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Non una di meno

by laura bicchi

Pages 2 and 3 of 45

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Introduzione
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Nei giorni precedenti la celebrazione della Giornata Internazionale del 25 Novembre, le classi terze della nostra scuola sono andate a vedere il film C’è ancora domani ma anche le altre classi hanno dovuto affacciarsi a questo doloroso argomento per il minuto di silenzio che abbiamo osservato martedì 21, in memoria di Giulia Cecchettin, una giovane ragazza che purtroppo ad oggi già non è più nemmeno l’ultima vittima della violenza maschile contro le donne in Italia.

In classe abbiamo parlato di questo tema, approfondito anche attraverso delle letture, e chi voleva ha espresso la propria opinione. Abbiamo tutti concordato sul fatto che sia importante la sensibilizzazione, a patto che sia fatta come ce la propone la scuola, cioè non “a caso” ma con dei contenuti che la supportano. In Italia, a causa di questa emergenza è maturato anche un giusto allarme e interesse, che non è presente ovunque nel mondo a questi livelli.
Tutti noi abbiamo la possibilità di ascoltare sia in famiglia che nei luoghi pubblici le persone che ne parlano e osserviamo che purtroppo spesso si sottovaluta la premeditazione di certi gesti e si sopravvaluta e si giustifica il “momento di rabbia” da cui possono scaturire, ci accorgiamo che anche le donne devono essere rese più consapevoli di atteggiamenti che sono sbagliati e pericolosi.

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Anche se, per colpa di alcuni violenti non è giusto etichettare tutti gli uomini e anche se forse è impossibile estirpare del tutto la violenza, il tentativo va comunque fatto.
Purtroppo osserviamo che gli stereotipi sulle donne sono coltivati anche nei bambini, per questo ancora di più è significativo che tutti parlino di questo argomento, gli adulti dovrebbero farlo con i propri figli e i propri nipoti, per educarli a non essere violenti e non ripetere certi comportamenti.
Più di ogni altra cosa è importante la prevenzione della violenza di genere come di ogni altra forma di violenza: ognuno di noi dovrebbe attuarla stando attenti alle emozioni degli altri ma chiediamo anche che le forze dell’ordine siano veloci ad allontanare una persona violenta dalla sua vittima.
I figli di una donna che subisce violenza soffrono molto ma possono anche prendere le difese del padre: la loro ci è sembrata la situazione più triste.

Alla fine di questo percorso abbiamo descritto una figura femminile che è stata importante nella nostra vita: è stata come un’opportunità per avere tutte queste donne davanti, con le loro storie, e poter dire loro “grazie”!

Le classi 2A e 3A
(con i sindaci David Candela e Lavinia Gargano)