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Sognando Dante

by Elena Lava

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Comic Panel 1
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SOGNANDO DANTE
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Racconto scritto da Carlo De Candia
Classe 3° Secondaria di primo grado
Istituto La Marmora dei FSC

A cura della prof.ssa Lava Elena
È da qualche giorno che non dormo bene.
Fatico a prendere sonno e talvolta mi sveglio nel mezzo della notte. Penso. Ci sono molte cose che mi lasciano perplesso. So bene che noi giovani non dovremmo preoccuparcene, ma non riesco a fare a meno di pensare. Il pianeta si è surriscaldato, la plastica ha invaso i mari e gli oceani, intere foreste vengono disboscate e manca l’ossigeno, nei Paesi in guerra si vedono orrori inimmaginabili, tante specie animali rischiano l’estinzione o si sono già estinte a causa dell’uomo … e adesso, il virus. E la quarantena. Le rare volte in cui mi capita di attraversare la città in auto, non posso credere ai miei occhi: mi trovo davanti una città fantasma. Negozi chiusi, parchi chiusi e strade deserte. Colpa di chi? Dell’uomo? L’ambiente si sta ribellando? Mah. 
La sera, prima di dormire, leggo l’Inferno di Dante. Ecco, sembra che ci sia stata data una punizione divina. Mi giro e rigiro nel letto, sono un po’ agitato. 
L’acqua è scura, fredda, mi sto gelando. Nuoto sempre più veloce, intorno a me è tutto buio, sento solo delle voci lontane. 
Raggiungo la riva e mi siedo, riprendendo a respirare. Alzo gli occhi e noto un piccolo cartello accanto al fiume: “Acheronte”. Faccio qualche passo e trovo un cellulare sopra un tavolino in legno. Quando mi avvicino, si accende e leggo “Ciao Carlo”.
ZZZ....
Thought Bubble
La sera, prima di dormire, leggo l’Inferno di Dante. Ecco, sembra che ci sia stata data una punizione divina. Mi giro e rigiro nel letto, sono un po’ agitato. 
L’acqua è scura, fredda, mi sto gelando. Nuoto sempre più veloce, intorno a me è tutto buio, sento solo delle voci lontane. 
Raggiungo la riva e mi siedo, riprendendo a respirare. Alzo gli occhi e noto un piccolo cartello accanto al fiume: “Acheronte”. Faccio qualche passo e trovo un cellulare sopra un tavolino in legno. Quando mi avvicino, si accende e leggo “Ciao Carlo”.
FIUME ACHERONTE
Rounded Rectangle
All’improvviso sento un gran caldo e poi non mi ricordo più nulla. 
Il cellulare suona con insistenza e mi sveglia. Rispondo ed una voce gentile mi dice che sono arrivato. 
-  Arrivato dove?? 
- Non aver paura, non sarai solo. Questo viaggio ti servirà per capire. Avresti potuto farti accompagnare da qualcuno di cui ti fidi, che stimi, ma ho compreso che non hai più fiducia negli uomini. Quindi ti accompagnerà un navigatore! Lo sai usare?
- Ehm … sì. Ma sono vivo? È tutto vero?
- Certo! Sei vivo e vegeto, ma avevi troppe domande nella tua testa … perciò … andiamo a cercare le risposte! Io sarò sempre a disposizione.
Se dovessi avere bisogno, basta che mi chiami!
Il cartello che vedo affisso sopra ad un cespuglio è assai più inquietante del primo che avevo trovato: “INFERNO” leggo scritto a caratteri cubitali.
Ecco. È fatta. Sono finito dentro al mio libro, anzi più che il mio, quello di Dante, il Sommo Poeta che ha scritto il capolavoro indiscusso della letteratura mondiale.
Stringo il telefono nella mano destra, faccio un bel respiro profondo ed entro. 
Mi trovo in un grande edificio. I muri sono grigi e puliti, tutto è in ordine; in fondo al corridoio, noto un ascensore. L’addetto, che indossa un’elegante divisa rossa, mi guarda con sospetto.  
Il cartello che vedo affisso sopra ad un cespuglio è assai più inquietante del primo che avevo trovato: “INFERNO” leggo scritto a caratteri cubitali.
Ecco. È fatta. Sono finito dentro al mio libro, anzi più che il mio, quello di Dante, il Sommo Poeta che ha scritto il capolavoro indiscusso della letteratura mondiale.
Stringo il telefono nella mano destra, faccio un bel respiro profondo ed entro. 
Mi trovo in un grande edificio. I muri sono grigi e puliti, tutto è in ordine; in fondo al corridoio, noto un ascensore. L’addetto, che indossa un’elegante divisa rossa, mi guarda con sospetto.  
- Che piano?
Guardo all’interno, è tutto di vetro. I tasti sono molti, ma si scende solo: -1, -2, -3…fino a - 50. 
All’improvviso squilla il telefono del signore in rosso; risponde, mi guarda di nuovo in modo strano e preme il pulsante -1.  
L’ascensore scende molto lentamente, così io riesco ad osservare ciò che accade ad ogni piano.
Quando si ferma per qualche istante, al -1 vedo un gruppo di persone assai formose che saltellano ovunque per evitare di essere colpite da caramelle gommose. Non ci posso credere … le caramelle, la mia grande passione!
Continuiamo la discesa e, nell’ordine, mi imbatto in:
- Combattenti con fucili spara hot-dog;
- Persone dall’alito fetido, che ingoiano fiori profumati tutto il giorno;
- Avari memorabili obbligati a fare shopping ogni ora, in un piano degno di una catena di grandi magazzini di lusso!
- Folle di malati di videogiochi condannati a vivere per sempre negli anni Trenta, in cui non c’era l’ombra di un apparecchio elettronico.
- Nuotatori in un lago di cioccolato fondente, che cercano di tenersi a galla;
- Persone costrette a vivere con gli occhi bendati perché avevano l’abitudine di fissare sempre gli altri;
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