Elaborato prodotto nell'ambito del modulo "Scrittori in Erba" del progetto PON-FSE Ambienti immersivi.

Mela racconta

Ciao a tutti! Sono la vostra cara mela, vi sono mancata? Be', spero proprio di sì! Oggi vi spiegherò come si fa la torta di mele, dato che ho visto un sacco di mele venir usate a questo scopo… Non perdiamo tempo, ecco il tutorial!!! Come prima cosa prendete lo zucchero e il burro e montateli insieme. Otterrete una consistenza spumosa. Aggiungete al tutto le uova, una alla volta, poi unite il latte e la scorza di limone e mescolate dopo ogni ingrediente aggiunto. Setacciate la farina e il lievito in uno di quei "cosi" che mi mettono i brividi! Amalgamate tutto e su, un pizzico di sale! Poi la parte più horror di tutte! Tagliate le mele a tocchetti! Dopo bisogna aggiungere all’impasto i pezzettini di mela tagliati… poverini, già sono stati tagliati, ora anche mescolati ad un impasto appiccicoso! Poi, dopo aver osservato un minuto di silenzio per i defunti, mettete l’impasto dentro uno stampo imburrato e infarinato.&nbsp; Mettete la teglia con dentro l’impasto e con tutti i poveri defunti dentro il forno già caldo a 180° e cuocete per circa 40 minuti.

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Ora viene la parte che mi piace di meno, ovvero quando uno stecchino viene infilato nel mezzo del dolce per vedere se è cotto. In verità fa solo il solletico… o per lo meno è quello che mi hanno detto (non so se sia vero, ma non voglio sperimentarlo io stessa!). Dunque, dove eravamo rimasti… ah già!&nbsp; Ora bisogna tirare fuori il dolce dal forno e farlo raffreddare. Infine, se volete, potete aggiungere lo zucchero a velo, con una bella spolverata.&nbsp; Ah, quasi dimenticavo! Ecco gli ingredienti: -300 g di farina "00"; -16 g di lievito in polvere per dolci; -150 g di zucchero semolato; -3 uova; -100 g di burro ammorbidito; -1 dl di latte; -4 mele (preferibilmente renette); -scorza di 1 limone; -1 pizzico di sale; Ora abbiamo finito! Buon appetito! Ciao e a presto! E speriamo che la prossima volta ci siano meno defunti!!! Francesco e Tabita

&nbsp;Ma Steve Jobs era prima di tutto un imprenditore e, in un mercato molto competitivo, non poteva certo farsi trasportare dai sentimenti. Egli, semplicemente, pensò che l’azienda avesse bisogno di trasformare la sua immagine di azienda “alle prime armi” in una capace di sfornare prodotti eleganti, tecnologici ed innovativi. E per far questo, aveva bisogno di un nuovo logo a cui abbinare i propri prodotti. Dopo l’abbandono di Steve Jobs, il nuovo proprietario della apple Tim Cook ha deciso che il nuovo logo Apple sarebbe stato quello vecchio (quello nero). Fare un logo un po’ più allegro no, eh?! Tabita e Francesco

Bene, questo viaggio insieme a voi è terminato. Quante storie per una sola mela, vero? Ricordatevi che le mele fanno bene alla salute e sono buonissime! Volete un assaggio?

Avviso n. 9707 del 27/04/2021 "Apprendimento e socialità"

"SCRITTORI IN ERBA" Istituto Comprensivo "Renato Fucini" Scuola Secondaria di primo grado di Murlo Progetto di scrittura creativa Hanno partecipato gli alunni Tabita B. , Ginevra C. , Francesco F. , Sabrina P. , Elisabetta P. , Flavia R. , Giovanni S. , Niccolò S. , Sophie T.S. , Giuseppe Z. Hanno coordinato il lavoro le insegnanti Monica Folchi e Valentina Nicolardi.

