Noi ai tempi del coronavirus

Tra poco arriverà Natale ma non lo potremo festeggiare come gli anni precedenti. Dobbiamo però essere tutti più contenti e pensare a chi il Natale a casa non lo può festeggiare perché deve rimanere chiuso in ospedale. Speriamo che quando il Natale passerà anche il coronavirus ci abbandonerà. Per il momento aspetto pazientemente, ma se dovessi stancarmi troppo, be’… posso sempre tornare sulla luna!

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Dal mio diario: ricordi e pensieri &nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;29 ottobre 2020 Caro diario,&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Sto ripensando al lockdown di marzo. Quel periodo mi piaceva perché avevo tempo per lo studio ed ero a casa con la mia famiglia. Nello stesso tempo però, non era bello, perché mi mancavano la scuola, i maestri, i miei amici, i nonni, le zie e gli zii. Pensavo anche a tante persone che hanno problemi di salute. Questo mi preoccupava tanto. C’era tanta paura per la nuova malattia e la nostra vita era cambiata molto. Mentre ero a casa non potevo uscire e giocare con i miei amici. Quella era una cosa strana. Non sapevo se dovevo essere contento perché stavo con mia famiglia o se dovevo essere triste perché i miei genitori non lavoravano.

Adesso tutte le classi dalla Scuola Primaria sono divise in due gruppi. Il primo gruppo va a scuola nella prima settimana mentre l’altro gruppo fa lezione da casa, con il computer. La seconda settimana, si fa il contrario: il secondo gruppo va a scuola e il primo gruppo rimane a casa. Aspetto con tanta ansia una medicina o un vaccino contro il coronavirus. Vorrei tanto togliere la maschera, buttare nella spazzatura tutti i gel per la pulizia delle mani, ma non posso farlo oggi perché la malattia non è ancora andata via. Sono confuso, ma spero che tutto andrà bene.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Ciao, spero che la prossima volta avrò buone notizie da scrivere.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

I giorni di Lockdown Stare in casa senza fare nulla, mangiare per passare il tempo, sentire il telegiornale per le notizie. Ed è mezzanotte. Nessuno può uscire, vai a dormire e pensi: se il domani tutto finesse? MA E’ IMPOSSIBILE! Ti svegli e vai a fare colazione, mangi e vai a prepararti. Non ti scordare la mascherina,&nbsp;l’amuchina e i guanti. Esci e vai a fare la spesa. Vai a casa e ti lavi bene le mani.

poi guardi il telegiornale e con quello che senti pensi: SE CI FOSSE UN SECONDO LOCKDOWN? Vai in panico e non sai cosa fare, chiami subito i tuoi parenti, anche loro hanno paura, forse non potrai&nbsp;più vederli.

Il giorno dopo è il tuo turno di andare a scuola, sei felice e vai a preparare lo zaino. E’ iniziata la tua settimana a scuola. Torni a casa da scuola e ti lavi le mani, vai a mangiare e fai i compiti,

Ti senti meglio e vai a dormire. Il giorno dopo ti svegli e vai a fare colazione, poi senti quello che non volevi sentire: CI SARA’ UN SECONDO LOCKDOWN. Mangi velocemente e vai a prepararti, vai subito a comprare tutto l’essenziale&nbsp; torni a casa esausto, ti lavi bene le mani, &nbsp;vai a mangiare e vai a dormire.

Ti svegli e vai a fare colazione questo è il primo giorno del secondo LOCKDOWN, sono le otto e quindici e vai a fare videolezione.

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“La peste aveva tolto a tutti la facoltà dell’amore e anche dell’amicizia; l’amore infatti, richiede un po’ di futuro… (da "La Peste" di Albert Camus): Storie, Testimonianze, Fantasie&nbsp;dal&nbsp;mondo del coronavirus"

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2020. La malattia &nbsp; Il Covid è una malattia che non se ne pente se uccide le persone. Il Covid è una malattia che non lascia le persone stare vicini, non le lascia neanche toccarsi. Il Covid ha dei nemici: la maschera e il disinfettante. Il Covid ha anche dei vantaggi: ti lascia andare nel tuo mondo, ti lascia pensare quello che vuoi. Al Covid non interessa Se tu non vuoi corone, ti avvicina e ti entra: se hai fortuna vivi, se hai sfortuna, muori.

