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Bullismo e Cyberbullismo 2C - J.F. Kennedy (Albavilla (CO)

by Elisabetta Petrini

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BULLISMO E CYBERBULLISMO
Educazione Civica
Anno scolastico 2021/2022
Scuola secondaria di I grado J.F. Kennedy
Albavilla (CO)

Classe 2C
Quest’anno, nell’ambito dell’insegnamento dell’Educazione Civica, si è ritenuto necessario dare spazio agli alunni nelle loro riflessioni su un argomento da loro molto sentito: il Bullismo e il Cyber-bullismo.

Nel corso dei mesi a scuola gli studenti hanno potuto affrontare il tema durante la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyber-bullismo, continuando poi nella riflessione durante il corso dei mesi.

Bullismo e Cyber-bullismo rientrano nel nucleo concettuale della Cittadinanza digitale, sulla quale il MIUR scrive quanto segue nelle direttive per l’insegnamento della materia:

Sviluppare questa capacità a scuola, con studenti che sono già immersi nel web e che quotidianamente si imbattono nelle tematiche proposte, significa da una parte consentire l’acquisizione di informazioni e competenze utili a migliorare questo nuovo e così radicato modo di stare nel mondo, dall’altra mettere i giovani al corrente dei rischi e delle insidie che l’ambiente digitale comporta, considerando anche le conseguenze sul piano concreto.

La classe ha quindi realizzato delle considerazioni in seguito ad un approfondimento realizzato in aula, tramite la visione di video esplicativi e la lettura di alcune informazioni.
Inoltre, durante le ore di narrativa svolte con la docente di italiano, la prof.ssa Torchiana, gli alunni hanno letto il libro "Camminare, correre, volare" di Sabrina Rondinelli, che parla di bullismo al femminile.

In questo piccolo progetto digitale sono anche presenti delle illustrazioni realizzate dai ragazzi e dalle ragazze, che vanno ad arricchire quanto scritto da loro. Le considerazioni sono state suddivise in esperienze personali e riflessioni.

Per quanto riguarda la lingua inglese, gli alunni che hanno raggiunto competenze tali da permettergli di tradurre autonomamente il testo sono stati chiamati a cimentarsi in questo compito sfidante. I loro temi si trovano in appendice.

La prof.ssa Torchiana ha contribuito alla correzione dei temi dal punto di vista formale, senza modificare i pensieri scritti dagli alunni.
La prof.ssa Colombo li ha guidati nella realizzazione delle illustrazioni.
A loro va quindi un sentito ringraziamento per aver sostenuto l’idea aiutandomi ad arricchire il progetto finale.

Grazie infine ai ragazzi e alle ragazze della II C per aver dimostrato sensibilità e maturità su temi così delicati.

