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by giornalino ic soave

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Giornalino on-line dell'IC Soave n.2
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Cari lettori, 
speriamo di essere riusciti a farvi divertire e avervi fatto scoprire cose nuove con la prima uscita… ora siete pronti per la seconda?!?
Troverete interviste al personale scolastico, pagine riguardanti i progetti svolti durante l’anno, gli esiti dei sondaggi e vi racconteremo della prima gita organizzata dall’Istituto dopo anni di lockdown... infine vi intratterremo con le nostre barzellette.
Buona lettura!!!
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Professoressa Chiara Vanzani
Interviste
QUAL É STATO IL SUO PERCORSO SCOLASTICO? HA DEI BEI RICORDI?
Professore Giacomo Pisanello
QUAL É STATO IL SUO PERCORSO SCOLASTICO? HA DEI BEI RICORDI?
Ho dei bellissimi ricordi sin dalla scuola elementare, dove avevo una maestra molto all’antica, che mi faceva fare esercitazione di bella scrittura.
Anche per le scuole medie ho dei ricordi molto belli, soprattutto degli insegnanti, i quali mi hanno trasmesso la passione per l’arte e per la matematica, che ho amato molto. Successivamente ho frequentato le magistrali al "Guarino" dove ho trovato un professore di arte che mi ha seguito nelle mie passioni e che mi ha indirizzato verso l’Accademia delle Belle Arti di Verona. Terminata l’Accademia, ho iniziato con le prime supplenze alle elementari ed ho capito che quella sarebbe stata la mia strada. Concludendo, ho dei fantastici ricordi riguardo il mio percorso scolastico.
Ho frequentato le scuole medie a Verona e in seguito il liceo classico indirizzo tradizionale presso l’istituto "Scipione Maffei". Mi sono laureato in Lettere Moderne a Verona e, durante il percorso magistrale, mi sono laureato in Storia Culturale presso l’università di Trento. Ho svolto poi un internship a Londra per otto mesi e infine ho conseguito un master di italiano L2 a Verona. Dopo ciò ho iniziato a insegnare.
CHE TIPO DI STUDENTE ERA LEI?
Sono sempre andato bene a scuola, anche se i primi anni, tra le elementari e le medie, tendevo ad essere piuttosto agitato e per questo collezionavo note. Durante gli anni di liceo, però, mi sono calmato. Questo a causa soprattutto della rigidità della scuola che frequentavo, dove era molto difficile solo superare l’anno.
Interviste
CHE TIPO DI STUDENTE ERA LEI?
PERCHÉ HA DECISO DI DIVENTARE PROFESSORESSA? ERA IL SUO SOGNO?
DA QUANTO TEMPO É PROFESSORE?
 Ero una studentessa brava, mi piaceva andare a scuola e fare le cose al meglio. Non mi accontentavo dei voti troppo bassi e ambivo ad arrivare sempre più in alto. 
Ho incontrato delle difficoltà con il latino, alle magistrali, dove avevo un professore molto severo, ma non ho mai mollato, tant’è che chiesi anche ai miei genitori di andare a ripetizioni.
Insegno dal 2015
HA STUDIATO O INSEGNATO ALL'ESTERO? SE SI, HA NOTATO DIFFERENZE TRA I DIVERSI METODI DI INSEGNAMENTO?
Il mio sogno di insegnare è aumentato man mano che crescevo: è iniziato alle magistrali (scuola scelta da mio papà perché voleva che andassi a Verona) dove ho scoperto, attraverso delle supplenze, il piacere di stare a contatto con i giovani, piacere che ho unito con la mia passione per l’arte.
PERCHÉ HA DECISO DI DIVENTARE PROFESSORE?
ERA IL SUO SOGNO?
Ho avuto molti sogni in realtà. Tra questi però i principali sono stati quelli di insegnare o di diventare etologo, seguendo quindi un percorso completamente diverso. Il mio percorso di vita mi ha portato a decidere per l’insegnamento.
A Londra. L'approccio anglosassone è molto diverso dal nostro. Noi tendiamo purtroppo a dedicarci maggiormente a lezioni frontali mentre il metodo laboratoriale adottato all’estero è molto più dinamico. Quello che sto cercando di fare, come ho visto fare a Londra, è di avere un rapporto più diretto con i ragazzi, mantenendo però sempre il rispetto reciproco.
DA QUANTO TEMPO É PROFESSORESSA?
HA STUDIATO O INSEGNATO ALL'ESTERO? SE SI', HA NOTATO DIFFERENZE TRA I DIVERSI METODI DI INSEGNAMENTO?
QUANTO E' DIFFICILE INSEGNARE A DEGLI STUDENTI?
 Insegno da molto tempo e posso dire che nel corso degli anni ho acquisito molta esperienza, ma questa è in continuo sviluppo grazie anche alle nuove tecnologie.
Purtroppo no, non ho mai studiato o insegnato all'estero.
Questioni di prospettive, di giornate. Dipende dal tipo di classe, dal tipo di studente. La cosa difficile, secondo me, è rapportarsi con ciascun studente in modo equo pur tenendo conto delle differenze e valorizzandole.
Newspaper
Interviste
QUALI VALORI VUOLE TRASMETTERE AI SUOI ALUNNI AL DI FUORI DELLA SCUOLA?
QUANTO E' DIFFICILE INSEGNARE A DEGLI STUDENTI?
