Il Governo è l'organo titolare del potere esecutivo, cioè di dare concreta attuazione alle scelte operate dal Parlamento. Il Governo però è molto più di un semplice esecutore. Come suggerisce l'etimologia - gubernum in latino indica il timone della nave - il Governo dà la rotta alla politica dello Stato, individuando i bisogni collettivi più urgenti e le misure per soddisfarli.
In quest'ottica il Governo esercita il suo potere di iniziativa legislativa presentando al Parlamento i disegni di legge utili a realizzare il proprio programma.
Il Governo è anche il vertice della poderosa struttura della Pubblica Amministrazione, cioè dell'insieme di enti, uffici e organi pubblici incaricati di soddisfare in concreto i bisogni della collettività.
In quest'ottica il Governo esercita il suo potere di iniziativa legislativa presentando al Parlamento i disegni di legge utili a realizzare il proprio programma.
Il Governo è anche il vertice della poderosa struttura della Pubblica Amministrazione, cioè dell'insieme di enti, uffici e organi pubblici incaricati di soddisfare in concreto i bisogni della collettività.
Le funzioni
Le funzioni
del Governo
PALAZZO CHIGI sede del Governo Italiano
Il Governo è un organo collegiale, composto a sua volta da tre organi:
1. Il Presidente del Consiglio dei Ministri che dirige la politica generale del Governo e coordina l'attività dei ministri. Spesso viene chiamato "capo del Governo" ma l'espressione è impropria: la Costituzione non lo pone al di sopra dei ministri ma come primus inter pares, cioè il più autorevole tra pari.
2. I Ministri sono a capo dei ministeri o dicasteri, cioè i settori in cui è divisa la Pubblica Amministrazione. Si distingue tra ministri con portafoglio e senza portafoglio. I primi sono dotati di un budget e presiedono un apparato composto da uffici e relativo personale. I secondi sono a capo di un Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio e si occupano di quei settori per cui non è necessario un apparato amministrativo (es. le pari opportunità).
3. Il Consiglio dei Ministri, che determina la politica generale del Governo ed è formato da tutti i Ministri e dal Presidente del Consiglio, che lo presiede e lo coordina.
1. Il Presidente del Consiglio dei Ministri che dirige la politica generale del Governo e coordina l'attività dei ministri. Spesso viene chiamato "capo del Governo" ma l'espressione è impropria: la Costituzione non lo pone al di sopra dei ministri ma come primus inter pares, cioè il più autorevole tra pari.
2. I Ministri sono a capo dei ministeri o dicasteri, cioè i settori in cui è divisa la Pubblica Amministrazione. Si distingue tra ministri con portafoglio e senza portafoglio. I primi sono dotati di un budget e presiedono un apparato composto da uffici e relativo personale. I secondi sono a capo di un Dipartimento presso la Presidenza del Consiglio e si occupano di quei settori per cui non è necessario un apparato amministrativo (es. le pari opportunità).
3. Il Consiglio dei Ministri, che determina la politica generale del Governo ed è formato da tutti i Ministri e dal Presidente del Consiglio, che lo presiede e lo coordina.
IL GOVERNO ATTUALE
Il governo Meloni è il sessantottesimo esecutivo della Repubblica Italiana, in carica dal 22 ottobre 2022.
Il governo Meloni è il sessantottesimo esecutivo della Repubblica Italiana, in carica dal 22 ottobre 2022.
IL GOVERNO ATTUALE
Il governo Meloni è il sessantottesimo esecutivo della Repubblica Italiana, in carica dal 22 ottobre 2022.
Il governo Meloni è il sessantottesimo esecutivo della Repubblica Italiana, in carica dal 22 ottobre 2022.
Organi del Governo
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➊ Il Presidente della Repubblica avvia le consultazioni per individuare la persona cui affidare l'incarico di formare il nuovo Governo. Di norma si tratta dei leader della coalizione uscita vincitrice dale elezioni.➋ Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio e, su proposta di quest'ultimo, anche i Ministri.
➌ Il Presidente del Consiglio e i Ministri prestano giuramento di fedeltà alla Costituzione nelle mani del Presidente della Repubblica. Ora il Governo è in carica ma non ancora nel pieno dei suoi poteri.
➍ Entro 10 giorni dalla nomina il Governo si presenta alle Camere per illustrare il proprio programma e ottenere il voto di fiducia.
➎ Se si ottiene la fiducia, il Governo entra nel pieno del suoi poteri e inizia a operare. Se il Governo non ottiene la fiducia deve dimettersi. Il Presidente della Repubblica avvierà nuove consultazioni.
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Come si forma un GovernoLoading...
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Il Giuramento del Presidente del Consiglio dei Ministri al Presidente della RepubblicaLoading...
