Le farfalle del Parco del Ticino

PARCO DEL TICINO, TESORO DI BIODIVERSITA’: UN GIARDINO PER LE FARFALLE

Le cause sono fin troppo note: proporzioni sempre più vaste di territori hanno lascito posto a coltivazioni intensive, a insediamenti industriali. A ciò va aggiunto il massiccio uso in agricoltura di sostanze tossiche, che provocano la morte di larve e adulti. Anche la pratica di dar fuoco alle rive e agli argini, anche se proibita, è tranquillamente usata e ha effetti deleteri sulle larve e sulle crisalidi che non hanno possibilità di fuga. Tutte queste attività privano moltissime specie delle loro essenze nutritive. Appare perciò chiara la funzione che un ente di protezione come il parco del Ticino pur con notevoli difficoltà, può svolgere. In primo luogo salvare il salvabile, cioè impedire che ambienti che ospitano specie interessanti e rare scompaiono definitivamente. Testo e disegni di Alessandro Gorini, Matilde Medici, Riccardo Tosatti e Riccardo Vaccaro.

"Vola la donna come una farfalla finge l’uom non vederla ella lo chiama e gli batte la man sopra la spalla". Luca Goldoni

Alcune specie di farfalle che qualche decina di anni fa erano considerate comuni o molto comuni oggi non lo sono più a causa di: territori che hanno lasciato il posto a coltivazioni intensive, a&nbsp;insediamenti industriali, a opere non sempre indispensabili; scomparsa di microambienti che davano rifugio a numerose specie; l’uso in agricoltura di sostanze tossiche, bruciare le rive e gli argini causano la morte di larve e adulti. Testo e disegni di Federica Albanesi, Rebecca De Paoli, Alessio Piacentini ed Emi Skenderi.

“Non v’accorgete voi, che noi siam vermi nati a formar l’angelica farfalla che vola alla Giustizia senza schermi?” Dante Alighieri

Nome scientifico: Vanessa Atalanta Caratteristiche La Vanessa Atalanta o Vulcano vive in Europa, Asia, Africa settentrionale e America settentrionale, è stata avvistata anche nel Circolo Polare Artico. Nel Parco del Ticino emigra nel mese di maggio, con una seconda generazione in estate inoltrata o in autunno. Gli ambienti in cui vive sono campi, prati, strade di campagna, zone incolte e giardini delle abitazioni. Solitamente si posa a terra, sui muri e sui tronchi degli alberi. Il colore prevalente delle ali è marrone scuro vellutato. La base dell’apice, di colore nero con macchie bianche, viene separato da una fascia rossa diagonale delle ali anteriori. Nelle ali posteriori, nel bordo infariore, troviamo una fascia rossa che evidenzia quattro punti neri. Le parti inferiori sono molto mimetiche, grazie a questa colorazione la farfalla è in grado di nascondersi dalla vista dei predatori. Il bruco, arrivato il momento di diventare crisalide, costruisce un involucro protettivo che è fabbricato utilizzando una foglia arrotolata.

Il corpo dell’insetto prende un colore nero vellutato o grigio-verdastro, una doppia fila di spine si trova sul suo dorso. La crisalide prende un colore bruno pallido con macchie dorate ed è angolosa. Solitamente dopo due o tre settimane un adulto sfarfalla.

“Era nel tempo ch’ognun s’innamora ed a scherzar comincian le farfalle". Luigi Pulci

Nome scientifico: Polyommatus icarus. Nome comune: icaro o argo azzurro. Famiglia: lycaenidea (licenidi). Caratteristiche È una specie di ridotte dimensioni (apertura ali 28/36 mm).

L’icaro è ampiamente distribuito in tutta Italia, con eccezione Sardegna e Sicilia, ma gli adulti in Sardegna volano tra marzo e luglio, in ambienti fioriti di ogni tipo, dal mare fino ai 2000m di quota. Può essere trovata nei prati, ampie pianure, radure boschi, giardini, aiole fiorite e orti.

