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GIORNALINO IC 1 ED. 2021 Omaggio a Dante

by Lucia Buratto

Pages 2 and 3 of 109

Giornalino
EDIZIONE
digitale
N. UNICO anno 2021
Ellipse;
GIORNALINO dell'Istituto Comprensivo 01 di San Bonifacio
OMAGGIO A
Dante
a cura delle classi seconde
CONTATTI
istituto comprensivo statale "01 san bonifacio" ● via fiume, 61/b ● san bonifacio ● (vr) ● 045/7610550 ● vric8ab00nistruzione.it
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Benvenuti
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NEL NOSTRO GIORNALINO
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In questo 2021 il giornalino del nostro Istituto intende celebrare la Divina Commedia dantesca, in occasione dell’anniversario della morte del poeta fiorentino, avvenuta Settecento anni fa, nel 1321
I nostri ragazzi, che nel corso dell’anno si sono accostati piacevolmente ad una delle opere più care e importanti della nostra letteratura italiana, hanno imparato a calarsi con DANTE in un universo caleidoscopico di personaggi, luoghi, situazioni, stati d’animo ed emozioni, che senz’altro li coinvolge maggiormente in questa fase adolescenziale.
Considerando il poeta come un loro compagno di viaggio, gli studenti hanno percorso un itinerario di vita, oltre che un’avventura simbolica, nei tre regni ultramondani dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Per la concreta attuazione degli elaborati ciascuna classe si è espressa in piena libertà, mettendo in atto una trasversalità delle conoscenze attraverso la creazione ora di prodotti di arte pittorica, di poesia, ora attraverso l’elaborazione di articoli incentrati su questioni di cittadinanza e ancora con il contributo di approfondimenti e curiosità sulla civiltà linguistica, attualizzando i contenuti della Commedia e interpretando il sapere come insegnamento e guida alla crescita personale e collettiva.
Dall’insegnamento dantesco gli studenti hanno colto diversi messaggi, poi attualizzati e interpretati con creatività e originalità e, permettete di aggiungere, anche con motivazione, considerati gli effetti che la realtà della pandemia ha lasciato sulla crescita di questi bravi studenti.
Del resto il nostro omaggio al sommo poeta assurge anche a ringraziamento verso lo stesso, la cui opera, facendo da sfondo alle creazioni del giornalino, ha assecondato il bisogno crescente di socialità di cui la Scuola, come comunità educativa ed educante, si fa costruttrice, nella convinzione di offrire un’ “oasi di fraternità”, in cui ciascuno collabora con e per tutti. 
Ripensando allo scorso anno, al senso di costrizione che abbiamo provato restando a casa, ripensando all’ Inferno vissuto, allora davvero dobbiamo reputarci fortunati a trovare ristoro in UN PARADISO, fatto di PERSONE REALI, di sinergie in costante comunicazione.
Non sarà ancora il PARADISO che voi immaginate, cari ragazzi, ma potete aiutarci a costruirlo come a voi piace: nel dialogo, nel confronto, nell’apertura tra l’io e l’altro, perché, in fondo, IL VIAGGIO in questi anni di scuola deve nutrirsi anche del piacere di COLTIVARE INSIEME PROGETTI, di guardare insieme verso un orizzonte, verso una profondità che si nutre di conoscenze ma allena anche all’esercizio delle responsabilità e al piacere dello stare insieme.

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Buona lettura!
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Giornalino
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INDICE
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04. DANTE A VERONA
Notizie storiche su Dante a Verona
a cura della classe 2H

