"Mille e una fiaba" classe IA ICS "Minà Palumbo" Castelbuono Anno Scolastico 2020/21

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Si è chiesto ai ragazzi di&nbsp;inventare personaggi fantastici, ambienti immaginari, trame, funzioni, storie. Attraverso esercizi divertenti, abbiamo voluto mostrare loro l’importanza della parola; l’importanza di conoscere il significato delle parole e di saperle utilizzare. Il nostro intento è stato ed è portare a galla anche le EMOZIONI.&nbsp;E le emozioni senza parola, senza la capacità di metterle a fuoco, perdono di potenza, rischiano di appassire dentro di noi. Oltre al linguaggio verbale gli alunni hanno potuto utilizzare altri linguaggi (grafico, pittorico..), nella massima libertà. Ognuno di loro è stato e sarà un viaggiatore, le loro fiabe ci hanno condotto nel mondo della fantasia, un mondo immenso e ricco di cose incredibili, paradossali e curiose che mai avremmo pensato di vedere. ECCO ALCUNE DELLE LORO FIABE

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C’era una volta, tanto tanto tempo fa, una lavandaia che era rimasta vedova con tre figliuole.

Un giorno stanca di tutto, decise di cercare un marito. Lo cercò per mare e per terra e così perse il lavoro, ma alla fine trovò l'uomo che tanto desiderava e insieme andarono a casa.

Il marito cominciò a maltrattare le figlie. Una delle ragazze raccontò tutto alla madre, ma la madre, innamorata, non le credette.

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SCINTILLA : LA CENERENTOLA SPAZIALE

di CLARA FICARRA✨✨✨

Nello spazio viveva una splendida fanciulla di nome Scintilla dall'aspetto molto particolare perché aveva la pelle blu, due occhi verdi e scintillanti. Viveva con una matrigna che non le voleva molto bene e due sorelle, anche loro dall’aspetto particolare, ma erano molto più brutte e vecchie, inoltre erano molto gelose della sorella, così le facevano sempre brutti scherzi. Un giorno nello Spazio arrivò una lettera che invitava le ragazze ad un ballo sotto le stelle. Scintilla chiese alla matrigna e alle sorellastre se poteva andare anche lei al ballo, ma la matrigna le rispose di no, perché lei sarebbe stata la più brutta. Così la ragazza andò via delusa e quando tornò, le sorelle e la matrigna erano già andate al ballo. A un certo punto arrivò una luce che proveniva da una grande stella, così Scintilla andò a vedere cosa stava succedendo. Un raggio di luce la inondò e apparve un meraviglioso vestito giallo, i suoi disordinati capelli si trasformarono in lunghi fili d’argento adornati con bellissimi pezzetti di stelle. Così vestita, Scintilla andò al ballo e fu guardata da tutti, ma soprattutto da Stellato che la prese per mano e ballarono insieme per tutta la serata. Fu così che la Cenerentola Spaziale e Stellato si sposarono e Stellato le promise che non avrebbe mai più visto le sorellastre e la matrigna. Fu così che nacque il pianeta più bello ovvero “VENERE”.

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C'era una volta una ragazza goffa che voleva diventare ballerina. Un giorno si iscrisse ad una scuola di ballo frequentata da ragazze della sua età e si comprò tutto il necessario: scarpette da ballo, tutù ecc... All'inizio la ragazza cadeva, inciampava, scivolava e le altre ragazze la prendevano in giro, ma lei non si fermò e continuò il suo sogno. Dopo un anno la ragazza migliorò e si impegnò ancora di più. Dopo tre anni la ragazza doveva fare il suo primo spettacolo con le altre ed era in ansia perché aveva paura di rovinare tutto. Durante lo spettacolo di fine corso la ragazza doveva ballare un assolo, stava per cadere ma poi riprese a danzare. Infine la ragazza ebbe tanti successi e visse sempre con il desiderio di ballare.

Cenerentola nell’Oceano

C’era una volta una bellissima sirena di nome Cenerentola che viveva nell’oceano Atlantico, in fondo al mare, in una casa a forma di conchiglia. La mamma era morta perché un giorno mentre passeggiava tra i fondi marini, fu mangiata da uno squalo enorme; così suo padre, rimasto vedovo, si sposò con Genoveffa, la sirena più cattiva del reame, che andò ad abitare insieme a loro con le due sorellastre bruttissime. La matrigna era molto invidiosa di Cenerentola, perché era bella, sempre gentile e amata da tutti e per questo motivo le faceva continuamente cattiverie e la obbligava a fare le pulizie dei fondali marini. Un giorno il principe del regno marino annunciò una gran serata di ballo e invitò tutte le sirene del regno, nella speranza di incontrare la più bella per sposarla. Cenerentola, emozionata per tale evento, chiese alla matrigna se poteva andare alla festa, ma la perfida matrigna le rispose di no perché doveva finire i lavori di pulizia della casa. La matrigna e le sorellastre andarono alla festa, Cenerentola invece rimase a casa da sola a lustrare i pavimenti. Si mise a piangere e mentre puliva cantava. Un cavalluccio marino magico sentì la sua tristezza e subito andò a consolarla. Dopo aver sentito tutta la storia di Cenerentola, decise con la sua magia di aiutarla: la trasformò in una splendida fanciulla con un bellissimo vestito pieno di perle e coralli d’oro e un corpetto tutto pieno di conchiglie. Felice del vestito che indossava, Cenerentola si diresse alla festa con una carrozza a forma di stella marina trainata da tanti pesciolini dei colori dell’arcobaleno. Appena entrò nel castello marino tutti rimasero a bocca aperta per il suo splendore, e il principe, quando la vide, rimase fulminato dalla sua bellezza e la invitò a ballare. La matrigna capì che la bellissima sirena era Cenerentola e, invidiosa, andò a strapparle le conchiglie e le perle dal vestito. Il principe, non appena vide quel brutto gesto, scacciò via dal castello la matrigna e le sorellastre. Dopo averla consolata, il principe, che si era innamorato a prima vista della splendida Cenerentola, le chiese se lo voleva sposare. Felicissima per la proposta, Cenerentola rispose di sì e così regnarono nel fondo marino felici e contenti per tutta la vita.

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La rivincita delle ragazze

Le ragazze si nascosero in un furgone nel quale trovarono un libro di magie e scherzi e, incuriosite, lo aprirono e all'interno trovarono una bacchetta magica. Comparve anche un folletto che disse loro di sfogliare il libro nel quale avrebbero trovato un incantesimo per sconfiggere il patrigno.

La sera, dopo cena, le ragazze decisero di andare nella stanza da letto del patrigno e misero sotto il cuscino un ragno. Quando il padre si addormentò, il ragno salì sulla sua faccia e gli morse il naso. Il padre decise di lasciarle in pace, ma dopo che le ragazze si trasferirono in un altro appartamento, l'uomo si mise a maltrattare la moglie, così lei lo cacciò di casa e lo lasciò. Le ragazze vennero a sapere che il padre era stato cacciato di casa e ritornarono a vivere con la madre. E vissero tutti felici e contenti.

Fede Maria Barreca, Pietro Fina Eleonora Putiri, Martina Turrisi

Prima dovrai attraversare un tratto di foresta piena di rovi, e poi dovrai accudire un cavallo&nbsp;e&nbsp;un cane che troverai in una stalla”. Dopo qualche minuto la fata sparì. La principessa non si perse d’animo ma s’incamminò preoccupata. Incontrò una vecchietta&nbsp;che indossava un vestito di seta finissima&nbsp;color marrone e un cappuccio di seta. Si appoggiava ad un bastone di legno pieno di tarli. La vecchietta le chiese se aveva un pezzo di pane e la ragazza prese la metà della pagnotta&nbsp;che le aveva dato la strega e gliela diede. Camminando rimase intrappolata in una fitta boscaglia. All’improvviso scese dal cielo una spada che tagliò i rovi liberandola. Era stanchissima ma continuò la sua avventura. Lungo il suo cammino si ritrovò davanti&nbsp;ad una stalla dove vi erano un cavallo e un cane. Gli animali erano magrissimi e la guardavano con gli occhi pieni di lacrime. La principessa diede loro il suo pezzo di pane. Una voce le disse: “Bravissima, la tua felicità è alle porte”. La principessa non volle lasciare gli animali e, senza forze, si mise in sella al cavallo. Ad un tratto vide&nbsp;un castello illuminato, si avvicinò&nbsp;e le venne incontro&nbsp;un principe bellissimo con&nbsp;i capelli biondi, gli occhi azzurri e una carnagione chiarissima. La principessa scese da cavallo e il principe la&nbsp;invitò al castello.&nbsp;Da quel momento non si lasciarono più. Il principe le chiese di sposarlo donandole un anello prezioso. Si sposarono, ebbero due gemelli e vissero tutti felici e contenti. La profezia si era avverata.

