Teatro in lingua straniera "Tanto di cappello"

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Per non parlare poi di coloro che, essendo vedove o nubili, non erano sotto il controllo di un uomo e perciò erano guardate con sospetto.&nbsp;Se una di esse mostrava una qualche abilità, saggezza o carattere era considerata una strega, perché solo il diavolo e la stregoneria potevano permettere loro di superare le abilità di un uomo. SCENA 3 Le donne non hanno nemmeno avuto la possibilità di scegliere il lavoro che desideravano, perché erano considerate persone inferiori con diritti inferiori e quasi prive di libertà, il che ci porta al secondo argomento: niente soldi, niente cultura. Se durante questo periodo le donne erano quasi totalmente assenti dalla scena&nbsp;letteraria non era perché non fossero interessate, ma semplicemente perché, per ricevere un'istruzione che permettesse loro di produrre un qualsiasi tipo di poesia o poesia, era necessario&nbsp;del denaro.&nbsp;Il problema è che nessuna donna di nessuna classe sociale aveva alcuna proprietà personale: il denaro, la casa, addirittura loro stesse appartenevano prima ai loro padri e poi ai mariti. Non avendo soldi propri, le donne non erano libere di studiare quello che volevano.&nbsp;Le nobildonne ricevevano un'educazione fatta di poesia, musica e pittura, mentre le donne povere non sapevano né leggere né scrivere. Basti pensare che i primi collegi femminili a Oxford e Cambridge furono fondati nella seconda metà del XIX secolo, e sarà evidente che prima di allora non erano molte le opportunità educative disponibili per le donne. SCENA 4 L'ultimo tema che vogliamo sottolineare è niente tempo, nessuno spazio.&nbsp;&nbsp; Ovviamente, intendiamo dire che le donne non avevano per sé stesse quel tempo e quello spazio che avrebbero potuto essere utilizzati per esprimere i loro talenti e le loro passioni senza distrazioni. Tutti sanno che, per trovare la giusta ispirazione, un autore ha bisogno di pace e tranquillità, ma le donne non avevano questo privilegio, non solo in epoca elisabettiana, ma anche più tardi.&nbsp;Ecco perché dobbiamo apprezzare ancora maggiormente quelle che ci sono riuscite, nonostante tutti i limiti imposti dalla loro vita quotidiana.&nbsp; Per esempio, nel XIX secolo le sorelle Bronte scrivevano in cucina mentre infornavano o cucinavano e Jane Austen usava una scrivania portatile, in modo da poter nascondere velocemente le pagine se sentiva scricchiolare la porta.

SCENA 3 UOMO 2 : Mariana Pineda, si consegni! Controlleremo casa sua, troveremo la bandiera e la bruceremo. Una condanna hanno sentenziato e con la morte pagherà il crimine del tradimento e il danno a sua Maestà. Sarà condannata davanti al popolo. MARIANA : Forse la bandiera che ho ricamato un giorno diventerà il simbolo dei miei ideali, ideali che saranno la normalità di ogni giorno. Addio amici, addio mia cara Spagna, preferisco morire che vivere senza la mia libertà. Preferisco morire per amore, per la libertà, per i diritti del popolo e per quelli che verranno. Non è stato abbastanza, ma ho cercato di essere valorosa. Non è stato abbastanza, ma in futuro la mia voce risuonerà. Godete la vita e non fermate mai la vostra lotta. UOMO 2 : Si arrenda Mariana Pineda! L’ora si avvicina. Paura non ne ha. La gente nella piazza si accalca spingendosi per vedere il triste finale. Chiude gli occhi e aspetta. Suonano le campane e poi.. un silenzio eterno. FINALE Ah! Che triste giorno per Granada, che anche le pietre fa lacrimar, nel veder sul patibolo Mariana perché i nomi non vuol denunciar!

Voce narrante: io la nomino professoressa di fisica del primo e secondo anno alla Scuola superiore di insegnamento secondario per ragazze.&nbsp; E… con grande onore Vi consegno signore e signora Curie il premio Nobel di fisica. M: sono stata la prima donna a ricevere un premio così I: tuttavia la vita dopo è stata molto dura M : purtroppo sì.. Pierre&nbsp;è morto perché è stato investito da un carro vicino al ponte Neuf, a Parigi. Io sono rimasta sola con le mie figlie Irène e Eve che avevano 9 e 12 anni. Seconda Scena&nbsp; I : Signora Curie, immagino sia stata molto dura per lei... M: Certo, ma ho continuato a lottare e a lavorare . Il lavoro mi ha aiutata.. A 38 anni sono diventata la prima donna a insegnare alla Sorbona di Parigi perché ho preso il posto di mio marito Pierre. Le mie figlie hanno studiato con i miei vecchi amici, professori della Sorbona. Irène, mia figlia più grande, amava molto studiare infatti è stata la seconda donna ad avere il Nobel per la chimica. Nel 1911 vinsi il secondo premio Nobel per la scoperta del radio e del polonio. La mia candidatura all'Accademia delle Scienze è stata rifiutata a causa del mio nome e della mia nazionalità in un contesto razzista, maschilista e antisemita. I: So che nella sua vita ha vissuto uno scandalo che ha rischiato di rovinare la sua carriera... M: Dopo cinque anni dalla morte di mio marito Pierre, mi sono innamorata di Paul Langevin, che è stato un allievo di Pierre. Ci nascondevamo in un piccolo appartamento nel cuore di Parigi usando un falso nome. Anche se abbiamo preso mille precauzioni, siamo stati scoperti. La nostra relazione ha dato scandalo perché era già sposato, e aveva quattro figli.&nbsp; Tutti ne parlavano e mi chiamavano … Personaggio esterno : Straniera ruba mariti … sono dovuta restare a casa con le mie figlie, e sono stata invitata a lasciare la Francia diverse volte, anche il comitato del Nobel mi ha chiesto informazioni sulla mia vita privata. Ma sono andata a Stoccolma per fare un discorso in cui ho rivendicato i miei meriti e i contributi di mio marito Pierre. L'evento, mi ha portato alla più grande crisi depressiva della mia vita che è durata più di un anno e ho recuperato grazie all'aiuto di alcuni miei amici scienziati.

Of course, it was not a habit limited to England: in the secular and liberal Venice we can find Elena Cassandra Tarabotti who was crippled, that for the time made her unattractive to the marriage market.&nbsp;&nbsp;For this reason, she was forced to enter the monastery despite not having the vocation.&nbsp; Not to mention those not under the control of a man, widow or unmarried, who were viewed with suspicion. If anyone of them showed any ability, wit or character she was considered a witch, because only devil and sorcery could overcome a man’s skills. Women didn’t even have the opportunity to choose the job they were passionate about, because they were considered inferior people with inferior rights and with almost no freedom, which brings us to the second topic: no money, no culture. If during this period women were almost non-existent in the literature environment it was not because they were not interested in it, but simply because, in order to receive an education enabling them to produce any kind of poem or poetry, money was needed. The problem is that every woman from every social class had no possession: their money, their house, even themselves belonged to their fathers first and their husbands later. Having no money of their own, women were not free to study whatever they wanted. Noblewomen received an education made of poetry, music and painting, while poor women couldn’t either read or write.&nbsp;&nbsp; Just think the first women’s colleges at Oxford and Cambridge were founded in the second half of the 19th&nbsp;century, and it will be evident there weren’t many educational opportunities for women available before then. The last theme we want to emphasise is no time, no room.&nbsp; Obviously, we mean that women had no time nor room for themselves&nbsp;that could have been used to express their talents and passions without distractions. They only had to be good wives and mothers, take care for their children and keep the house tidy or oversee the work of the servants.&nbsp; They couldn’t neglect their duties at home and waste time in “doing nothing”, that is doing nothing useful for the house or the family, while a man was entitled to take his own space, whether it was going to drink at the tavern or staying in his own studio to do more or less interesting things.&nbsp;