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Ero in un cesto con le mie amiche che dormivo in santa pace. &nbsp;Una notte venni presa con violenza e venni scaraventata su un tavolo. &nbsp;Vidi un ago venirmi incontro e pensai che mi dovessi fare il vaccino. Mi sentii bucare, iniziai a sentirmi mancare, capii di essere stata avvelenata e dopo un po’ svenni. Quando mi svegliai, mi ritrovai dentro la pancia di un uomo morto. Era Alan Turing, il padre dell'informatica. &nbsp;Capii che si era suicidato e risi. Elisabetta, Ginevra e Flavia

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Pon: progetto "Scrittori in erba" Classe Prima, Scuola secondaria di primo grado - IC Fucini, Murlo

Una mela al giorno toglie il medico di torno

Un bambino di nome Antonio era molto goloso di dolciumi e per questo motivo si ammalava spesso.&nbsp;Il dottore gli prescriveva tante medicine amare e il bambino non ne poteva più.&nbsp; Dovete sapere che questo bambino non amava particolarmente la frutta.&nbsp; Un giorno la mamma lo forzò a mangiare una&nbsp;succosa mela. Alla fine lui l’assaggiò: da quanto era buona non smise più di mangiarne, almeno una al giorno. Il dottore non venne più a sapere niente del bambino, allora andò a fargli visita. Quando arrivò vide un imponente melo; sopra c’era il bambino che quando lo vide cominciò a tirargli le mele marce. Il dottore scappò a gambe levate e non si fece più vedere! Giovanni e Niccolò

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Mela racconta . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . <a href="bookcreator://page/Dt8Ds33hRm6vTKGvVD_aug/left">2</a> Mela e i proverbi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<a href="bookcreator://page/F7bxmVDkRmOfxu0k8RKrnA/left">4</a> Tutto per una mela . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .<a href="bookcreator://page/z7pQN_XCR8CO03yskscyLQ/left">16</a> Famous Apple . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . <a href="bookcreator://page/FX97MEPPQKqQkX_8SzFN_w/left">32</a> Che eccezionale mela. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . <a href="bookcreator://page/yJr2r7zxQRu0e5Y-yoFGcA/left">44</a> Dulcis in fundo. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . <a href="bookcreator://page/1_3gep8nRF2LbdbVVVBy-A/left">52</a>

Ciao! Mi chiamo Carmela e sono una mela. Sono variopinta: gialla, verde, rossa. Non sono perfettamente rotonda, ma sono liscia come l’olio. Sono sempre profumata. Di carattere sono dolce, ma alcune volte anche aspra.&nbsp; Sapete che me ne sono successe di tutti i colori?! Inizio a raccontare va’, che sennò non finisco più…

Sono sulla bocca di tutti! Per carità, mi piace essere la protagonista di proverbi e frasi famose, ma alcune volte esagerano!!! Sentite un po' cosa dicono di me...

Ora vi racconterò storie su di me che mi hanno fatto diventare davvero famosa e ne vado molto fiera!!! Quindi state pronti che ce ne saranno delle belle, che aspettate?!

Io ad un certo punto venni colta. E interruppero il mio sonnellino in quel meraviglioso giardino.&nbsp;Sulla mia buccia fu incisa la scritta “Alla più bella”, poi fui scaraventata bruscamente in mezzo ad un tavolo. Non capivo cosa fosse successo. Le dee Afrodite, Atena ed Era cominciarono a litigare per avermi. All'inizio mi sentivo un po’ confusa, ma poi mi arrabbiai: mi lanciarono nelle mani di Paride. Le dee promisero a Paride vari doni e lui mi passò ad Afrodite, che gli aveva offerto l’amore della donna più bella del mondo.&nbsp; Ero indignata per essere stata trattata come merce di scambio, ma ora… mi sono abituata alla mia nuova vita sullo scaffale dei premi di bellezza&nbsp;della dea Afrodite. Niccolò, Tabita e Sophie

Mi trovavo felice e beata su un albero di mele al centro di un giardino immenso e bellissimo, con dei cespugli pieni di frutti e un cielo senza nuvole. Dio, quando creò Adamo ed Eva, disse loro di non mangiare i frutti che stavano sull'albero di mele; loro promisero. Dopo un po' un serpente malvagio disse a Eva di assaggiare i frutti dell’albero proibito, dove stavo proprio io! Mentre Eva osservava le mele per mangiarne una, io ero molto preoccupata perché ero una delle più belle.&nbsp;Mentre Eva sceglieva la mela, l'ansia si faceva sempre più sentire.&nbsp; A un certo punto esclamò: - Eccola, la mela perfetta! Mi prese come se fossi marcia, chiamò Adamo e gli disse: - Vieni a mangiare questa mela. Adamo arrivò e le rispose: - Ma il Signore ci ha detto che non possiamo mangiare i frutti di questo albero! Ma a Eva non importava nulla e quindi mi spezzò a metà e diede un pezzo ad Adamo. Entrambi mi mangiarono con gusto. Ad un certo punto Adamo sentì la voce del Signore e si nascose insieme ad Eva. Arrivò il Signore e&nbsp;disse loro: - Perché vi nascondete? Adamo ed Eva risposero: - Perché ci vergogniamo. Il Signore disse: - Ma se non vi siete mai vergognati! Ma mica avete mangiato i frutti dell’albero proibito? Adamo rispose: - È stata Eva a dirmi di mangiare quel frutto. E il Signore chiese ad Eva: - E chi ti ha detto che&nbsp;potevi mangiare quella mela?