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COSTRINGE LA VITA. NON CONSENTE L'AMICIZIA, 

TRASFORMA LA SCUOLA.    MA NOI LO VINCEREMO CON LA SCIENZA,

LA FORZA, LA SERENITA', L'AMICIZIA, LA SOLIDARIETA'. ESSE CORRERANNO 

PIU'     VELOCI     DEL     VIRUS,         CI     CONTAGERANNO    TUTTI     E     NOI

I nostri lavori condivisi con voi

(scritti di settembre-dicembre 2020 in relazione al periodo gennaio-dicembre dello stesso anno)

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IL COVID non pensa &nbsp; Il Covid non pensa se attacca un bambino, se attacca un animale, se attacca una persona anziana. &nbsp; Il Covid non pensa che non ci fa uscire, che non ci fa abbracciare, che non ci fa essere liberi, &nbsp; il Covid non pensa che genera la paura che fa nascere l’avvilimento, che alimenta la delusione

Io lo vorrei picchiare, lo lancerei sulla Luna, lo seppellirei nell’oceano, lo darei in pasto ai leoni. &nbsp; Ma sono sicuro che tra un anno o due, tutto sarà come prima: via la distanza, negozi e scuole aperti! &nbsp; Tutti a ballare per la strada, tutti a giocare dappertutto, tutti abbracciati al parco, tutti a cantare a squarciagola!

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DURANTE LA QUARANTENA E POI Nel periodo della quarantena di marzo non mi sono annoiata molto. Anche se non mi piaceva fare le videolezioni e non potevo uscire per vedere i miei amici, non è stato male. Avevo più tempo per giocare ai videogiochi, per riposarmi, per studiare… Ho imparato a fare alcune cose, tipo, mandare i compiti su Classroom, usare il computer per fare le videolezioni… E dato che non potevo stare troppo attaccata al cellulare, ogni tanto guardavo un film. Ma non ogni giorno un film diverso, sempre lo stesso. Lo guardavo ogni giorno, non volevo mai cambiare.

Da quel giorno sono uscita molto spesso, sia perché mi divertivo a fare skateboard, sia perché almeno facevo movimento.

Una volta mi ero proprio annoiata e quindi sono uscita. Sono andata a fare skateboard davanti a casa mia. All’inizio indossavo la mascherina ma poi mi sono detta “perché devo indossare questa mascherina se non c’è nessuno e sono all’aperto?” Appena l’ho tolta e ho respirato l’aria esterna mi sono sentita finalmente libera.

All’inizio della quarantena le giornate sembravano infinite, ma piano, piano, i giorni si accorciavano sempre di più perché mi venivano sempre più idee in mente per far passare il tempo. Per un periodo volevo che la quarantena non finisse mai, ma poi ho pensato “per ora mi piace ma so che tra un po’ mi annoierò tantissimo e in più non è bello stare senza amici.” Ed avevo ragione! Verso la fine della quarantena ho iniziato ad annoiarmi davvero molto. Non mi venivano più idee su cosa fare. Per fortuna dopo un po’ è finita! Il primo giorno che sono uscita con mia madre per comprare qualcosa è stato strano. Siamo entrate dentro un negozio e quasi tutti erano con la mascherina.

Libertà e serenità &nbsp; In questi giorni, quando sono a casa, a scuola, sempre, voglio usare e sentire solo parole con la elle e con la esse. Elle come libertà, libellula, lago, librarsi, love, luglio… Esse come serenità, sole, sabbia, seta, sorrisi, scuola… Le voglio usare e sentire perché Con tutte queste LLL, con tutte queste SSS, mi sento più libera e serena e penso che tutto si risolverà.