1839 - BERLIN&nbsp; SZENE 2 (Clara und Fanny Mendelssohn Hensel)&nbsp;- Musik: Scherzo op. 10&nbsp; HELGA: Frau Wieck, Frau Hensel kommt zu Besuch.&nbsp; CLARA: Begleite sie herein, bitte!&nbsp;&nbsp; FANNY: Liebe Clara!&nbsp; CLARA: Oh Fanny! Es ist so schön dich zu sehen. FANNY: Ich freue mich auch! Entschuldigung, störe ich dich vielleicht? CLARA: Natürlich nicht ! Ich wollte gerade Tee trinken, darf ich dich einladen? FANNY: Sehr gerne, vielen Dank!&nbsp; CLARA: Helga, Tee für zwei, bitte!&nbsp; HELGA: Sofort Frau Wieck!&nbsp; FANNY: Sind das deine letzten Kompositionen?&nbsp; CLARA: Nicht die allerletzten. Das ist mein Scherzo op. 10, Robert mag es nicht...&nbsp;er ist so kritisch... trotzdem lerne ich viel von ihm.&nbsp;Zurzeit bin ich auch unkonzentriert, ich leide sehr. Ein Prozess gegen meinen Vater&nbsp;um Robert zu heiraten. Stell dir vor!&nbsp; FANNY: Oje. Ich verstehe dich.&nbsp;&nbsp; Das ist Frauenschicksal, wir müssen unseren Vätern gehorchen, aber ich&nbsp;bewundere deinen Mut.&nbsp;Ich habe auf den Traum verzichtet, meine Kompositionen öffentlich zu spielen und&nbsp;komponiere nur privat, für Familienanlässe…. Weihnachten, Geburtstage,&nbsp;Sonntagsmatinées...&nbsp;&nbsp; CLARA: Liebe Fanny, unser Talent ist allerdings eine Gabe Gottes, das dürfen wir&nbsp;nicht verschwenden.&nbsp; FANNY: Nein. Auf keinen Fall !&nbsp;&nbsp;Willst du zu mir kommen? Damit wir ein wenig zusammen musizieren können ?&nbsp; CLARA: Wunderbare Idee!&nbsp;

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per scoprire chi erano le protagoniste cliccate sui loro nomi

● in Inglese per rendere omaggio al personaggio di <a href="bookcreator://page/B1EhiIPkTiSiYdBZl2I5hA">Judith Shakespeare</a>, creato da Virginia Woolf ● in Francese per ricordare il genio di <a href="bookcreator://page/mv8p8LlnQRKPTzXM5HGTeQ">Marie Sklodwska Curie </a> ● in Tedesco per rendere giustizia al talento di <a href="bookcreator://page/B1EhiIPkTiSiYdBZl2I5hA">Clara Wieck Schumann</a> ● in Spagnolo per onorare il coraggio di <a href="bookcreator://page/r3VSqf8jRy2hjeWntayshQ">Mariana Pineda</a> ● in Cinese per esaltare il bisogno di libertà di <a href="bookcreator://page/mv8p8LlnQRKPTzXM5HGTeQ">Pan Yuliang</a>

[I facchini attraversano il palco] FACCHINO 1: Oh no, è troppo pesante! Questo è troppo pesante! FACCHINO 3 Sbrigati, la barca sta per salpare! FACCHINO 1: Prendi questo pesante! Dammi quella leggera! FACCHINO 3: Va bene! FACCHINO 1: Oh, anche questo è molto pesante, daglielo. FACCHINO 3: Oh! (si arrende, porta tutti e 2 trolley con fatica.) [I facchini vanno via] MARITO: Questo orologio mi è stato regalato dal generale Cai, portalo con te. YULIANG: Come puoi darmi una cosa così importante! MARITO: Così quando lo vedrai, penserai alla Cina e a me... *suono della nave in partenza* YULIANG: La nave sta per salpare. . . addio! MARITO: Addio Yuliang Scena 3 1977 - Parigi - interno studio [Yuliang è in piedi davanti a un suo dipinto, con un pennello lo sta terminando] NARRATORE: Sono passati quarant’anni da quando Pan Yuliang ha lasciato la Cina per la seconda volta. Non vi ha mai più fatto ritorno e non ha mai più rivisto suo marito. È il 1977 e ha 81 anni. Vive in Francia da ormai 40 anni. Ha ottenuto un grande successo integrando lo stile cinese tradizionale con la tecnica ad olio occidentale. [Yuliang mette giù il pennello, prende il suo rossetto rosso e firma con il carattere Pan 潘 il quadro] YULIANG: Alla fine chi sono? Sono una pittrice, una pittrice di Shanghai. Spero che un giorno le mie opere possano far ritorno a casa. NARRATORE ESTERNO: Dopo la sua morte, più di 4000 opere sono infine tornate in Cina.

SCENA 2&nbsp;:&nbsp;&nbsp;Clara e Fanny Mendelssohn Hensel 1839 - BERLINO Clara è seduta. Si sente suonare il campanello. Entra Helga, la cameriera. HELGA: Signorina Wieck,&nbsp;la signora Hensel&nbsp;è qui per farle visita. CLARA: Falla accomodare, prego! FANNY: Liebe Clara! Clara si alza e le va incontro. CLARA: Oh Fanny!&nbsp;È così bello vederti. FANNY: Anch’io sono felice!&nbsp;&nbsp;Scusami, forse ti disturbo? CLARA:&nbsp;&nbsp;No di certo !&nbsp;&nbsp;Indica la sedia con la mano e fa accomodare l’amica. Stavo per prendere il tè, vuoi unirti a me? FANNY: Molto volentieri, ti ringrazio! CLARA: Helga, tè per due per favore! HELGA: Subito signorina&nbsp;&nbsp;Wieck! Helga si allontana e torna con un vassoio e due tazze, che posa sul tavolo. Torna indietro e si mette alle spalle a origliare. Dopo poco esce. Fanny nota degli spartiti sul tavolo di Clara. FANNY: Queste sono le tue ultime composizioni? Prende gli spartiti e li osserva. Inizia a sorseggiare il té&nbsp;&nbsp; CLARA : Non le più recenti. Questo è il mio Scherzo op. 10, a Robert non piace… è così critico… nonostante questo imparo molto da lui. Attualmente non sono neppure concentrata, soffro molto. Una causa contro mio padre per sposare Robert. Puoi immaginare…&nbsp;Sorseggia il tè FANNY:&nbsp;Ahimè. Ti capisco. Rivolta al pubblico.&nbsp;Questo è il destino delle donne, dobbiamo obbedire ai nostri padri, ma ammiro il tuo coraggio.&nbsp; Si volta verso Clara. Io ho rinunciato al mio sogno di eseguire in pubblico le mie creazioni e compongo solo in privato, per le occasioni familiari… Natale, i compleanni, le matinées domenicali…&nbsp;&nbsp;&nbsp;Sospira. Clara sorride incoraggiante e prende la mano di Fanny CLARA:&nbsp;&nbsp;Cara&nbsp;&nbsp;Fanny,&nbsp;&nbsp;ll&nbsp;&nbsp;nostro&nbsp;&nbsp;talento è un dono di Dio, non&nbsp;&nbsp;possiamo&nbsp;&nbsp;sprecarlo. Sorride con orgoglio FANNY:&nbsp;&nbsp;No. Per nessun motivo!&nbsp; Risponde al sorriso e si alza, lenta ma decisa. Clara sorride incoraggiante e prende la mano di Fanny. Verresti da me? Potremmo fare un po’&nbsp;di musica insieme.&nbsp;Clara si alza CLARA: Idea eccellente! Le due amiche escono dalla stanza a braccetto sorridenti, e si dirigono verso casa Mendelssohn…