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Ciascuna Camera può revocare la fiducia al Governo, costringendolo così a dimettersi prima del tempo. La fiducia può essere ritirata presentando una mozione di sfiducia, che deve essere motivata e votata per appello nominale in modo da rendere palese il toto di ciascun Parlamentare. Se la mozione di sfiducia viene approvata, si apre la crisi di governo che porta alle dimissioni dello stesso.
Una crisi di Governo di questo tipo è detto crisi parlamentare. Nella storia del nostro paese le crisi parlamentari sono state soltanto due, nel 1998 e nel 2008. In entrambi i casi, il Presidente del Consiglio era Romano Prodi.
Assai frequenti sono state invece le crisi extraparlamentari, che si hanno quando tra i partiti che formano il Governo sorgono insanabili conflitti che rendono impossibile continuare a governare insieme.
Una crisi di Governo di questo tipo è detto crisi parlamentare. Nella storia del nostro paese le crisi parlamentari sono state soltanto due, nel 1998 e nel 2008. In entrambi i casi, il Presidente del Consiglio era Romano Prodi.
Assai frequenti sono state invece le crisi extraparlamentari, che si hanno quando tra i partiti che formano il Governo sorgono insanabili conflitti che rendono impossibile continuare a governare insieme.
La crisi di Governo
Art. 94 Cost.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d'entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
La crisi di Governo
Clicca a sinistra per saperne di più sulle uniche due crisi parlamentari della nostra Repubblica
La questione di fiducia
Diversa dalla mozione di sfiducia è la questione di fiducia. Ad essa ricorre il Governo quando teme che un suo disegno di legge rischi di non essere approvato a causa dell'opposizione di una parte della stessa maggioranza. Ponendo la fiducia, il Governo fa dipendere la propria permanenza in carica all'approvazione di quel determinato disegno di legge, così come è stato presentato. La mancata approvazione verrà interpretata come un voto di sfiducia, e pertanto il Governo si dimetterà.
La "minaccia" delle dimissioni serve a compattare le file della maggioranza parlamentare, stimolandole ad approvare il provvedimento.
La "minaccia" delle dimissioni serve a compattare le file della maggioranza parlamentare, stimolandole ad approvare il provvedimento.
Cosa si intende per "opposizione"?
L'opposizione indica le forze politiche che non esercitano il potere esecutivo ma che generalmente si oppongono alle decisioni della maggioranza, in virtù del loro impegno a controllare l'operato del Governo.
Intervento di Elly Schlein, membro della Camera dei Deputati ed esponente dell'opposizione, durante un Question Time in Parlamento.
Come sappiamo, l'organo titolare della funzione legislativa è il Parlamento. Tuttavia, in alcuni casi, gli articoli 76 e 77 della Costituzione autorizzano il Governo ad adottare speciali provvedimenti che hanno forza di legge, cioè lo stesso rango delle leggi del Parlamento, e sono:
- I decreti legge, che possono essere adottati solo in casi straordinari di necessità ed urgenza, cioè quando non si possono attendere i lunghi tempi dell'iter legislativo. I decreti legge sono provvisori, poiché hanno una durata massima di 60 giorni, trascorsi i quali decadono se il Parlamento non li converte in legge. In quanto urgenti, i decreti legge entrano subito in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale senza alcuna vacatio.
- I decreti legislativi, che sono emanati dal Governo in base a una legge di delega del Parlamento e perciò vengono detti anche decreti delegati. A differenza dei decreti legge, i decreti legislativi non devono essere convertiti in legge, ma se non rispettano i limiti posti dalla legge delega possono essere annullati dalla Corte Costituzionale.
Nella potestà normativa del Governo rientrano anche i regolamenti. Questi ultimi sono subordinati alla legge e agli atti ad essa equiparati, e il loro scopo è dare attuazione alle leggi, oppure integrarle ove opportuno.
- I decreti legge, che possono essere adottati solo in casi straordinari di necessità ed urgenza, cioè quando non si possono attendere i lunghi tempi dell'iter legislativo. I decreti legge sono provvisori, poiché hanno una durata massima di 60 giorni, trascorsi i quali decadono se il Parlamento non li converte in legge. In quanto urgenti, i decreti legge entrano subito in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale senza alcuna vacatio.
- I decreti legislativi, che sono emanati dal Governo in base a una legge di delega del Parlamento e perciò vengono detti anche decreti delegati. A differenza dei decreti legge, i decreti legislativi non devono essere convertiti in legge, ma se non rispettano i limiti posti dalla legge delega possono essere annullati dalla Corte Costituzionale.
Nella potestà normativa del Governo rientrano anche i regolamenti. Questi ultimi sono subordinati alla legge e agli atti ad essa equiparati, e il loro scopo è dare attuazione alle leggi, oppure integrarle ove opportuno.
I decreti legge e i decreti legislativi
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