Magazine
Giugno 2021
SCHOOL
CLASSE 5DL
special
COPERTINA
A cura di Ducatelli Alexia
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TO MAGAZINE
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01. Musica
- Billie Holiday
- La Traviata
02. Cinema
- Le Mondine
03. Letteratura
- Madame Bovary
- La Lupa
04. Arte
- Pop Art
- Marilyn Monroe
05. Personaggi
- Salomé
- Mata Hari
06. Fatti di cronaca
- Franca Viola
- Tina Lagostena Bassi
07. Attualità
- Le Donne Votano
- Il Femminicio
- Billie Holiday
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A cura di: Cateni Fabio
Grafica a cura di: Ducatelli Alexia
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A cura di: Pagani Ilenia
Grafica a cura di: Del Fiacco Sara & Pagani Ilenia
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A cura di: Del Fiacco Sara
Grafica a cura di: Del Fiacco Sara & Ducatelli Alexia
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A cura di: Brafa Michela
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A cura di: Sanarico Marco
Grafica a cura di: Del Fiacco Sara & Sanarico Marco
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A cura di: Ducatelli Alexia
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Grafica a cura di: Herrera Carolina & Somaschini Rebecca
A cura di: Gatti Stefano
Grafica a cura di: Ducatelli Alexia
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Grafica a cura di: Ducatelli Alexia & Saber Nouran
A cura di: Colnaghi Elena
Grafica a cura di: Pagani Ilenia
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Billy Holiday, la signora del Jazz e del blues
Billy Holiday, la signora del Jazz e del blues
All’anagrafe Eleanore Fagan, in arte Billie Holiday, vissuta tra il 1915 e il 1959, è stata una cantante statunitense fra le più grandi di tutti i tempi nei generi jazz e blues.
Un successo iniziato con 57 dollari sviluppato poi su scala internazionale e promosso dalla casa discografica Columbia Records con l’uscita di molte canzoni tra cui “The Strange Fruit”, che fu uno dei maggiori successi. Irriverente verso le convenzioni e con una potenza emotiva accresciuta dalle sofferenze della vita.
“Amare è anche soffrire e soffrire è necessario per amare” diceva Billy.
Billie Holiday incarnava questo esempio di ribellione. Quando si ascolta una sua canzone accompagnata dal pianoforte sembra quasi di essere trasportati in un’altra dimensione un po’ nostalgica e un po’ romantica, come in un film in bianco e nero. Riuscì con la sua voce ad oltrepassare di gran lunga le parole di denuncia, usando genialità, novità e protesta stessa. Billie passa alla storia anche per questo: è un ibrido di classe che si vanta di essere tale, insomma uno “strano frutto” anche lei, ma in definitiva una vera stella, inafferrabile, inusuale e dallo splendore fortemente esplosivo ed abbagliante.
Un successo iniziato con 57 dollari sviluppato poi su scala internazionale e promosso dalla casa discografica Columbia Records con l’uscita di molte canzoni tra cui “The Strange Fruit”, che fu uno dei maggiori successi. Irriverente verso le convenzioni e con una potenza emotiva accresciuta dalle sofferenze della vita.
“Amare è anche soffrire e soffrire è necessario per amare” diceva Billy.
Billie Holiday incarnava questo esempio di ribellione. Quando si ascolta una sua canzone accompagnata dal pianoforte sembra quasi di essere trasportati in un’altra dimensione un po’ nostalgica e un po’ romantica, come in un film in bianco e nero. Riuscì con la sua voce ad oltrepassare di gran lunga le parole di denuncia, usando genialità, novità e protesta stessa. Billie passa alla storia anche per questo: è un ibrido di classe che si vanta di essere tale, insomma uno “strano frutto” anche lei, ma in definitiva una vera stella, inafferrabile, inusuale e dallo splendore fortemente esplosivo ed abbagliante.
- B i o g r a f i a -
- B i o g r a f i a -
Billie Holiday ebbe un’infanzia difficile, costretta a subire diversi maltrattamenti, a 11 anni denunciò uno stupro, ma non venne minimamente preso in considerazione in quanto lei, essendo nera, non fu creduta. Costretta a prostituirsi per vivere, finisce in prigione per 4 mesi a Welfare Island per adescamento. Rimessa in libertà, a 15 anni inizia la sua carriera da cantante in squallidi club. Si dice che quando non si ha nulla da perdere è più facile rischiare soprattutto in condizioni di precarietà e
l’ansia del domani… così era scandita la giornata della giovane Billie, quando una sera come le altre decise di cantare in un locale a New York e proprio lì trovò la sua fortuna nella musica, che diventò da quel momento la sua arma vincente.
Billy Holiday, la signora del Jazz e del blues
Billy Holiday, la signora del Jazz e del blues
All’anagrafe Eleanore Fagan, in arte Billie Holiday, vissuta tra il 1915 e il 1959, è stata una cantante statunitense fra le più grandi di tutti i tempi nei generi jazz e blues.
Un successo iniziato con 57 dollari sviluppato poi su scala internazionale e promosso dalla casa discografica Columbia Records con l’uscita di molte canzoni tra cui “The Strange Fruit”, che fu uno dei maggiori successi. Irriverente verso le convenzioni e con una potenza emotiva accresciuta dalle sofferenze della vita.
“Amare è anche soffrire e soffrire è necessario per amare” diceva Billy.