Prof.ssa Elisabetta Petrini
ESPERIENZE PERSONALI
Parto con il dire che non sono una ragazza che si sfoga e parla dei suoi problemi in chat oppure scrive. Ho passato tutte le elementari a essere insultata, mi davano anche dei nomignoli.
Mi insultavano perché avevo i peli molto evidenti sulle gambe e sulle braccia. Inoltre, rispetto alle altre ragazze io mi sentivo brutta, anche per come mi vestivo, perché mia mamma non aveva i soldi per comprarmi vestiti alla moda e di marca come loro. Indossavo una semplice maglietta con un pantalone e mi mettevo sempre le stesse cose e loro, appena arrivavo, si tappavano il naso dicendo: "Oddio! È arrivata quella sfigata che non si lava.”
Io passavo dritta abbassando lo sguardo, ma dentro di me ero distrutta.
Ricollegandomi come ho detto prima alla storia dei nomignoli io ero la sfigata, puzzolente, senza tetto, zingara. Tutti aggettivi e nomi molto brutti che dovevo subire, senza nessuno che mi desse conforto.
Arrivando a casa, mi chiudevo in camera e mi mettevo sul mio letto abbracciando il mio orsacchiotto che mi aveva regalato papà prima che partisse: mi ricordava lui quindi mi faceva stare meglio. Cercavo di non pensare a tutto quello che mi dicevano ogni giorno, eppure non ci riuscivo.
Era difficile subire tutto ciò, andare a scuola era diventato una lotta che combattevo ogni giorno, era un incubo, era dolore. Ero arrivata a un punto della mia vita in cui stavo mollando tutto, ero a pezzi, fino a quando non sono stata ricoverata in ospedale per mancanza di vitamine perché non mangiavo e non bevevo, e se lo facevo erano in quantità bassissime.
Mi sentivo triste, questa cosa mi abbatteva ogni giorno sia fisicamente, sia mentalmente: era qualcosa di surreale. Fin quando non si prova sulla propria pelle, sembra facile dire: “Dai, vedrai che passerà, ce la farai”.
A certo punto sono scoppiata e ho raccontato tutto a mia mamma. Lei mi ha aiutata ad uscirne, anche se non era comunque facile.
Un giorno d’estate dell’anno scorso ero al campeggio dove c’erano i miei amici e stavamo tutti giù in palestra, io ero vestita con dei pantaloncini e una maglietta.
I pantaloncini erano aderenti, mi andavano un po’ stretti. Ritornata sul tappetone un ragazzo mi disse: “Ti vedo ingrassata, ti guardi allo specchio?”.
Scoppiai a piangere, tutti se ne accorsero e scappai sulle scale.
Da quel giorno quando mi guardo allo specchio non vedo la stessa me di prima, mi vedo grassa, brutta e con mille difetti. 
Ciao a tutti! Oggi vi racconto le mie esperienze sin da quando ero bambina\o.
Direi di partire da quando ero all’asilo: lì c’era una bambina che mi prendeva sempre in giro e che tutt’ora mi insulta. Ogni mattina si inventava qualsiasi scusa pur di dirmi che c’era in me qualcosa che non andava…
Magari mi prendeva in giro per i miei capelli, oppure per chi mi portava all’asilo, come quando un giorno mi portò mio cugino e lei mi disse che era il mio ragazzo. So che non è nulla di grave però ero piccolino\a quindi mi sentivo a disagio.
Poi sono andata\o alle elementari e andava tutto abbastanza bene, tranne per una bambina che mi prendeva in giro per cose come i peli sulle braccia, non solo a me ma anche ai miei amici. Oltre a lei c’era e c’è una ragazzina che aveva sempre qualcosa da dirmi e si inventava qualsiasi cosa pur di farmi andare nei guai dal preside.
Poi sono arrivata\o alle medie e da lì è iniziata una difficoltà: ho iniziato a ricevere insulti sia dalle persone che ho già citato sia da persone con cui non ho mai parlato. Ho avuto delle difficoltà, ma ora grazie agli amici ho superato questa cosa, nonostante le ragazze dell’asilo e delle elementari mi prendano ancora in giro.
Dopo aver parlato della scuola vorrei parlare di internet: l’anno scorso giocavo a un gioco che mi permetteva di parlare a persone che non conoscevo. Ovviamente non volevo parlare con sconosciuti dal vivo, perché non avrei mai potuto sapere chi c’era dietro ad uno schermo. Ho ricevuto lo stesso degli insulti proprio perché non volevo parlare e dare numeri a persone sconosciute.
In questo gioco c’erano bambinetti che si fidanzavano senza conoscere mai la persona dietro allo schermo, alcuni si scambiavano addirittura i numeri di telefono. Un giorno, mentre stavo giocando da sola\o, è arrivata una persona e mi ha chiesto di metterci assieme: io ovviamente ho rifiutato perché non sapevo chi fosse.
Questa persona si risentì e mi disse di morire di cancro. All’inizio non ci rimasi male perché non potevo sapere chi me lo avesse detto, però le parole hanno un peso. Dopo quell’episodio decisi di giocare di meno e se qualcuno che non conoscevo mi veniva a dire qualcosa sarei uscita\o dal gioco.
Ora non voglio parlare delle esperienze dei miei famigliari, però posso dire che c’è un componente della famiglia che veniva preso di mira a scuola: gli facevano cose cattivissime, come mettergli la testa nel WC. Infatti, ha lasciato gli studi e ora è non lo\la riconosco più perché è diventata\o depressa\o.
Per il resto alcune volte penso che i bulli ti sminuiscano perché si sentono inferiori o addirittura per credersi forti. Io spero con tutto il mio cuore che questi bulli prima o poi la smetteranno di prendere in giro tutte queste persone.
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