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&nbsp;di FEDE MARIA BARRECA

C'era una volta una bambina che viveva con la mamma, il papà e il fratellino. La ragazza si&nbsp;chiamava Gabriella. Ogni anno trascorrevano le vacanze di Natale nella piccola casa dei nonni. Durante le vacanze i nonni erano soliti&nbsp;raccontarle che in soffitta c’era&nbsp;un libro magico. Chiunque avesse provato a leggerlo sarebbe caduto in un bel pasticcio, dicevano! Gli spiriti del libro sarebbero&nbsp;entrati nella cameretta dei bambini e vi sarebbero rimasti per tanto tempo. Tutto ciò turbava e spaventava Gabriella e il suo fratellino ma, al tempo stesso li incuriosiva. Una sera, attratti dal libro, decisero di aprirlo. Avevano timore, anche perché questi spiriti, quando apparivano, proiettavano solo un’ombra sul muro. Arrivato il momento di dormire, i due,&nbsp;impauriti, si rinchiusero a chiave dentro la cameretta. Sentirono dei rumori&nbsp;che li insospettirono.. Fino a quando… BANG! Sbucò il padre dalla porta che disse loro: -"Bambini! Dai dormite, non fate tardi, altrimenti domani vi sveglierete stanchi!" I bambini ascoltarono e si misero a dormire. Dopo poco però sentirono altri rumori provenienti dalla finestra: sembrava che qualcuno la volesse aprire forzandola. All’improvviso videro un'ombra proiettata sul muro... AAARGH! AAARGH! L’ombra aveva un aspetto strano:&nbsp;orecchie lunghe, scarpe a punta e intravidero un folletto! Gabriella terrorizzata esclamò: - "Ma tu chi sei!? Non sembri uno spirito cattivo!" L’elfo le spiegò che nella realtà non esisteva nessuno spirito malvagio;&nbsp;le ribadì che quella degli spiriti era solo una leggenda per i bambini cattivi e le&nbsp;disse, inoltre, che era lui a fare l’ombra nel muro per divertire i bambini buoni come loro. Ai bambini passò la paura e andarono a dormire&nbsp;rasserenati e felici perché avevano conosciuto l’elfo della foresta di Babbo Natale. Da quel momento ogni sera aprirono il libro per incontrare e giocare con il loro amico elfo. Fu così che ogni anno, quando ritornavano nella casetta dei nonni, per il periodo natalizio trascorrevano tutte le notti con l‘ombra del&nbsp;loro amico elfo sul muro.

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LE RAGAZZE E IL LIBRO DI INCANTESIMI

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, una lavandaia che era rimasta vedova con tre figliuole.&nbsp;Un giorno stanca di tutto, decise di cercare un marito. Lo cercò per mare e per terra e così perse il lavoro, ma alla fine trovò l'uomo che tanto desiderava ed insieme andarono a casa. Il marito cominciò a maltrattare le figlie. Una delle figlie raccontò tutto alla madre, ma la madre innamorata, non le credette. Il padre usava delle trappole per torturarle e così le ragazze decisero di rinchiuderlo. Il padre le minacciò che si sarebbe vendicato e per questo le figlie scapparono. Quando la madre le chiamò per la cena e non le trovò, decise di cercarle, chiamò il marito ma anche di lui non c’era nessuna traccia .

Le ragazzine si erano nascoste in un furgone nel quale trovarono un libro di magia e di scherzi . Incuriosite lo aprirono e trovarono una bacchetta magica. Comparve anche un folletto che&nbsp;disse loro di sfogliare il libro, all’interno avrebbero trovato la formula magica per punire il patrigno. Lo sfogliarono e trovarono un incantesimo che prevedeva una serie di scherzi.

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LA CENERENTOLA DEL POLO NORD

C’era una volta una fanciulla di nome Dora che abitava al Polo Nord con le sorellastre e la matrigna. Un giorno la matrigna le ordinò di andare a prendere la legna perché faceva freddo. Quando la ragazza uscì di casa, le due sorellastre andarono nella sua camera e&nbsp;le strapparono tutti i vestiti, la fanciulla, non appena vide tutto per terra, scoppiò a piangere. Un bel giorno la matrigna e le sorellastre videro un articolo che parlava di un ballo e decisero di partecipare. Dora chiese alla matrigna se poteva andare con loro, ma&nbsp;ella fece finta di non sentire. Il giorno del ballo Dora aspettò che le sorellastre&nbsp;e la matrigna uscissero, si recò&nbsp;nella camera di una delle sorellastre e cercò un vestito adatto. Indossò l’abito e si incamminò verso il ballo. Durante il percorso la fanciulla incontrò un elfo che le&nbsp;donò una carrozza di ghiaccio. Arrivata al ballo vide le sorellastre che parlavano con due uomini e&nbsp;per non farsi notare decise di nascondersi in un ripostiglio pieno di coperte. La matrigna, per sicurezza, disse alle sorellastre di andare a vedere se Dora era rimasta a casa, andarono ma non la trovarono. Quando la matrigna scoprì che Dora non era rimasta a casa si infuriò e la cercò senza trovarla. Nel frattempo Dora era uscita dal ripostiglio, aveva incontrato un vecchietto e aveva ballato tutta la serata con lui. Torno a casa in tempo, tanto da far credere alla matrigna che era stata dentro tutto il tempo. Il vecchietto, che Dora aveva conosciuto al ballo, la cercò a lungo e un giorno si presentò davanti alla sua porta&nbsp;per chiederle se voleva andare a vivere con lui ed essere felice, lei accettò.&nbsp; Quando la matrigna scoprì che Dora se ne ne era andata via cadde nella più grande disperazione,&nbsp;perché era consapevole che doveva arrangiarsi da sola.&nbsp;Arrivati a casa, Dora chiese al vecchietto perché aveva così tanti regali&nbsp;e lui le disse che era Babbo Natale, lei stupita rimase senza parole. Dopo qualche settimana Babbo Natale le chiese se voleva far parte della grande famiglia degli elfi e lei con entusiasmo rispose di sì.&nbsp;E vissero tutti felici e contenti!&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Introduzione........................................................................ Una fiaba a... più mani..................................................... I colori del cuore................................................................... Le ragazze e il libro di incantesimi..................................... La rivincita delle ragazze .................................................... Lo scherzo infinito............................................................... Fiaba è... stupore............................................................... L'anziana signora................................................................. In biblioteca.......................................................................... L'erba reale .......................................................................... Il sogno di Luca.................................................................... Le scarpette che ballavano da sole.................................. La ballerina tenace............................................................. La ragazza con le scarpette rosse.................................... Idee, fantasia e creatività ... noi e Cenerentola!....... La Cenerentola degli impasti............................................. La Cenerentola degli Oceani.............................................. Cenerentola nell'Oceano.................................................... Scintilla: la Cenerentola spaziale ...................................... La Cenerentola del pianeta Grogr Grogr......................... Cenerentola e Babbo Natale ............................................ La Cenerentola del Polo Nord .......................................... Cenerentola del Sud Italia ................................................. Cenerentola dei Vichinghi.................................................. Dall'immagine alla scrittura.......................................... La bambina e la strega malvagia ..................................... Il cavallo e il cagnolino ...................................................... La ragazza dall'animo gentile........................................... Il premio della bontà.......................................................... L'anello dei desideri .......................................................... "Quante mele ha il melo senza frutti?"............................ La lampada misteriosa....................................................... La strega cattiva ................................................................. Paura: dalle parole alle fiabe......................................... L'ombra sul muro............................................................... L'ombra sul muro............................................................... L'ombra sul muro............................................................... L'ombra sul muro............................................................... L'ombra sul muro............................................................... Ernesto e la principessa..................................................... Gianni e la principessa scomparsa................................... La principessa incantata dalle rose.................................. Gli scrittori della 1°A........................................................

pag. 1 pag. 3 pag. 4 pag. 7 pag. 9 pag. 11 pag. 13 pag. 14 pag. 15 pag. 16 pag. 17 pag. 18 pag. 19 pag. 20 pag. 21 pag. 22 pag. 23 pag. 24 pag. 25 pag. 26 pag. 27 pag. 28 pag. 29 pag. 30 pag. 31 pag. 32 pag. 33 pag. 34 pag. 35 pag. 37 pag. 38 pag. 39 pag. 40 pag. 41 pag. 42 pag. 43 pag. 44 pag. 45 pag. 46 pag. 47 pag. 48 pag. 49 pag. 50

C'era una volta un&nbsp;incantevole villaggio chiamato Castelbuono, governato dal re Gesualdo. Il re aveva una figlia, la principessa Ginger, una ragazza dagli occhi di ghiaccio e una chioma di capelli lunghi che le coprivano&nbsp;le spalle. La principessa amava fare lunghe passeggiate nel bosco con Brivido, il suo cavallo bianco. Un giorno, mentre cavalcava nel bosco, andò a sbattere contro un ramo e cadde per terra sbattendo la testa contro una pietra. Il cavallo, spaventato, scappò via, lasciando la principessa svenuta per terra. Quando il cavallo tornò al castello, i sudditi, preoccupati, avvisarono subito il re, il quale chiese loro aiuto per ritrovare la figlia, promettendo una ricompensa di cento monete d’oro per colui che l’avrebbe riportata sana e salva. Subito il figlio del contadino si mise in cammino alla ricerca della principessa. Lungo la strada incontrò una vecchia che gli chiese di trovare la lampada misteriosa che era nascosta in una caverna orribile e tenebrosa. Peter si recò nella caverna e appena vide la lampada l’afferrò. Mentre usciva sbucò un orrendo orco al quale cercò di sfuggire. Peter uccise l’orco, prese la lampada e andò dalla vecchia signora che, in cambio della lampada, gli indicò la via per ritrovare la principessa. Peter seguì le indicazioni e ritrovò la giovane principessa stesa per terra. Peter si caricò la principessa sulle spalle e cominciò a camminare quando, all’improvviso, cadde in un pozzo senza acqua. Il giovane si guardò attorno e vide un passaggio segreto, cominciò a camminare e vide che conduceva fino al castello. Il re Gesualdo appena vide Peter con la figlia in braccio corse loro incontro e abbracciò l'amata figliuola forte forte. Mantenne la promessa donando cento monete d’oro al giovane coraggioso il quale diventò ricco e sposò la principessa. Vissero così felici e contenti.

