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Progetto "Il filo che ci unisce"

by Maria Adele Contino

Pages 4 and 5 of 109

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Introduzione
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Il Progetto “Il filo che ci unisce” nasce in seguito all’emergenza sanitaria che ha coinvolto purtroppo tutto il mondo moderno e di conseguenza tutti i settori ad esso attinenti, non solo quello medico-assistenziale ma anche e soprattutto il settore scolastico, che ha subito e patito fortemente le dinamiche di distanziamento adoperate per far fronte alla pandemia da Covid 19.
Con la messa in atto della cosiddetta “Didattica a Distanza”, gli operatori scolastici si sono ritrovati a fronteggiare diversi interrogativi, di cui uno molto sentito dalla normativa vigente, l’inclusione e pertanto ci si è mossi alla ricerca di percorsi didattici finalizzati a tale tematica, anche da remoto.
L’idea è stata essenzialmente quella di creare un legame, appunto, un filo conduttore tra gli alunni, che ne potesse
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determinare un contatto virtuale mediante la reunion delle loro attività, al fine di realizzare un unico prodotto: il loro libro digitale.
La scelta del racconto mitologico di Teseo e il Minotauro non è stata casuale, l’intento non era finalizzato alla mera narrazione di una storia, per valutarne solamente il grado di comprensione del testo, ma ad un esercizio di rappresentazioni mentali a più livelli, dove l’alunno, attraverso l’utilizzo della metacognizione avrebbe potuto operare delle trasposizioni intellettive e di pensiero e renderle parallele alla realtà attuale, metaforicamente rapportata ai personaggi del racconto.
Il progetto è, dunque, finalizzato a creare un training, una pratica per poter “vagare” a più livelli cognitivamente, con l’utilizzo di una storia non frivola e fine a se stessa.