Ai miei alunni vorrei trasmettere la passione per il bello che ci circonda: il bello presente in un edificio particolare, per un quadro ma anche per la natura. Vorrei trasmettere la voglia di guardarsi attorno, osservando il nostro patrimonio artistico, l’ambiente naturalistico che ci circonda e le persone con cui entriamo in contatto. 
QUALI VALORI VUOLE TRASMETTERE AI SUOI ALUNNI AL DI FUORI DELLA SCUOLA?
QUALI SONO I SUOI HOBBY AL DI FUORI DELLA SCUOLA?
Io non trovo difficile insegnare perché mi piace molto. Credo che diventi però difficile quando non si riesce a trovare persone che ascoltino e nel mio caso anche persone a cui manca la voglia di disegnare con passione. 
Al di fuori del programma scolastico, ai miei studenti vorrei trasmettere la curiosità. Curiosità verso gli eventi che ci circondano e anche verso la scuola. Quest’ultima, alla vostra età, sembra più un obbligo che una scelta.
Credo anche che l’essere umano arrivi prima dello studente e che sia quindi fondamentale insegnare il rispetto. Essere un buon essere umano, come anche essere una persona che sa riconoscere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato, è molto più importante di essere un bravo studente.  
Infine vorrei insegnare la sincerità e spero anche di vedervi un po’ più uniti, perché lavorando da soli si fa gran poco.
Mi piace leggere, disegnare, dipingere, camminare in montagna, andare in bicicletta. Mi piace molto anche l’astronomia, la biologia e l’etologia.
QUAL É LA SUA OPERA/LIBRO PREFERITO?
QUALI SONO I SUOI HOBBY AL DI FUORI DELLA SCUOLA?
QUAL É LA SUA OPERA/LIBRO PREFERITO?
Mi piace andare in bicicletta perché mi rilassa, fare delle lunghe camminate in montagna, cucinare, viaggiare e cucire.
Mi piace molto il libro “La vita moderna” di Susan Vreeland, che tratta il quadro di Renoir “La colazione dei canottieri”, descrivendolo e dandogli una connotazione quasi umana come fosse vivo.
Il mio libro preferito è "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust. Ll secondo è "L’urlo e il furore" di Faulkner e il terzo è "Uomini e topi" di Steinbeck.
Interviste
QUALI SONO I PRO E I CONTRO, SECONDO LEI, DELL'INSEGNAMENTO ITALIANO?
SICCOME LE PIACE VIAGGIARE, QUALI SONO STATI I SUOI VIAGGI PREFERITI?
QUALI SONO I PRO E I CONTRO, SECONDO LEI, DELL'INSEGNAMENTO ITALIANO?
SICCOME LE PIACE VIAGGIARE, QUALI SONO STATI I SUOI VIAGGI PREFERITI?
La scuola è un ambiente prezioso dove costruire relazioni e conoscenze.
A volte darei più spazio affinché gli alunni possano coltivare le loro attitudini. Proporrei di fare qualche settimana, ad esempio alla fine del I° quadrimestre o verso la fine dell’anno scolastico, in cui gli studenti scelgono di partecipare ad attività dove abbiano la possibilità di sviluppare le loro passioni concentrandosi sulla materia che preferiscono. Ad esempio arte, letteratura, musica, educazione fisica o matematica.
Mi è piaciuto molto il viaggio che ho fatto a New York, nel quale ho potuto vedere molte opere d’arte diverse tra loro, e quello che ho fatto in Giappone, dove ho appreso la diversità riguardo l’ apprendimento, la cultura e l’educazione. 
Ciò che preferisco dell’insegnamento è la carica di umanità che arriva ogni giorno quando entro in un contesto come quello scolastico. Sono convinto che ci siano pochi lavori che diano così tanto a livello umano come essere un insegnante. Ciò che ritengo più svantaggioso per un insegnante è la condizione precaria e la conseguente mancanza di stabilità che fa passare la voglia di insegnare a molti docenti.
Mi sono piaciuti quasi tutti i miei viaggi, ma quello che mi ha dato più shock culturale è stato il viaggio in Iran. Qui non mi sono appoggiato ad agenzie, ma mi sono affidato al couch surfing, cioè chiedendo attraverso dei specifici siti di essere ospitato dalla gente del posto, senza pagare vitto e alloggio, ma aiutandoli in caso di bisogno. Attraverso questa modalità di viaggio sono riuscito quindi ad andare in stretto contatto con il modo di vivere della popolazione, conoscendo meglio le loro tradizioni e abitudini. Un altro viaggio che mi è piaciuto molto è stato quello in Portogallo.
Cecilia Zanella, Paolo Maggiolo, Viola Garvan, Livia Cusimano,  Samuele Bertaso, Manuel Baldissara, Fanti Maddalena
Interviste
Ecco le domande per i nostri collaboratori:
1-Da quanto lavora come collaboratore/trice?
2-Le piace lavorare come collaboratore/trice?
3-Ha buoni ricordi del suo percorso scolastico?
4-Nonostante lei stia lavorando, sta continuando il suo percorso di studio? Se sì, in cosa si sta laureando?
5-Cosa l'ha spinta a scegliere questo lavoro?
6-Ha degli hobby?
7-Che genere di libri o film le piacciono?
8-Qual è il suo sport preferito? 
9-Da quanti anni lavora in questa scuola?
10-Cosa ne pensa di questa scuola?
11- Qual era il suo sogno nel cassetto?
12-Si è mai vergognata del suo lavoro?
13- “Giornata tipo”
14-Canzoni..
15-Famiglia
Castagnini Giorgia, Malgarise Ludovica, Martinas Carina-Maria, Bottaro Mariasole
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