Everybody knows that to find the right inspiration an author needs peace and quiet, but women hadn’t this privilege, not only in the Elizabethan Age, but also later. This is why we have to appreciate even more the women who succeeded in spite of all the limits imposed by their everyday life.&nbsp;&nbsp;For example,&nbsp;in the 19th&nbsp;century the Bronte sisters wrote in the kitchen while they were baking or cooking, and Jane Austen used a portable writing desk&nbsp;so she could quickly hide her writing if she heard the door creak, as she was doing something illegal. Does it sound anything that could only happen in the past? Please, think about the Afghan women today, and try to repeat it is something belonging to ancient times, if you can!&nbsp; Today, in Western countries we take for granted the rights we have achieved, but the reality around us is very different; we are still far from having equal rights distributed in equal ways. Although the times are different, the problems that Judith had still persist, such as parents choosing the husband, the impossibility of studying and especially the difficulty in breaking the glass ceiling.&nbsp; Too often it happens that men dominate women, appropriating their working ideas or hindering their future.&nbsp; Therefore, welcome Woolf’s call, bring back the ghost of Judith Shakespeare and show you have the power to be the voice that Judith never had.&nbsp; Now please repeat after me: hats off to Judith.

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TRADUZIONE COPIONE&nbsp;"JUDITH SHAKESPEARE" SCENA 1 Vi prego di seguirmi in questo viaggio immaginario nell'Inghilterra del XVII secolo. Il nostro obiettivo è farvi capire quanto fosse impossibile per una donna raggiungere i suoi obiettivi. Per rappresentare tutte quelle donne dimenticate dalla storia, Virginia Woolf immaginò che William Shakespeare avesse una sorella, Judith, talentuosa quanto lui, se non di più. Nonostante fosse nata nella stessa famiglia ricca, non ebbe la possibilità di studiare come lui e, pur avendo scritto alcune pagine, dovette farlo segretamente, nascondendole o distruggendole. Presto venne promessa in sposa al figlio di un mercante di lana ma, quando protestò, suo padre la picchiò e così lei dovette accettare, perché disobbedire era semplicemente impensabile. Tuttavia, la sua passione per il teatro era più forte di lei e la portò a Londra tuttavia, quando disse apertamente di voler recitare, fu allontanata con disprezzo da ogni teatro a cui si rivolse. Alla fine fu sedotta da un direttore di teatro e rimase incinta, cosa che le rese impossibile scrivere, così non le restò altra scelta che suicidarsi. Come possiamo riassumere l'esperienza di Judith e di tante altre donne attraverso la storia? L'equazione è molto semplice: niente libertà, nessun diritto; niente denaro, nessuna cultura; niente tempo, nessuno spazio. SCENA 2 Partiamo da nessuna libertà, nessun diritto. Le donne sono sempre state viste come oggetti da utilizzare, sia nella sfera sessuale che nella vita quotidiana. Il futuro delle donne è sempre stato scritto da qualcun altro: il padre, un fratello o un figlio e non hanno mai avuto la possibilità di ribellarsi. Fin da quando erano molto giovani, i padri le educavano su quali fossero i loro doveri, il che significava totale sottomissione ai futuri mariti. Non importava se questi erano violenti, aggressivi o se addirittura abusavano di loro. Erano stati scelti solo per i vantaggi economici, politici e religiosi che potevano offrire. Certo non era un'abitudine limitata all'Inghilterra: nella Venezia laica e liberale possiamo trovare Elena Cassandra Tarabotti che era zoppa, il che per il tempo la rendeva poco attraente per il “mercato matrimoniale”.&nbsp;Per questo motivo, fu costretta ad entrare in convento pur non avendo la vocazione.

la composizione e le fasi organizzative: - la scelta degli autori e degli attori - la creazione del logo - la stesura dei copioni - l'ideazione della locandina e della brochure - la ricerca dei costumi e degli oggetti di scena - la presentazione - la conferenza stampa

COPIONE "JUDITH SHAKESPEARE" IN INGLESE Please follow me in this in this imaginary journey back to the 17th&nbsp;century England. Our aim is to make you understand how impossible it was for a woman to achieve her goals. In order to represent all those women forgotten by history, Virginia Wolf imagined that William Shakespeare had a sister, Judith, as talented as he was, if not even more. Despite being born into the same wealthy family,&nbsp;she didn’t have the chance to study like he did, and although she wrote some pages, she had to do it secretly, hiding or destroying them. Soon she was promised to the son of a merchant of wool, but when she protested the marriage, her father beat her, so she had to accept, because disobeying was simply unthinkable.&nbsp; However, her passion for the theatre was stronger than her and drove her to London, but when she openly said that she wanted to act, she was turned away with scorn from every theatre she approached. She was finally taken up by a theatre-manager&nbsp;and became pregnant, which made a life of writing impossible, so she had no choice but to commit suicide.&nbsp; How could we sum up the experience of Judith and so many other women through history? The equation is very easy: no freedom, no rights; no money, no culture; no time, no room. Let’s start from no freedom, no rights.&nbsp; Women have always been seen as objects to be used, both in the sexual sphere and in everyday life.&nbsp;&nbsp;Women’s future was always written by someone else: the father, a brother or a son and they had no chance to rebel.&nbsp;&nbsp;Since they were very young, fathers taught them their duties, which meant submission to their future husband.&nbsp;&nbsp;It didn’t matter if husbands were violent, aggressive or even abusive. They had only been chosen for the economic, political and religious advantages they could offer.&nbsp;

COPIONE "MARIANA PINEDA" IN SPAGNOLO Mariana: Hemos luchado contra la opresión francesa por nuestra libertad, obteniendo una de las primeras constituciones del mundo. Hemos vivido la guerra, y después de estos momentos difíciles, hemos vuelto a perder nuestra libertad. Hoy mi voz no es demasiado fuerte para cambiar las cosas, pero lo que yo he hecho hasta ahora será solamente el comienzo de una conquista que las generaciones futuras podrán gozar.&nbsp; Narrador:&nbsp;Borda y borda, un hilo rojo entre sus dedos, no escucha lo que dice la gente, le importa solo su bandera.&nbsp;&nbsp;Borda Mariana, borda, pero ten cuidado que pronto vendrán a por ti. Ay, Mariana que la bandera han descubierto. Mariana:&nbsp;En secreto bordo una bandera,&nbsp;&nbsp;¡qué no la descubran! (pausa, sigue cociendo) Pero, que más da..(pausa) Si vendrán a por mí, les diré que es la bandera de mi corazón, de los sueños, de la libertad, de los derechos, y no podrán callarme.&nbsp; Narrador:&nbsp;Mariana, deja de bordar, olvida tu bandera.&nbsp;¡Ay, pobre Mariana mía! Se acercan solo amargura y tristeza&nbsp; Mariana:&nbsp;¿Olvidar? Ya no puedo,&nbsp;¡entregada estoy a la libertad! Mis hijos son mi&nbsp;único llanto.&nbsp; Narrador:&nbsp;Mamá! Mamá! (voces)&nbsp;&nbsp;Mariana, escucha tus hijos te llaman, te necesitan, esconde la bandera, escapa, huye. Deja de luchar, en el mundo no hay justicia. No merece la pena luchar. No seas tonta,&nbsp;¿quieres ser como el famoso hidalgo de la Mancha? Quieres luchar contra los molinos de viento?&nbsp;¡Terminarás muy maltrecha! Despierta que la vida es sueño, y los sueños, sueños son. Y además eres mujer, el hogar es tu reino.&nbsp; Hombre1:&nbsp;Mariana, vuelve a cocinar, a limpiar, a barrer, a criar a tus hijos, y deja que la libertad, la igualdad y la ley sean cosas de ficción. Te han dejado sola, ¡ríndete! Tus amigos no se acuerdan de ti. Han pensado en ellos, en salvarse. Se han aprovechado&nbsp;de una pobre e ingenua mujer.

