Con noi, non al nostro posto!

Concludiamo il nostro lavoro con l'auspicio che esso possa contribuire al superamento di pregiudizi e mancanza di fiducia ed al rafforzamento di una società culturalmente e concretamente inclusiva, con il coraggio di svincolarsi definitivamente da ogni stereotipo!

Orazio: “Questo lavoro è la mia poesia!”

Perché mandare un ragazzo con la sindrome di Down in un liceo? Tanto non impara niente! Oltre che discriminatoria, quest'affermazione è anche NON veritiera. Una persona con la sindrome di Down non è incapace di apprendere, ma apprende informazioni con un tempo differente. Ciò non vuol dire che non riesce a fare tutto ciò che facciamo noi. Ne abbiamo la prova noi, alunni della IH, che assistiamo all'apprendimento di Davide tutti i giorni e possiamo affermare che non c'è DIFFERENZA tra il nostro metodo di apprendimento e il suo. Perciò basta con questi pregiudizi&nbsp;&nbsp;DISCRIMINATORI! Inoltre, si pensa che un ragazzo con la sindrome di Down non possa essere mai completamente integrato nella classe. Noi alunni della IH, siamo in classe con Davide da settembre e possiamo SFATARE CON CERTEZZA&nbsp;questa convinzione. Tutti possiamo affermare che all'inizio ci sentivamo un po’ impreparati verso questa nuova situazione, ma col passare dei mesi possiamo dichiarare che avere Davide come compagno di classe per noi è una risorsa e una scoperta che ci arrichisce nel quotidiano. Abbiamo compreso cosa voglia dire davvero empatia, metterci nei panni l'uno dell'altro per entrare in sintonia con il mondo interiore di chi abbiamo di fronte. E se ci sono giornate che rischiano di essere particolarmente monotone o quando sentiamo una fisiologica stanchezza, non c'è problema! Ci pensa Davide a riportare armonia strappandoci sempre molti sorrisi!

Ma è vero che i ragazzi con la sindrome di Down non possono avere delle relazioni affettive? Risposta:&nbsp; Questo non è assolutamente vero, è solamente un pregiudizio o comunque una conclusione troppo affrettata. Non c’è niente di più sbagliato! La maggior parte delle persone con questa sindrome mostra di avere delle capacità e competenze relazionali ed affettive molto sviluppate. Noi, in prima persona, stiamo vivendo quest’esperienza umanamente ed emotivamente arricchente grazie a Davide, che dimostra tanto affetto e tanta empatia nei nostri confronti.&nbsp; Inizialmente, come in tutti i rapporti, non conoscendoci non ci ha dimostrato subito molta confidenza. Una reazione del tutto normale, in quanto si è ritrovato, e ci siamo ritrovati tutti, in un ambiente nuovo: scuola, insegnanti, compagni, ossia un microcosmo del tutto nuovo per ciascuno di noi. Davide è un ragazzo davvero in gamba e la sua arma vincente è la simpatia con la quale ci ha conquistati: é capace di animare le nostre giornate in classe e di condividere attentamente ogni momento della mattinata scolastica. Un altro aspetto importante di Davide è la sua sensibilità molto, ma molto sviluppata. Averlo come compagno è un grande privilegio, un punto di forza e crescita personale per ognuno di noi: abbiamo tanto da imparare da lui.

Una grande amicizia ha due ingredienti principali: il primo è la scoperta di ciò che rende simili, il secondo è il rispetto di ciò che ci fa diversi.&nbsp; Stephen Littleword DIRITTO A UNA VITA PRIVATA E' questa la ragione della campagna di sensibilizzazione internazionale "Just the two of us", in italiano "Solo noi due". L'iniziativa di CoorDown ha lo scopo di promuovere il diritto delle persone con sindrome di Down ad avere una relazione sentimentale e una vita sessuale. Sono molteplici le testimonianze di ragazzi con questa sindrome che conducono normalmente le loro relazioni interpersonali in modo soddisfacente. Noi ne abbiamo scelto qualcuna da raccontare. A San Valentino, la settimana dell'amore, AIPD rende disponibile il film “Come una vera coppia”, racconta storie e gesti d'amore, ma evidenzia anche discussioni e riflessioni. La sezione dell’AIPD (associazione italiana persone down) ha una sede anche a Catanzaro, fondata da un gruppo di genitori, tra i quali ci sono anche i genitori di Davide.

Sindrome di down, l'amore per Davide fa nascere un'associazione

Oggi ci sono persone con la sindrome di Down che danno un significativo contributo alla società in cui vivono, magari all'interno del piccolo gruppo di cui fanno parte. Esserne diventati consapevoli ha cambiato il concetto stesso di malattia e di follia. Insomma, l'uomo non è a una, ma a molte dimensioni, e occorre non soffermarsi solo sull'aspetto più evidente, sull'immediato, ma cercare le qualità nascoste.

