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IL PERCORSO E LA META

by Maria Novella Anselmi

Pages 10 and 11 of 56

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Era quella l’epoca in cui sotto lo stimolo delle accademie e dei cenacoli rinascimentali
ci si apprestava a trasformare le scienze
e a destinare studi più raffinati all’approfondimento delle conoscenze di più alto livello...
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...secondo l’intento di mettersi in viaggio verso e oltre le “colonne d’Ercole” della conoscenza
ma anche e soprattutto della conoscenza
di se stessi. 
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A quel tempo l’Ars Regia era coltivata nelle corti europee a seguito di quell’idea di cambiamento che maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell’umanesimo, nate in ambito letterario nel XIV secolo.

Gli eruditi del Rinascimento avevano avuto il merito di tradurre le migliori opere alchemiche che si stavano diffondendo grazie all’invenzione della stampa che erano lette e interpretate nelle accademie e nei cenacoli delle corti europee.

Tra le famiglie nobili si faceva a gara a interpretare nella loro domus vivendi modi e aspirazioni intellettive tradotte in termini reali.

Ecco allora apparire nelle dimore nobili a loro coronamento esteriore, i famosi giardini alchemici in cui i simbolismi dell’Arte Regia erano strutturati nelle forme e nei significati a maggior espressione di un metodo allegorico,
la cui nuova percezione dell’uomo e del mondo che stava intorno sarebbe stata molto diversa da quella dei secoli precedenti.