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Cenerentola del Sud Italia

C'era una volta una ragazza che viveva con i suoi genitori in un paese del sud dell'Italia ed era molto felice. Un giorno la madre venne rapita dai ladri entrati in casa. Dopo qualche tempo, il padre si sposò con una fornaia che aveva due figlie. La figlia con i capelli più chiari si chiamava Elisa e la sorella, che aveva i capelli scuri, si chiamava Sofia. Le due sorelle andavano molto d'accordo perché avevano lo stesso carattere e si comportavano alla stessa maniera, ma non avrebbero accettato di avere una sorella più bella di loro. I due sposi dopo il matrimonio dissero alle figlie che dovevano vivere insieme e le due sorelle, appena videro la ragazza, provarono invidia e iniziarono a farle fare le faccende di casa. La fanciulla era molto bella: aveva degli occhi verde smeraldo, capelli castani e lunghi e la matrigna, gelosa, la faceva lavorare nel forno. Un giorno il principe Nick II comunicò a tutto il villaggio che chi avesse superato delle prove lo avrebbe seguito nel regno dell'altrove. Le sorellastre appena ebbero la notizia si diressero al castello del principe dove videro una lunga fila di persone che aspettava. Cenerentola era rimasta a casa ma voleva provarci anche lei. La matrigna glielo impediva mentre il padre la fece andare perché sapeva che ce l'avrebbe fatta. Quando toccò alle sorellastre cercarono di imbrogliare: la prova consisteva nel cucinare, prendersi cura di una bambola e scrivere una poesia al principe. Una guardia vide che le sorellastre volevano prenderlo in giro e lo riferì al principe che le squalificò. Appena uscite da castello videro la sorella minore che era appena arrivata e la aspettarono. Infuriate pensarono di rientrare anche senza permesso. Non appena dentro, videro la sorella con il principe il quale stava comunicando ai presenti che la fanciulla aveva superato le prove. Le due ragazze infuriate andarono dalla sorella, ma furono spinte fuori dalla porta. Infine la ragazza si sposò con il principe, le due sorellastre vennero punite e il padre, ritrovando la sua vecchia moglie, lasciò quella donna e vissero felici e contenti.

&nbsp;Il primo scherzo consisteva nel far apparire sulla testa del padre un ragno gigante che lo avrebbe spaventato. Le ragazze presero la bacchetta e recitarono la formula scritta sul libro: “ Ragno, ragno che spaventi quello stupido pazzo! “ E il ragno apparve sulla testa del padre. L’uomo dalla paura si mise a&nbsp;correre per tutta la casa e cadde sulla torta che la moglie stava preparando. Le ragazze che vedevano tutto attraverso una sfera ricevuta in dono dal folletto, cominciarono a ridere a crepapelle .

Il padre continuò a comportarsi come aveva sempre fatto e le ragazze decisero di fargli un altro scherzo. Decisero di far litigare la madre con il marito, quindi agitarono di nuovo la bacchetta e pronunciarono un altro incantesimo : “Parlare di lei farai e il vostro matrimonio spezzerai!” . A cena il patrigno parlò male della moglie e lei, delusa, lo lasciò e poi lo cacciò di casa. Le ragazze festeggiarono insieme alla madre, lei trovò di nuovo lavoro e da quel giorno vissero felici e contenti.

Fabio Capuana, Sara Sferruzza Flavia Di Garbo, Luce Nacci

La Cenerentola del pianeta Grogr Grogr

C'era una volta una ragazza che abitava in un pianeta chiamato Grogr Grogr in cui viveva una famiglia composta da padre, madre e tre sorelle. La più piccola si chiamava Cenerentola, essa veniva maltrattata dalle sue sorelle che erano così dispettose che le sputavano in faccia, le mettevano contro i suoi amici, le rompevano le collane e la prendevano a pugni rischiando di sfregiarle la faccia. Un giorno però si sentì parlare di un principe interstellare che si stava avvicinando, che era alla ricerca di una sposa. Tutte le ragazze del pianeta andarono ad esibirsi davanti al principe sperando di far colpo. Tutte tranne una, Cenerentola, che stava facendo dei lavori per la sorella maggiore, mentre lei era intenta a fare dei provini. Tutte le ragazze fallirono nell'intento, per cui le sorelle, che volevano veder fallire anche Cenerentola, la obbligarono a presentarsi e ad esibirsi davanti al principe. Il principe che era nascosto e aveva sentito quei discorsi, si mostrò alle tre&nbsp;e chiese a Cenerentola: -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Vuoi essere mia sposa? – E lei tutta felice accettò. Le sorelle, infelici, tornarono a casa, ad attenderle vi era il principe con tutto il popolo. -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;Voi avete fatto del male a Cenerentola, non è così? – disse il principe -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;No -&nbsp;risposero le due -&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;D’ora in poi, visto che siete bugiarde, vi ordino di stare in casa per l’eternità ! – esclamò il principe. Dopo quel momento Cenerentola se ne andò col principe nel pianeta Grogr Grogr e vissero tutti felici e contenti.

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Idee, fantasia e creatività ... noi e Cenerentola!

Cenerentola - Bibbidi Bobbidi Boo!

C'era una volta una bambina che si chiamava Alice,&nbsp;le sue guance erano rosse come i suoi riccioli. Era gentile e giudiziosa. Un giorno, quando stava per fare buio, decise di recarsi nel “luogo della fantasia e dell'immaginazione” abitato da tante creature fantastiche e da fiori magici. Mentre passeggiava vide qualcosa che le mise inquietudine: una casa cadente di cemento che rendeva quella zona fredda e angosciante. Era strana e aveva un tetto che sembrava quasi fatto di gomma. Alice, timorosa, aprì la porta che era tutta scolorita ed entrò nell’orrenda casa: era proprio abbandonata e dal tetto si intravedeva una luce. Alice era preoccupata, però coraggiosamente continuò a camminare: sembrava una casa che non finiva mai! Alice cominciò ad aprire dei cassetti e trovò diverse foto. Rimase colpita soprattutto da una foto che raffigurava una ragazza che aveva un elegante cappello. Aveva il batticuore, la prese in mano e apparve un’ombra grande sul muro. Alice&nbsp;era molto spaventata, anzi, terrorizzata! Si girò e… vide la stessa ragazza sorridente e tremando le chiese come mai rideva. La ragazza le raccontò cosa era successo: era una fata che era stata catturata da un drago malvagio e intrappolata in quella foto. Per colpa di un incantesimo era stata trasformata in ombra. L'incantesimo si sarebbe spezzato solamente quando una bambina dai riccioli rossi sarebbe entrata con coraggio in quella spaventosa e vecchia casa. L’incantesimo era spezzato e anche Alice divenne una magica fata!

Inventare una fiaba &#160;a partire dalle seguenti parole: - bambino, pomeriggio piovoso, biblioteca, libro che si anima;&#160; - anziana signora, inverno, casa&#160; di campagna, tessuto magico; - ragazza goffa,&#160; scuola di ballo, scarpette che ballano da sole

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“Quante mele ha&nbsp;il melo senza frutti?”

