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ILLUSTRAZIONI IiSPIRATE AI RACCONTI DI "MARCOVALDO, OVVERO LE STAGIONI IN CITTA'"

by Classe 2°A

Pages 6 and 7 of 53

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La città smarrita nella neve
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In città è caduta la neve. Marcovaldo è incaricato di spalare il cortile antistante della ditta dove lavora. Marcovaldo sente la neve come amica, come un elemento che annulla la gabbia di muri in cui è imprigionata la sua vita. Con i mucchi di neve Marcovaldo crea strade tutte sue. Trasformato in pupazzo di neve da un carico di tre quintali piombatogli addosso dalle tegole ne esce gonfio ed intasato dal raffreddore. Per una tromba d'aria provocata da uno starnuto di Marcovaldo tutta la neve viene risucchiata in su e il cortile si ripresenta con le cose di tutti i giorni, spigolose ed ostili.
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"Andò al lavoro a piedi[...] Le vie e i corsi s’aprivano sterminate e deserte come candide gole tra rocce di montagne. La città nascosta sotto quel mantello chissà se era sempre la stessa o se nella notte l’avevano cambiata con un’altra? Chissà se sotto quei monticelli bianchi c’erano ancora le pompe della benzina, le edicole, le fermate dei tram o se non c’erano che sacchi e sacchi di neve? Marcovaldo camminando sognava di perdersi in una città diversa: invece i suoi passi lo riportavano proprio al suo posto di lavoro di tutti i giorni..."
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"Andò al lavoro a piedi[...] Le vie e i corsi s’aprivano sterminate e deserte come candide gole tra rocce di montagne. La città nascosta sotto quel mantello chissà se era sempre la stessa o se nella notte l’avevano cambiata con un’altra? Chissà se sotto quei monticelli bianchi c’erano ancora le pompe della benzina, le edicole, le fermate dei tram o se non c’erano che sacchi e sacchi di neve? Marcovaldo camminando sognava di perdersi in una città diversa: invece i suoi passi lo riportavano proprio al suo posto di lavoro di tutti i giorni..."