Il mistero del manoscritto rubato

I mostri della Divina Commedia

VITA DI DANTE

Risolvi il cruciverba. Leggerai il nome di uno dei sospettati che sicuramente non ha rubato il manoscritto!

VITA DI DANTE, SCOPRI CHI NON HA RUBATO IL MANOSCRITTO!

Libera il Sospettato

DI COSA PARLA IL MANOSCRITTO? Parla di un viaggio durato tre giorni. Dante all’inizio del suo viaggio fantastico aveva immaginato di passare per l’Inferno. L’inferno è un posto bruttissimo, pieno di mostri e anime di persone che sono finite lì perché nella vita hanno fatto brutte cose. Il viaggio che ha immaginato il poeta finisce quando, dopo essere passato anche per il Purgatorio, arriva finalmente in Paradiso! Il Paradiso è un posto bellissimo dove ci sono le anime delle persone buone e Dio. Molte persone che il poeta conosceva a Firenze, immagina di incontrarle in questi posti dopo che sono morte.

Con questo indizio Piero andò subito al bar indicato da Dante. In quel posto il commissario Polpetta incontrò un pittore famoso e lo interrogò. Il pittore si chiamava Giotto, lui fece un disegno di un’ombra nera che la vicina di casa di Dante diceva di aver visto la notte del furto.

6 Farinata degli Uberti Dante mette Farinata degli Uberti nel X canto dell&apos;Inferno. In vita fu uno dei capi più importanti dei Ghibellini a Firenze (Dante era Guelfo Bianco). Combatté in varie battaglie e fu l&apos;unico ad opporsi alla proposta di radere al suolo la città di Firenze. Profetizza a Dante il suo futuro esilio, che lo allontanerà per sempre dalla sua amata Firenze. Dante lo immagina dentro ad un sepolcro che verrà definitivamente chiuso il giorno del Giudizio Universale. - Sono Farinata degli Uberti. Mi rifiuto di rispondere alle tue domande Polpetta!

Polpetta pensò che forse chi aveva rubato il manoscritto poteva essere una persona che Dante aveva messo nel suo libro... e... forse quella persona non era contenta di come era stata descritta... Polpetta era molto soddisfatto del suo intuito! Chiese a Dante di parlargli ancora del suo manoscritto. Dante fece uno schema di come aveva organizzato il suo lavoro e raccontò che il libro rubato parlava di un viaggio...

Polpetta guardava e riguardava quel disegno, poteva essere il volto di uno degli strani ammiratori? Forse non era il giusto indizio da seguire... Doveva concentrarsi... Gli venne un’idea! Piero Polpetta si fece raccontare da Dante cosa c’era scritto nel manoscritto. Scoprì che alcune persone che erano anche alla festa erano state messe nel libro del poeta. Dante aveva scritto di loro!

3 Griffolino d’Arezzo Il poeta lo mette nell&apos;ottavo girone dei fraudolenti, cioè i truffatori. È nella decima bolgia dei falsari, in particolare tra i falsari di metalli. - Sono Griffolino d’Arezzo. Io ho 40 anni. Non sono io il ladro perchè, lo so che ho fatto brutte cose, però una cosa così brutta non l&apos;avrei mai fatta. E poi il manoscritto di Dante non mi interessa. Dante ha pensato male di me. Ah, povero me! Mi ha messo all&apos;Inferno insieme ai falsari, tra i falsari di metalli. In due parole: sono onesto!

Polpetta entrò nello studio del Sommo Poeta. In lacrime Dante gli fece vedere l&apos;armadio spaccato. Qualcuno aveva rubato un libro scritto a mano che sarebbe potuto diventare molto famoso... Dante raccontò che due giorni prima era stato ad una festa. Lì aveva incontrato un gruppetto di ammiratori “strani”. Quando Piero chiese perché Dante utilizzava la parola strani, il poeta disse che non conoscevano nessuna delle sue opere! Piero chiese al povero derubato come era il loro aspetto, lui rispose che tutti avevano un collare d&apos;oro e una barbona (forse un travestimento?). Inoltre raccontò che uno dei tre aveva un naso gigantesco. Ad un certo punto a Dante venne l’idea che forse i ladri potevano trovarsi al bar dove era stata organizzata la festa.

7 Ciacco Dante incontra questo personaggio nel VI canto, nel III cerchio, ovvero quello dei golosi. Ciacco in vita era un uomo ghiottissimo, che mangiava sempre. Veniva sempre invitato alle feste. Ciacco dice che a Firenze ci sono ormai pochi cittadini giusti e che le cause che hanno portato alla discordia sono state l&apos;avarizia, la superbia e l&apos;invidia. - Mi chiamo Ciacco, il goloso. La mia vita era bellissima, andavo a tantissime feste. Mi divertivo molto con i miei amici. Ma dopo anni e anni di amicizia Dante mi ha messo all’Inferno. Lui in quel posto mi faceva tantissime domande. Dopo tante domande io mi stufai, io non volevo dargli più neanche una risposta. Dante mi ha messo tra i golosi. Prima non capivo perché, ma dopo un po’ l’ho capito. Mi aveva messo propio vicino al più brutto dei mostri, Cerbero. Mi ha immaginato immerso in un’acqua fangosa e puzzolente. Non mi merito questo. Comunque non sono stato io a rubare il manoscritto! “Più non ti dico e più non ti rispondo” Polpetta..

GIOCA PER RISOLVERE IL MISTERO Rispondi alle domande su Dante e la Divina Commedia. Alla fine troverai un indizio che ti porterà al nome di uno dei sospettati. Il sospettato che troverai verrà liberato dall’accusa di aver rubato il manoscritto. Alla fine, per esclusione, l'ultimo sospettato rimasto sarà il colpevole!