C'era una volta una ragazza che abitava con una strega. Un giorno la strega le disse di andare al castello a farsi dare della carne dalla strega Violetta se voleva rivedere i genitori.&nbsp; La ragazza prese un pezzo di pane perché doveva viaggiare molto, si mise in viaggio e incontrò una vecchia signora. La ragazza, che era gentile, vedendo quella povera anima&nbsp;le volle dare il suo pane. Subito dopo continuò il suo viaggio verso la meta e incontrò una fata che l'aveva seguita per tutta la strada. La fata, sapendo che la ragazza&nbsp;aveva dato il pane alla vecchia signora e che poteva lungo il cammino aver fame,&nbsp;le regalò un anello magico&nbsp;dicendole che ogni volta che era in difficoltà sarebbe apparso un cane parlante che l'avrebbe aiutata.&nbsp; La fata si trasformò in un cavallo su cui la ragazza montò e insieme al cane andarono al castello per la carne. Durante il viaggio incontrò un gigante che le rubò il cavallo, la ragazza cercò di riprenderselo, ma il gigante disse che lo poteva avere soltanto dopo aver superato un indovinello: &nbsp;“Quanti occhi ha un ciclo senza un occhio?” La ragazza scoppiò a piangere perché non sapeva rispondere, ma il cane rispose al suo posto: “Zero, signor gigante”- disse il cane e ripartirono per il castello. Arrivati vicino al castello videro un terribile drago che li fermò e disse che non avrebbe dato loro la carne fin quando non avessero risolto un altro indovinello: “Quante mele ha&nbsp;il melo senza frutti?”&nbsp; Stavolta la ragazza seppe rispondere e disse che quel melo non aveva frutti. Il drago le dette la carne e la ragazza andò felice dalla strega che ricevette&nbsp;la carne e come ricompensa lasciò liberi i suoi genitori e tutti insieme tornarono a casa felici e contenti.

Maria era un’anziana signora che abitava con suo marito Pietro in un meraviglioso paesino. Un giorno Pietro si sentì male e morì. Maria non riusciva più a vivere in quel paese da sola e decise di andare a vivere in una casa di campagna con i suoi adorati cagnolini, che si chiamavano Rex e Billy. Maria trascorreva le sue giornate curando i fiori, che adorava tanto e faceva delle lunghe passeggiate con i suoi cagnolini. L’Inverno si avvicinava e il brutto tempo rendeva Maria sempre più triste perchè pensava al marito, l’unica sua gioia erano i cagnolini perché le tenevano compagnia. Un giorno Maria, mentre faceva la solita passeggiata con i cani, incontrò un grosso lupo. Si spaventò molto e iniziò a gridare, ma nessuno poteva aiutarla perché era sola. Il lupo le si avvicinava sempre di più, perché voleva morderla. Rex e Billy si misero davanti all’anziana signora per proteggerla e il lupo dopo un litigio scappò. I due cagnolini salvarono Maria ma il lupo ferì gravemente Billy, che non riusciva più camminare. Maria si mise a piangere, prese in braccio Billy e ritornarono a casa. Maria era distrutta dal dolore perché non voleva perdere oltre che il marito anche il cane. L’anziana signora era disperata perchè non sapeva come curarlo. Qualche giorno dopo, mentre coltivava i suoi fiori, un nano la sentì piangere e le chiese perché era così triste. Maria gli raccontò quello che era successo e ricevette dal nano un tessuto magico da mettere sopra la ferita. L’anziana signora ascoltò il nano, avvolse l'animale con quella coperta e Billy guarì. L’anziana signora dalla felicità pianse e trascorse il resto della sua vita con i suoi adorati cagnolini.

C'era una volta una bambina di nome Ginny che amava viaggiare con la fantasia. Viveva con sua madre e suo padre in campagna, vicino ad un fiume e a una piccola chiesetta in cui lei e i suoi genitori andavano ogni domenica per la messa. I suoi capelli rossi la distinguevano da tutti e a lei piaceva essere diversa. Ginny immaginava spesso la sua vita da grande e giocava&nbsp;specchiandosi nel fiume fingendo di essere una principessa. Compiuti i sei anni, i genitori decisero di mandarla a scuola. Ginny era entusiasta di andarci perché, finalmente, poteva conoscere altri bambini. Il primo giorno di scuola provò a farsi nuovi amici ma nessuno la considerava, forse per i suoi capelli rossi, o forse per la sua fervida immaginazione ma, sicuramente, tutto questo la faceva sentire sola, insicura e trascurata. Quella triste notte fece un sogno: era&nbsp;arrivata in classe e non aveva trovato nessuno, c’era solo un ombra sul muro dietro la cattedra....AAARGH! Spaventata scappò via! Tornò a casa e non c’era nessuno, solo un ombra nel muro della cucina! Gridò così forte che si svegliò impaurita: era stato solo un brutto sogno! Scese le scale e, fortunatamente, i suoi genitori erano attorno al tavolo a fare colazione. Andò a scuola ma in classe nessuno le parlava e questo la faceva sentire più sola di quanto già non fosse. Tornando a casa nuovamente vide qualcosa seguirla! La sera, dopo essersi messa a letto, sentì dei rumori strani e... il tempo&nbsp;si fermò, le si fermò il fiato, chiuse gli occhi e... come per magia si addormentò. Sognò di trovarsi in un magazzino circondata da tante ombre: svenne. Il mattino seguente andò di nuovo a scuola e sognò la stessa cosa per molti giorni. Arrivò il suo compleanno e la mamma le aveva preparato dei dolcetti da portare a scuola. Erano dei dolcetti molto buoni, preparati con della marmellata speciale, fatta con more e miele. Tutti ne mangiarono golosi. Ginny chiuse gli occhi ed espresse un desiderio: quello di poter avere anche solo un'amica. Quando riaprì gli occhi vide la solita ombra sul muro che ormai l’accompagnava da settimane. Si girò verso i compagni, tutti le sorridevano, si girò di scatto verso il muro: l’ombra era sparita! Ginny capì che quella macchia sul muro non era altro che l'ombra delle sue paure!&nbsp;&nbsp;&nbsp;

La principessa incantata dalle rose

C'era una volta una nobile principessa molto bella che andò nel bosco a raccogliere le rose per poter adornare i suoi lunghi capelli per la festa reale. La principessa, incantata dalla bellezza dei fiori, non si rese conto che stavano per calare le tenebre, si smarrì e si ritrovò sola e disperata nel bosco. Quando si rese conto che non trovava più la via del ritorno&nbsp;cominciò a&nbsp;batterle il cuore e, dalla paura, svenne, cadendo in un pozzo senza acqua. Il re, vedendo che la figlia non faceva ritorno a casa, si mise in apprensione e chiese aiuto ai contadini che abitavano attorno al castello. Il figlio di un contadino decise di andare a cercarla e in cambio chiese una lauta ricompensa. Il re accettò e promise al giovane contadino che avrebbe avuto ciò che voleva e anche di più. Il contadino allora si mise in cammino e per strada incontrò una vecchia che gli chiese di recuperare una lampada. Il contadino, siccome era molto buono, decise di aiutarla: trovò la lampada e la consegnò alla vecchia, la quale lo ricompensò con una lunga corda. Il contadino ringraziò e proseguì il suo cammino, aveva fretta ed era preoccupato, era&nbsp;ansioso di ritrovare la principessa. Ad un certo punto sentì un fruscio che proveniva dal bosco: più si avvicinava, più il rumore era forte, fino a che non si trovò davanti un grande, terribile e diabolico orco, il cui aspetto lo&nbsp;terrorizzò. L’orco era altissimo, molto grosso e brutto, aveva i capelli ricci e folti con grosse sopracciglia, un naso a patata e delle grandi orecchie ed era cattivo: l’orco della foresta si divertiva a torturare i viandanti che attraversavano il suo bosco. Il povero contadino ebbe un attimo di sgomento, aveva tanta paura e non sapeva come sfuggire al terribile orco. Allora preparò un grande fosso dove farlo cadere e lo ricoprì di foglie. In seguito attirò l’attenzione dell’orco che, infuriato, lo rincorse e cadde nel fosso, il contadino allora diede fuoco alle foglie e così sconfisse l’orco. Il povero contadino, ancora impaurito, continuò il suo cammino, era talmente stanco che lungo la strada non vide un pozzo e ci cadde dentro. Meravigliato, trovò la principessa impaurita e infreddolita. Il contadino la rassicurò e le promise che l’avrebbe riportata a casa: tirò fuori dalla sua sacca la lunga corda che gli aveva donato la vecchia e riuscì a uscire dal pozzo e a salvare la principessa. Come per incanto i due si ritrovarono davanti al castello dove, ad aspettarli, c’era il re. Il contadino diventò un eroe e il re subito gli diede la lauta ricompensa che gli aveva promesso. Inoltre la principessa chiese al padre di poterlo sposare, il re accettò ben volentieri e il contadino ne fu onorato.&nbsp;Da quel giorno vissero tutti felici e contenti.