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Eva rispose: - Il serpente. Allora Dio disse: - Perché hai fatto questo? Sii maledetto fra tutti gli animali! E voi invece, uscite da questo giardino! Adamo ed Eva&nbsp;vennero cacciati dal giardino e si fecero la loro vita. E a me viene da pensare: MA CHI GLIELO HA FATTO FARE?!

Una mela guasta può far marcire una mela sana, ma una mela sana non può sanare una mela guasta?

C'era una volta un bambino molto maleducato che maltrattava i compagni&nbsp;e insegnava la maleducazione ai più piccoli. Crescendo diventò più ribelle. Quando andò alla scuola superiore faceva spesso risse e faceva&nbsp;diventare più cattivi gli altri. Un ragazzino più piccolo capì di dover insegnare l’educazione e il rispetto a quella gang. Educò tutti, tranne il più ribelle. Un giorno quel ragazzo si ruppe una gamba. Il solito ragazzino gentile e buono fu l'unico ad aiutarlo: lo sorreggeva, gli portava lo zaino... Grazie a lui il ribelle capì di avere fatto qualcosa di sbagliato e molto grave. Così il ragazzo cambiò atteggiamento, insegnò l’educazione ai più piccoli e anche ai più grandi che lui aveva fatto diventare cattivi. Il ragazzo divenne così famoso che finì pure in TV e diventò un modello per tanti altri.

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Il verme non sceglie mai di vivere in una mela marcia, sceglie di far marcire una mela buona

Un giorno due scaltri manipolatori chiesero al loro scagnozzo di trovare un paio di ostaggi. Il giorno dopo egli ritornò correndo dai due padroni e disse loro: - Miei meravigliosi padroni, come da voi richiesto, ecco i due ostaggi. Uno dal cervello piccolo ma con potenza nel corpo e l’altro piccolo ma molto intelligente. I manipolatori li misero alla prova.&nbsp; Il muscoloso aveva sbagliato anche la domanda più semplice, ma superò la prova di potenza e resistenza. Invece l’altro superò di gran lunga il test mentale e anche la prova di potenza e resistenza grazie alla sua astuzia. I due manipolatori rimasero a bocca aperta per i risultati. Parlarono un po’ e alla fine decisero di prendere il piccolo intelligente. Avevano capito che era molto scaltro, ma che non sarebbe riuscito a liberarsi in caso di difficoltà. Allora decisero che lui sarebbe stato l’hacker. Da quel buon ragazzo che era prima di arrivare lì, un sempliciotto, ora è il più bravo e famoso hacker del mondo. Tabita e Sophie&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Io dal mio albero sentii la voce di quel benedetto governatore che lanciava una sfida ad un uomo.&nbsp; Il giorno dopo fui raccolta velocemente, mentre gli uomini del governatore sghignazzavano per la sfida. Però sentii che quella sfida poteva essere mortale. Poi venni appoggiata sulla testa di un ragazzo. Io sentivo la sua ansia, avevo paura, ma pensai che sarebbe stato impossibile prendermi, vista l’agitazione che c’era nell’aria. Però avevo paura anche per il ragazzino che era sotto di me, che non meritava di morire perché era innocente.&nbsp; L’arciere scoccò la freccia. Capii che sarebbe stato il mio ultimo respiro di vita, l’ultimo sguardo&nbsp;al mondo, le ultime parole.

C'era una volta una vecchia strega brutta e rugosa che mi voleva avvelenare. Non potevo rifiutarmi. Mi mise nel calderone pieno di veleno per fare un incantesimo; iniziai&nbsp;a sentire caldo e puzzo di aglio. Dopo essere stata tolta dal calderone, venni messa dentro un cesto di mele e venni trasportata fino alla casetta dei sette nani. Quella befana&nbsp;mi fece morire facendomi&nbsp;mangiare da Biancaneve.&nbsp; Anche se ero morta, potevo vedere tutto quello che accadeva&nbsp;sulla terra. Ormai ero nello stomaco di Biancaneve&nbsp;e non potevo farci più nulla, lei però aveva ancora una speranza per risvegliarsi: un bacio da un bellissimo principe&nbsp;azzurro. Un giorno infatti un bel principe azzurro andò da Biancaneve, rimase incantato, le dette un bacio e lei si risvegliò. Io, contenta, riuscii ad uscire dalla bocca della ragazza, l’incantesimo svanì e ritornai con le mie amiche mele. Elisabetta, Ginevra e Flavia