TROVA IL SOSPETTATO

Guarda il video e rispondi alle domande

Prima di cominciare a cercare di scoprire chi ha rubato il manoscritto ti consigliamo di guardare questi video sulla vita di Dante e sulla Divina Commedia per capire in che periodo ci troviamo, scoprire chi è il Sommo Poeta e conoscere la sua opera. Le informazioni ti serviranno per risolvere il mistero!

Dante Alighieri in 3 minuti - Fantateatro

Dante Alighieri e la Divina Commedia

5 Agnello Brunelleschi Dante lo mette all’Inferno nella bolgia dei ladri. La bolgia dei ladri è una parte dell’ottavo cerchio. - Il mio nome è Agnello Brunelleschi. Non sono stato io a rubare il libro di Dante! Io ho rubato un diamante prezioso...Ups! Non avete sentito niente! Io non ho rubato nessuna cosa! A me piace rubare cose ma i libri non mi piacciono. Non servono a niente!

Realizzato da: Adriano, Beatrice, Bob, Camilla, Carlo, Davide, Elsa, Emilia, Greta, Isabella, Julian, Laszlo, Lorenz, Lorenzo, Louisa, Luana, Martin, Matilda, Matteo, Mikka, Tiziano, Viggo, Willem, Yuna, Zoraide. Insegnante: Vanessa Pascocci

Sembra un imbuto fatto di tanti livelli. In questo orribile posto ci sono molte persone che Dante conosce.

Qualcuno aveva rubato un libro scritto a mano che sarebbe potuto diventare molto famoso...

Gli alunni delle classi quarta, quinta e sesta della scuola Am Senefelderplatz

IL MISTERO DEL MANOSCRITTO RUBATO

Bene! Hai risolto il mistero e... come noi, hai imparato molte cose su Dante e la Divina Commedia! La nostra storia invece è andata a finire così: Piero Polpetta ha arrestato il ladro e ha restituito il manoscritto a Dante. Il Poeta lo ha intitolato Divina Commedia. Grazie al bravo commissario oggi possiamo leggere questo famosissimo libro che da 700 anni è tradotto, studiato e ammirato in tutto il mondo!

Molti dei suoi nemici Dante li ha immaginati proprio all’Inferno! Polpetta adesso ha capito: il ladro sapeva che Dante lo aveva messo nel posto dove nessuno vorrebbe andare! Piero Polpetta decise di interrogare alcune delle persone che il poeta aveva messo all’Inferno. Parla con sette sospettati. Il commissario è sicuro che uno dei sospettati ha rubato il manoscritto.

In questo affresco del pittore Lorenzetti puoi vedere come si vestivano e come vivevano le persone intorno al 1300.

Il disegno fatto dal pittore Giotto. Forse è l’ombra del ladro.

4 Vitaliano Del Dente Dante lo mette all’Inferno nel girone degli Usurai. - Io sono Vitaliano del Dente. Sono nato a Padova e ho 32 anni. A me piacciono i libri. Io non avrei mai preso il manoscritto del mio “esempio” Dante. Io sono un uomo onesto. Io sono un politico. Il mio animale preferito è il maialino, sì, quello del salvadanaio! Forse sono dipendente dal denaro, ma non un ladro!

Questo lavoro è stato realizzato in occasione dell&apos;anniversario dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, nel bel mezzo della pandemia che ha accompagnato l&apos;anno scolastico 2020-2021. I Corsi di Lingua e Cultura italiana nella Circoscrizione Consolare di Berlino sono promossi dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale attraverso i contributi del capitolo 3153 ed organizzati dall&apos;Ente Promotore bocconcini di cultura, in collaborazione con l&apos;Ufficio Scuola dell&apos;Ambasciata d&apos;Italia a Berlino.

1 Puccio Sciancato Fiorentino. Dante nel suo manoscritto lo ha messo nel girone dei Ladri. - Mi chiamo Puccio Sciancato! Vengo chiamato così perché cammino male: un ladro però deve saper camminare bene! Ero in bagno quando tutto è successo. Sono rimasto lì una o due ore. Non posso essere stato io a rubare il manoscritto perché io e Dante eravamo amici. Beh, non davvero amici, io ero il suo amico e lui non il mio! Comunque non stato io a rubare il libro, a me non interessano i libri! NON POSSO ESSERE STATO IO!

La nostra storia comincia qui!

2 Mosca dei Lamberti Dante Alighieri lo citò all&apos;Inferno nei gironi più bassi, quindi in quelli dei peccati più gravi. Nella bolgia dei seminatori di discordie, Dante lo immagina senza mani, come punizione per i suoi cattivi consigli. - Quando è successo avevo appena dato un consiglio molto vero al mio amico che si chiama Bruto Verme. Non posso essere stato io, io sono una brava persona. Io sono un Condottiero e un Podestà. Mi hanno accusato ingiustamente di aver seminato discordia e cioè ho fatto litigare fra di loro le persone. Il manoscritto non l ́ho rubato, io non sono un ladro, andate a cercare il colpevole tra i ladri. Dante mi ha messo all’Inferno senza nemmeno le mani. Non merito tutto questo!

COSA È SUCCESSO La notte del venerdì prima della Pasqua del 1300 è successa una cosa incredibile! Il commissario Piero Polpetta stava dormendo, quando gli venne data l&apos;informazione che era stato derubato Dante Alighieri in persona. Piero saltò subito giù dal letto, si lavò i denti, si vestì e corse fuori. Arrivato alla casa di Dante venne subito portato sul luogo del furto.

Piero Polpetta guardò il cielo e disse: - Wow, che stelle!

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