Raccolta lavori per DANTEDI

INTERVISTA A DANTE ALIGHIERI Buongiorno a tutti telespettatori, oggi abbiamo un'ospite importante che ha segnato la storia nel corso degli anni, viene denominato il Padre della letteratura italiana. Vi state chiedendo di chi sto parlando vi tolgo subito la curiosità: signori e signore ecco a voi Dante Alighieri, oggi lui è qui a pochi giorni del successo del suo libro la “Divina Commedia” per rispondere ad alcune domande proprio sul suo ormai famoso viaggio verso l'oltretomba. :- Dante vorrei chiedervi come vi siete sentito e anche come vi sentite adesso che siete ancora in esilio da Firenze? :- Vi devo confessare che mi sento male dentro sapendo di non poter tornare nella mia amata Firenze. Sono stato e mi sento ancora male, però non ci posso fare niente devo sopportare questo grande dolore che mi avvolge ogni giorno. :- Poi volevo chiedervi come avete fatto a innamorarvi immediatamente della bella fanciulla Beatrice, se non sono troppo invadente? :- Non vi nego che tutt’ora penso alla bellissima Beatrice soprattutto dopo averla incontrata in Paradiso. A dire la verità non so neanche io come ho fatto ad innamorarmi di lei, mi ha conquistato, come si suol dire è stato un colpo di fulmine. :- Una cosa che ha incuriosito molto lettori della vostra opera, anche me, è il perché di quei vostri facili svenimenti? :- Io anche da piccolo svenivo molto spesso però gli svenimenti nella Divina Commedia erano ben diversi da quelli giornalieri in casa, perchè per esempio lo svenimento nel lll canto dell'inferno era causato da quel grande passo che porta dallo stato di vita allo stato di morte, in un processo di purificazione. :- Perchè tutti i vostri amici come Virgilio li avete fatti apparire nell’inferno e non in Paradiso oppure in Purgatorio? :- Io penso che un po’ tutti noi facciamo degli sbagli nella nostra vita però Virgilio credo che abbia un peccato nella sua anima abbastanza importante da dover andare nell’inferno perchè ovviamente non è puro come Beatrice che infatti nella mia opera stava in Paradiso, però gli sbagli e i peccati compiuti da Virgilio nel corso della sua vita non penso siano così grandi come altri da dover ottenere una grande punizione infatti Virgilio viene punito soltanto stando nell’inferno e quindi non è come altri personaggi tipo Paolo e Francesca che oltre a stare in inferno hanno la punizione di essere avvolti dalle fiamme. :- Allora Dante un'ultima domanda, dato che sei passato e hai visitato tutti e tre i luoghi vi vorrei chiedere qual è stato il più importante e quello che non vi è piaciuto molto tra Inferno Purgatorio e infine Paradiso? :- Il luogo che mi ha colpito di più è stato l'inferno anche se sono stato felice di rivedere Beatrice nel Paradiso. Quindi il luogo che non mi è piaciuto molto è stato il Purgatorio, però onestamente tutti è tre i canti hanno avuto molto successo. Per oggi si conclude qui questa meravigliosa intervista allo straordinario filosofo, letterato, poeta e scrittore Dante Alighieri, ringraziamo il pubblico ma in particolar modo ringraziamo Dante che ci ha dedicato questo tempo dove abbiamo potuto dare delle risposte ad alcune vostre e mie curiosità sulla sua nuova opera la Divina Commedia, che invito tutti a leggere, Grazie ancora Dante e arrivederci, alla prossima… &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Giusi Mallimaci Classe 1 C

“quindi uscimmo a rivedere le stelle", così il sommo poeta saluta i suoi lettori alla fine del viaggio nell’inferno. Il desiderio di “rivedere le stelle” e di uscire dall'inferno della pandemia, dopo un anno di isolamento e distanziamento, è un desiderio forte tra tutti noi. La parola stessa “desiderio" ci rimanda al cielo: desiderare è avvertire la mancanza di stelle, quindi sentire forte la necessità di buoni auspici, di luce che illumina e dà energia