06. CARO DIARIO...
Alcune pagine personali di Dante
a cura della classe 2H

10. INFERNO E PARADISO
...nelle vite dei "GRANDI"
a cura della classe 2H

14. DIVINE ELIZABETH
Dante come Elisabetta I
a cura della classe 2A

16. IL NOSTRO "PURGATORIO"
L'adolescenza
a cura della classe 2B

22. #IOLEGGODANTE
PERCHE'#
a cura della classe 2C

28. BULLISMO E MAFIA
a cura della classe 2F


30. #CUORI CONNESSI
a cura della classe 2A

34-35. La nostra scuola dice "NO AL BULLISMO"
a cura della classe 2H

36. LA MIA VITA DANTESCA
a cura della classe 2F

40. I NUOVI GIRONI DELL'INFERNO
a cura della classe 2E

42. DANTE E L'AMICIZIA
VS cyberbullismo
a cura della classe 2A

44-45. GIOCHI DANTESCHI
a cura della classe 2F

46. LETTERE DA UN POSTINO SPECIALE
a cura della classe 2D

52. LE NOSTRE GUIDE COME BEATRICE E VIRGILIO
a cura della redazione con la collaborazione della classe 2D
Dante
a
VERONA
Ellipse;
NOTIZIE STORICHE SU DANTE A VERONA
Ellipse;
Dante era di casa a Verona e sono numerosi i luoghi che lo ricordano, luoghi in cui ha parlato e divulgato le sue idee, come il chiostro del Duomo, dove si trova una targa, dedicata a lui, davanti alla chiesa di Sant’Elena, o la Chiesa di Santa Maria della Scala, frequentata un tempo dai Signori della città, e la stessa Piazza dei Signori, chiamata anche Piazza Dante, per la statua del sommo poeta che dal centro domina lo spazio circostante. Questa statua è stata inaugurata nel 1865. 
L’amore di Dante per Verona e della città per il sommo poeta è ancora vivo e forte: in occasione dei settecento anni dalla sua morte la città sta organizzando una serie di eventi e iniziative per celebrare questo profondo legame, per onorare uno dei personaggi più prestigiosi della storia d’Italia, che aveva trovato nella nostra città un’accogliente e piacevole dimora.

Prima di recarsi a Ravenna, Dante trascorre a Verona diversi anni, eppure negli archivi cittadini non è rimasta traccia dei suoi soggiorni in loco, rintracciarlo è una caccia al tesoro. 
Le sue vicende umane e letterarie sono impastate di storia, arte, letteratura e leggenda, forse era destino che un archivio non potesse catturarlo. 

“Lo primo tuo refugio, il primo ostello, /sarà la cortesia del gran lombardo/ che sulla scala porta il Santo uccello/ che in te avrà sì legittimo riguardo/ che del fare e del chieder tra voi due/ fia primo quel che tra gli altri è più tardo”. (Paradiso XVII)

Non ci sono certezze documentate, ma con queste parole Dante sembra proprio ricordare l’ospitalità di Bartolomeo della Scala, una storia senza tempo perché non c'è niente di più confortante che sentirsi accolti con generosità in terra straniera, quando costretti alla fuga. 
Bartolomeo non è l'unico membro della famiglia degli Scaligeri con cui Dante avrebbe trattenuto un rapporto di fiducia, Cangrande gli era ancora più vicino, tant'è che l'intero Paradiso è dedicato proprio a lui.

“Io fui Abate in San Zeno a Verona/ sotto ‘l’impero del buon Barbarossa di cui dolente ancora Milan ragiona”. (Purgatorio XVIII)

Dante incontra Gerardo, un tempo Abate di San Zeno, ora anima accidiosa. In questi versi lo spirito si lamenta del nuovo Abate, considerato indegno a ricoprire il ruolo di guida della ricca abbazia in quanto figlio illegittimo di Alberto della Scala. 
Si dice che un giorno il poeta passeggiasse per la città con il suo solito fare discreto; vedendolo, alcune donne iniziarono a bisbigliare: “Ecco quello che è andato all'Inferno ha la barba nera e crespa perché gliel'hanno bruciata alle fiamme.” 2H

Caro diario...
Abbiamo immaginato di ritrovare tra antichi manoscritti delle lettere e delle pagine di diario scritte dal grande poeta. Ne riportiamo alcune.
Alcune pagine personali di Dante
Cara Beatrice,
Come stai? Ti scrivo questa lettera per dirti che in questi giorni, stando qui a Verona, ti penso molto e sei sempre nei miei pensieri.
In questi momenti di solitudine ma anche di spensieratezza, visto il bellissimo posto in cui mi trovo, sento molto la tua mancanza.
Tu dirai che alla fine ci vedevamo poco anche a Firenze, ma almeno sapevo che eri lì e anche senza sfiorarti con un dito sentivo la tua presenza, il tuo profumo e il tuo sguardo che mi rendeva sempre più innamorato di te…
Nonostante tu fossi più giovane, mi sentivo bene solo guardandoti.
Adesso invece ho solo la tua immagine in mente, ogni singolo giorno della mia vita. Questo periodo è abbastanza cupo senza di te, mi manca moltissimo il tuo sguardo, il tuo essere un angelo bellissimo.
Spero che con questa lettera sia apparso un sorriso sul tuo viso pensando a me, ovunque tu sia.