Vittorino Andreoli, II denaro in testa, 2011

Un ringraziamento al Dirigente scolastico Prof. Filomena Rita Folino per aver accolto la nostra iniziativa con sensibilità e attenzione, dando la disponibilità alla pubblicazione sul sito della scuola del presente lavoro multimediale.

Introduzione......................................  5

Il diritto al voto un diritto di TUTTI.......... 20

Realtà lavorative sul territorio................... 23

Lo sport............................................. 7

Il lavoro.............................................. 9

Ringraziamenti............................................ 24

La scuola........................................... 10

Noi e Davide................................................. 25

Le relazioni........................................ 13

Le attività didattiche laboratoriali..... 17

Azione e inclusione!............................ 19

È VERO CHE I RAGAZZI CON SINDROME DI DOWN NON POSSONO FARE SPORT? Assolutamente no, a questi ragazzi piace molto lo sport, alcuni di loro riescono ad eccellere in diverse discipline, sia perché si divertono, sia perchè lo sport gli permette di entrare in contatto con altre persone. Anche al nostro compagno Davide piace lo sport, infatti, gioca a calcio nella squadra degli "Insuperabili" e anche quando andiamo in palestra, nell'ora di educazione fisica, si diverte molto. Esistono squadre di altri sport, come il Team Basket Special Olympics, il quale nelle competizioni fa partecipare ragazzi con e senza disabilità, questo per garantire loro anche l'integrazione nella società.

Ragazzi, lo sport non è solo puro divertimento, è un’occasione per condividere fatica, successi o sconfitte; e, quindi, è uno strumento che promuove l’inclusione sociale, aiutando a crescere, a conoscersi, diventare amici e, infine, socializzare. Lo sport ci allena ad una vita sana, all'aria aperta, ci rende forti nel corpo e nello spirito. In particolare, è lo sport di squadra (calcio, basket, pallavolo) che unisce, rafforza l'intesa tra noi, la condivisione per raggiungere un obiettivo comune, cioè portare la squadra a vincere, oppure condividere la sconfitta. Dunque, attraverso lo sport, ciascuno di noi finisce con l'esprimere se stesso, con i suoi difetti e pregi.

Realizzazione di una molecola con stampante 3D

Esperimento guidato dal Prof. Masciari: “Tecnica di separazione dei miscugli”

“Le persone Down hanno pieno diritto di voto. Possono votare e bisogna incentivarli a farlo. L'Associazione Italiana Persone Down lancia una campagna di sensibilizzazione per il diritto al voto dei disabili intellettivi. Molti di loro non esercitano il diritto al voto perché non sanno di potersi recare alle urne e di poter entrare in cabina da soli. I partiti politici possono e devono rendere i loro programmi comprensibili a tutti. Possono e devono permettere a chiunque ne abbia il diritto di poter esercitare questo incredibile strumento di democrazia che è il voto.”

Tu cittadino come me - AIPD Sede Nazionale

Grazie a lui anche noi abbiamo sfatato dei miti che credevamo veri, capendo che non c'è assolutamente differenza tra noi e lui. Ci ha fatti crescere e maturare semplicemente essendo se stesso. Ovviamente, come tutti, anche Davide ha momenti no, oppure momenti in cui cerca maggiori attenzioni, come tutti noi. In conclusione, possiamo dire che avere Davide in classe è un’ OCCASIONE DI CRESCITA e noi gli vogliamo molto bene. A proposito di integrazione, siamo stati molto colpiti dalla storia di Francesca Pecora, una ragazza di 23 anni che lo scorso 19 Luglio 2018 si è laureata in Comunicazione e Dams all’Università della Calabria assieme alla mamma Loredana Ambrosio. Francesca dimostra che si possono davvero abbattere i limiti della società e che la disabilità può essere un limite, SOLO SE SI CREDE TALE. Lei, infatti, è nata con la sindrome di Down ma non per questo si è lasciata fermare da chi non ha mai creduto in lei e, assieme alla sua mamma, è riuscita a coronare il SOGNO DI UNA VITA, dimostrando che lo studio costituisce la più grande occasione formativa di riscatto e di realizzazione personale.

Davide con la molecola da lui realizzata in laboratorio.

“Noi, persone down e i diritti da raggiungere 

08. Diritto di voto - AIPD Sede Nazionale

Video in cui Davide afferma quale diritto ha scelto di indossare sulla maglietta, nella manifestazione organizzata in occasione della giornata mondiale sulla sindrome di Down, presso il parco Gaslini di Catanzaro Lido

Abbiamo deciso di realizzare questo lavoro per raccontare la nostra esperienza con Davide, un’esperienza nuova per tutti. All’inizio eravamo incerti, dubbiosi, ma alla fine, grazie a Davide, siamo riusciti a capire lui e tutti i ragazzi con la sindrome di Down. Per tale motivo, vogliamo mostrare anche a voi quanto sono in gamba e capaci di tutto per sfatare i falsi miti su di loro.

La sindrome di Down non è una tragedia: l'ignoranza è una tragedia! Anonimo

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