di NACCI LUCE

In un paesino vicino Roma viveva una ragazzina di nome Sofia. Era molto solare, bella, intelligente, dolce e amava il ballo, ma aveva un difetto: era abbastanza goffa. Un giorno riuscì a farsi assumere come cameriera al bar vicino casa perchè voleva guadagnare un po’ di soldi per pagarsi le lezioni di danza. Il primo giorno di lavoro iniziò subito a combinare guai: rovesciò un’intera tazzina di caffè sopra un cliente e distrusse un intero set di piatti. A quel punto la direttrice la licenziò. La ragazza, triste, corse per tutto il paese e si ritrovò di fronte ad una scuola di ballo. L’interno era buio e si sentiva da lontano solo una&nbsp;melodia; ad un tratto sentì dei passi e scappò via per non farsi vedere. Dopo tornò a casa e trovò la madre&nbsp;che l’aspettava arrabbiata.&nbsp; La mamma la sgridò dicendole: “Ci stai rovinando, dobbiamo ripagare il set che hai rotto e lavare la camicia che hai sporcato!” &nbsp;Sofia piangendo andò a dormire. Il giorno dopo tornò in quella scuola, ma questa volta si fece coraggio ed entrò. All'ingresso chiese al direttore se le poteva offrire un lavoro anche solo come collaboratrice domestica; il direttore accettò e la affiancò ad una signora che era responsabile delle pulizie della scuola,&nbsp;la quale si chiamava Serena. La donna si affezionò moltissimo a Sofia e le regalò delle scarpette da ballo. Lei le indossò e magicamente cominciò a danzare come se non avesse mai fatto altro in vita sua: giri, salti, giravolte, passi perfetti...&nbsp;Sofia con quelle&nbsp;punte addosso divenne la più brava&nbsp;ballerina di tutti i tempi. Cominciò a girare il mondo facendo spettacoli, diventò ricca, non fu più goffa, ma imparò ad essere elegante e aggraziata nei modi. Diventò un esempio per tutte le giovani ballerine: consigliava a tutte di avere fiducia in se stesse e di credere nei propri sogni&nbsp;e augurava loro di trovare delle scarpette che le&nbsp;avrebbero portate lontano.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

Il padre usava delle trappole per torturarle e così le ragazze decisero di rinchiuderlo. Il padre le minacciò che si sarebbe vendicato e, per questo, le figlie scapparono. Quando la madre le chiamò per la cena, le figlie non risposero, chiamò il marito, ma anche di lui non c'era traccia.

Le ragazzine si erano nascoste in un furgone nel quale avevano trovato un libro di magia e di scherzi e, incuriosite, aprirono il libro dove trovarono una bacchetta magica.

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, una lavandaia che era rimasta vedova con tre figliuole. Un giorno stanca di tutto, decise di cercare un marito . Lo cercò per mare e per terra e così perse il lavoro, ma alla fine trovò l'uomo che tanto desiderava ed insieme andarono a casa. Il marito cominciò a maltrattare le figlie. Una delle figlie raccontò tutto alla madre, ma quest'ultima che si era già innamorata non le credette.

Il padre usava delle trappole per torturarle e così le ragazze decisero di rinchiuderlo. Il padre le minacciò che si sarebbe vendicato e per questo le figlie scapparono. Quando la madre le chiamò per la cena e non le trovò, decise di cercarle, chiamò il marito ma anche di lui non c’ era nessuna traccia .

Flash blue

C’era una volta tanto tempo fa una strega che viveva con le sue figliole in una bellissima e grandissima villa. Un giorno la sua terza figlia andò a fare una passeggiata nel bosco con il suo cavallo e incontrò un principe che stava passeggiando con il suo. I due si misero a parlare per ore ed ore finché non tramontò il sole e ognuno dovette ritornare alle proprie case. Si videro per tanti mesi finché non si accorsero che erano diventati più che semplici amici, allora si rivelarono i propri sentimenti&nbsp;e si fidanzarono. Dopo qualche mese di fidanzamento decisero di sposarsi, ma la strega era contraria perché voleva che la figlia si sposasse con un mago. I due giovani incuranti del volere della madre si sposarono lo stesso. Dopo cinque anni diedero alla luce un bambino e felici&nbsp;organizzarono una grande festa. Gli anni passavano e la bambina cresceva e diventava una bellissima ragazza. La madre cominciò a star male e fu portata dal marito nel regno delle fate dove poteva essere curata, la bambina rimase dalla nonna. La strega cominciò a maltrattarla, finché la ragazza un giorno scoprì che voleva ucciderla, così prese un pezzo di pane e scappò via di casa. Mentre era per strada incontrò la sua fata madrina che le diede un anello con il quale poteva raggiungere facilmente la casa delle fate, poi incontrò un uomo che le diede un bastone, bastava agitarlo e compariva una tavola apparecchiata con acqua e&nbsp;il cibo necessario per nutrirsi, poi incontrò un cane che la&nbsp;condusse da un unicorno alato che la portò in men che non si dica dai suoi genitori. La madre, guarita, la accolse con gioia, la ragazza raccontò loro tutto quello che aveva subito, e fu così che rinchiusero la strega in prigione e vissero tutti felici e contenti.

Era un pomeriggio piovoso e Gilberto decise di andare in biblioteca per cercare un libro da leggere. Arrivato là&nbsp;ne trovò uno che si&nbsp;intitolava “L’erba reale”.&nbsp; Ad un certo punto, dopo aver sfogliato le prime pagine, vide qualcosa di strano e di verde, girò pagina e... con grande sorpresa vide che usciva dell’erba e vi era anche una mucca che si muoveva! Gilberto si stropicciò gli occhi pensando di aver visto male, allora chiuse il libro e decise di portarlo a casa. Iniziò a sfogliarlo nuovamente e trovò molte pagine interessanti, nell’ultima c’era una porta,&nbsp;infilò la mano&nbsp;là dentro e cadde in un luogo luminoso, senza fondo. Rimase ad esplorare per molto tempo quello strano posto. Un giorno&nbsp;trovò finalmente la porta che lo aveva condotto lì, entrò e tornò nelle vita reale,&nbsp;appena si guardò attorno...DRIN! DRIN! Suonò la sveglia: era già l'ora di andare a scuola!

C'erano una volta un re e una regina che avevano una figlia bellissima e le volevano tanto bene. Un giorno la bella&nbsp;principessa decise di andare&nbsp;a fare una passeggiata nel bosco. La fanciulla, incantata dalla maestosità degli alberi, si mise a camminare e si allontanò. Quando iniziò a fare buio la principessa non riuscì&nbsp;più a trovare la strada del ritorno. Giunta la sera, il re vide&nbsp;che la figlia non faceva ritorno al castello, così, preoccupato&nbsp;chiese aiuto ai suoi sudditi. Il figlio di un contadino, di nome Ernesto, vedendo il re&nbsp;turbato decise di andare a cercarla. Ernesto prese il cavallo dalla stalla e si mise subito in cammino. Attraversò tutto il bosco, ma della figlia del Re&nbsp;non&nbsp;trovò nessuna traccia. Aveva camminato tutto il giorno e vedendo che stava quasi per fare buio decise di riposarsi un po' e riprendere il cammino all'alba. Il giorno seguente si alzò&nbsp;presto e riprese il suo viaggio; ad un certo punto&nbsp;Ernesto incontrò una vecchietta la quale gli chiese cosa ci facesse un bel ragazzo in quel bosco. Lui le rispose che stava cercando la figlia del Re perché non aveva fatto&nbsp;più ritorno al castello. La vecchia gli propose di recuperare una lampada e come ricompensa lo avrebbe aiutato nella ricerca della principessa. Il figlio del contadino, non avendo più speranza&nbsp;di ritrovare la principessa, decise di recuperare la lampada. La vecchia, quando vide il giovane contadino con in mano la lampada, per la gioia decise di dargli&nbsp;come&nbsp;ricompensa uno specchio magico in cui riflettersi: ogni volta che lo avesse fatto, ogni suo desiderio si sarebbe avverato. Il giorno seguente il giovane riprese il cammino, ma ad un tratto sentì uno strano rumore e, spaventato, si fermò e scese da cavallo. Si ritrovò davanti un Orco che cercava di impedirgli di continuare il suo cammino: Ernesto venne preso e gettato più volte a terra fino a quando non riuscì ad afferrare un grosso masso e a lanciarlo contro l'orco, uccidendolo. Cercò di rialzarsi&nbsp;da terra ma cadde dentro un pozzo. Angosciato&nbsp; prese lo specchio e chiese aiuto: dallo specchio apparve una corda che gli permise di mettersi in salvo. Chiese allora allo specchio dove fosse la principessa e lo specchio gli mostrò la principessa che era tornata al castello e piangeva disperata. La raggiunse e le&nbsp;disse di non avere più paura. Il Re, contento per il ritrovamento della figlia, fece&nbsp;una grande festa con tutti i sudditi nel castello. Da quel giorno in poi la principessa fu&nbsp;sempre accompagnata&nbsp;da Ernesto nelle sue lunghe passeggiate e furono tutti felici e contenti.&nbsp;&nbsp;