Vi sembra qualcosa che potesse accadere solo nel passato?&nbsp;Per favore, pensate alle donne afgane di oggi e provate a ripeterlo, se potete! Ai giorni nostri nei paesi occidentali diamo per scontati i diritti che abbiamo ottenuto, ma anche se i tempi sono diversi, i problemi che Judith aveva persistono ancora. Troppo spesso gli uomini dominano le donne, appropriandosi delle loro idee lavorative o ostacolando il loro futuro. Quindi, accogliete l’invito di Virginia Woolf, richiamate il fantasma di Judith Shakespeare e dimostrate che avete il potere di essere la voce che Judith non ha mai avuto.

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quando vissero le eroine del nostro progetto ?

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Mariana Pineda

1819 - 1896

Pan Yuliang

Judith Shakespeare

il progetto teatrale . . . . . . . . . . 5 le protagoniste delle pièces . . 6-7 la regista . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8 i copioni . . . . . . . . . . . . . . . . 12-51 la brochure . . . . . . . . . . . . . . . 52 le foto delle prove . . . . . . . . 58-68 la locandina . . . . . . . . . . . . . . 69 il trailer . . . . . . . . . . . . . . . . . . 70 il video di presentazione . . . . . 71 l'annuncio dell'evento . . . . . . . 72 le foto dello spettacolo . . . . . 74-95 il video dello spettacolo . . . . . .96 la recensione. . . . . . . . . . . . . . . 97 i partecipanti . . . . . . . . . . . . . . 99

YULIANG: Quando arriverò a Lione, troverò il modo di scriverti immediatamente. MARITO: Bene. Gli amici laggiù ti aiuteranno. Yuliang, porta questa con te [Le dà una collana] YULIANG: Ah! Che bella!! Grazie! A presto... MARITO: A presto Yuliang... Scena 2 Porto di Shanghai NARRATORE: È il 1937 e Pan Yulinag, a 42 anni decide di lasciare la Cina. Questa volta va a Parigi. [Mentre in scena Pan Yuliang e il marito, le loro vite si incrociano con quelle di molte persone in partenze; entrano le tre sorelle] SORELLA1: Finalmente sei qui! Hai fame? SORELLA 2: Sto morendo di fame! Abbiamo tempo per comprare qualcosa da mangiare laggiù? SORELLA 1: Non lo so, che ore sono adesso? SORELLA 3: (guarda l'orlogio) Le 9:10, mancano 20 minuti alla partenza. SORELLA 2: Allora vado a comprarlo! Io cammino più veloce di voi! SORELLA 3: Ok, sbrigati! SORELLA 1: Va bene, ti aspettiamo qui. [inizia il dialogo tra i protagonisti] MARITO: *sospiro* In Cina sta affrontando tantissimo cambiamenti... YULIANG: Non c’è altra soluzione. La mentalità dei cinesi è troppo antiquata... Forse sarà diverso tra qualche anno. MARITO: Questa volta, mi... YULIANG: Non ti dimenticherò! Ricordati di scrivermi di più!

SCENA 3 : Natale a casa Schumann 1853 – DÜSSELDORF E’ Natale. Robert è un po’ debole e incerto a causa della malattia. La scena si svolge nel salotto di casa Schumann. Ci sono regali sul pianoforte, Robert è seduto al pianoforte.&nbsp;Entra Clara, con uno spartito infiocchettato nascosto dietro alla schiena, e tocca Robert sulla spalla. CLARA&nbsp;: Buon Natale, mio caro Robert ! ROBERT&nbsp;: Buon Natale, signora Schumann. Ho un regalo per te. Robert porge il suo spartito a Clara che lo scorre mentre parla CLARA:&nbsp;Grazie mille! Oh, la melodia è molto bella e così appassionata. Sei molto talentuoso come compositore. Anch’io ho un piccolo regalo per te. Clara dà lo spartito a Robert.&nbsp; ROBERT&nbsp;: Grazie, mia cara. Legge le note&nbsp;&nbsp; Queste sono le variazioni al mio tema ! Clara, mi hai dato una grande gioia …&nbsp;Vengono interrotti dalla&nbsp;figlia dodicenne Marie che entra in quel momento. MARIE: Mamma! Papà!&nbsp;&nbsp;E’ Natale!&nbsp;&nbsp;Buon Natale! Marie si ferma al centro della stanza, mentre Clara le va incontro, porgendole un regalo. Robert non si accorge di nulla, intento a leggere la musica. CLARA: Buon Natale, Marie. MARIE: Questo è il mio regalo? CLARA:&nbsp;&nbsp;Sì, quello è il tuo regalo. MARIE: Posso aprirlo? CLARA: No, Marie, sii paziente, dobbiamo aspettare i tuoi fratelli e le tue sorelle. MARIE: Possiamo chiamarli? Dì di sì, per favore ... Marie tira per la mano Clara. CLARA: Va bene …. andiamo. Marie sorride felice, ma si accorge che il padre non le ascolta e va verso di lui. MARIE: Papà, vieni con noi? Robert ignora Marie e continua a leggere gli spartiti. La musica che si sente nell’aria è come se echeggiasse nella sua mente. MARIE: Papà? Clara sospira e chiama a sé la figlia, che la raggiunge.&nbsp; CLARA: Vieni Marie, lascialo in pace Il suo spirito vola nel mondo della musica. Escono insieme.

L’emancipazione femminile deve ringraziare personaggi come Marie Curie. I diritti che ci sono riconosciuti dalla nascita come votare e frequentare l’università oggi ci sembrano scontati; per questo dovremmo riflettere sulle donne che ci hanno aperto la strada.&nbsp; Marie Curie è un simbolo di redenzione per le donne del mondo intero, lei che è riuscita, in un epoca in cui il sesso femminile non aveva ancora accesso a molti ambiti della società, a diventare una scienziata di fama mondiale, professoressa all’università e vincitrice di due premi Nobel.

COPIONE DI “CLARA WIECK SCHUMANN” IN TEDESCO&nbsp; Ein Theaterstück in 4 Szenen der Klasse 5AL&nbsp; 1838 - LEIPZIG&nbsp; SZENE 1 (Clara und ihr Vater, Friedrich Wieck)&nbsp;- Musik: Nocturne&nbsp; VATER: Was ist denn los? Bist du müde? Noch einmal! Es muss perfekt sein, denk&nbsp;an das Publikum.&nbsp; CLARA: Ja, Papa, es tut mir leid….&nbsp; Gestern habe ich ein Konzert gegeben und in einer Woche starte ich eine Tournée.&nbsp;Ich liebe Musik, aber manchmal bin ich müde.&nbsp; Mein Vater ist nie zufrieden mit mir und ich muss ihn respektieren. Er will mein&nbsp;Bestes, ich bin ihm dankbar, aber manchmal verlangt er viel von mir. Er hat begonnen, mir das Klavierspiel beizubringen als ich fünf war und mittlerweile&nbsp;bin ich sehr berühmt und ich habe schon vor einer Kaiserin gespielt. Ich kann sogar komponieren …&nbsp; Aber er, … mein Robert, er komponiert besser als ich.&nbsp; VATER: Clara! Ich habe dich gehört. Schlag’ dir Robert aus dem Kopf! Er wird es&nbsp;zu nichts bringen!&nbsp; CLARA: Mein Vater kann ihn nicht leiden. Aber wir werden bestimmt einen Weg&nbsp;finden, um glücklich zusammen zu leben.&nbsp; CLARA: Endlich bin ich fertig, ich kann jetzt meinen täglichen Spaziergang&nbsp;machen.