I bruchi si alimentano di molte leguminose, tra cui il trifoglio, l’erba medica e la ginestra.

La protezione delle farfalle: Molti paesi europei hanno leggi che proteggono le specie più rare e minacciate di estinzione e ne proibiscono la raccolta. Questo tipo di protezione però, oltre a essere di difficile applicazione, non risolve il problema più grave, che è quello della distruzione e della scomparsa degli habitat. In Italia, al di fuori dei parchi nazionali integrali, non esistono particolari norme di tutela per gli insetti in generale. È evidente che questioni di questo genere non possono essere fermate da proibizioni o divieti, ma vanno affrontate in modo globale e non settorialmente, come se piante, mammiferi, uccelli, insetti e tutti gli altri organismi non facessero parte di un unico complesso. Spesso capita di rendersi conto, che specie di farfalle descritte come comuni o molto comuni una decina di anni fa, oggi non lo sono più.

La superficie ventrale di un colore bruno-nerastro le permette di assomigliare a una foglia, infatti, quando si sente minacciata chiude le ali e rimanendo immobile cerca di assumerne le sembianze. CICLO VITALE: Il ciclo vitale della farfalla è caratterizzato da una serie di trasformazioni: dall’uovo si passa alla larva o bruco, il cui compito è di nutrirsi, poi si trasforma in crisalide, uno stadio di riorganizzazione e di riposo e per finire si trasforma in insetto adulto, con funzione è riproduttiva. Normalmente riescono a vivere qualche settimana, ma l’ultima generazione che viene alla luce prima dell’autunno, è più longeva delle generazioni primaverili. Così, col sopraggiungere dei primi freddi cercano un cantuccio sicuro e cadono in una sorta di letargo.

RIPRODUZIONE: La femmina depone oltre 500 uova alla volta sulla faccia inferiore delle foglie delle piante all’inizio della primavera, che forniranno al futuro bruco il nutrimento necessario.

NOME: Anglais io (Vanessa io) ORDINE: Lepidotteri (più comunemente farfalle) SPECIE: Nymphalidae HABITAT: Boschi, campi, prati, pascoli, parchi, giardini dalla pianura fino ai 2500 metri. DOVE SI TROVA: L’Anglais io (Vanessa io) è diffusa nelle zone temperate dell’Europa e Asia, fino al Giappone. In Italia è abbastanza comune in quasi tutte le regioni. Nella nostra zona in particolare nel Parco del Ticino. &nbsp;

DESCRIZIONE: La Vanessa io è considerata tra le farfalle più belle dei nostri territori. Il nome “Io” è stato dato, infatti, ispirandosi alla figura mitologica dell’omonima sacerdotessa di Giunone dalla leggendaria bellezza. Ha una apertura alare sino a 60–70 mm, la superficie dorsale delle ali è di colore rosso mattone con bordi tendente al brunastro. Gli angoli sono ornati da quattro vistose macchie variopinte a forma di occhio, per questo è detta anche Occhio di pavone. Queste macchie, dette ocelli, hanno una funzione protettiva contro i predatori.

La notorietà della specie è dovuta, oltre che alla grande diffusione, anche al fatto che queste farfalle si avvicinano spesso ai centri abitati e penetrano nei giardini e negli orti, dove le femmine vanno a deporre le uova. La comparsa è precoce: i primi adulti nati da crisalidi che hanno svernato cominciano a volare in aprile; seguono poi una o due altre generazioni. Il volo è potente e alto, fatto di poderosi colpi d'ala seguiti da brevi planate.

I bruchi sono eleganti quanto gli adulti, di aspetto vellutato e di colore verde pisello, con una fascetta nera su ogni segmento inframmezzata da macchioline rosso-arancio.&nbsp; Le piante preferite sono le Ombrellifere, sia selvatiche sia coltivate (carota, prezzemolo, finocchio, anice ecc.). Se vengono disturbati, i bruchi spingono fuori dal torace una appendice bifida di colore rosso-arancio, dalla quale esce una secrezione difensiva di odore molto acuto.

