Brancaleone Vetus sulle orme degli Armeni

Chiesa rupestre "L'albero della vita"

La grotta è un’autentica testimonianza armena, infatti all’interno della grotta è avvenuto il genocidio degli armeni e si possono ammirare i preziosi graffiti che sono visibili dove un tempo c’era l’altare. L’altare è orientato a est secondo il rito bizantino (un pavone stilizzato ed una croce astile).

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Gli strati rappresentano periodi molto antichi di sollevamento delle rocce : periodo freddo ( colore grigio), periodo intermedio (giallo), Periodo molto caldo (colore rosso). Sulle rocce si nota la fuoriscita di sale marino che trasuda dalla pietra, ciò ci fa capire che la zona in tempi lontani era sommersa dal mare.

N@rriamo il territorio borghi antichi e sconosciuti

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Le grotte sono di origine arenitica e sono soggette ad erosione, sono state riutilizzate dai monaci bizantini. Appartengono all’età protostorica in epoca recente vennero riutilizzate come magazzini o stalle per gli animali domestici. Almeno altre 11 grotte erano presenti a Brancaleone Vetus,la grotta più importante e unica nel suo genere in Europa è comunque&nbsp;la grotta-chiesa chiamata dell’Albero della vita,&nbsp;e rappresenta il cuore pulsante del culto Bizantino nell’area Brancaleonese.

Brancaleone Vetus sulle orme degli Armeni

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La chiesa grotta L' albero della vita

Ogni 25 aprile si commemora il genocidio degli armeni, una manifestazione patrocinata dall’ambasciata della repubblica Armena di Roma e dal comune di Brancaleone che ogni anno attira un gran numero di pubblico nel borgo. In questa giornata si benedice il pane armeno(lavash)Al termine del cerimoniale di benedizione del pane Armeno, il corteo in costume muove verso la chiesa Maria SS Annunziata del vecchio borgo si è diretta in corteo verso l’antica chiesa Protopapale del borgo con una solenne fiaccolata.&nbsp;Si accende la fiamma della memoria in onore dei martiri armeni che sono stati uccisi dai Turchi nel 1915.

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Genocidio&nbsp; degli armeni &nbsp;commemorazione

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Brancaleone  origini

Brancaleone Vetus&nbsp;è un meraviglioso borgo, le cui origini risalgono intorno al sesto, settimo secolo d.C. grazie all’arrivo dei monaci&nbsp;di origine bizantina che hanno trovato in Calabria e nello specifico a Brancaleone&nbsp;il luogo ideale dove rifugiarsi per professare la loro fede.&nbsp;Trovarono nelle grotte un rifugio ideale&nbsp;fino al periodo medievale. Ecco che l’origine del nome Brancaleone deriva dal greco&nbsp;Spèlugx&nbsp;che significa&nbsp;spelonca, grotta una piccola città scavata nella pietra.

E' probabilmente del dodicesimo secolo, sono visibili, sul lato sinistro, una figura in volo che suona uno strumento simile alla tromba con dietro due figure di donna con la palma, simbolo di martirio. Tutto ciò per indicare probabilmente delle sante martiri. Sulla parete destra invece, sono raffigurati due cortei di monaci su due livelli. Le figure poste sulla parte inferiore sono poco visibili, perché molto sbiadite. Il primo monaco del corteo della parte superiore ha in mano la croce processionale. L’ultimo monaco indossa una veste scura con una cappa rossa, a differenza degli altri monaci, che indossano il saio. Fino al 1966 esisteva un affresco nell’abside centrale, che raffigurava la Madonna in adorazione del Bambino adagiato in fasce.

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