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LA REPUBBLICA DEI CAPELLI BIONDI

by VALENTINA PIROZZI

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La repubblica
dei capelli biondi
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Ricordando la Shoah
Classe 1E Scuola secondaria di primo grado "Gadda"
Mi sono chiesta come raccontare la Shoah e il giorno della memoria ai nostri alunni delle classi prime e ho trovato uno spunto interessante da cui partire. Il modo migliore di comprendere la storia è riviverla, seppur con la fantasia, immedesimandosi nei suoi protagonisti. L’idea era quella di provare a rievocare il senso di impotenza e l'enorme ingiustizia subita dai bambini e ragazzi ebrei all'indomani dell'emanazione delle leggi razziali, in particolar modo quelle che riguardavano la scuola.
Se la storia si ripetesse e ci sentissimo esclusi "per legge" senza poterci opporre?
La Repubblica dei capelli biondi...per non dimenticare.
Prof.ssa Valentina Pirozzi
Le leggi razziali vennero emanate attraverso una serie di Regi decreti-legge a firma del re Vittorio Emanuele tra il settembre e il novembre del 1938. 
La scuola fu il punto di partenza e il centro della legislazione antiebraica.
Il primo Regio decreto-legge era del 5 settembre 1938 e si riferiva proprio al mondo scolastico.
Con i provvedimenti del 5 settembre si stabiliva la sospensione dall'insegnamento dei docenti classificati di razza ebraica, sancendo di conseguenza l’inibizione a ogni futura partecipazione a concorsi o bandi per accedervi. La normativa riguardava le scuole di ogni ordine e grado e aveva effetto immediato.
Non era, inoltre, permessa l’iscrizione alle scuole di ogni ordine e grado agli studenti classificati di razza ebraica.
I provvedimenti di novembre erano ancora più specifici, vietando a ogni “persona di razza ebraica” l’ammissione stessa nelle scuole. Le leggi razziali a scuola non si limitavano ad escludere gli ebrei dalle scuole, ma miravano anche alla cancellazione delle tracce della presenza ebraica da ogni strumento didattico.
Un esempio in questo senso è una circolare di gabinetto con cui si indicava il “divieto di adozione nelle scuole di libri di testo di autori di razza ebraica”, corredato dall’elenco delle opere da cancellare.
Inoltre, alle scuole intitolate a persone classificate di razza ebraica venne cambiato il nome.
A sancire la separazione tra italiani di razza ariana e di razza ebraica ci fu un altro Regio-decreto , con cui si stabiliva “l'Istituzione di scuole elementari per fanciulli di razza ebraica”, con “sezioni speciali di scuola elementare nelle località in cui il numero non sia inferiore a dieci”.
Era una tranquillissima giornata di scuola come tutte le altre, la nostra Professoressa di italiano spiegava la differenza tra verbi transitivi e intransitivi.
All'improvviso entrò in classe Carmine, il collaboratore scolastico, con una circolare del Ministero dell'Istruzione, firmata dal nostro Preside.
La Professoressa la lesse
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