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TRADUZIONE COPIONE "PAN YULIANG" Scena 1 Porto di Shanghai NARRATORE: Nel 1922, Pan Yuliang, una delle prime studentesse dell'Accademia di Belle Arti di Shanghai, lasciò l'Accademia e fu ammessa all'Università sino-francese di Lione. Sta lasciando la Cina per la prima volta. [Mentre entrano in scena Pan Yuliang e il marito, entrano i facchini] FEDERICA: Ohi, ohi, è troppo pesante! Questo è troppo pesante! AURORA: Sbrigati, la nave sta per salpare! MARITO: La nave sta per partire. YULIANG: Lo so. . . Ti mancherò? MARITO: Mm! [Ci sono anche una mamma e una figlia che si salutano al porto...] MAMMA: Fa un po' freddo, mettiti il cappotto! FIGLIA: Non ho freddo, mamma. non sono una bambina! MAMMA: Va bene, andiamo, FEDERICA: Prendi questo pesante! Dammi quella leggera! AURORA: Va bene, va bene, andiamo! FEDERICA: Bene! MAMMA: devi stare attenta! FIGLIA: lo so. Ciao mamma! MAMMA: Scrivimi quando arrivi... FIGLIA: Ok, addio mamma! MAMMA: Addio!

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TRADUZIONE COPIONE "CLARA WIECK SCHUMANN" SCENA 1 - Clara e il padre 1838 - LIPSIA Clara è seduta al pianoforte, è molto concentrata e sta suonando un Notturno di sua composizione. Si interrompe di colpo. PADRE: Cosa succede? Sei stanca? Ripetilo ancora! Deve essere perfetto, pensa al pubblico! CLARA: Si, papà, scusami Clara inizia il suo monologo, con gli spartiti in mano. CLARA: Ieri ho dato un concerto e fra una settimana inizierò&nbsp;una tournée. Io amo la musica, ma a volte sono stanca.&nbsp; Mio padre non è mai soddisfatto e io devo rispettarlo. Lui vuole il meglio per me, gli sono grata, però a volte pretende troppo. Ha iniziato a insegnarmi a suonare il pianoforte quando avevo cinque anni e ormai sono molto conosciuta e ho già suonato davanti ad un’imperatrice.&nbsp;So persino comporre… Si dirige verso il tavolino, si siede appoggiando gli spartiti. CLARA: Ma lui, (...) il mio Robert, lui compone meglio di me. PADRE: Clara!&nbsp;&nbsp;Ti ho sentita. Togliti Robert dalla testa! Lui non combinerà niente di buono!&nbsp; CLARA: Mio padre non lo sopporta. Ma troveremo sicuramente un modo per vivere felici insieme. Si alza e indossa uno scialle CLARA : Finalmente ho finito, ora&nbsp;&nbsp;posso fare la mia passeggiata quotidiana. Esce

Inizia lo studio della danza classica e della recitazione presso il Teatro Nuovo di Torino, partecipando a molti spettacoli sia come tersicorea che come attrice . Molto presto si dedica all'insegnamento delle due arti e alla regia teatrale . E' docente di danza e teatro al liceo coreutico e al Centro di Perfezionamento di Torino. Collabora con varie scuole, portando la sua esperienza registica nell'allestimento degli spettacoli. Ha diretto la Scuola Comunale di Danza e recitazione di Casale Monferrato dal 2000 al 2014 . Collabora dal 1995 con l'Istituto "C.Balbo" di Casale Monferrato conducendo con ottimi risultati il Laboratorio Teatrale a cui partecipano in media trenta studenti ogni anno. Con i suoi allievi partecipa a molti festival tra cui il Festival Internazionale del Teatro Classico dei giovani di Siracusa, portando sempre spettacoli originali, adattando con modernità i temi del teatro greco e latino. Partecipa con i suoi gruppi alle varie manifestazioni teatrali locali. Ha trasmesso ad alcuni ragazzi la voglia di continuare a calcare le scene : alcuni sono diventati attrici e attori professionisti, altri attualmente frequentano l'Accademia d'Arte del dramma antico a Siracusa .

SCENA 2 NARRATORE 2: Mariana, torna a cucinare, a pulire, a spazzare, ad allevare i tuoi figli e lascia che la libertà, l’uguaglianza e la legge siano cose di finzione. Ti hanno lasciata sola, arrenditi! I tuoi amici non si ricordano di te. Hanno pensato a loro stessi, a salvarsi. Si sono approfittati di una povera e ingenua donna. MARIANA : Bambini, voci di speranza, non piangete che la vita non è un sogno. Giocate con il vostro Rocinante, combattete contro i giganti che presto sarete pronti per affrontare la sfida della vostra vita. E voi, state zitti! Bugiardi! Che non ci sono differenze, sono donna e orgogliosa lotterò anche per la vostra libertà. Sono rimasta sola, ma non mi spaventa. Alle donne: la maggioranza della gente pensa che siamo deboli, voi dovete sconfiggere questa idea ed essere le più ribelli di tutte. Non è stato abbastanza, ma ho cercato di essere valorosa. Non è stato abbastanza, ma in futuro la mia voce risuonerà. (Bussano alla porta) NARRATORE : Mariana, non aprire. Hanno portato una lettera e ti porteranno lontano da qui. Tradisci i tuoi compagni, dì il nome che cercano, brucia la bandiera! Fai in fretta che non rimane tempo! MARIANA : Dalle mie labbra non scapperà una parola indiscreta.

Réflexion finale&nbsp; “Dans la vie rien n’est à craindre, tout est à comprendre”&nbsp; Cette phrase appartient à Marie Curie, première femme professeure à la Sorbonne, deux prix Nobel et enterrée au Panthéon pour ses mérites. Marie Curie est l’une des quarante-huit femmes à avoir gagné un prix Nobel en élargissant les domaines de la médecine, de l’ingénierie et plus en général de la science; mais son héritage a été amplifié par ses activités humanitaires. Marie Curie est un exemple très fort, pour son époque et pour la nôtre, pleine de passion dans l’enseignement et dans le travail. L’exemple et la personnalité de cette femme nous&nbsp;montrent que le génie n’a rien à voir avec le genre. L’émancipation des femmes doit remercier des personnages comme Marie Curie. Les droits qui nous sont reconnus depuis la naissance comme voter et fréquenter l’université nous semblent évidents; pour cette raison nous devrions réfléchir sur les femmes qui nous ont ouvert le chemin. Marie Curie est donc un symbole de rédemption pour les femmes du monde entier, elle qui a réussi, dans une époque où le sexe féminin n’avait pas encore accès à de nombreux secteurs de la société, à devenir une scientifique de renommée mondiale, une professeur d’université et même lauréate de deux prix Nobel.

TRADUZIONE COPIONE "MARIANA PINEDA" SCENA 1 MARIANA : Abbiamo lottato contro l’oppressione francese per la nostra libertà ottenendo una delle prime Costituzioni del mondo. Abbiamo vissuto la guerra e dopo questi momenti difficili abbiamo perso nuovamente la libertà. Oggi la mia voce non è troppo forte per cambiare le cose, ma quello che ho fatto fino ad ora sarà solamente l’inizio di una conquista che le generazioni future potranno godere. NARRATORE : Ricama e ricama, un filo rosso tra le sue dita, non ascolta ciò che dice la gente, le importa solamente la sua bandiera. Ricama Mariana, ricama, ma fai attenzione che presto verranno a cercarti. Ah, Mariana che hanno scoperto la bandiera. MARIANA : in segreto ricamo una bandiera, che non la scoprano! Ma che cosa importa....&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Se verranno a cercarmi, dirò che è la bandiera del mio cuore, dei sogni, della libertà, di diritti e non potranno zittirmi. NARRATORE : Mariana smetti di ricamare, dimentica la tua bandiera. Ah, povera Mariana mia!&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; Si avvicinano solamente amarezza e tristezza. MARIANA : Dimenticare? Ormai non posso, vivo per la libertà! I miei figli sono il mio unico pianto. NARRATORE: Mamma, mamma! Mariana ascolta i tuoi figli ti chiamano, hanno bisogno di te, nascondi la bandiera, scappa, fuggi. Smetti di lottare, nel mondo non c’è giustizia. Non vale la pena lottare. Non essere stupida, vuoi essere come il famoso cavaliere della Mancha? Vuoi lottare contro i mulini a vento? Finirai malconcia! Sveglia che la vita è un sogno, e i sogni, sono sogni. E inoltre sei donna, il focolare è il tuo regno.