Ti penso sempre e mi manchi.
DANTE


Cara Beatrice,
Sin dal giorno in cui ti vidi per la prima volta alla festa con il tuo vestito rosso, impressa in me è la tua immagine di una fanciulla bruna, dagli occhi lucidi, azzurri come il mare illuminato dalla luna piena d’inverno, di una giovane nobile e gentile.
A 18 anni ti rividi per strada in compagnia di nobildonne, mi riconoscesti, mi salutasti e io mi ritrovai al nono cielo del Paradiso. La tua bellezza e le tue virtù sono state fonte di ispirazione per le mie opere, per me sei stata e sempre sarai la mia Musa.
Mi afflissi tanto quando tu, Beatrice Portinari, moristi e angeli dai capelli dorati e vesti bianche ti presero e ti portarono nella nuova vita oltre la morte, in Paradiso. Alla tua morte ho promesso di scrivere di te quello che non avevo mai scritto di nessuno.
Il tuo affezionato Dante


20 marzo 1302  
Caro padre, 
È passata solo una settimana dal vostro esilio da Firenze ma ci mancate, soprattutto alla mamma.
In questi ultimi giorni non sta accadendo nulla di speciale tranne il fatto che la gente chiede di voi. Tutti ci chiedono dove siete andato dal momento che non vi vedono più e non hanno più sentito parlare di voi. Ciò mi disgusta perché vi hanno esiliato e non vi permettono di tornare a Firenze, la nostra bellissima città.
A me mancate molto e sicuramente anche a Jacopo e Pietro, i miei fratelli; la mamma è sempre triste, sta nella sua camera e si dimentica di noi.
Io spero di raggiungervi presto e di poter riunire la nostra famiglia perché abbiamo un rapporto unico. 
Fatevi forza, padre.
Spero di rincontrarvi presto 

Antonia Alighieri 
DAL DIARIO DI DANTE 
Abbiamo immaginato di ritrovare tra antichi manoscritti delle lettere e delle pagine di diario scritte dal grande poeta. Ne riportiamo alcune.
Alcune pagine personali di Dante
Cara Beatrice,
Come stai? Ti scrivo questa lettera per dirti che in questi giorni, stando qui a Verona, ti penso molto e sei sempre nei miei pensieri.
In questi momenti di solitudine ma anche di spensieratezza, visto il bellissimo posto in cui mi trovo, sento molto la tua mancanza.
Tu dirai che alla fine ci vedevamo poco anche a Firenze, ma almeno sapevo che eri lì e anche senza sfiorarti con un dito sentivo la tua presenza, il tuo profumo e il tuo sguardo che mi rendeva sempre più innamorato di te…
Nonostante tu fossi più giovane, mi sentivo bene solo guardandoti.
Adesso invece ho solo la tua immagine in mente, ogni singolo giorno della mia vita. Questo periodo è abbastanza cupo senza di te, mi manca moltissimo il tuo sguardo, il tuo essere un angelo bellissimo.
Spero che con questa lettera sia apparso un sorriso sul tuo viso pensando a me, ovunque tu sia.

Ti penso sempre e mi manchi.
DANTE


Cara Beatrice,
Sin dal giorno in cui ti vidi per la prima volta alla festa con il tuo vestito rosso, impressa in me è la tua immagine di una fanciulla bruna, dagli occhi lucidi, azzurri come il mare illuminato dalla luna piena d’inverno, di una giovane nobile e gentile.
A 18 anni ti rividi per strada in compagnia di nobildonne, mi riconoscesti, mi salutasti e io mi ritrovai al nono cielo del Paradiso. La tua bellezza e le tue virtù sono state fonte di ispirazione per le mie opere, per me sei stata e sempre sarai la mia Musa.
Mi afflissi tanto quando tu, Beatrice Portinari, moristi e angeli dai capelli dorati e vesti bianche ti presero e ti portarono nella nuova vita oltre la morte, in Paradiso. Alla tua morte ho promesso di scrivere di te quello che non avevo mai scritto di nessuno.
Il tuo affezionato Dante