INTERVISTA A DANTE ALIGHIERI Salve signor Alighieri, innanzitutto la ringraziamo per averci dedicato un po’ del suo tempo. Allora partiamo dall’inizio, com’era la sua vita quand’era piccolo? Allora io nacqui a Firenze nel 1265, mio padre si dedicava al commercio e invece mia mamma morì quando io ero piccolo. Della sua vita cosa può dirci: era sposato? ha avuto dei figli? Si mi sono sposato. Allora io a dodici anni fui promesso sposo a Gemma Donati con cui mi sposai a vent’anni, e in seguito ebbi dei figli, ben quattro. C’erano delle divisioni nel suo paese? Si, c’erano due divisioni i guelfi sostenitori del papato e i ghibellini sostenitori dell’imperatore. Lei di quale faceva parte? Io facevo parte dei guelfi. È vero che nel 1302 è stato esiliato da Firenze?&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Si, perché i ghibellini hanno vinto e mi hanno costretto ad andarmene. Lei era innamorato di Gemma? No, ero innamorato di una donna di nome Beatrice l’ho vista una volta in chiesa e mi sono innamorato di lei. Vivrà fino alla fine dei suoi giorni qui a Ravenna? Si, resterò fino alla fine della mia vita a Ravenna. Grazie per averci concesso un po’ del suo tempo, arrivederla. Grazie a voi arrivederci. Domenico Veltre 1 C

&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;INTERVISTA IMMAGINARIA A DANTE ALIGHIERI 1. Messer Dante, cosa ha rappresentato per lei Beatrice? Beatrice per me è stata il simbolo della bellezza universale, dell’armonia tra tutte le creature del mondo. 2. Cosa è stato per lei Virgilio ? È stato un grande maestro che, pur essendo nato prima di Cristo, con la sua sapienza mi ha saputo dare grandi insegnamenti. 3.&nbsp;&nbsp;Cosa ne pensa del potere del Papa? Penso che il potere spirituale deve essere separato dal potere temporale; i Papi non devono fare guerre e non devono sostituirsi agli Imperatori. 4.&nbsp;Perché gli ultimi versi dei tre canti della Divina Commedia fanno riferimento alle stelle? Perché le stelle rappresentano la meta cioè la salvezza di ogni uomo. &nbsp;5. Che significato ha la vicenda di Ulisse? Ulisse rappresenta il desiderio dell’uomo di conoscere sempre di più cercando ad ogni costo la verità. 6. Messer Dante, a che età avete iniziato a scrivere la Divina Commedia, considerato che il Canto dell’Inferno inizia con la frase: “Nel mezzo del cammin di nostra vita?” Ho iniziato a trentacinque anni, pensavo infatti che l’età media dell’uomo fosse di settanta anni. &nbsp;7.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Crede nell’Aldilà, la Divina commedia è un’opera di fantasia? Sì, ci credo; la Divina Commedia è un’opera di fantasia che però vuole rappresentare ciò che io penso della realtà dell’Universo. Natina Annalisa Sapone - Classe 1 C

Noi alunni della 3C abbiamo usato l'App Dante's Journey. Il gioco si sviluppa intorno alla figura del "viaggiatore" per eccellenza, Dante Alighieri, spostando però il punto di vista dal viaggio "ultraterreno" nella Divina Commedia a quello terreno che si può svolgere ai giorni nostri nelle bellezze dei Patrimoni Mondiali della Toscana. Rispondendo a delle domande siamo entrati in una città toscana e l'abbiamo visitata mediante le immagini dei monumenti spiegati da una voce narrante

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INTERVISTA IMMAGINARIA A DANTE ALIGHIERI Buongiorno a tutti, sono qui con il signor Dante Alighieri che ci ha permesso di fargli questa intervista. Si sente pronto? Be si, sono pronto anche se con un po' d’ansia . Ma come con un po’ d’ansia Lei è il sommo poeta! Mi ritengo si un gran uomo di cultura ma anche un uomo come tanti altri. Bene davvero grandi parole. Ma iniziamo subito! Sappiamo molto bene che Lei ha dei figli ma loro a loro volta ne hanno avuti? Sì, infatti io passo il tempo a giocare con loro. Precisamente quanti? E come si chiamano? Sono ben quattro e si chiamano Liade, Dante2°, Ginevra e Neide. Prova ancora dei sentimenti d’ amore per Beatrice? Certo lei è e rimarrà sempre nel mio cuore. Signor Dante Lei è stato uno dei più importanti scrittori italiani ma state continuando a scrivere? Certo e magari un giorno i miei nuovi scritti diventeranno famosi! Io ringrazio ancora il signor Dante Alighieri e ci vediamo alla prossima. Maria Teresa Ferrara Classe 1 C