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&nbsp;&nbsp;Isaac Newton e la mela

&nbsp;La forza che mi ha fatto cadere

Ciao ragazzi, sono io, la vostra amata mela e oggi vi racconto un’altra delle mie storie: parla di un famoso scienziato di nome Isaac Newton.

Un giorno uno scienziato di nome Isaac Newton stava nella sua adorata casa, quando gli venne una splendida idea: andare a rinfrescarsi all’ombra, sotto l’albero che stava davanti a casa sua. Quando venne davanti a me, io mi spaventai perché pensavo che mi volesse mangiare, ma se ne stava lì a guardare l’albero. Lo scienziato rimase così a lungo, stava sotto di me, quando io per sbaglio mi staccai e gli caddi sulla testa. Isaac si pose una domanda: perché la mela è caduta in basso invece che in alto o a destra o da un altro lato? Gli sentii dire che ero stata attratta da una forza, che lui chiamò FORZA DI GRAVITÀ. Quanto a me, venni portata in casa&nbsp;e nessuno mi considerò più.&nbsp;&nbsp; Giovanni, Niccolò e&nbsp;Giuseppe

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Ciao ragazzi, oggi vi racconto di un vecchio gioco di nome Minecraft &nbsp;(del 2009), che vanta milioni e milioni di giocatori. Già dai primi giorni della creazione di Minecraft fui introdotta nel gioco: davo due cosciotti della barra di fame. All'inizio avevo una texture molto brutta, ma poi fui cambiata da a&nbsp; Mi si poteva trovare commerciando con i Villager per smeraldi, con la cassa bonus, dal fabbro (trovato dal villaggio) o dalla fortezza dell’end. Mi si poteva anche ottenere scavando il legno, con la possibilità del&nbsp;0,5% di trovarmi. Nel gioco sono presente in tre varianti: la mela rossa, la mela d’oro e la mela d’oro op. La mela d’oro si ottiene con una mela al centro e otto d'oro intorno e dà due cuori d’oro in più. La mela d’oro op non si può creare, ma si trova nelle piramidi del deserto, dà otto cuori d’oro in più e resistenza al fuoco. Io sono molto fiera dei poteri che mi hanno dato, devo ammettere che a volte mi vanto un po’ con le mie amiche normali. Flavia, Giovanni e Niccolò

La mela e i Beatles

Ciao ragazzi, sono sempre io, la vostra amica mela. Oggi vi racconterò della trovata di una vecchia band degli anni ‘60, i Beatles.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Apple Records è stata una delle idee di Paul McCartney nel periodo in cui è diventato il capo dei Beatles. &nbsp;Dal suicidio del loro manager Brian Epstein, Paul è diventato il reggente della band più famosa del mondo. Per ogni musicista, dal più noto al più sconosciuto, arriva il giorno in cui dice: ”Fonderò la mia etichetta!” E così Paul McCartney decise che doveva nascere l'etichetta discografica dei Beatles. Non una semplice etichetta, ma qualcosa di bellissimo, incredibile... Fu un fallimento totale. Della Apples Records restò il logo: ero sempre io, la famosa mela, intera o tagliata, che Paul aveva ripreso da un quadro di Magritte. La mela era un oggetto che veniva spesso rappresentato da René Magritte. Magritte era un vero antipittore, non solo perché non amava dipingere ma perché realizzava quadri sconvolgenti e non piacevoli.&nbsp; A me invece faceva piacere che mi rappresentasse come&nbsp;più importante degli uomini. Niccolò e Giovanni

Il designer propose una versione della mela di un solo colore, semplice e piatta, ma l’esigenza di umanizzare l’azienda e di portarla al lancio di Apple II, che poteva riprodurre immagini a colori sul monitor, portarono Jobs alla scelta di aggiungere i colori. Il logo era quindi composto da bande colorate disposte senza una vera e propria logica: i colori dell’arcobaleno seguono un ordine casuale, simbolo di innovazione e distanziamento dalle regole. Così la Apple associava al proprio marchio valori di originalità e creatività. Questo nuovo logo era però molto complicato da stampare, in quanto c’era il rischio tecnico che i colori si sovrapponessero. Utilizzarlo quindi costò molto all’azienda. Questo logo così colorato e minimal mi piace molto, anche se la mela morsicata mi fa pensare a un serial KILLER. Però i colori sono molto belli, è un logo che mi trasmette gioia, a parte il morso.&nbsp; Negli ultimi anni il design del logo Apple è tornato, come nella fine degli anni '90, bidimensionale e piatto. La semplice stilizzazione della mela, senza nessun altro abbellimento, ha consentito la sua riproduzione su numerose piattaforme. Possiamo trovarlo in nero, bianco o in differenti toni di grigio.

