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GIORNALINO IC 1 ED. 2021 Omaggio a Dante

by Lucia Buratto

Pages 6 and 7 of 109

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Caro diario...
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Abbiamo immaginato di ritrovare tra antichi manoscritti delle lettere e delle pagine di diario scritte dal grande poeta. Ne riportiamo alcune.
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Alcune pagine personali di Dante
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Cara Beatrice,
Come stai? Ti scrivo questa lettera per dirti che in questi giorni, stando qui a Verona, ti penso molto e sei sempre nei miei pensieri.
In questi momenti di solitudine ma anche di spensieratezza, visto il bellissimo posto in cui mi trovo, sento molto la tua mancanza.
Tu dirai che alla fine ci vedevamo poco anche a Firenze, ma almeno sapevo che eri lì e anche senza sfiorarti con un dito sentivo la tua presenza, il tuo profumo e il tuo sguardo che mi rendeva sempre più innamorato di te…
Nonostante tu fossi più giovane, mi sentivo bene solo guardandoti.
Adesso invece ho solo la tua immagine in mente, ogni singolo giorno della mia vita. Questo periodo è abbastanza cupo senza di te, mi manca moltissimo il tuo sguardo, il tuo essere un angelo bellissimo.
Spero che con questa lettera sia apparso un sorriso sul tuo viso pensando a me, ovunque tu sia.

Ti penso sempre e mi manchi.
DANTE


Cara Beatrice,
Sin dal giorno in cui ti vidi per la prima volta alla festa con il tuo vestito rosso, impressa in me è la tua immagine di una fanciulla bruna, dagli occhi lucidi, azzurri come il mare illuminato dalla luna piena d’inverno, di una giovane nobile e gentile.
A 18 anni ti rividi per strada in compagnia di nobildonne, mi riconoscesti, mi salutasti e io mi ritrovai al nono cielo del Paradiso. La tua bellezza e le tue virtù sono state fonte di ispirazione per le mie opere, per me sei stata e sempre sarai la mia Musa.
Mi afflissi tanto quando tu, Beatrice Portinari, moristi e angeli dai capelli dorati e vesti bianche ti presero e ti portarono nella nuova vita oltre la morte, in Paradiso. Alla tua morte ho promesso di scrivere di te quello che non avevo mai scritto di nessuno.
Il tuo affezionato Dante


20 marzo 1302  
Caro padre, 
È passata solo una settimana dal vostro esilio da Firenze ma ci mancate, soprattutto alla mamma.
In questi ultimi giorni non sta accadendo nulla di speciale tranne il fatto che la gente chiede di voi. Tutti ci chiedono dove siete andato dal momento che non vi vedono più e non hanno più sentito parlare di voi. Ciò mi disgusta perché vi hanno esiliato e non vi permettono di tornare a Firenze, la nostra bellissima città.
A me mancate molto e sicuramente anche a Jacopo e Pietro, i miei fratelli; la mamma è sempre triste, sta nella sua camera e si dimentica di noi.
Io spero di raggiungervi presto e di poter riunire la nostra famiglia perché abbiamo un rapporto unico. 
Fatevi forza, padre.
Spero di rincontrarvi presto 

Antonia Alighieri 
DAL DIARIO DI DANTE 
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Abbiamo immaginato di ritrovare tra antichi manoscritti delle lettere e delle pagine di diario scritte dal grande poeta. Ne riportiamo alcune.
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Alcune pagine personali di Dante
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Cara Beatrice,
Come stai? Ti scrivo questa lettera per dirti che in questi giorni, stando qui a Verona, ti penso molto e sei sempre nei miei pensieri.
In questi momenti di solitudine ma anche di spensieratezza, visto il bellissimo posto in cui mi trovo, sento molto la tua mancanza.
Tu dirai che alla fine ci vedevamo poco anche a Firenze, ma almeno sapevo che eri lì e anche senza sfiorarti con un dito sentivo la tua presenza, il tuo profumo e il tuo sguardo che mi rendeva sempre più innamorato di te…
Nonostante tu fossi più giovane, mi sentivo bene solo guardandoti.
Adesso invece ho solo la tua immagine in mente, ogni singolo giorno della mia vita. Questo periodo è abbastanza cupo senza di te, mi manca moltissimo il tuo sguardo, il tuo essere un angelo bellissimo.
Spero che con questa lettera sia apparso un sorriso sul tuo viso pensando a me, ovunque tu sia.

Ti penso sempre e mi manchi.
DANTE


Cara Beatrice,
Sin dal giorno in cui ti vidi per la prima volta alla festa con il tuo vestito rosso, impressa in me è la tua immagine di una fanciulla bruna, dagli occhi lucidi, azzurri come il mare illuminato dalla luna piena d’inverno, di una giovane nobile e gentile.
A 18 anni ti rividi per strada in compagnia di nobildonne, mi riconoscesti, mi salutasti e io mi ritrovai al nono cielo del Paradiso. La tua bellezza e le tue virtù sono state fonte di ispirazione per le mie opere, per me sei stata e sempre sarai la mia Musa.
Mi afflissi tanto quando tu, Beatrice Portinari, moristi e angeli dai capelli dorati e vesti bianche ti presero e ti portarono nella nuova vita oltre la morte, in Paradiso. Alla tua morte ho promesso di scrivere di te quello che non avevo mai scritto di nessuno.
Il tuo affezionato Dante


20 marzo 1302  
Caro padre, 
È passata solo una settimana dal vostro esilio da Firenze ma ci mancate, soprattutto alla mamma.
In questi ultimi giorni non sta accadendo nulla di speciale tranne il fatto che la gente chiede di voi. Tutti ci chiedono dove siete andato dal momento che non vi vedono più e non hanno più sentito parlare di voi. Ciò mi disgusta perché vi hanno esiliato e non vi permettono di tornare a Firenze, la nostra bellissima città.
A me mancate molto e sicuramente anche a Jacopo e Pietro, i miei fratelli; la mamma è sempre triste, sta nella sua camera e si dimentica di noi.
Io spero di raggiungervi presto e di poter riunire la nostra famiglia perché abbiamo un rapporto unico. 
Fatevi forza, padre.
Spero di rincontrarvi presto 

Antonia Alighieri 
DAL DIARIO DI DANTE 
Comic Panel 1
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