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CIEMME NEWS

by REDAZIONE

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CIEMME NEWS
Anno 2021 - n.1
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EDITORIALE
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Esce oggi il primo numero del CIEMME NEWS, dopo la "versione di prova" pubblicata qualche settimana fa. Ci ha fatto piacere ricevere i primi commenti positivi e cogliamo l'occasione per invitare di nuovo tutte le classi dell'Istituto ad inviarci i loro contributi, per rendere più bello e partecipato il nostro giornale. Come annunciato precedentemente, abbiamo aggiunto un inserto con le foto dei più bei momenti di "LIBRIAMOCI", a documentare questa bella iniziativa dedicata alla lettura, svoltasi nel mese di novembre. E' stata inoltre inaugurata una nuova rubrica, dedicata alla città di Avezzano. Che dire ancora? Sicuramente un grazie per l'attenzione che sta crescendo intorno a questa iniziativa e anche per i preziosi suggerimenti di cui terremo conto. Per concludere, non possono mancare da parte di tutta la Redazione i migliori auguri a tutti i lettori per un sereno Natale e un felicissimo 2022.

Il Direttore di Redazione
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PAROLIAMO?
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Questa volta, nello spazio di questa rubrica, abbiamo deciso di chiarire l’etimologia della parola VACCINO, visto che purtroppo siamo ancora alle prese con la pandemia causata dal Covid-19. Facendo qualche ricerca, abbiamo scoperto che questo termine deriva dall’ aggettivo latino "vaccinus" che significa “della mucca”. Ma cosa c’entra questo animale? Proviamo a spiegarlo brevemente.

Nel 1796, l'inglese Edward Jenner utilizzò per la prima volta la parola vaccino per indicare il materiale ottenuto dalle pustole di mucche ammalate di “vaiolo bovino”, un’ infezione letale per gli animali, ma che negli esseri umani provocava solo sintomi lievi. Jenner, che era medico di campagna, aveva osservato che i contadini contagiati dal vaiolo bovino (detto cowpox), una volta superata la malattia, non si ammalavano della sua variante umana (detta smallpox) di gran lunga più grave e pericolosa, tanto da provocare tantissimi morti (solo a Parigi, nel 1753, ci furono 20.000 decessi).
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Jenner intuì che, iniettando “il vaccino” nell'uomo, si otteneva, in quest' ultimo, la produzione di anticorpi specifici, in grado di assicurare l'immunità anche per la variante più grave del vaiolo, cioè appunto quella umana.
Nel maggio del 1796, il medico inglese prelevò dalla pustola di una donna ammalata di cowpox del materiale infetto e lo iniettò nel braccio di un ragazzo di 8 anni, di nome James Phipps che sviluppò la malattia lieve. Dopo alcuni mesi, al ragazzo fu inoculato del pus vaioloso umano, ma, come previsto da Jenner, il virus non attecchì perché il ragazzo era diventato immune. Capito ora perché vaccino ha a che fare con l'aggettivo latino vaccinus che significa “della vacca”? Sottinteso... vaiolo! 
Jenner vaccina suo figlio
AVEZZANO: NOTIZIE E CURIOSITA'
Con questo numero del giornale, inauguriamo una nuova rubrica nella quale andremo a raccontare molte cose che riguardano Avezzano e la Marsica, cercando notizie e approfondimenti su personaggi, fatti storici, luoghi e memorie di questa zona d'Italia. Abbiamo deciso di partire dal nome di due strade cittadine, la prima che porta il nome di Marcantonio Colonna, che parte dal Castello Orsini, e l'altra che invece ricorda Camillo Corradini e attraversa il centro della città. Ci siamo chiesti il motivo per cui i loro nomi sono legati a due strade importanti, tra le più antiche di Avezzano, e così siamo andati a cercare qualche informazione più dettagliata. Ecco quello che abbiamo scoperto.

Marcantonio Colonna nacque il 26 febbraio 1535 a Lanuvio, vicino Roma, da Ascanio Colonna (fratello della poetessa Vittoria Colonna, amata da Michelangelo) e da Giovanna d’Aragona, nipote del re Ferdinando I di Napoli. Il suo nome si lega alla famosa battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571, in cui la nave ammiraglia di Colonna, sostenendo come lui stesso scrisse “il maggiore impeto dell’armata nemica”, attaccò e sconfisse l’ammiraglia della flotta turca, aiutato nell’impresa dalle navi di Giovanni d’Austria.
A parte le sue imprese militari, abbiamo saputo che Marcantonio soggiornò a lungo ad Avezzano e nella Marsica, dove era molto amato; fu lui a decidere, nel 1575, l'innalzamento di un piano del castello, (precedentemente edificato dalla storica famiglia rivale degli Orsini) e la realizzazione di una loggia che si affacciasse sul lago Fucino (entrambi crollati nel terremoto del 1915).
Oltre a questo, fece diventare un giardino ben curato lo spazio retrostante del castello e ordinò la realizzazione di un nuovo portale con un’ iscrizione che ricordasse a tutti la sua grande vittoria a Lepanto.
Morì nel 1584. Avezzano gli ha dedicato una delle sue strade più antiche, dove è ancora presente il fontanile cinquecentesco (ora restaurato) che sempre da lui fu fatto costruire e che tuttora identifica lo storico quartiere del Cupello.
Il fontanile del Cupello
Marcantonio Colonna
Camillo Corradini, invece, appartiene ad un periodo molto più recente, essendo nato (proprio ad Avezzano) nel 1867, precisamente il 23 aprile. Si trasferì a Roma, per frequentare la facoltà di Giurisprudenza, dopo aver lavorato tra il 1888 e il 1889 come redattore del quotidiano La Tribuna.
Nel 1890, entrò al Ministero della Guerra, come segretario. Riuscì a guadagnarsi la stima dei politici del tempo e, nel 1903, fu chiamato al Ministero della Pubblica Istruzione e, successivamente, ebbe la nomina di Direttore Generale nel comparto "Istruzione primaria e popolare”. Si occupò quindi dei problemi della scuola, e in particolare dell’istruzione primaria, con competenza e capacità, data la sua convinzione che la diffusione della cultura e il buon funzionamento della scuola elementare fossero mezzi fondamentali per migliorare le condizioni delle classi popolari. Nel 1915, con la nomina a consigliere di Stato, lasciò il ministero della Pubblica Istruzione e cominciò una nuova fase della sua storia politica presso il Ministero degli Interni. Fu proprio in questo periodo, che coincise per Avezzano con i difficili anni del post terremoto e della prima guerra mondiale, che si impegnò a favore della sua città, riuscendo a destinare finanziamenti importanti per la ricostruzione.
Gli avvenimenti successivi, con la progressiva affermazione del fascismo e la debolezza del governo di fronte alla situazione, portarono ad un allontanamento forzato di Corradini, convinto antifascista, dalla vita politica. Morì a Roma il 30 dicembre 1928.
Camillo Corradini (1867-1928)
Il busto a lui dedicato
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