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i copioni scritti dagli studenti e rivisti dalle docenti

Mariana:&nbsp;Niños, voces de esperanza, no lloréis, que la vida no es sueño, jugad con vuestro Rocinante, combatid contra los gigantes, que listos estaréis para afrontar el desafío de vuestra vida. Y&nbsp;vosotros,&nbsp;¡callad!&nbsp;¡Mentirosos!&nbsp;Que diferencias no hay, yo soy mujer y orgullosa lucharé también por vuestra libertad. Me he quedado sola, pero eso no me asusta. A las mujeres: la mayoría de la gente piensa que somos débiles, vosotras tenéis que derribar esta idea, y ser las más rebeldes de todos.&nbsp; No ha sido bastante, pero he intentado ser valiente . No ha sido bastante, pero en futuro mi voz resonará. (Tocan a la puerta)&nbsp; Narrador:&nbsp;Mariana,&nbsp;¡no abras! Una carta han traído y lejos de aquí&nbsp;te llevarán. Delata a tus compañeros, díles el nombre que buscan, quema la bandera. Date prisa que ya no queda tiempo. Mariana:&nbsp;Nunca una palabra indiscreta escapará de mis labios Hombre2:&nbsp;Mariana Pineda, entréguese. Registraremos su casa, encontraremos la bandera y la quemaremos.&nbsp;&nbsp;Una condena han sentenciado y con la muerte pagará&nbsp;por su crimen de traición y lesión a su Majestad. Delante del pueblo será ajusticiada Mariana:&nbsp;Quizás la bandera que bordé se vuelva un día en símbolo de mis ideales, ideales que llegarán&nbsp;a ser&nbsp;&nbsp;la normalidad de cada día. Adiós amigos, adiós a mi España, prefiero morir, que vivir sin mi libertad. Prefiero morir por amor, por la libertad, por los derechos del pueblo, y por los que vendrán. No ha sido bastante, pero he intentado ser valiente . No ha sido bastante, pero en futuro mi voz resonará. Disfrutad de la vida, y nunca paréis vuestra lucha.&nbsp;

Hombre2:&nbsp;Ríndase Mariana Pineda! Se acerca la hora. Miedo no tiene. La gente en la plaza se agolpa empujándose para ver el trágico final. Cierra los ojos y espera. Tocan las campanas y luego...un silencio eterno. &nbsp; Voces: ¡Oh que día tan triste en Granada,&nbsp; que a las piedras hacía llorar,&nbsp; al ver que Marianita se muere&nbsp; en cadalso, por no declarar! ¡Oh que día tan triste en Granada,&nbsp; que a las piedras hacía llorar,&nbsp; al ver que Marianita se muere!

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Et Pierre était toujours à coté de moi,,, Nous avons découvert deux nouveaux éléments, dont le polonium. Et là ma carrière a commencé … Scène externe&nbsp; Voix narratrice&nbsp;: Je vous nomme chargée des conférences de physique de première et deuxième année à l’école normale supérieure d’enseignement secondaire des jeunes filles.&nbsp; Et ….. à l’honneur de Monsieur et Madame Curie Voilà le prix Nobel de physique.&nbsp; M&nbsp;: Vous savez … J’ai été la première femme à recevoir un tel prix. I&nbsp;: pourtant la vie après a été très dure ….. M&nbsp;: Oui malheureusement Pierre est mort renversé par un char, près du pont Neuf, à Paris.&nbsp; Moi, je suis restée seule avec mes filles Irène et Eve qui avaient 9 et 12 ans.&nbsp; Scène II I&nbsp;: Madame Curie, J’imagine que ça a été très dur pour vous… M&nbsp;: Bien sûr mais j’ai continué à lutter et à travailler . Le travail m’a aidée à surmonter ma douleur. À 38 ans je suis devenue la première femme à enseigner à la Sorbonne de Paris parce que j’ai pris la place de mon mari Pierre. Mes filles ont étudié avec mes vieux amis, des professeurs de la Sorbonne. Irène, ma fille plus grande aimait beaucoup étudier, en effet elle a été la deuxième femme à avoir le Nobel pour la chimie. En 1911 j’ai gagné le deuxième prix Nobel pour la découverte du radium et du polonium. Ma candidature à l’Académie des sciences a été refusée à cause de mon nom et de ma nationalité dans un contexte raciste, machiste et antisémite.&nbsp; I&nbsp;: je sais que pendant votre vie vous avez vécu un scandale qui a risqué de gâcher votre carrière… M&nbsp;: Cinq ans après la mort de mon mari Pierre, je suis tombée amoureuse de Paul Langevin, qui a été un élève de Pierre. Nous nous cachions dans un petit appartement au cœur de Paris utilisant un prête-nom. Même si nous avons pris mille précautions, nous avons été découverts. Notre relation a causé beaucoup de scandale car il était déjà marié, et il avait quatre enfants.

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le prove nelle varie lingue con le docenti e le prove in scena con la regista

Terza scena&nbsp; I : E poi c'è stata una tragedia che ha colpito il mondo intero... la guerra... la Prima Guerra Mondiale. M : Purtroppo sì … non potevo aspettare la fine del conflitto senza fare nulla. Ci ho pensato, ho pensato a come usare le mie scoperte scientifiche per aiutare concretamente i soldati. Ho quindi lavorato come radiologa per curare i soldati feriti: con l’aiuto di apparecchiature a raggi X, ho permesso di effettuare esami radiologici e ho partecipato alla formazione di tecnici e infermieri. I : È stata molto attiva… M : Certo ! La scienza deve aiutare l'umanità e io dovevo aiutare gli altri.&nbsp; I : Infatti, dopo la guerra, Marie è andata alla Commissione internazionale sulla cooperazione intellettuale della Società delle Nazioni per migliorare il funzionamento e le condizioni di lavoro degli scienziati. E prima della guerra, nel 1909, fondò a Parigi l'Institut du radium, oggi noto come Istituto Curie e, nel 1932, un altro istituto simile a Varsavia, in seguito ribattezzato Istituto Curie.&nbsp; M : E nel 1921 feci un viaggio negli Stati Uniti per cercare fondi per continuare il mio progetto di ricerca sul radio. I : Sapete, negli ultimi anni della sua vita, ha sofferto di una grave forma di leucemia, una malattia quasi certamente provocata da una lunga esposizione alle radiazioni, di cui all'epoca non si conoscevano i pericoli. E’ morta a causa della sua ricerca e del suo lavoro. Pensate, ancora oggi tutti i suoi libri, i suoi quaderni, sono considerati pericolosi perché radioattivi. Ecco perché sono conservati in luoghi protetti e chiunque desideri consultarli deve indossare indumenti protettivi. Riflessione finale&nbsp; Nella vita non c’è nulla da temere, soltanto da capire Questa frase appartiene a Marie Curie, prima donna professore alla Sorbona, vincitrice di due premi Nobel e sepolta al Pantheon per i suoi meriti. Marie Curie è una delle 48 donne ad aver vinto un premio Nobel e ad aver aperto nuovi ambiti in medicina, ingegneria, e scienza; ma la sua eredità è stata ampliata dalle sue azioni umanitarie. Marie Curie è un esempio forte per la sua epoca e per la nostra, piena di passione per l’insegnamento e per il lavoro. La personalità di questa donna ci mostra che la genialità non ha nulla a che vedere con il genere.&nbsp;

il gran giorno è arrivato è tutto pronto, si va in scena!