C'era una volta una fanciulla di nome Cenerentola che veniva dall'isola di Kattegat, un'isola fatata: invisibile ai cristiani, sempre visibile in tutto il suo splendore ai vichinghi che la abitavano. I vichinghi vivevano di razzie e facevano scorrerie sulle coste delle isole britanniche dove vivevano i cristiani. Il Re dei vichinghi, Ragnar Lottbrok era attratto dalla religione cristiana, al contrario del suo popolo a cui non importava nulla. Un giorno il Re Ragnar andò a caccia nel bosco, camminò tanto senza trovare nessun animale. Vide una casetta e si avvicinò, davanti alla porta vi erano tanti animali, cacciò via gli animali e bussò, la porta si aprì e apparve una fanciulla che si chiamava Cenerentola la quale meravigliata chiese: "Re Ragnar, che ci fa qui?"- Il re rispose che era andato a caccia. "E tu?" chiese. La ragazza rispose che abitava lì costretta dalla sua matrigna a svolgere i lavori più umili e che stava leggendo un libro cristiano, in cui c'erano scritte poesie, preghiere e racconti. I due si innamorarono e si sposarono. Ebbero due figli: Ivan e Brian che non si separavano mai da un folletto. Il re e la sua famiglia navigavano nel Mare del Nord seguiti sempre dal folletto, capace di portare tutto il carico dentro il suo stomaco. Ogni oggetto che usciva dalla sua bocca poteva volare, tranne gli uomini. Si dice che avesse ingoiato un uomo e quel poveretto si trova ancora lì. I cristiani, che erano sempre attaccati dai vichinghi, passarono al contrattacco posizionando arcieri dappertutto, soprattutto ai piedi delle torri. Non appena i vichinghi arrivarono sulle loro coste, decisero di accamparsi al di fuori delle torri e aspettarono la notte per attaccare. Ragnar e Cenerentola videro Brian che combatteva con un cavaliere sopra la torre e stava per essere ucciso. Cenerentola impaurita ordinò di cessare i combattimenti e ordinò al cavaliere di liberare il figlio. Il cavaliere rispose che in cambio della vita del ragazzo voleva sapere dove si trovasse l'isola misteriosa. Cenerentola si offrì di accompagnarlo seguito dal folletto. Il re decise di correre il rischio e, per accompagnare la regina, decise di entrare nel suo folletto. Si ritrovò all'interno dove incontrò anche quell'uomo che non era mai più uscito e gli spiegò il suo piano: il re voleva, prima di attraccare nell'isola, uscire fuori dal folletto e salvare il figlio. E così fece. I cristiani furono sconfitti e furono obbligati a cedere ogni anno metà del raccolto ai vichinghi in cambio della pace. Così vissero felici e contenti.

Clouds pattern

Tanto tempo fa, in un castello lontano lontano, era imprigionata una bambina di nome Luisa che era caduta in un sonno profondo. Una strega molto cattiva l'aveva trovata, l'aveva portata con sé e l'aveva legata con una corda stretta stretta. Poi l'aveva rinchiusa nella torre del castello. Quando la bambina si svegliò, però non ricordava nulla, perciò quando la strega salì le scale, la bambina si nascose sotto il letto. La strega, pensando che fosse fuggita, prese la sua scopa e volò a cercarla. Allora la bambina, finalmente sola, scese le scale, però la porta era chiusa a chiave perché la strega prima di andar via, la chiudeva e portava la chiave sempre con sé. Decise allora di scendere giù dalla finestra: con un salto balzò giù e, finalmente libera, si allontanò felice.

Lavoro coordinato dalla professoressa Giuseppina Lupo

Era un giorno piovoso,&nbsp;la famiglia Rossi era rimasta a casa e anche Fabio, a causa del maltempo, fu obbligato a rimanere dentro. Nel pomeriggio, assalito dalla noia, decise di farsi accompagnare in biblioteca dalla mamma. Appena arrivati&nbsp;Fabio decise di sedersi e leggere qualche libro.&nbsp; Non era passata un'ora e il bambino aveva già finito di guardare tre libri, quando prese in mano il quarto libro e si accorse che era molto strano, lo aprì e anziché parole vide che all'interno vi era un racconto-&nbsp;video. Era molto bello ma ad un certo punto lesse una scritta che diceva di andare nel monte vicino alla biblioteca. Lui senza pensarci ci andò. Appena arrivato vide un pulsante con scritto: "FINE PIOGGIA", lui siccome voleva giocare a calcio&nbsp;decise di schiacciarlo.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp; E invece, appena schiacciato il pulsante, il cielo si riempì di lampi. Fabio per non essere colpito cercò riparo dentro una caverna. In fondo alla caverna vide un altro tasto con scritto: "INIZIO PIOGGIA". Disperato lo schiacciò e la pioggia, come per magia,&nbsp;sparì. Stanco, tornò a casa e consegnò il libro in biblioteca. Passò la serata a raccontare alla sorella&nbsp;ciò che gli era successo e imparò a pensare prima di fare.&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;&nbsp;

C'era una volta una famiglia che aveva appena traslocato. L’unica casa che era in vendita non era il massimo, non la voleva nessuno perché si diceva fosse stregata. La famiglia fu costretta a prenderla perché la loro casa era già stata venduta e non sapevano dove andare. Appena entrarono videro dei quadri da brivido e inoltre le camere non avevano finestre. Quando fece buio tutti andarono a dormire, pur temendo di fare brutti sogni. Durante la notte il più piccolo della famiglia si svegliò perché sentiva dei rumori, scese al piano di sotto e vide un'ombra sul muro. Appena la vide andò subito dai genitori a riferire quello che aveva visto ma quando scesero giù non c’era più nessuno. Il piccolo però non si arrese e, col cuore che gli batteva per la paura, iniziò ad aspettare: voleva vedere se l'ombra compariva di nuovo. Tutto ad un tratto l’ombra comparve e lui si fece avanti chiedendogli: "Sei uno spirito?" L'ombra rispose: "Sì, sono uno spirito ma non voglio farvi niente di male". Il piccolo disse: "Io ti credo, ma perché non ti fai vedere quando ci sono altre persone?" "Ho paura dei grandi! Ti prego non dire a nessuno di avermi visto!" Il piccolo accettò di non dire niente&nbsp;a nessuno e da quel momento divennero amici, incontrandosi ogni sera quando tutti andavano a letto. Così vissero tutti tranquilli e felici.

C'era una volta un re che viveva con la moglie e la figlia in un antico castello, lontano da tutto e tutti. Era la vigilia di Natale e il re stava festeggiando con la sua famiglia. La donna di servizio stava lavando i piatti e, ad un tratto, vide un’ombra sul muro. La poveretta, spaventata, andò subito a chiamare il re, il quale, appena sentì quella sciocchezza, si mise a ridere e con lui pure la moglie e la figlia. La donna si sentì umiliata e, senza fiatare andò a finire le pulizie, anche se era impaurita. Il giorno dopo la cameriera, dopo essersi alzata e sistemata, scese in cucina per preparare la colazione. Appena pronta, salì sopra, bussò alla porta della stanza del re e poi a quella della figlia, per comunicare loro che la colazione era già servita in tavola. La famiglia scese in salotto e tutti videro sul muro, accanto al camino, un'ombra che li salutava. Spaventati, urlarono e scapparono in camera. La cameriera, che aveva sentito tutto, arrivò in salotto e per lo spavento fece cadere il vassoio che portava in mano. Non urlò ma rimase ferma immobile, chiuse gli occhi e aspettò finché l’ombra non se ne fosse andata. La donna, ad un certo punto, dette una sbirciatina per vedere se l'ombra era andata via. Nel frattempo il re, chiuso nella sua stanza insieme alla moglie e alla figlia, prese coraggio e decise di scendere le scale per andare a vedere che cosa era successo e se c’era ancora l’ombra sul muro. L'ombra fortunatamente se ne era andata e il re chiamò la moglie e la figlia. Le poverine appena seppero che l'ombra non c‘era più fecero un sospiro di sollievo. Il re non era per niente tranquillo così ordinò alle guardie di trovare il colpevole di quegli scherzi. Il dì seguente le forze dell'ordine non trovarono nessuna traccia dell'ombra. La sera l'ombra si presentò di nuovo davanti a tutta la famiglia riunita e parlò. Disse che non avrebbe fatto loro del male e si presentò: “Io sono il fantasma Adam Wilfork, ho centottanta anni e sono nato in Germania”. La famiglia chiese perché era venuto in quella casa a fare quegli scherzetti. Adam rispose loro che era rimasto orfano e quindi si sentiva solo. Aveva visto quella famiglia felice e unita, gli era piaciuta e aveva deciso di manifestarsi. Il re guardò la moglie e la figlia, parlarono tra di loro e, siccome provavano pena per il fantasma, decisero di adottarlo. Da quella sera Adam visse insieme alla famiglia felice e contento.

C’era una volta un principe che viveva in un castello maestoso che si affacciava su di una costa. Il giovane si chiamava Basilìc: i suoi genitori gli avevano dato quel nome perché quando era nato gli si era appoggiato in fronte una foglia di basilico. Il principe adorava la pizza. Mangiava sempre pizza, pizza e ancora pizza! 