I problemi della fauna vanno risolti in modo globale e quindi uccelli, mammiferi, insetti e altri organismi fanno parte di un unico complesso.

La protezione delle farfalle In Italia, esclusi i Parchi Nazionali e le Riserve Naturali Integrali, non esistono norme per la tutela degli insetti e spesso non vengono considerati i problemi relativi alla fauna invertebrata.

Il tema della Natura e delle biodiversità degli ambienti naturali è presente anche nella Storia della Musica Europea . La voce della natura in musica è sempre stata rappresentata con l'imitazione del canto degli usignoli e di altre specie simili. Sotto si trova l’approfondimento realizzato dai ragazzi.

Quando sono giunti a maturazione, si incrisalidano sulle stesse piante nutrici, fasciandosi il corpo con una cintura di seta. Le crisalidi estive passano l'inverno e si schiudono la primavera successivi. Testo e disegni di Diana Boscolo, Lorenzo Mangogna, Klevia Marku, Matilde Righini e Lapo Travaglia.

Clement Janequin-Le chant des oiseaux.pptx

DI COSA SI NUTRE: Da larva si nutre soprattutto di ortiche e luppolo. Gli adulti succhiano il nettare dai fiori, ma anche la linfa che trasuda dagli alberi e la frutta in decomposizione. CONSIDERAZIONI: Negli anni molti territori sono stati sfruttati in modo eccessivo per coltivazioni intensive, l’utilizzo di pesticidi in modo sempre più frequente, i disboscamenti e gli insediamenti industriali hanno fatto sì che molte specie si sono quasi estinte per la mancanza del loro habitat naturale. In Italia al di fuori dei Parchi Naturali, non esistono particolari norme per la tutela degli insetti è quindi molto importante la funzione che ha un’amministrazione come il Parco del Ticino, che, pur con molte difficoltà cercare di salvare le farfalle. Testo e disegni di Edoardo Bonora, Tommaso Brancaccio, Mattia Merlino e Giacomo Micelli

“Come talora al caldo tempo sole semplicietta farfalla al lume avvezza volar negli occhi altrui per sua vaghezza onde avern ch’ella more ed altri si duole così sempre io corro al fatal mio sole degli occhi che mi dan tanta dolcezza”. Francesco Petrarca&nbsp;

È molto veloce nel volo. Gli esemplari maschi hanno la parte superiore delle ali anteriore e posteriori di colore azzurro violetto con una sottile linea marginale nera e bordata esternamente di bianco. Le femmine invece sono completamente marroni, talvolta con ombre di colore violetto o azzurro porpurio; presentano macchie a forma di mezza luna di colore arancione e verso il marginale con macchie nere all’interno delle ali posteriori. Le uova vengono deposte singolarmente su germogli e sulla parte apicale delle foglie diverse specie di leguminose. Appena sgusciati fuori dall’uovo sono grigi ma diventano di un verde brillante durante la crescita.

Nome scientifico: Papilio Machaon Nome comune: Macaone Classe:&nbsp;Insecta Famiglia: Papilionidi I papilionodi formano una grande famiglia a cui appartengono alcune tra le più belle&nbsp;e più grandi specie viventi. Nella nostra fauna i papilionodi purtroppo non sono molto numerosi anche se alcuni di essi, come il Macaone o il Podalirio, sono tra le farfalle meglio conosciute e più rappresentate dalla letteratura divulgativa. In quanto a bellezza il nostro Macaone non ha niente da invidiare ai suoi parenti&nbsp;esotici: il colore di fondo è giallo zolfo più o meno intenso, con numerose macchie e venature nere; le ali posteriori hanno una larga fascia marginale blu orlata di nero, una macchia rossa in fondo al margine interno e terminano con un tipico prolungamento a "coda di rondine" lungo circa un centimetro.

La distribuzione geografica è vasta e comprende tutta la Regione Paleartica fino alle estreme regioni settentrionali.

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