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Scuola Secondaria 1° Grado Saline Joniche

RACCOLTA DEI LAVORI REALIZZATI IN OCCASIONE DEL

INTERVISTA IMMAGINARIA A DANTE ALIGHIERI &nbsp; Salve signor Alighieri, benvenuto nella nostra intervista, ho pensato di intervistarla dopo che ho sentito recitare una parte della Divina Commedia da parte di Benigni. Potrei farle delle domande? &nbsp; Certo ragazzo mio, dimmi. &nbsp; Ha provato dolore quando morì Beatrice? &nbsp; Si provai molto dolore perché era la donna che amavo. &nbsp; Perfetto possiamo passare alla prossima domanda. Perché ebbe paura quando stavate oltrepassando l’inferno per arrivare al purgatorio? &nbsp; Perché c'erano molte fiamme ma Virgilio mi diede il coraggio per andare avanti. &nbsp; A proposito di Virgilio come si sentì dopo esser stato salvato da Virgilio nella selva oscura? &nbsp; Fui molto felice a vederlo perché mi disse che fu Beatrice a mandarlo da me a salvarmi per guidarmi in paradiso. &nbsp; Come si sentì quando dovette lasciare Virgilio per andare in paradiso? &nbsp; Ero indeciso se lasciarlo e andare in paradiso o rimanere con lui ma per rivedere Beatrice potrei fare anche altro. &nbsp; Quale episodio le è rimasto più impresso del suo viaggio nell'inferno? &nbsp; Quando arrivai alla fine dell’inferno e incontrai il Conte Ugolino che mordeva il cranio dell'arcivescovo che aveva la colpa di aver fatto morire i suoi figli di fame. &nbsp; Grazie per averci concesso questa intervista è stato un piacere conoscerla meglio. &nbsp; Marco Malaspina - Classe 1 C

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Abbiamo scoperto un Dante poeta e un Dante scienziato leggendo il suo poema in cui egli dimostra una accurata attenzione alla descrizione di alcuni fenomeni naturali tra cui la luce. La luce per il suo valore simbolico e nello stesso tempo per la varietà e la bellezza delle sue manifestazioni fisiche ha un ruolo centrale nella scenografia della sua Commedia. Infatti Dante descrive il fenomeno piú spettacolare che ha per protagonista la luce, l'arcobaleno Purgatorio XXV (91-93) e “la legge della riflessione della luce” (così chiamata oggi) Purgatorio XV (16-21).

INTERVISTA IMMAGINARIA AL SOMMO POETA DANTE ALIGHIERI &nbsp; D- Come si chiama? R- Il mio vero nome è Durante, ma sono noto come Dante Alighieri. D- Qual è il suo segno zodiacale? R- Sono del segno dei gemelli, nell'anno in cui sono nato 1265, gli astrologi credevano che i nati sotto il segno dei gemelli erano dotati di eccellenti qualità intellettuali e particolari capacità di scrittura. Chi lo sa, forse la mia fama deriva anche da questo. D- È noto il suo amore per la città di Firenze, nel momento in cui è stato obbligato a lasciarla, cosa ha provato? R- Firenze è stata la mia terra natia, li ho trascorso molti anni belli, doverla abbandonare, mi ha straziato il cuore. D- È felice di aver dedicato la sua vita alla poesia e scrittura? R- Sicuramente sì! Ma sono stato altro. Sono stato un cavaliere, un politico ho ricoperto diverse cariche pubbliche. Comunque si, sono felice di aver dedicato la mia vita alla poesia! D- Che ricordo ha di sua moglie Gemma Donati? Ha mai provato un sentimento per questa donna? R- L’unione con Gemma ha rappresentato il classico matrimonio combinato. È la madre dei miei figli. D- Cos’è per lei Beatrice e cosa ha rappresentato? R- Beatrice è la donna che ho amato, la mia Musa ispiratrice, grazie al mio amore per lei, che sono arrivato al paradiso e a Dio. D- Che ruolo ha avuto Virgilio nella vita di Dante Alighieri? R- Ho scelto lui per accompagnarmi nel mio viaggio perché &nbsp;ritengo che sia un grande poeta &nbsp;è &nbsp;stato per me, la mia guida, un maestro. Ho nei suoi confronti ammirazione, rispetto, devozione e riconoscenza. D- Cosa ha provato &nbsp;in questo viaggio che ha intrapreso dall’ inferno al paradiso? R- Sono state molte le emozioni: dall'angoscia, alla pace, alla pietà alla pace. D- Dei&nbsp;tre luoghi che ha visitato, inferno, purgatorio e paradiso, qual è stato quello che lo ha più coinvolto emotivamente? R- Sicuramente l’inferno, perché lì ho visto la vera sofferenza, vedevo uomini che non avevano niente di umano. Ho provato molta pietà per loro. D- Infine, per concludere, se avesse una bacchetta magica e potesse tornare indietro nel tempo, farebbe tutto ciò che ha fatto? R- Sì rifarei tutto! Perché se cambiassi qualcosa, forse non sarei mai diventato quello che sono: il sommo poeta Dante Alighieri. -Grazie, per essere stato così disponibile. -Grazie a te, per esserti interessata a me &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Michelle Foti classe 1 C