Billie Holiday incarnava questo esempio di ribellione. Quando si ascolta una sua canzone accompagnata dal pianoforte sembra quasi di essere trasportati in un’altra dimensione un po’ nostalgica e un po’ romantica, come in un film in bianco e nero. Riuscì con la sua voce ad oltrepassare di gran lunga le parole di denuncia, usando genialità, novità e protesta stessa. Billie passa alla storia anche per questo: è un ibrido di classe che si vanta di essere tale, insomma uno “strano frutto” anche lei, ma in definitiva una vera stella, inafferrabile, inusuale e dallo splendore fortemente esplosivo ed abbagliante.
Un successo iniziato con 57 dollari sviluppato poi su scala internazionale e promosso dalla casa discografica Columbia Records con l’uscita di molte canzoni tra cui “The Strange Fruit”, che fu uno dei maggiori successi. Irriverente verso le convenzioni e con una potenza emotiva accresciuta dalle sofferenze della vita.
“Amare è anche soffrire e soffrire è necessario per amare” diceva Billy.
Billie Holiday incarnava questo esempio di ribellione. Quando si ascolta una sua canzone accompagnata dal pianoforte sembra quasi di essere trasportati in un’altra dimensione un po’ nostalgica e un po’ romantica, come in un film in bianco e nero. Riuscì con la sua voce ad oltrepassare di gran lunga le parole di denuncia, usando genialità, novità e protesta stessa. Billie passa alla storia anche per questo: è un ibrido di classe che si vanta di essere tale, insomma uno “strano frutto” anche lei, ma in definitiva una vera stella, inafferrabile, inusuale e dallo splendore fortemente esplosivo ed abbagliante.
The strange fruit:
Il successo.
Autore
L’autore di Strange Fruit è Abel Meeropol, un ebreo americano e comunista, che avrebbe scritto il testo nel 1930 dopo aver visto un nero impiccato nello stato dell’Indiana, e successivamente avrebbe aggiunto la melodia.
L’autore di Strange Fruit è Abel Meeropol, un ebreo americano e comunista, che avrebbe scritto il testo nel 1930 dopo aver visto un nero impiccato nello stato dell’Indiana, e successivamente avrebbe aggiunto la melodia.
Curiosità
L’esecuzione più celebre fu nel 1947 a New York, quando Billie Holiday si trafisse per sbaglio il cuoio capelluto con uno spillo e il sangue cominciò a scorrere lungo il suo viso.
L’esecuzione più celebre fu nel 1947 a New York, quando Billie Holiday si trafisse per sbaglio il cuoio capelluto con uno spillo e il sangue cominciò a scorrere lungo il suo viso.
Il successo.
Secondo il “Guardian”, il capolavoro di Billie Holiday è la prima grande canzone di protesta. Fu eseguita per la prima volta a New York nel 1939 come forma di denuncia al razzismo e in particolare ai linciaggi a cui venivano sottoposti i neri del sud degli Stati Uniti. Alla fine della canzone si capisce che lo “strano frutto” penzolante dall’albero è il cadavere di un nero impiccato.
Dopo l’ultima parola l’intera sala piomba nel buio e quando torna la luce Billie non è più lì. Tutti ammirano il coraggio dell’esibizione e percepiscono che in che in quella stanza si sta facendo la storia. Billie Holiday, una donna e per giunta nera, ha il coraggio di legare al mondo dell’intrattenimento una canzone di denuncia. Il successo fu enorme, gli attivisti che si opponevano alle leggi che giustificano i linciaggi dei neri spedivano copie della canzone ai parlamentari, e contemporaneamente alcune radio la bandirono, ma il cerchio si chiuse nel 1999, quando il “Time” decise di eleggerla canzone del secolo, proprio nella versione interpretata da Billy Holiday, per la sua maggiore intensità.
Dopo l’ultima parola l’intera sala piomba nel buio e quando torna la luce Billie non è più lì. Tutti ammirano il coraggio dell’esibizione e percepiscono che in che in quella stanza si sta facendo la storia. Billie Holiday, una donna e per giunta nera, ha il coraggio di legare al mondo dell’intrattenimento una canzone di denuncia. Il successo fu enorme, gli attivisti che si opponevano alle leggi che giustificano i linciaggi dei neri spedivano copie della canzone ai parlamentari, e contemporaneamente alcune radio la bandirono, ma il cerchio si chiuse nel 1999, quando il “Time” decise di eleggerla canzone del secolo, proprio nella versione interpretata da Billy Holiday, per la sua maggiore intensità.
Curiosità
L’esecuzione più celebre fu nel 1947 a New York, quando Billie Holiday si trafisse per sbaglio il cuoio capelluto con uno spillo e il sangue cominciò a scorrere lungo il suo viso.
L’esecuzione più celebre fu nel 1947 a New York, quando Billie Holiday si trafisse per sbaglio il cuoio capelluto con uno spillo e il sangue cominciò a scorrere lungo il suo viso.
"La Traviata" di
Giuseppe Verdi
Giuseppe Verdi
Un vero scandalo sia per il tema, una ‘prostituta’ per ricchi, sia perché la storia narra una vicenda contemporanea, un dramma borghese di una cortigiana e di “nobili” protettori che provocò il disappunto moralistico nel pubblico benpensante che non si entusiasmò alla prima, in quel 6 marzo 1853 alla Fenice di Venezia, nonostante la storia, per volere della censura, fosse già stata retrodatata di un secolo.
Con “La Traviata” Giuseppe Verdi mette in scena, per la prima volta nella storia del teatro italiano, i vizi privati della società del tempo, lasciando intravedere un pesante giudizio negativo sul perbenismo borghese di cui la protagonista Violetta è vittima.