista assoluta dei murales.&nbsp;

La nostra permanenza a Malaga si è conclusa con la visita al Centre Pompidou, la prima sede dell'istituto parigino fuori dalla Francia.&nbsp; Il museo presenta una ricca collezione di arte contemporanea selezionata attentamente dalla casa madre di Parigi. La sua collezione permanente include più di 80 opere di grandi autori come Picasso, Miró, Bacon, Magritte, Frida Khalo e Giacometti. Il Centro Pompidou resterà per vari anni a Malaga, presso l'originale edificio del Cubo situato nel cuore del porto cittadino e di fronte alla baia.

Appresa la notizia, provavo delle strane sensazioni... pensavo che mi sarebbe veramente piaciuto entrare in contatto con persone completamente "diverse" da me e mettere alla prova le mie competenze linguistiche e comunicative, ma allo stesso tempo mi chiedevo se fossi veramente pronto ad allontanarmi per la prima volta dai miei genitori e trovarmi da solo in un paese così diverso e lontano. 