INTERVISTA IMMAGINARIA A DANTE ALIGHIERI Il 25 Marzo di quest’anno, con la mia famiglia abbiamo fatto una mini-gita fuori porta, non troppo lontano a causa delle restrizioni dovute al periodo storico che stiamo vivendo, la pandemia per Covid. Siamo andati alle grotte della Lamìa, site nella parte alta del nostro Comune, belle ma allo stesso tempo tetre. Dopo aver mangiato un panino e dopo aver giocato all’ombra degli enormi pini, io e i miei fratelli ci siamo appisolati ai piedi di uno di questi giganti. E quello che mi è successo, è stato straordinario. Mi sono ritrovato di colpo all’ingresso di una grotta, dove seduto vi era uno strano signore. Era vestito con abiti curiosi quasi carnevaleschi, portava persino un buffo copricapo, aveva il viso segnato da enormi rughe e un curioso naso, simile a quello di un calciatore della mia squadra preferita: Giorgio Chiellini. Il signore con garbo mi invita a sedermi accanto a lui, giusto per scambiare qualche parola e, anche se era un estraneo, i suoi modi accoglienti e la sua voce gentile mi diedero il coraggio di accettare l’invito. Il signore per spezzare quel silenzio che si stava creando, chiese il mio nome e la mia età. Dopo avergli risposto e per non essere da meno, iniziai a fare delle domande. E ascoltate bene: quello che sto per raccontare ha dell’incredibile! Il signore infatti si presentò come Durante Alighiero della famiglia degli Alighieri, conosciuto da tutti come Dante. Dopo aver sentito questo nome, la mia curiosità prese il sopravvento e mi misi a fargli tante domande. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Da dove venite? Da Firenze, città toscana e culla della lingua italiana. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Come mai vi trovate qui? Sono stato esiliato dalla mia amata terra per ragioni politiche. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Qual è il vostro lavoro? Io sono un politico, uno scrittore e un poeta. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Ma lei è il Sommo Poeta che ha scritto la Divina Commedia? Giusto! Ma tu come la conosci? -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;La sto studiando a scuola, è un’opera molto complessa, bella e imponente. Mi fa piacere che la conosci. Quale parte ti è piaciuta di più? -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;L’inferno, la parte in cui ci sono i personaggi importanti, come: Ulisse e il Conte Ugolino. Quella è la parte che trasmette più sofferenza, ma anche le altre due Cantiche sono belle e importanti. &nbsp;È un viaggio che parte dalla sofferenza e attraverso la penitenza porta alla rinascita dell’anima. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Le posso chiedere della sua Beatrice? Certamente! Lei per me è stato l’amore puro e allo stesso tempo irraggiungibile, diventando dunque la sofferenza e l’angoscia dell’anima mia. E caro giovinotto, penso che ognuno di noi porti una Beatrice nel cuore, perché solo così le speranze e i valori dell’anima dell’essere umano possono continuare a vivere in eterno! -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Ma quindi, ognuno di noi deve avere un amore segreto? Il viso di Dante fu segnato da una risata spontanea e mi disse: si vede che ancora sei piccolo e stai studiando la mia opera con il cuore di bambino! Devi sapere che quest’ultima è un’opera piena di simbologie usate da me per invitare il lettore a capire i mali della vita e che ad ogni male corrisponde una conseguenza (legge del contrappasso). &nbsp;Quindi Beatrice, caro amico, che per me era l’esempio di purezza e di amore da inseguire, per te può essere nella tua famiglia. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Poi gli chiedo se posso offrirgli qualcosa da mangiare, ma Dante mi risponde di non aver fame e mi chiede da dove arrivo? -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Il mio comune di residenza è Montebello Jonico, ma sono nato a Reggio Calabria, città dove in vostro onore è stata costruita un’Università per stranieri, la Dante Alighieri. Mi rispose: - Ne sono orgoglioso, anche perché io sono “straniero” in terra mia…e conosco bene l’importanza dell’accoglienza… In questo preciso istante, una voce familiare mi chiamava…Antonino, Antonino…una luce abbagliò la mia vista…era la luce del sole pomeridiano…e la voce era quella di mia madre …Era tardi e dovevamo tornare a casa… Antonino Gioffre’ – Classe 1C