Apple è un marchio universalmente riconoscibile: la sua semplicità lo rende un simbolo senza tempo. Leggende o meno, da quello che ho potuto capire, la verità potrebbe essere molto più semplice. A quanto pare, la mela fu scelta personalmente da Jobs in quanto egli da giovane lavorava nei frutteti di mele in Oregon e decise quindi di chiamare la sua neonata azienda come la sua marca preferita di mele, McIntosh (da cui derivò poi l’Apple Macintosh). Sembrerebbe proprio questa l’origine del nome più veritiera. Il logo è bello, anche se un po' triste: nessun colore, un disegnino, niente di più, però è carino e c’è sempre IL MORSO DA KILLER. Qualunque sia la sua origine, il logo multicolore Apple fu usato per ben 22 anni prima che fosse nuovamente fatto modificare da Steve Jobs. Al suo posto fu adottato un nuovo design che comportava l’eliminazione delle strisce colorate, sostituite con un look monocromatico più moderno, che assunse una varietà di formati e colori nel corso degli ultimi anni, a seconda del supporto su cui doveva comparire. La forma invece rimase invariata. Gli appassionati di Mac, tuttavia, provano spesso nostalgia per il logo arcobaleno.

La mela che cadde sulla Terra

Un giorno la mia padrona Hazel Dimpflmaier mi portò in una piazza per mangiarmi, mi dette un morso e si accorse che dentro di me c’erano dei vermi. Il mio amico verme che portava un cappello particolare e un solo occhio, uscì dal mio&nbsp; stomaco lanciando un grido, sorprendentemente in inglese.&nbsp; Dopo un po’ mi sentii strana, vidi addosso a me tantissimi vermiciattoli e da quel momento scoprii di essere diventata una navicella spaziale. Sentì litigare Hazel con i vermi perché aveva mangiato un pezzo di me. Io vidi Hazel preoccupata, allora feci uscire tutti i vermi dal mio corpo e loro trovarono una casa dove abitare per il resto della vita. Io mi offrii per farmi mangiare da Hazel, lei però non accettò e mi fece ritornare felice e contenta dalle mie amiche mele. Elisabetta e Ginevra

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Una mela non cade mai troppo lontano dall'albero

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C’era una volta un albero con tante mele, che erano molto legate fra di loro.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Però sapevano che un giorno si sarebbero divise, che magari alcune sarebbero andate più lontano e altre più vicino. Certo, essendo rotonde, potevano rotolare e riavvicinarsi. Una mela molto saggia infatti diceva che non si sarebbero molto allontanate e rotolando si sarebbero potute ritrovare.&nbsp; Passarono i giorni e arrivò il momento in cui le mele mature&nbsp;dovevano cadere, quindi si salutarono e caddero. E fu così che le mele, felicissime, si ritrovarono, come aveva detto la mela saggia.&nbsp; Elisabetta e Ginevra

Un giorno dal mio cesto vidi arrivare un gigante mostruoso. Appena fu davanti a me, io iniziai ad avere una paura assurda. Aveva una pelle bianca come un cadavere e sembrava uno scheletro con un po' di carne, tanto per non dire che era solo un mucchio di ossa. Aveva certi capelli ritti che sembrava che avesse paura più lui di me che io di lui! Sembrava uno scimmione che avesse preso la scossa. All'improvviso mi prese e mi dette un morso. Io sentii un male intenso, non solo per il morso, ma anche dalla paura. Lui invece pareva estasiato. Sembrava che io fossi la cosa più buona e deliziosa che avesse mai mangiato in tutta la sua esistenza. &nbsp;Nonostante la paura non mi avesse lasciato ancora in pace, io in fondo ero lusingata! Perché lui aveva detto: - Questa è la cosa più buona che io abbia mai mangiato! Il gigante da allora cominciò a impazzire, se non otteneva una mela diventava furioso. Sembrava che soffrisse di crisi di astinenza: secondo me era drogato a tutti gli effetti! Un pazzo! Assillava sempre un ragazzo. Avevo sentito che si chiamava Light (o almeno così mi era parso). Quel gigantesco scimmione si chiamava Ryuk. Le mele erano per lui indispensabili. Un giorno iniziò a guardare le altre mele per scegliere quale mangiare dopo di me: questa fu l’ultima cosa che vidi... Sophie e Giuseppe