Sin da piccolo aveva un’ossessione per il basilico. Chiunque tra i cuochi&nbsp;gli avesse preparato la pizza e non l’avesse&nbsp;insaporita con quella fogliolina di basilico, sarebbe stato buttato fuori dal castello. Tutte le ragazze si volevano fidanzare con lui perché era bellissimo, tuttavia lui decise&nbsp;che avrebbe accettato&nbsp;solo la mano di colei che gli avesse preparato una pizza buonissima con, indubbiamente, un'abbondante aggiunta di basilico. Tutte le ragazze tentavano, ma nessuna riusciva. Nel regno viveva Cenerentola, una giovane fanciulla che aveva perso i genitori ed era costretta a vivere con la sua matrigna e le sue due sorellastre: Giulia e Martina. Cenerentola era bellissima, talmente tanto da fare invidia alle sorellastre. Una notte le due sorellastre decisero di ustionarle le mani con una minestra bollente e le ruppero tutti gli utensili e gli unici grembiuli da cucina che possedeva, perché avevano paura che la sua buonissima pizza potesse arrivare al castello. La povera Cenerentola dormiva, non si accorse di nulla! Appena sveglia si guardò le mani, le veniva da piangere. Paziente e buona, lasciò correre, si medicò e continuò&nbsp;a cucinare. Le due sorelle si misero all’opera per&nbsp;preparare la pizza al principe. Cenerentola, non appena seppe che il principe cercava moglie, si mise in cucina e provò anche lei, un impasto che potesse piacergli. Le sorellastre cercarono di fare del loro meglio, sfortunatamente ciò che avevano preparato non piacque a Basilìc. Cenerentola, nel frattempo, si intrufolò nel castello e si presentò con il suo capolavoro dinnanzi al principe. Il principe assaggiò la pizza: colmo di gioia capì che quello era l’impasto più buono che avesse mai mangiato. Il principe la chiese in sposa e la fanciulla accettò la proposta. Basilìc, vedendo che la ragazza era sporca e in pessime condizioni, la accompagnò nel bagno reale e la fece sistemare. La donna delle pulizie le portò degli abiti puliti di seta pregiatissima. Il giorno dopo furono celebrate le nozze. Cenerentola che aveva l' animo buono, invitò anche le sorellastre e la sua matrigna.&nbsp;Basilìc&nbsp;non appena le vide non poté non punirle e le&nbsp;trasformò in tre&nbsp;pizze: pizza Capricciosa, pizza Invidia e pizza Gelosia. Passarono una serata fantastica. E fu così che Cenerentola e il suo sposo vissero per tutta la vita felici e contenti.

Le ragazzine si erano nascoste in un furgone nel quale trovarono un libro di magia e di scherzi. Incuriosite lo aprirono e trovarono una bacchetta magica. Comparve anche un folletto che&nbsp;disse loro di sfogliare il libro, all’interno avrebbero trovato un incantesimo per vendicarsi del patrigno. Si fermarono a leggere una formula per controllare&nbsp;la mente delle persone e allora andarono dal patrigno, aspettarono che si mettesse a letto, recitarono la formula e subito l'uomo si addormentò. Leste leste, gli misero le trappole per i topi nelle pantofole e quando si svegliò rimase con il piede nella trappola. In questo modo si vendicarono del padre e gli fecero un incantesimo per farlo tornare buono. E fu così che vissero felici e contenti.

Davide Castagna, Filippo Sferruzza Matteo Cicero, Alessandro Madonia

Una fiaba a... più mani

Molto divertente e costruttivo, può essere, se si lavora con l'intera classe contemporaneamente, lasciar inventare totalmente le fiabe ai ragazzi e, per far questo, esistono diversi modi, più o meno strutturati. Il processo creativo è una funzione così personale e privata che trova migliore espressione in un clima di tolleranza che non in un clima di performance: tutti abbiamo qualcosa da dire e tutto è importante, per questo abbiamo iniziato così... Dopo che l'insegnante ha raccontato l'inizio,&nbsp;ciascun alunno ha continuato la storia dal punto in cui il compagno si era fermato. Il finale, invece, con l'attivazione della didattica a distanza, è stato scritto a gruppi.

C'era una volta un re che aveva una figlia la quale un giorno andò a raccogliere dei fiori e non tornò per cena.&nbsp; Il re, preoccupato, disse a tutto il popolo che il primo uomo che l'avesse trovata e riportata al castello sana e salva poteva sposarla.&nbsp; Gianni, il figlio di un contadino, innamorato della principessa, decise subito di andare a cercarla.&nbsp; Qualche tempo dopo Gianni incontrò una vecchia che gli chiese se poteva trovare per lei una lampada e per ricompensa gliela avrebbe regalata.&nbsp; Gianni allora attraversò la foresta fino ad arrivare davanti ad una sfinge in cui era incastonata una lampada. La prese e la portò all'anziana signora che la diede a lui. Continuò a camminare fino ad incontrare delle grotte che circondavano un castello, erano grotte buie, circondate da guardie.&nbsp; Dentro le grotte c'erano degli orchi, Gianni chiese se poteva passare, ma gli orchi risposero di no.&nbsp; Gianni chiese alla lampada una lancia con cui poter uccidere gli orchi e subito comparve una lancia.&nbsp; Gianni sterminò gli orchi, si avvicinò al castello e vide che la principessa era lì. Così tornò al castello del re e gli disse che la principessa era in un altro castello circondato da guardie. Il re gli mise a disposizione un esercito per salvare la principessa, il giovane sconfisse le guardie, salvò la fanciulla e la sposò. Gianni e la principessa vissero a lungo felici e contenti.&nbsp;

per far viaggiare pensieri e immaginazione

Lavoro realizzato dagli alunni della classe IA coordinato dalla professoressa Lupo Giuseppina

Anno scolastico 2020-2021

Istituto Comprensivo "F.Minà Palumbo" Castelbuono

Cenerentola e Babbo Natale

C’era una volta una ragazza&nbsp;che viveva al Polo Nord con la sua famiglia, la chiamavano Cenerentola. Si avvicinava il Natale e le sorelle di Cenerentola si stavano preparando per la grande festa di Babbo Natale. Avevano indossato dei vestiti pieni di brillantini, sulla testa portavano delle ghirlande di stelle e le scarpe di ghiaccio. Cenerentola rimaneva a guardare ed era triste, anche lei sognava di incontrare Babbo Natale, ma non sapeva come fare: non aveva vestiti e neanche scarpe adeguati. Rimaneva tutto il giorno a spazzare la neve e a pensare come fare ad incontrare Babbo Natale. Un giorno mentre guardava la neve scendere, un fiocco di neve più grande si posò sul suo naso e iniziò a parlare: Cenerentola ad un tratto vide che i suoi abiti si trasformavano in uno splendido vestito, così anche le sue scarpe e sulla testa si ritrovò una corona di fiocchi di neve. Contenta partì in fretta e si avviò verso la festa. Camminando sulla neve alta vide una renna ferita, si avvicinò e strappò un pezzo del suo vestito per bendarla. Tutto ad un tratto la renna cominciò a parlare: "Chi sei, come ti chiami? "Mi chiamo Cenerentola e sto andando alla festa di Babbo Natale!" "Bene!"-disse la renna "Sali sulla mia schiena e ti porto io!" La ragazza salì e in un attimo arrivarono. Appena entrata, la sua bellezza attirò l’attenzione di un giovane venuto da molto lontano, che gli si avvicinò, la invitò a ballare e lei accettò. Ballarono per tutta la sera e appena finì la festa lui si trasformò in Babbo Natale! Salirono sulla slitta tirata dalla renna salvata da Cenerentola e andarono lontano lontano dove il sole non sorge mai.

"Bianco neve come il velo, lento lento vien dal cielo, copre tutto il tuo nasino che diventa più carino".

C'era una volta in una vecchia casa una ragazza che si chiamava Aurora. Un giorno arrivò la nonna e le chiese se voleva andare a comprarsi un paio di scarpe nuove. Aurora, felice per la proposta della nonna, non riusciva a crederci: "Finalmente potrò avere un paio di scarpe nuove e belle!" Quando entrarono nel negozio, Aurora vide delle scarpe rosse identiche a quelle che aveva sempre desiderato. La nonna le comprò. Il giorno seguente Aurora e la nonna andarono in chiesa e Aurora si mise le scarpette rosse, la nonna si accorse che sua nipote aveva le scarpette nuove e ne fu felice. Il giorno seguente Aurora mise nuovamente le scarpette rosse e si accorse che, ad un tratto, aveva voglia di ballare, così si mise a danzare per tutta la casa e lo stesso anche il giorno dopo e il giorno dopo ancora: erano scarpette fatate! Fu così che Aurora non si fermò più e divenne una bravissima ballerina.

La rivincita delle ragazze

C’era una volta, tanto tanto tempo fa, una lavandaia che era rimasta vedova con tre figliuole. Un giorno stanca di tutto, decise di cercare un marito. Lo cercò per mare e per terra e così perse il lavoro, ma alla fine trovò l'uomo che tanto desiderava ed insieme andarono a casa. Il marito cominciò a maltrattare le figlie. Una di essa raccontò tutto alla madre, ma la madre, innamorata, non le credette. Il padre usava delle trappole per torturarle e così le ragazze decisero di rinchiuderlo.

Il padre le minacciò che si sarebbe vendicato e per questo le figlie scapparono. Quando la madre le chiamò per la cena e non le trovò, decise di cercarle, chiamò il marito, ma anche di lui non c’ era nessuna traccia. 