&nbsp; TRADUZIONE COPIONE "MARIE CURIE" Prima scena Ed ecco a voi… Marie Curie!&nbsp; I: Buongiorno a tutte e tutti! Questa sera abbiamo sul palco del nostro teatro una delle scienziate più famose del XX secolo (e non solo).... Marie Curie! Madame Curie Benvenuta! Può dirci qualcosa di lei? M: Buongiorno! Prima di tutto mi conoscete tutti come Marie Curie. Ma il mio vero nome è Maria Sklodwska. Sono nata in Polonia, a Varsavia in una famiglia molto numerosa. Mia madre morì quando avevo 11 anni, lei era pianista. Mio padre era professore di fisica, è grazie a lui che ho studiato fisica. I: Ma era facile per una donna studiare la fisica all'epoca? M: Facile? Era inconcepibile allora in Polonia. E così ho iniziato a coltivare un sogno... I: Un sogno? Che sogno? Siamo curiosi... M: Andare all'estero. All'età di 15 anni, ho lavorato come istitutrice per permettermi l'università. Poiché in Polonia l'università era vietata alle donne mi sono trasferita in Francia con mia sorella, Bronia, per studiare alla Sorbona. I: E a Parigi... ci racconti&nbsp;la sua esperienza! M: sono arrivata a Parigi nel 1891. Sono riuscita ad entrare alla Sorbona e ho incominciato a studiare, ho studiato con determinazione e ho ottenuto la laurea di fisica e matematica l’anno seguente. I: E quando ha incontrato Suo marito? M: Pierre insegnava alla scuola di fisica e chimica industriale di Parigi, siamo andati d’accordo da subito e più tardi siamo diventati colleghi. Solamente nel 1895, ci siamo sposati. L’anno dopo mi sono iscritta alla facoltà di matematica. Dopo la scoperta dei raggi X io e Pierre abbiamo dedicato la nostra vita a lavorare sulle radiazioni prodotte dall’uranio. Lavoravamo in uno studio rudimentale messo a nostra disposizione dal direttore della scuola municipale di fisica e di chimica industriale. Ho esaminato numerosi metalli, sali e minerali contenenti dell’uranio. Ho ottenuto molti premi e Pierre era sempre al mio fianco… abbiamo scoperto due nuovi elementi, tra cui il polonio. E la mia carriera è cominciata.

1865 - BADEN BADEN&nbsp; SZENE 4 (Clara und die Töchter Marie und Eugenie)&nbsp;- Musik: Lied “Er ist gekommen in Sturm und Regen” (primo refrain) MARIE: Liebe Mama, endlich bist du bei uns zu Hause. Wir haben dich vermisst. CLARA: Ich freue mich, dass ich wieder bei euch bin.&nbsp; EUGENIE: Wie war deine Tournée in Großbritannien? Bist du müde? CLARA: Ja, ich bin erschöpft, aber stolz auf meine Arbeit.&nbsp; MARIE: War auch das Konzert in London ein Erfolg?&nbsp; CLARA: Oh ja, die Zuhörer waren so begeistert von Roberts Kompositionen.&nbsp;Dieses Konzert war eins der wichtigsten. Ich gebe es zu, ich war sehr aufgeregt. EUGENIE: Du warst lange im Ausland, könnten wir morgen einen Spaziergang&nbsp;zusammen machen?&nbsp; CLARA: Es tut mir leid, Eugenie, ich würde gern, aber ich muss morgen viel&nbsp;unterrichten. Und nicht nur das. Ich muss dem Verlag schreiben, weil Roberts&nbsp;Manuskripte noch nicht publiziert wurden. Ich brauche auch die Liste der Studenten&nbsp;für die Prüfung und Brahms… ja, den muss ich auch treffen, weil...&nbsp; MARIE: Gewiss Mama, aber langsam. Wir denken, du solltest dir etwas Zeit&nbsp;nehmen.&nbsp; EUGENIE: Ja genau, ich stimme Marie zu. Du bist nicht mehr so jung, du solltest&nbsp;dich mehr ausruhen.&nbsp; CLARA: Vielleicht habt ihr recht, aber ich habe mein Leben der Musik gewidmet.&nbsp;Außerdem muss ich arbeiten, um für unsere Familie zu sorgen.&nbsp; Keine Angst, meine Lieben. Ich bin stark. Auch euer Vater sagte immer, ich bin&nbsp;unermüdlich, er nannte mich seine rechte Hand.&nbsp; Kennt ihr mein Motto?&nbsp; Vorwärts, immer vorwärts!&nbsp; HELGA: Das war Clara Wieck Schumann: Wunderkind, Virtuosin am Klavier,&nbsp;Klavierlehrerin , Komponistin und Mutter von 8 Kindern!&nbsp;

COPIONE “MARIE CURIE” IN FRANCESE Scène I Et voilà Marie Curie&nbsp;! I&nbsp;: Bonjour à toutes et à tous&nbsp;! Ce soir on a sur les planches de notre théâtre l’une des savantes les plus célèbres du XXe siècle (et non seulement)…Marie Curie&nbsp;! Madame Curie Bienvenue&nbsp;! Est-ce que vous pouvez nous raconter quelque chose de vous&nbsp;? M&nbsp;: Bonjour&nbsp;! D’abord vous me connaissez tous comme Marie Curie mais mon vrai nom est Maria Sklodowska. Je suis née en Pologne, à Varsovie dans une famille très nombreuse. Ma mère est morte quand j’avais 11 ans, elle était pianiste. Mon père était professeur de physique, c’est grâce à lui que j’ai étudié la physique. I&nbsp;: Mais est-ce qu’il était facile pour une femme d’étudier la physique à l’époque&nbsp;? M&nbsp;: Facile&nbsp;? C’était inconcevable à ce moment-là en Pologne. Et donc j’ai commencé à cultiver un rêve… I&nbsp;: Un rêve&nbsp;? Quel rêve&nbsp;? on est curieux&nbsp;… M&nbsp;: Partir à l’étranger&nbsp;. A l’âge de 15 ans, j’ai travaillé comme institutrice pour me permettre l’université. Comme l’université était interdite aux femmes j’ai déménagé en France avec ma sœur, Bronia, pour étudier à la Sorbonne. I&nbsp;: Et Paris…racontez-nous votre expérience&nbsp;!&nbsp; M&nbsp;: Je suis arrivée à Paris en 1891. J’ai réussi à entrer à la Sorbonne et j’ai commencé à étudier, j’ai étudié avec acharnement et j’ai obtenu ma licence de physique et de mathématiques l’année suivante.&nbsp; I&nbsp;: et à la Sorbonne vous avez rencontré votre mari&nbsp;… M&nbsp;:&nbsp;Oui, c’est vrai. Pierre enseignait à l’école de physique et de chimie industrielle de Paris. Nous nous sommes tout de suite bien entendus et plus tard nous sommes devenus collègues. Seulement en 1895, nous nous sommes mariés. L’année suivante je me suis inscrite à la faculté de mathématiques. Après la découverte des rayons X, nous avons dédié notre vie à travailler sur les rayonnements produits par l’uranium. On travaillait dans un atelier rudimentaire mis à notre disposition par le directeur de l’école municipale de physique et de chimie industrielle. J’ ai examiné de nombreux métaux, sels et minéraux&nbsp;contenant de l’uranium. J’ai obtenu plusieurs prix.

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Il progetto teatrale "Tanto di cappello!"