20 marzo 1302  
Caro padre, 
È passata solo una settimana dal vostro esilio da Firenze ma ci mancate, soprattutto alla mamma.
In questi ultimi giorni non sta accadendo nulla di speciale tranne il fatto che la gente chiede di voi. Tutti ci chiedono dove siete andato dal momento che non vi vedono più e non hanno più sentito parlare di voi. Ciò mi disgusta perché vi hanno esiliato e non vi permettono di tornare a Firenze, la nostra bellissima città.
A me mancate molto e sicuramente anche a Jacopo e Pietro, i miei fratelli; la mamma è sempre triste, sta nella sua camera e si dimentica di noi.
Io spero di raggiungervi presto e di poter riunire la nostra famiglia perché abbiamo un rapporto unico. 
Fatevi forza, padre.
Spero di rincontrarvi presto 

Antonia Alighieri 
DAL DIARIO DI DANTE 
Comic Panel 1
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Caro diario...
Dante
Ora sono a Verona, sono arrivato da pochi giorni e già mi sono abituato, forse perchè la città è strutturata allo stesso modo di Firenze, la mia cara Firenze.
Io e Cangrande Della Scala siamo grandi amici.
Mi sono trovato a osservare l’Adige mentre il cielo sopra di me si stava annuvolando. L’acqua pura dell’Adige stava pian piano riflettendo i colori delle nubi diventando di un grigio intenso che si sfumava con l’azzurro e il blu. Alle tre del pomeriggio sono tornato in fretta e furia a Castelvecchio prima che piovesse.
Sono riuscito ad entrare giusto in tempo e poi è iniziato il diluvio.
Salendo al piano di sopra, sono riuscito a sentire il minuzioso ticchettio della pioggia sui vetri e, arrivato nella sala comune, ho trovato Cangrande:
-Salve Dante!
-Tibi magnifica, Cangrande, pax -
Dopo il saluto mi sono recato nella mia stanza che si trova al terzo piano. È una stanza ampia e spaziosa con al centro un grande letto a baldacchino e di fronte ad esso una scrivania di legno di quercia con sopra appoggiato un grande libro; il titolo, scritto con un carboncino, è ancora visibile: “Commedia”.
Tolto il mantello, mi sono seduto sulla sedia e aprendo il libro, sono arrivato alla nuova pagina da scrivere: l’inizio del Paradiso.
Verso le nove era pronta la cena e scendendo ho sentito un invitante odore di trota: squisita.
Appena tornato, ho trovato nella mia stanza Cangrande: 
- Sera, Dante-
- Sera, Cangrande - 
- Senti Dante, visto che tu sei un poeta molto bravo e richiesto nelle corti, nonché mio grandissimo amico, volevo omaggiarti di un palazzo, la reggia Bevilacqua e una tenuta in Valpolicella-
- Cangrande, non mi sembra il caso…-
- No Dante, sono tue, potrai andarci quando vuoi ma ricorda di venirmi a trovare spesso. Potrai restare qui e andare là ogni tanto… -
- Grazie Cangrande, ora mi sento in debito con te -
-Tranquillo, ogni cosa che chiedi, se è in mio potere, te la darò-
Sono molto emozionato all’idea di avere un posto stabile dove stare ma ormai mi sono abituato a girovagare per le varie corti.
Mi sono steso sul letto e mentre i miei pensieri sul futuro si accavallavano, mi sono addormentato.
NUOVO GIORNO.
Al risveglio sono sceso a fare colazione, uova e salame.
Visto che continuava a piovere, sono andato nella sala comune dove ho conosciuto e istruito molti apprendisti poeti già di per sé molto bravi.
Oggi mi è stata recapitata una lettera di Gemma, mia moglie: mi ha scritto per chiedermi come trascorro i miei giorni. Vedendo le firme dei miei figli, mi sono messo a piangere.
Nella lettera c’era anche scritto che, diventati grandi, hanno intenzione di venire a stare con me.
Nel pomeriggio ha smesso di piovere e io sono andato fuori, nel cortile del castello, dove si tiene uno spettacolo in onore di Cangrande.
Dante

2H
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