Ormai da diverse settimane la scuola è chiusa per il Covid. Sono rimasta molto sorpresa e mi dispiace tantissimo. Poi però, ho capito che hanno fatto bene. A me&nbsp;mancano tutti i miei amici e compagni da quando facciamo la didattica a distanza da casa. Comunque mi diverto anche tantissimo perché gioco con i miei fratelli, con mamma e con papà: questo è il mio periodo di lockdown. Ancora oggi l’Italia, e il mondo, come la Grecia, attraversano un momento difficile a causa del coronavirus. Anche noi bambini siamo penalizzati perché non possiamo andare a scuola tutti i giorni. Tutto il mondo è minacciato da questo nemico invisibile che ha sconvolto la vita di tutti. Tante persone deboli, come gli anziani, sono morte. Il virus sta facendo tante vittime e noi abbiamo paura, infatti usciamo poco e io sto sempre a casa.

Ho riscoperto il valore di tante cose che davo per scontate, come uscire o semplicemente darsi un abbraccio. Il periodo di isolamento mi ha fatto dare più importanza a tante cose, come lo stare in famiglia, gli affetti, un bacio e mi ha fatto capire che al di sopra di tutto c’è il volersi bene e l’amarsi reciprocamente. Sono sicura che se resteremo uniti e rispetteremo le regole del distanziamento e della mascherina, riusciremo a sconfiggere il virus.

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I CAMBIAMENTI &nbsp; Faccio cappuccini con tanta schiuma&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; come le onde del mare. &nbsp; Sul mio tavolo torri di mollette alte come palazzi a volte cadono, altre no. &nbsp; Mi intristisco al pensiero di stare senza amici. &nbsp; Il tempo di chiusura è senza fine, lunghissimo, infinito, lentissimo, moscio. &nbsp; Dietro la porta, sotto il letto, dentro l’armadio, sotto il tavolo, spesso incontro l’incertezza e la paura. &nbsp; Prima andavo a scuola, vedevo i miei amici.

Il tempo in loro compagnia volava. &nbsp; Adesso che il Natale è vicino sento che quest’anno sarà meno dorato, meno gioioso.

Pensieri da quarantena &nbsp; A marzo, all’inizio, l’idea di stare a casa e fare lezioni online mi piaceva, però con il passare dei giorni, delle settimane, dei mesi, ho cominciato ad annoiarmi: avevo voglia di uscire, giocare con gli amici, parlare, volevo essere libero, non volevo stare chiuso tutto il giorno in casa. Quando portavo il mio cane a spasso (l’unica ragione per cui potevo uscire), le strade erano vuote, deserte, non c’era anima viva. Era una strana sensazione ma &nbsp;mi sentivo il padrone del mondo. Quando ritornavo a casa parlavo in videochat con i miei amici lontani. Anche se internet mi aveva reso felice in questo difficile momento della mia vita, comunque una parte di me era rinchiusa in questa grande gabbia di solitudine creata dal Covid-19.

La cosa più brutta di questo coronavirus è stata che io volevo trascorrere del tempo con i miei nonni che non vedevo da più da un anno. Avevo voglia di stringerli forte, soffocarli di affetto; mi mancavano tantissimo, non vedevo l’ora di riabbracciarli. Questo desiderio ce l’ho ancora, perché non sono potuto andare a trovarli. Voglio giocare con loro, andare a sciare insieme, mangiare i famosi piatti di mia nonna… Quest’estate per fortuna, almeno, sono andato in vacanza. Non sono stato in tanti posti come negli scorsi anni, ma meglio di niente… Sono andato a Corfù e a Sivota e ho passato una bella estate.

IO CREDO &nbsp; Io credo che tutto andrà bene, io credo che noi staremo bene, contro un nemico invisibile che ci ostacola, ci fa stare male e ci uccide... Ma tutto andrà bene se crediamo, speriamo, che questo nostro nemico smetta di fare del male a piccoli, adulti e anziani. &nbsp; &nbsp; ~Noi crediamo~

Era strano perché non ero ancora abituata a vedere delle persone a cui una mascherina copre quasi l΄intera faccia.

arrivati pure gli altri. Purtroppo non sono arrivate le mie amiche femmine, quindi ero l’unica

