
Poesia civile
Una finestra
sul mondo
Classe 3A
SSIG "Zanella"
A.S. 2022-2023
Una finestra
sul mondo
Classe 3A
SSIG "Zanella"
A.S. 2022-2023


Loading...
Aspetta la tua improntaL’indifferenza è inferno senza fiamme.
Ricordalo scegliendo
fra mille tinte il tuo fatale grigio.
Se il mondo è senza senso,
tua solo è la colpa.
Aspetta la tua impronta
questa palla di cera.
Maria Luisa Spaziani
Il colore della pelle
Il colore della pelle è
in tram uno che non vuole sedersi vicino a te
uno che ti guarda con gli occhi disgustati
Il colore della pelle è
sulla strada uno ti chiama
cinesino
n***o
Il colore della pelle
fa perdere la pazienza a un gentiluomo
Il colore della pelle
fa perdere la vita
Ma
Il colore della pelle non può decidere
chi siamo
dove andiamo
cosa facciamo
Il colore della pelle
tu non puoi sceglierlo
ma puoi
resistere
amare
rispettare
Il colore della pelle non può definire
se tu sei intelligente
maleducato
o
ignorante
Ma c'è chi ancora oggi
guarda la diversità
come fosse una colpa
come fosse un difetto
(Huang)
Il colore della pelle è
in tram uno che non vuole sedersi vicino a te
uno che ti guarda con gli occhi disgustati
Il colore della pelle è
sulla strada uno ti chiama
cinesino
n***o
Il colore della pelle
fa perdere la pazienza a un gentiluomo
Il colore della pelle
fa perdere la vita
Ma
Il colore della pelle non può decidere
chi siamo
dove andiamo
cosa facciamo
Il colore della pelle
tu non puoi sceglierlo
ma puoi
resistere
amare
rispettare
Il colore della pelle non può definire
se tu sei intelligente
maleducato
o
ignorante
Ma c'è chi ancora oggi
guarda la diversità
come fosse una colpa
come fosse un difetto
(Huang)
L'argomento della mia poesia è il colore della pelle, il tema è uguaglianza il messaggio che vorrei dare ai lettori è tutti noi siamo uguali ma c'è chi ancora oggi prende in giro una persona per il suo colore della pelle.Ho trovato l’idea per la mia poesia civile da Louis e dalla Prof.,siccome sono un cinese quindi capisco bene cosa vuol dire razzismo, e cosa fanno i razzisti.
Non è stato molto semplice, perché è difficile esprimere o descrivere il razzismo o i razzisti con una poesia e anche molto difficile esprimere la propria rabbia.
Ho suddiviso in strofe la mia poesia perché vorrei dare più ritmo alla mia poesia soprattutto ho usato il potere del tre ma anche due, è stato molto difficile scegliere gli aggettivi , ma il lessico che è scelto e abbastanza curato. Scrivere una poesia mi ha aiutato ad esprimere la mia rabbia anche se è stato molto difficile. Sono abbastanza soddisfatto della mia poesia , mi è piaciuto di più le parti in cui ho utilizzato il potere del tre, non mi è piaciuto tanto la penultima strofa non trovo i aggettivi più significativi. Mi è piaciuto abbastanza scrivere una poesia civile.
Non è stato molto semplice, perché è difficile esprimere o descrivere il razzismo o i razzisti con una poesia e anche molto difficile esprimere la propria rabbia.
Ho suddiviso in strofe la mia poesia perché vorrei dare più ritmo alla mia poesia soprattutto ho usato il potere del tre ma anche due, è stato molto difficile scegliere gli aggettivi , ma il lessico che è scelto e abbastanza curato. Scrivere una poesia mi ha aiutato ad esprimere la mia rabbia anche se è stato molto difficile. Sono abbastanza soddisfatto della mia poesia , mi è piaciuto di più le parti in cui ho utilizzato il potere del tre, non mi è piaciuto tanto la penultima strofa non trovo i aggettivi più significativi. Mi è piaciuto abbastanza scrivere una poesia civile.
Tu che dici
a una donna
che non è abbastanza
Pensaci
le insegni
a ritrovarsi la notte
a vomitare
a mostrare il suo
finto volto
a specchiarsi e
schifarsi.
Può sembrarti
vantaggioso
lusinghiero
perfino giusto
per te.
Non si rende
conto
che tutto questo
sacrificio
tutto questo
dolore
tutto questo
lavoro
La rende
prigioniera
nella parola
che chiami
Amore.
(Jhozell)
a una donna
che non è abbastanza
Pensaci
le insegni
a ritrovarsi la notte
a vomitare
a mostrare il suo
finto volto
a specchiarsi e
schifarsi.
Può sembrarti
vantaggioso
lusinghiero
perfino giusto
per te.