Intervista immaginaria a Dante Oggi 25 marzo si celebra il “Dantedì” e in questa occasione ho il piacere e l’onore di intervistare il “sommo poeta”, per conoscerlo meglio e magari sapere qualche curiosità su di lui. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Messer Dante, questo è il suo vero nome o un nome d’arte? Madonna Alessia, tutti mi conoscono con questo nome, in realtà il mio vero nome è Durante di Alighiero degli Alighieri. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Come tutti noi anche lei è stato un ragazzo e sicuramente ha studiato tanto per diventare sommo poeta. Quali materie preferiva studiare? Mi appassionavano tante materie: la filosofia, la grammatica, la retorica, la dialettica, l’astronomia e la teologia, ma soprattutto le studiavo con piacere grazie al mio maestro, Brunetto Latini, che porto sempre nel cuore. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Aveva un migliore amico? &nbsp;Il primo dei miei amici è stato Guido Cavalcanti, che ho sempre stimato molto. Ma anche Lapo Gianni è stato un grande amico per me. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Naturalmente, come ogni ragazzo, anche lei avrà avuto problemi di cuore. Molti versi sono stati scritti per una donna speciale, Beatrice. Perché non si è sposato con lei? È vero a mia moglie non ho dedicato neppure un verso. È sempre stata Beatrice la mia fonte d’ispirazione. L’ho conosciuta quando avevo 9 anni e lei 8, alla festa delle Calendimaggio. Per me fu amore a prima vista, ma un amore solo platonico e spirituale, non so nemmeno se lei provasse qualcosa per me. E poi all’epoca eravamo tutti e due fidanzati, promessi dai nostri genitori, io a Gemma Donati, che poi sposai, e lei a un ricco banchiere. Povera Beatrice! Morì a soli 24 anni. Per me è stata sempre simbolo di perfezione ed è per questo che mi faccio accompagnare da lei nel “Paradiso”. &nbsp;-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Ecco, visto che parla del Paradiso, Come mai ha scritto quest’opera di fama mondiale: “La Divina Commedia”? Cosa l’ha spinta a intraprendere questo viaggio nell’oltretomba? In realtà io non l’ho chiamata Divina Commedia, ma solo Commedia. L’aggettivo Divina è stato aggiunto successivamente, riprendendo una definizione data da un mio ammiratore, Giovanni Boccaccio, che l’ha definita “divina”. Ho scritto quest’opera per liberare l’uomo dal peccato. Questo mio viaggio non serviva solo per fare da guida agli uomini, facendogli conoscere i peccati, ma serviva soprattutto per me stesso, macchiato dal peccato di superbia intellettuale e per questo dovevo purificarmi. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Qual è secondo il sommo poeta il peggior peccato che può commettere l’uomo? Per me il peccato peggiore è la cupidigia, perché tutti gli altri peccati derivano da essa. &nbsp;-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Quale criterio ha utilizzato per dividere i personaggi nell’Inferno nel Purgatorio e nel Paradiso? Mi dica la verità ha scelto in base alla simpatia o all’antipatia che provava per certe persone? Si, forse mi son tolto qualche sassolino dalla scarpa, ma di sicuro “nel mio viaggio nell’aldilà dico alle anime solo cose che avrei avuto il coraggio di dire loro in vita”. &nbsp;-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Di coraggio ne ha sempre dimostrato tanto, soprattutto partecipando alla vita politica. Quali erano le sue idee politiche? Sono convinto che nella vita bisogna avere sempre il coraggio delle proprie azioni. Io ho avuto sempre delle idee molto chiare a proposito di politica, mi schierai con i Guelfi Bianchi che volevano difendere Firenze dal dominio del Papa Bonifacio VIII il quale si era impadronito della mia città, questo mi costò la condanna all’esilio e il pagamento di una multa mai saldata, per tale motivo fui condannato a morte non potendo rientrare nella mia città. &nbsp;-&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Sicuramente la sua maggiore sofferenza è stata quella dell’esilio: vivere lontano dalla sua amata Firenze, dove non è più tornato nemmeno dopo la morte. C’è qualcosa che conforta questa sua sofferenza? Nella mia tomba, a Ravenna, c’è una lampada sempre accesa, che viene alimentata con un olio che miei concittadini mandano dalla Toscana e che emana i profumi della mia terra, dandomi serenità. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Purtroppo in quest’ultimo periodo stiamo vivendo un periodo particolare. Una pandemia che non si è riusciti ancora a debellare ci costringe a limitare la nostra vita sociale. È un periodo buio e ancora non si vede via d’uscita. C’è qualcosa che vorrebbe dire ai giovani? Non bisogna mai perdere la speranza. Dopo le tenebre c’è sempre un cammino di luce che ci aspetta. Viviamo tutti nell’attesa di uscire dal nostro personale Inferno e si uscirà anche da questa pandemia. Presto anche voi potrete rivedere le cose belle della vita e del mondo, potendo finalmente dire, come me e Virgilio: “E quindi uscimmo a riveder le stelle!”. (Divina Commedia - Inferno, Canto XXXIV, v. 139). Alessia Cuzzucoli Classe 1C

