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Le classi 2A e 3A presentano "le donne della loro vita"
Introduzione
Nei giorni precedenti la celebrazione della Giornata Internazionale del 25 Novembre, le classi terze della nostra scuola sono andate a vedere il film C’è ancora domani ma anche le altre classi hanno dovuto affacciarsi a questo doloroso argomento per il minuto di silenzio che abbiamo osservato martedì 21, in memoria di Giulia Cecchettin, una giovane ragazza che purtroppo ad oggi già non è più nemmeno l’ultima vittima della violenza maschile contro le donne in Italia.
In classe abbiamo parlato di questo tema, approfondito anche attraverso delle letture, e chi voleva ha espresso la propria opinione. Abbiamo tutti concordato sul fatto che sia importante la sensibilizzazione, a patto che sia fatta come ce la propone la scuola, cioè non “a caso” ma con dei contenuti che la supportano. In Italia, a causa di questa emergenza è maturato anche un giusto allarme e interesse, che non è presente ovunque nel mondo a questi livelli.
Tutti noi abbiamo la possibilità di ascoltare sia in famiglia che nei luoghi pubblici le persone che ne parlano e osserviamo che purtroppo spesso si sottovaluta la premeditazione di certi gesti e si sopravvaluta e si giustifica il “momento di rabbia” da cui possono scaturire, ci accorgiamo che anche le donne devono essere rese più consapevoli di atteggiamenti che sono sbagliati e pericolosi.
In classe abbiamo parlato di questo tema, approfondito anche attraverso delle letture, e chi voleva ha espresso la propria opinione. Abbiamo tutti concordato sul fatto che sia importante la sensibilizzazione, a patto che sia fatta come ce la propone la scuola, cioè non “a caso” ma con dei contenuti che la supportano. In Italia, a causa di questa emergenza è maturato anche un giusto allarme e interesse, che non è presente ovunque nel mondo a questi livelli.
Tutti noi abbiamo la possibilità di ascoltare sia in famiglia che nei luoghi pubblici le persone che ne parlano e osserviamo che purtroppo spesso si sottovaluta la premeditazione di certi gesti e si sopravvaluta e si giustifica il “momento di rabbia” da cui possono scaturire, ci accorgiamo che anche le donne devono essere rese più consapevoli di atteggiamenti che sono sbagliati e pericolosi.
Anche se, per colpa di alcuni violenti non è giusto etichettare tutti gli uomini e anche se forse è impossibile estirpare del tutto la violenza, il tentativo va comunque fatto.
Purtroppo osserviamo che gli stereotipi sulle donne sono coltivati anche nei bambini, per questo ancora di più è significativo che tutti parlino di questo argomento, gli adulti dovrebbero farlo con i propri figli e i propri nipoti, per educarli a non essere violenti e non ripetere certi comportamenti.
Più di ogni altra cosa è importante la prevenzione della violenza di genere come di ogni altra forma di violenza: ognuno di noi dovrebbe attuarla stando attenti alle emozioni degli altri ma chiediamo anche che le forze dell’ordine siano veloci ad allontanare una persona violenta dalla sua vittima.
I figli di una donna che subisce violenza soffrono molto ma possono anche prendere le difese del padre: la loro ci è sembrata la situazione più triste.
Alla fine di questo percorso abbiamo descritto una figura femminile che è stata importante nella nostra vita: è stata come un’opportunità per avere tutte queste donne davanti, con le loro storie, e poter dire loro “grazie”!
Le classi 2A e 3A
(con i sindaci David Candela e Lavinia Gargano)
Purtroppo osserviamo che gli stereotipi sulle donne sono coltivati anche nei bambini, per questo ancora di più è significativo che tutti parlino di questo argomento, gli adulti dovrebbero farlo con i propri figli e i propri nipoti, per educarli a non essere violenti e non ripetere certi comportamenti.
Più di ogni altra cosa è importante la prevenzione della violenza di genere come di ogni altra forma di violenza: ognuno di noi dovrebbe attuarla stando attenti alle emozioni degli altri ma chiediamo anche che le forze dell’ordine siano veloci ad allontanare una persona violenta dalla sua vittima.
I figli di una donna che subisce violenza soffrono molto ma possono anche prendere le difese del padre: la loro ci è sembrata la situazione più triste.
Alla fine di questo percorso abbiamo descritto una figura femminile che è stata importante nella nostra vita: è stata come un’opportunità per avere tutte queste donne davanti, con le loro storie, e poter dire loro “grazie”!
Le classi 2A e 3A
(con i sindaci David Candela e Lavinia Gargano)
La donna della mia vita è … mia cugina Ylenia.
Per me è come una sorella, tutte le volte che ci vediamo le sto appiccicato, ma per un po’ di tempo non la potrò vedere perché si è trasferita in Australia.
So già che mi mancherà perché già mi manca.
Lei è affettuosa è dolce, ed è molto ma molto sensibile.
Ha dei capelli lunghi castani, è magra e bassina, la sua passione e quella di viaggiare e passare tempo in famiglia.
La “eleggo” come donna della mia vita perché mi è molto simpatica e ci sono molto legato.
La “donna della mia vita” è mia mamma. E’ una donna forte, molto coraggiosa e che non si arrende mai; c'è sempre per tutti e aiuta sempre le persone che hanno difficoltà in qualsiasi cosa.
E’ sempre “sprint” ed è molto generosa, affettuosa e amorosa.
Lei è una persona gentile e cortese, di molte parole. Mia mamma è un po’ difficile da comprendere, perché ha un carattere un po’ “complicato” e all’inizio può risultare un po’ difficile da capire.
La maggior parte delle cose che le chiedo mi risponde di “sì” e la ringrazio, perché, a quanto so, non tutte sono così. A volte è un po’ “testarda” e mi fa arrabbiare, ma le voglio un mondo di bene.
Penso che la donna della mia vita sia mia nonna, la madre di mio papà, non l’ho mai conosciuta, è morta prima della mia nascita, tutte le volte che vado a fare visita a mio nonno mi racconta di quanto era una bellissima persona, mi racconta sempre di quando lei faceva di tutto per far star bene gli altri, preferiva stare male lei piuttosto che far star male le persone a cui teneva. Mio nonno ci tiene molto a raccontarmi tutto di lei, vuole che il suo ricordo rimanga vivo. Lei era una donna forte, odiava le ingiustizie, faceva di tutto per far avere tutto ai suoi figli, nonostante in quegli anni fosse complicato, avendo quattro figli. Ha sempre incoraggiato i suoi figli a fare quello che gli piace, ha incoraggiato mia zia a seguire il suo sogno di diventare parrucchiera e trasferirsi in città, ha fatto di tutto per impedire che la figlia maggiore si sposasse con un marito tossico; anche se non ci è riuscita, so per certo che ha fatto di tutto per aiutarla. Ha incoraggiato mio babbo a inseguire il suo sogno di trasferirsi in Toscana e lavorare in mezzo ai vigneti. Insomma ha aiutato tutti nella sua vita. Non so come sia morta e non voglio toccare certi argomenti dolenti con i parenti, sono sicura che lei ci sia ancora ad aiutarci tutti con la sua immensa generosità. Anche se non l’ho mai conosciuta so che le voglio tanto bene.