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Pagine di libertà

by Cristina Vallin

Pages 2 and 3 of 10

Pagine di libertà
I giovani del Liceo Morelli-Colao riflettono sul fenomeno della criminalità organizzata e si confrontano con i protagonisti del nostro tempo che hanno scelto di stare dall'altra parte.
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Peppino Impastato
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Ci sono giovani che non si sono mai arresi e hanno combattuto la mafia, fino alla morte. Cento passi separavano la casa di Giuseppe Impastato da quella di Gaetano Badalamenti, boss mafioso di Cinisi, cittadina vicino a Palermo. Giuseppe Impastato era figlio di un cittadino di Cinisi forse non mafioso, ma comunque vicino alla criminalità organizzata.
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«Mio padre, la mia famiglia, il mio paese! Io voglio fottermene! Io voglio scrivere che la mafia è una montagna di merda! Io voglio urlare che mio padre è un leccaculo! Noi ci dobbiamo ribellare... prima che sia troppo tardi! Prima di abituarci alle loro facce! Prima di non accorgerci più di niente!» (Peppino Impastato)
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I CENTO PASSI è un film del 2000 diretto da M.T. Giordana dedicato alla vita e all'omicidio di Peppino Impastato.
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Falcone e Borsellino
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Ma come si può battere la criminalità organizzata? Giovanni Falcone diceva che la mafia è un "fatto umano" e che quindi, se ha avuto un inizio, avrà anche una fine; per Paolo Borsellino aveva un ruolo importantissimo la scuola: "I giudici", diceva Borsellino, "possono fare solo una parte della lotta alla mafia. E' compito della scuola rovesciare questo percorso, fornendo cultura dello stato e delle istituzioni". Ognuno di noi può fare una parte di questa lotta!
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La storia di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino:
due vite intrecciate, uno stesso destino.
Affrontato a testa alta fino al 1992,
l'anno più nero per l'antimafia e per l'Italia.
TESTIMONI
Combattere la criminalità organizzata ha un costo, soprattutto umano. Il sacrificio di molti uomini uccisi è parallelo a quello di chi, con la sua vita, ogni giorno continua a lavorare per la legalità.
In ogni guerra, conoscere le dimensioni del nemico, la sua potenzialità di danno, è un elemento essenziale per definire strategie vincenti. (Nicola Gratteri)
Donne e mafia
Verso la fine degli anni ’80 studi sempre più approfonditi sul fenomeno mafioso e testimonianze di collaboratori e, soprattutto, collaboratrici di giustizia svelano le mansioni femminili sempre più attive e distanti dagli stereotipi popolari.
Al ruolo tradizionale va via via ad affiancandosi un vero e proprio ruolo criminale. 
Le donne sono consapevoli degli atti violenti perpetrati dai clan e svolgono compiti fondamentali per la sopravvivenza degli affari, che vanno dal sostegno materiale e psicologico alla temporanea attività di prestanome, di gestione di patrimoni, finanze e traffici, estorsioni e mediazioni. Il loro intervento nella sfera criminale da sporadico diventa più sistematico, complici sia la crescente affermazione socioculturale femminile in Italia, sia la detenzione e la latitanza di numerosi esponenti mafiosi di spicco.
E poi ci sono le donne che si ribellano...
Fare scelte di libertà ha un prezzo, talvolta alto. Tuttavia, è necessario conoscere, parlarne ed essere consapevoli che ognuno di noi può fare la sua parte.
L'Albero della Pace
Nella buca lasciata dall’esplosione di Via D’Amelio, per iniziativa della signora Maria Pia Lepanto, mamma del giudice Borsellino, venne piantumata una piantina di olivo proveniente da Betlemme. L’iniziativa si realizzò grazie alla solidarietà del Movimento per la Pace delle Donne in Nero palestinesi ed israeliane, della Comunità araba e della Comunità Salesiana di Cremisan, della Rappresentanza diplomatica italiana a Gerusalemme e delle Ong Ciss di Palermo e Cocis di Gerusalemme. Un simbolo di rigenerazione, di solidarietà, di pace, d’impegno civile, di giustizia per tutti i popoli. 
Sui luoghi della mafia.
Palermo 06-08 maggio 2023
Il giardino della Memoria è un parco dedicato a tutti i caduti nella lotta contro la mafia
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