Il 25 marzo è la&nbsp;Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, istituita nel 2020 dal Consiglio dei ministri La scelta&nbsp;del giorno non è casuale: il 25 marzo è la data che i dantisti riconoscono come l'inizio del viaggio nell'aldilà descritto&nbsp;letterariamente nella "Divina Commedia". Quest'anno il Dantedì ha una valenza simbolica ancora maggiore, perché cade in occasione del settimo centenario della morte del padre della lingua italiana, che in tutta Italia viene celebrato con centinaia di&nbsp;eventi.&nbsp;

INTERVISTA A DANTE ALIGHIERI Buongiorno Sommo Dante! Buongiorno a lei! Vorremmo sapere di più sulla sua vita, quando e dove è nato Sono nato nel 1265 a Firenze. Mio padre si chiamava Alghero e mia madre Bella, morì giovane. Chi è stata sua moglie? Mia moglie era Gemma Donati. Con lei mi sono sposato a vent'anni e ho avuto quattro figli. Chi fu il suo maestro più importante? Il mio maestro più importante era Brunetto Latini, che era un uomo molto colto. Come conobbe Beatrice? La incontrai per la prima volta a nove anni e me ne innamorai subito e la rividi nove anni dopo in chiesa ed era bellissima! Io ero già fidanzato e anche lei era già fidanzata e solo pochi anni dopo morì ed è per quello che ho scritto la mia opera più importante: la Divina Commedia. La sua opera fu scritta durante il suo esilio: ce ne parli un po'? Sono stato calunniato, poiché facevo parte della politica, sono entrato in conflitto con Papa Bonifacio VIII, sono stato costretto a firmare un provvedimento di esilio, sono stato cacciato dal mio luogo d'origine, la mia amatissima Firenze, e per ritornarci dovevo pagare una multa salatissima e ammettere che ero colpevole, cosa che non farò mai, chè quelle accuse sono vere. È per questo che io e i miei figli abbiamo deciso di non metterci più piede. Come ho detto prima, l'esilio mi ha dato la spinta a scrivere questa grande opera. Ci descriva un po' la Divina Commedia! Quest'opera è composta da 100 canti, suddivisi in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso, ciascuna delle quali contiene 33 canti, tranne l'inferno, che ne ha uno in più. La Commedia è un viaggio spirituale che vuole rappresentare la vita degli uomini. Questo viaggio inizia con me, perso nella selva oscura e attraverso l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso, accompagnato da Virgilio, Beatrice e San Bernardo. Beatrice sa che la Divina Commedia è l'opera più conosciuta al mondo? Non avrei mai immaginato che avesse potuto riscuotere un successo simile, ma penso che se una cosa viene fatta con amore, avrà il successo che merita. &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Vincenzo Montoli 1C

Il sentiero per il paradiso inizia all'Inferno

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