C’era una volta un bruco che faceva il degustatore di mele. Un giorno si arrampicò su un albero che era pieno di mele. Scelse la mela più succosa e bella di tutte perché lui era molto raffinato, se le cose non erano perfette si arrabbiava e volavano i piatti, come fa Joe Bastianich. &nbsp;La mela in cui era entrato fu raccolta dopo poco insieme ad altre mele e vennero tutte messe dentro un cesto della frutta.

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Una volta uscito dalla sua&nbsp;mela, il bruco guardò le altre e vide che erano tutte bellissime, proprio come piacevano a lui, e quindi le assaggiò tutte. Il contadino prese le mele e ci fece una torta che offrì agli ospiti che aveva a cena. Un ospite assaggiò la torta, ingoiò il bruco e vomitò tutta la notte.

Ero tranquilla su un albero che dormivo, stavo sognando una mela che cadeva e un signore che, vedendo la mela, scopriva qualcosa. &nbsp;Mi svegliai, persi l’ equilibrio e caddi a terra. Caddi dritta al suolo ed ero fiera di essere caduta perfettamente dritta.&nbsp; Da lontano vidi Newton stupito, sicuramente era successo qualcosa di straordinario e sentii dire che era stata scoperta la forza di gravità grazie alla mia caduta straordinaria. Elisabetta, Flavia e Ginevra

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Mi sto accorgendo che agli umani piaccio molto! Chissà cosa pensano di me, magari dicono che sono bella, magari dolce! Perciò non perdiamo tempo, continuo a raccontare...

Mi stavo godendo un bel pisolino quando udii delle voci. L’unica cosa che capii fu che dei signori cercavano un nome per la loro azienda. Mentre si guardavano intorno per cercare un'idea, posarono gli occhi su di me. Ricordavo loro Isaac Newton. Subito Ronald Wayne si mise a creare il logo. L’idea era di rappresentare uno stemma con Isaac Newton seduto sotto un melo con attorno un nastro dove era scritto “Apple computer co.” Il logo era bello, ma ci voleva qualcosa di più semplice, come i loro prodotti. Quindi decisero di usare una semplice mela dei colori dell’arcobaleno con il particolare di un morso. Ma perché il morso? 1) C’è chi dice che all’epoca della nascita dell’azienda Steve Jobs stesse seguendo una dieta vegetariana. Ma figurati, uno la dieta SE LA VUOLE DIMENTICARE!!!&nbsp; 2) Secondo un’altra versione, pare che fosse semplicemente appassionato di mele e che, per questo, abbia scelto il nome Apple. CHI NON AMA LE MELE?!

3) Alcuni sostengono si sia trattato di una mera esigenza di ordine alfabetico, dal momento che, prima di fondare la Apple, Jobs lavorava per Atari, un’azienda concorrente, ed il nome Apple nell’elenco telefonico avrebbe preceduto Atari; Furbo questo Jobs! 4) Altri pensano che Jobs fosse stato colpito dall’immagine della mela verde che cominciò ad apparire sui dischi dei Beatles dal 1968, anno di nascita della loro casa discografica, la Apple Corps Ltd. Io non ci credo, a meno che non sia l’effetto di una reazione a catena. 5) Si dice anche che la mela sia stata scelta per alludere all’innovazione, all’illuminazione geniale, la stessa avuta da Newton quando una mela gli cadde in testa dall’albero sotto il quale era seduto. E questa immagine è effettivamente quella raffigurata nel primo logo della Apple. Questa spiegazione potrebbe essere quella giusta, perché Isaac Newton&nbsp;è diventato molto famoso per aver scoperto la gravità e credo che Steve Jobs sperasse proprio di diventare famoso. Steve Jobs questa volta ha&nbsp;voluto fare un logo molto più minimal.

Conosco tutti questi personaggi "famosi", forse vi potrei raccontare le loro storie! Anche se, purtroppo, danno sempre la colpa a me!!! Ma se non fosse per loro, non sarei così famosa!

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