Il progetto teatrale del Liceo Linguistico “Tanto di cappello!” per l'anno scolastico 2021 / 2022 - sperimentale e innovativo -&nbsp;racchiude cinque brevi pièces, scritte nelle lingue di studio da classi del triennio e dedicate a cinque figure femminili del passato, più o meno note: Marie Curie, Clara Schumann, Judith – la sorella di Shakespeare ideata da Virginia Woolf – Mariana Pineda e Pan Yuliang.&nbsp;&nbsp; L’omaggio suggerito dal titolo, è rivolto al talento, alla passione, alla determinazione di queste donne che hanno cercato di opporsi al&nbsp;&nbsp;destino scritto per loro dagli uomini, fossero essi padri, fratelli, figli, mariti o autorità. Alle donne, ovunque vivessero, era vietato esprimersi e questi echi non si sono ancora spenti.&nbsp; Dalle ricerche storiche e dalle riflessioni della fase preliminare del progetto sono scaturiti copioni in francese, inglese, tedesco, spagnolo e cinese, redatti “al femminile” soprattutto da studentesse. Alunne e alunni del triennio hanno ridato vita sulla scena alle eroine grazie alla ricostruzione del loro ambiente storico, culturale e linguistico originale, sotto la direzione della regista Maria Paola Casorelli.

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1853 - DÜSSELDORF&nbsp; SZENE 3 - (Clara, Robert Schumann und Marie)&nbsp;- Musik: Variationen&nbsp; (Es ist Weihnachten) CLARA: Frohe Weihnachten, mein Lieber Robert!&nbsp; ROBERT: Frohe Weihnachten, Frau Schumann. Ich habe ein Geschenk für dich. CLARA: Dankeschön! Oh, die Melodie ist sehr schön und so leidenschaftlich. Du&nbsp;bist sehr talentiert als Komponist. Ich habe auch ein kleines Geschenk für dich.&nbsp; ROBERT : Danke, meine Liebe. Das sind Variationen zu meinem Thema! Clara, Du&nbsp;hast mir eine große Freude bereitet...&nbsp; MARIE: Mama! Papa! Es ist Weihnachten! Frohe Weihnachten!&nbsp; CLARA: Frohe Weihnachten, Marie.&nbsp; MARIE: Ist das mein Geschenk?&nbsp; CLARA: Ja, das ist dein Geschenk.&nbsp; MARIE: Kann ich es öffnen?&nbsp; CLARA: Nein, Marie, sei geduldig, wir müssen auf deine Geschwister warten. MARIE: Dürfen wir sie rufen? Sag ja, bitte ...&nbsp; CLARA: Ja, gehen wir.&nbsp; MARIE: Papa, kommst du mit uns?&nbsp;&nbsp; MARIE: Papa?&nbsp; CLARA: Komm Marie, lass ihn in Ruhe. Sein Geist schwebt in der Welt der Musik.&nbsp;

Tout le monde en parlait et on m’a surnommée&nbsp; PERSONNAGE EXTERNE&nbsp;voilà l’étrangère voleuse de maris j’ai dû rester à la maison avec mes filles, et j’ai été invitée à quitter la France plusieurs fois, même le comité du Nobel m’a demandé des informations sur ma vie privée.&nbsp; Mais je suis allée à Stockholm pour faire un discours où j’ai revendiqué mes mérites et les contributions de mon mari Pierre. L’événement m’a conduit à la plus grande crise dépressive de ma vie qui a duré plus d’un an et je l’ai surmontée grâce à l’aide de certains de mes amis scientifiques. Scène III I&nbsp;: Et puis il y a eu une tragédie qui a frappé le monde entier…la guerre… la Première Guerre mondiale.&nbsp; M&nbsp;: Malheureusement oui….or, je ne pouvais pas attendre la fin du conflit sans rien faire. J’ai réfléchi, j’ai bien pensé à comment utiliser mes découvertes scientifiques pour aider concrètement les soldats.&nbsp;&nbsp; Et alors j'ai travaillé comme radiologue pour soigner les soldats blessés : en équipant une voiture d'appareils à rayons X, j'ai permis d'effectuer des examens radiologiques près du front et j'ai participé à la formation des techniciens et des infirmières.&nbsp; I&nbsp;: Vous avez été très active…. M&nbsp;: Bien sûr&nbsp;! La science doit aider l’humanité et moi je devais aider les autres.&nbsp; I&nbsp;: En effet, après la guerre, Marie a participé à la Commission internationale de la coopération intellectuelle de la Société des Nations pour améliorer le fonctionnement et les conditions de travail des scientifiques. Et bien avant la guerre, en 1909, elle a fondé à Paris l'Institut du radium, connu aujourd'hui comme l'Institut Curie et, en 1932, un autre institut similaire à Varsovie, également rebaptisé plus tard l'Institut Curie.&nbsp;&nbsp; M&nbsp;: Et en 1921, j'ai fait un voyage aux États-Unis pour chercher&nbsp;les fonds nécessaires pour poursuivre mon projet de recherches sur le radium.&nbsp;&nbsp; I&nbsp;: Vous savez, au cours des dernières années de sa vie, elle a souffert d'une forme grave de leucémie, une maladie presque certainement contractée à la suite d'une longue exposition aux rayonnements, dont les dangers n'étaient pas connus à l'époque. Elle est morte à cause de ses recherches et de son travail. Imaginez, encore aujourd’hui tous ses livres, ses cahiers, même ses livres de cuisine, sont considérés comme dangereux car ils sont radioactifs. Voilà pourquoi ils sont stockés et toute personne souhaitant les consulter doit porter des vêtements de protection.&nbsp;

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Istituto Superiore "C. Balbo", Casale M.to

SCENA 4 – Clara con le figlie 1865 - BADEN BADEN Clara entra e si siede, Marie la raggiunge. MARIE: Cara mamma, finalmente sei a casa con noi. Ci sei mancata tanto. CLARA: Sono felice di essere di nuovo con voi. EUGENIE: Com’è andato il tuo tour nel Regno Unito? Sei stanca? CLARA: Si, sono esausta, ma orgogliosa del mio lavoro. Marie si siede. MARIE: Anche il concerto a Londra ha avuto successo? CLARA: Oh si, il pubblico era entusiasta delle composizioni di Robert. Questo concerto era uno dei più importanti. Lo ammetto, ero molto emozionata. EUGENIE: Sei stata all’estero per tanto tempo, potremmo fare una passeggiata insieme domani? CLARA: Mi dispiace Eugenie, mi piacerebbe, ma ho molte lezioni domani. E non solo… devo scrivere all’editore perché i manoscritti di Robert non sono ancora stati pubblicati. Poi mi occorre l’elenco degli studenti che devo esaminare la prossima settimana e Brahms… si, devo incontrare anche lui, perché… MARIE: Certamente mamma, adagio però. Pensiamo che dovresti prenderti del tempo per te. EUGENIE: Si esatto, sono d’accordo con Marie. Non sei più così giovane, dovresti riposarti di più. CLARA: Forse avete ragione, ma ho dedicato la mia vita alla musica. Inoltre devo lavorare per prendermi cura della nostra famiglia. Clara distoglie l’attenzione per qualche attimo. Si alza di scatto, riprendendosi, mentre fa un cenno con la mano. Fa qualche passo. Niente paura, mie care. Io sono forte. Anche vostro padre diceva sempre che ero instancabile, mi chiamava il suo braccio destro… Conoscete il mio motto?&nbsp;&nbsp;Si rivolge al pubblico. Avanti, sempre avanti !! Helga fa un passo avanti e alza il braccio indicando Clara. CLARA:&nbsp;Questa era Clara Wieck Schumann: enfant prodige, pianista virtuosa, docente di pianoforte, compositrice e madre di 8 figli !&nbsp;

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