Ora siamo di nuovo in quarantena quindi faccio le videolezioni. Invece prima che chiudesse tutto di nuovo, andavo a scuola una settimana sì e una no. A me però piace di più andare a scuola perché è più divertente. Il primo giorno che ho rivisto quasi tutti i miei compagni è stato a giugno. Li ho rivisti perché a mio padre, che è il rappresentante di classe, è venuta l’idea di mandare un’e-mail ai genitori dei miei compagni per trovarci tutti insieme in un parco della città.

bambina, ma non mi è pesato molto. Dato che non c’erano le mie compagne ho giocato con i maschi ed è stato divertente. Alla fine della giornata ero contenta di aver visto tutti i miei amici. Ora invece essendo di nuovo in quarantena li vedo dal computer. Non è granché ma sarebbe peggio se non li vedessi proprio! Insomma, questo virus che allontana le persone a me non piace perché io preferisco la compagnia!

Appena ho saputo di questa notizia sono stata felicissima. Non vedevo l’ora che arrivasse quel giorno.

Quando sono arrivata al parco ero sia emozionata, sia nervosa. I primi due compagni che ho rivisto sono stati Filippo e Lorenzo. Dopo un po’ sono

Il COVID-19 &nbsp; Il Covid è pericoloso. Tutti hanno paura e anch’io ho paura. La mia vita è cambiata, con la mascherina e con le distanze. Mi mancano i miei amici, mi manca la libertà, la mia vita è più difficile. Tutti stanno a distanza, con la mascherina, e non mi piace affatto. &nbsp; La cosa peggiore è che ci hanno messo in quarantena: nessuno esce di casa senza permesso. A scuola non vado e adesso è dicembre: nessuno potrà festeggiare il Natale, e nessuno potrà vedere i suoi parenti. &nbsp; Ma con la scienza vinceremo il Covid E tutti saremo più felici.

Sono le tredici e venti ed è finita la videolezione fai subito i compiti e giochi, è notte e vai a dormire. Il giorno dopo ti svegli e succedono le stesse cose. Il giorno dopo è sabato e vai a fare colazione, ti prepari e vai a fare la spesa per tutta la settimana, torni a casa e ti lavi le mani, mangi e vai a dormire. Ti svegli e fai colazione, oggi non hai videolezioni è domenica. Fai una videochiamata con tutti i tuoi parenti. Sono le ventuno e vai a dormire.

Anche dei miei compagni ho sentito la mancanza, ma non ho potuto rivederli tutti. A settembre, infatti, siamo tornati a scuola, però una settimana sì e una settimana no. Siamo andati solo metà classe, l’altra metà non la vedevo mai. C’era anche una bambina nuova che non ho mai conosciuto di persona. Ogni giorno sognavo di vederli tutti, questi compagni vecchi e nuovi e speravo che gli insegnanti cambiassero i gruppi,&nbsp;così avrei potuto incontrare anche gli amici da cui ero stato diviso.&nbsp;&nbsp; Ora siamo di nuovo da capo: seconda quarantena. Di nuovo tutti a casa, di nuovo vuoto, di nuovo solitudine, di nuovo strade deserte, di nuovo passeggiate solitarie, di nuovo distanza dagli amici, di nuovo, di nuovo, di nuovo….

Mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, siamo al punto di partenza. E sono ancora qui ad aspettare che questo terribile coronavirus scompaia. Nonostante tutto, prima o poi, insieme ce la faremo. &nbsp;

CON TANTA GIOIA, CI ABBRACCEREMO FORTE. CE LA FAREMO. &nbsp;

Dalla Grecia alla Luna Primavera Le sere insieme al virus sono proprio una tragedia. Mi affaccio alla finestra e vedo la luna piena. E’ rotonda, luminosa, color latte fosforescente e avvolta in un grande silenzio. Desidero volare fino a lei e atterrare con un elegante saltello. In questo modo posso stare senza mascherina. Posso toglierla, colorarla con i colori della bandiera greca, infilarla in un bastoncino e piantarla nel terreno.

Ora però vado a dormire perché domani mattina devo partecipare alle video – lezioni. Ci ho messo un po’ di tempo a capire come si fa, ma ora va meglio.