Introduzione LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA

Il laboratorio di scrittura creativa si pone i seguenti obiettivi: - Stimolare la creatività nei ragazzi - Mantenere vivo il processo di attenzione e di concentrazione - Lavorare sulle parole e sul loro significato - Rappresentare i pensieri attraverso i disegni - Canalizzare le emozioni, oggettivandole - Imparare a costruire storie - Saper usare la tecnologia - Lavorare in gruppi COS'È LA SCRITTURA CREATIVA, A COSA SERVE? La scrittura creativa è un'attività capace di attivare un processo di lavoro fantasioso, di viaggio, di conoscenza di noi stessi. Scrivere, infatti, significa rendere un pensiero oggettivo, dargli una forma e un significato. MODALITÀ DI LAVORO Dopo aver letto e ascoltato le fiabe proposte dal nostro libro di testo, siamo passati alla fase dell'elaborazione e della scrittura.

C’era una volta un bellissimo delfino che viveva negli oceani. Era molto triste perché era sempre solo. In verità non era un vero e proprio delfino,&nbsp;era il figlio di un re molto ricco che da piccolo era stato trasformato da un mago, per non fargli ereditare il regno del padre. L’incantesimo si sarebbe spezzato solo quando una giovane fanciulla avesse conquistato la sua fiducia. Decise così di&nbsp;vagare vicino alle coste nella speranza che una fanciulla lo notasse. Vide molte ragazze, ma nessuna di loro gli si avvicinava, anzi, lo scacciavano e lo prendevano in giro per il suo modo di nuotare. Un giorno si accostò una ragazza molto bella e triste, era la figlia di un nobile rimasta orfana che veniva maltrattata dalla matrigna e da due sorellastre. Ogni giorno la fanciulla si recava in riva al mare per raccontare ai pesci la sua triste storia, il delfino ascoltò tutto e capì che quella fanciulla poteva spezzare il suo incantesimo: non solo era bella, ma aveva anche un buon animo. Il delfino nuotò verso la riva cercando di attirare la sua attenzione, la fanciulla si chinò sulle acque e lo accarezzò. Ogni giorno la ragazza si incontrava con il suo amico delfino e tornava a casa molto felice. Di questo si accorsero le sorellastre che, incuriosite, la seguirono e cominciarono a maltrattarli. Fu allora che l’incantesimo si spezzò: dal mare venne fuori un bellissimo principe che cacciò via le sorellastre e chiese la mano della fanciulla che, naturalmente, accettò. I due andarono al castello dove si sposarono e per servitù presero le due sorellastre che furono costrette a rimanere al loro servizio per tutta la vita. E fu così che i&nbsp;due vissero insieme felici e contenti.

Paura: dalle parole alle fiabe

C'era una volta una principessa che, essendosi allontanata da casa da sola, non riusciva a trovare più la via del ritorno, infatti si era persa e vagava per i sentieri del bosco. La strega che abitava nel castello vicino vide la fanciulla spaventata e infreddolita e decise di portarla a casa sua. Il castello era tutto in pietra, dentro c’erano ragnatele, ragni, topi e serpenti. La principessa si ritrovò chiusa in una stanza piccola e fredda e, stremata, si addormentò. La mattina seguente la strega la chiamò per dirle che doveva pulire tutte le stanze del castello, riordinare il salotto e la cucina. La poveretta comprese che sarebbe stata la sua schiava. Era stanchissima e spaventata! Un giorno mentre lavorava ruppe un vaso antico e prezioso e la strega, arrabbiata, la cacciò immediatamente dandole una pagnotta di pane. La principessa si trovò sola e impaurita in mezzo al bosco. Non sapendo cosa fare si appoggiò spaventata ad un albero aspettando che la notte finisse. Si addormentò e al suo risveglio apparve un fatina che le disse: “Sono venuta perché ti devo dare un’informazione che sarà molto importante per te. Dovrai superare delle prove per avere in cambio questo anello magico che ti aiuterà a trovare la strada di casa.

Il cavallo e il cagnolino

C’era una volta una bella fanciulla di nome Beatrice che era molto gentile e generosa. Un giorno Beatrice incontrò una strega cattiva che era gelosa di lei. La strega travestendosi da cavaliere riuscì ad entrare nel suo castello e, dopo averle messa contro tutti e tutto, la cacciò via, ma, per non farla rimanere digiuna, le diede un pezzo di pane. La bella fanciulla camminò a lungo e incontrò un vecchietto povero e affamato, ne ebbe pietà e gli diede il suo pezzo di pane. Lo salutò e continuò per la sua strada. Dopo incontrò una fata che, per premiarla per la buona azione, le diede un cavallo e un cagnolino. La bella fanciulla salì sul cavallo e andò a riprendersi il suo castello cacciando via la strega cattiva. E vissero tutti felici e contenti.

Comparve all'improvviso anche un folletto che disse loro di sfogliare il libro, solo così sarebbe finito tutto. Il folletto era molto contento che le bambine lo stessero ascoltando e, mentre parlavano, improvvisamente dal libro uscirono farfalle che dissero alle bambine di seguirle.

Le bambine le seguirono e arrivarono in un mondo fantastico dove c'erano creature magiche che le invitarono ad entrare in una galleria piena di colori dove trovarono un personaggio particolare. Si avvicinarono e si accorsero che era il loro papà, sano e salvo. E vissero tutti felici e contenti.

Clara Ficarra, Ginevra Bonomo, Giovanni Sottile, Veronica Gentile

Il sogno di Luca

Era un pomeriggio estivo e pioveva a dirotto, Luca annoiato guardava la finestra. All'improvviso gli venne la brillante idea di andare in biblioteca a leggere un libro. Arrivato lì non trovò nessuno e ne fu molto contento perchè così poteva leggere in santa pace. Iniziò a cercare un libro ma non trovandolo, chiese alla bibliotecaria che cosa gli consigliasse.La bibliotecaria prese da uno scaffale un libro dal titolo "Fiabe per ragazzini dai 12 anni in su". Luca molto stupito iniziò a sfogliare le pagine fino a quando non si rese conto che si trovava proprio all'interno delle fiabe che leggeva. Il libro era animato e iniziò a guardarsi intorno chiedendosi: - "Dove sono? " - "Nelle fiabe naturalmente!" rispose una voce. Luca si accorse che si trovava all'interno della fiaba di Cappuccetto rosso, la sua fiaba preferita, ma poi sentì una voce che lo chiamava: era la sua mamma che cercava di svegliarlo perché si era addormentato davanti alla libreria, mentre cercava un libro da leggere.

Pencils border

C'era una volta una ragazza che viveva con suo padre. Un giorno,&nbsp;mentre era sull'altalena, ricevette la notizia che suo padre era morto e che avrebbe avuto come istitutrice la signorina Rottenmeier, una donna che faceva molta paura, una vera strega.&nbsp;Neanche il tempo di entrare a casa che subito&nbsp;ordinò a Jessica di portare del pane alla madre. Jessica percorse la strada per arrivare dalla mamma della signorina&nbsp;Rottenmeier&nbsp;piangendo. Appena arrivò là, consegnò alla mamma della&nbsp;signorina Rottenmeier il pane e la signora, per ringraziarla, le regalò il suo bastone magico. Lei non sapeva a cosa serviva il bastone però lo agitò e comparve una persona con un gioiello. La persona le chiese cosa era successo, ma la ragazza, impaurita, scappò a casa. Appena entrò, la signorina le diede un altro compito: doveva pulire tutta la casa entro la mezzanotte. Siccome la casa era grande, non ce l'avrebbe mai fatta e quindi si mise a piangere. Riapparve la persona di prima e le disse: “Cosa succede?”, Jessica rispose: “Devo pulire tutta la casa entro mezzanotte!” Allora la persona mise un anello nel dito di Jessica e disse: &nbsp;“Esprimi un desiderio”. La ragazza quindi prese l’anello ed espresse il suo desiderio: “Voglio che la casa sia pulita" e la casa si pulì. Poi disse: “Voglio scappare di casa con un drago, arrivare nel castello, trasformare il drago in principe e sposarmi con lui“. Lei e il drago andarono al castello, il drago si trasformò in un principe e si sposarono. La&nbsp;signorina Rottenmeier le chiese scusa, Jessica accettò le scuse e vissero tutti felici e contenti.

C'era una volta una ragazza che viveva in un posto desolato in cui c’era solo una casa in mezzo al bosco. Un giorno sua madre la cacciò dandogli un pezzo di pane. La ragazza cercò a lungo dove accamparsi finché non trovò un sentiero, lo percorse fino alla fine e incontrò una anziana signora che le disse: "Mi puoi dare il pezzo di pane? Sai ho due figli da sfamare…" La ragazza glielo diede sapendo che sarebbe morta di fame.

Continuò il suo tragitto finché non si fermò stremata e svenne. Appena perse i sensi, vide un angelo che le diede un anello dicendole: "Prendi questo anello e appena sarai di nuovo stanca mettilo e ti comparirà un cane che ti proteggerà e un cavallo che ti farà passare la stanchezza". Detto questo, la ragazza si risvegliò con l’anello in mano e come disse l’angelo, non appena sentì nuovamente fame e si sentì stremata, si mise l’anello e subito comparvero un cane e un cavallo che la portarono al castello del re che si innamorò di lei e la sposò.

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