Autunno Dopo qualche tempo di scuola “a singhiozzo” (sono andato a scuola a settimane alterne)…

Porto sulla luna anche i miei amici per essere tutti molto più felici. Insieme noi giochiamo, parliamo, cantiamo. Prometto poi che alle otto torniamo, così posso stare anche con la mia famiglia e mangiare una bella bistecca alla griglia. E la mattina a colazione, caldi cornetti come corna di diavoletti.

purtroppo ho ricominciato con le videolezioni, sperando che il corona virus ci abbandoni. Sembrava quasi tutto passato e invece sono di nuovo tutto abbacchiato. Non posso più andare né a scherma, né in bici, non posso incontrare neanche i miei amici. Mi piacciono sempre i cornetti a colazione, ma li baratterei volentieri purché al Covid si trovi una soluzione.

&nbsp;3 dicembre 2020&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Oggi siamo in una seconda quarantena e non mi piace per niente. Nel nord della Grecia muoiono decine di persone ogni giorno e io sono molto triste. Rispetto al mese di marzo, i contagi e le morti sono aumentati. Questo perché la gente non ha più tanta paura e non rispetta tutte le regole. Secondo me non è un comportamento intelligente e mette in pericolo tutti noi. Ora facciamo di nuovo lezione da casa con il computer. Non mi piace perché c’è troppa confusione. Alcuni bambini fanno dentro e fuori dalla riunione, e forse fanno un po’ i furbetti, per non fare verifiche o per non rispondere alle domande delle maestre. Altri bambini hanno problemi di connessione e non gli funziona il microfono, oppure la telecamera, oppure tutti e due. Comunque il tempo passa velocissimo.

In Gran Bretagna dicono che il vaccino sarà pronto tra poco e io aspetto con tanta ansia questo momento. Io lo farò di sicuro. Prima naturalmente lo faranno gli anziani, le persone che lavorano in ospedale e poi tutti gli altri. Nel frattempo aspetto in casa, non esco, seguo le lezioni di scuola, faccio i compiti, continuo i corsi di Inglese e di Francese. Se mi rimane tempo, gioco. Naturalmente, faccio tutto senza uscire. Anche per Natale rimarrò a casa. Non so se quest’anno i nonni potranno mangiare con noi o noi potremo andare da loro. Se non sarà possibile, mi dispiacerà tanto. Sarà un Natale senza i parenti e quindi un po’ più malinconico. Caro Diario, ti farò sapere come andrà.

Il Covid passerà &nbsp; Mi hanno detto che il Covid 19 passerà e io lo spero. &nbsp; Io lo spero perché voglio rivedere i miei compagni. &nbsp; I miei compagni: senza di loro la vita è più&nbsp;povera. &nbsp; La vita è più&nbsp;povera: nessuno con cui parlare, nessuno con cui ridere. &nbsp; Nessuno con cui ridere perché&nbsp;il Covid ci ha separato dalla nostra vita quotidiana.

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La guerra contro il Coronavirus &nbsp; Il coronavirus ormai è arrivato da tutte le parti. Dobbiamo stare in casa come uccelli in gabbia, separati dal mondo esterno. Se usciamo dobbiamo indossare la mascherina di protezione. Molte attività si sono fermate e purtroppo non abbiamo la possibilità di fare molto. Per il coronavirus siamo costretti a stare a casa con la didattica a distanza. Per questo motivo, io, che sono arrivato da poco in questa città, non ho avuto modo di conoscere tutti i miei compagni di classe. Da quando c’è il Covid la mia vita è cambiata. Non posso andare a passeggiare al mare perché è un po’ lontano da dove abito e non ci possiamo allontanare troppo. Si può uscire solo per fare la spesa, una breve passeggiata vicino casa e sempre con il permesso.

In tutto questo periodo di tristezza ho però capito quanto sia importante la libertà che non abbiamo più. In questo momento mi dispiace molto non poter vedere i miei amati nonni che vivono in Lettonia e in Svizzera, a Ginevra. Mi mancano tantissimo e quando tutto questo sarà finito, vorrò riabbracciarli forte, forte. Spero che trovino presto il vaccino, così potremo tornare tutti ad una vita.

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