Non si rende
conto
che tutto questo
sacrificio
tutto questo
dolore
tutto questo
lavoro
La rende
prigioniera
nella parola
che chiami
Amore.
(Jhozell)
Il mio argomento è molto vasto, ci sono molti aspetti delle donne che purtroppo sono nascosti e volevo farli emergere.
Avrei voluto fare qualcosa in cui tutte si potessero rispecchiare, è stata la prima cosa a cui ho pensato, ed è stato molto semplice idearlo e buttarlo giù.
Mi ha aiutato la poesia di Rupi Kaur, mi è sembrata la più vera e ho preso spunto da quella, mi piaceva molto il ritmo.
Penso che andare a capo sia fondamentale per dare ritmo alla poesia, l’enjambement mi ha aiutato a dare ritmo. Ad esempio
“tutto questo
sacrificio
tutto questo
dolore
tutto questo
lavoro”
ho provato a riprodurre un climax che ti faccia “arrabbiare” sempre più.
Questa poesia è molto più lunga di quelle che scrivo di solito ma penso che senza dei pezzi come il finale
“la rende
prigioniera
dalla parola
che chiami
Amore”
non avrebbe molto senso la mia poesia.
Senza le consulenze non avrei cambiato certe parole, sia con la prof che con i miei compagni, ad esempio “lusinghiero” non mi sarebbe mai venuto in mente, l'idea è di Emma. Il lessico è abbastanza curato , però ho voluto che tutti la capissero, e che a tutti arrivasse il mio messaggio.
Il concetto della mia conclusione voleva essere che prima o poi riuscirai ad uscirne da quella situazione, volevo che lasciasse pensare, non con la rabbia, ma con il pensiero, con il ragionamento.
Non ho trovato errori che tornavano, ma per lo più ho avuto difficoltà a scegliere i tempi verbali. Sono molto soddisfatta della mia poesia, penso che la poesia civile sia un mezzo per comunicare su argomenti profondi senza “imbarazzarsi”. Avrei potuto migliorare il mio lessico, che non è molto profondo o elegante. Amo l’uso esagerato del potere del tre, ormai è la mia strategia preferita, la uso ovunque. In futuro vorrei provare a farne altre, di poesie civili.
Avrei voluto fare qualcosa in cui tutte si potessero rispecchiare, è stata la prima cosa a cui ho pensato, ed è stato molto semplice idearlo e buttarlo giù.
Mi ha aiutato la poesia di Rupi Kaur, mi è sembrata la più vera e ho preso spunto da quella, mi piaceva molto il ritmo.
Penso che andare a capo sia fondamentale per dare ritmo alla poesia, l’enjambement mi ha aiutato a dare ritmo. Ad esempio
“tutto questo
sacrificio
tutto questo
dolore
tutto questo
lavoro”
ho provato a riprodurre un climax che ti faccia “arrabbiare” sempre più.
Questa poesia è molto più lunga di quelle che scrivo di solito ma penso che senza dei pezzi come il finale
“la rende
prigioniera
dalla parola
che chiami
Amore”
non avrebbe molto senso la mia poesia.
Senza le consulenze non avrei cambiato certe parole, sia con la prof che con i miei compagni, ad esempio “lusinghiero” non mi sarebbe mai venuto in mente, l'idea è di Emma. Il lessico è abbastanza curato , però ho voluto che tutti la capissero, e che a tutti arrivasse il mio messaggio.
Il concetto della mia conclusione voleva essere che prima o poi riuscirai ad uscirne da quella situazione, volevo che lasciasse pensare, non con la rabbia, ma con il pensiero, con il ragionamento.
Non ho trovato errori che tornavano, ma per lo più ho avuto difficoltà a scegliere i tempi verbali. Sono molto soddisfatta della mia poesia, penso che la poesia civile sia un mezzo per comunicare su argomenti profondi senza “imbarazzarsi”. Avrei potuto migliorare il mio lessico, che non è molto profondo o elegante. Amo l’uso esagerato del potere del tre, ormai è la mia strategia preferita, la uso ovunque. In futuro vorrei provare a farne altre, di poesie civili.
MAR MEDITERRANEO
Mare limpido
ricordati come nel blu profondo
sei ormai cimitero di corpi
tra le mie due terre.
Sotto, nelle tue profondità
ci sono le grida,
le grida d'Africa
le grida della speranza.
Il mondo ti sfrutta
sei la perla dei naviganti
ma sei anche un laboratorio di morte,
giù, sempre più giù
un mare salato ma dolce doloroso
che divide il mio cuore.
Nessuno salverà quei poveretti,
stretti stretti nelle carrette
solo per i soldi che arriveranno
se arriveranno
voi tutti complici comodi nelle vostre poltrone.
Per un pezzo di carta
nessuno più morirà, nessuno più griderà
nel nome di una terra promessa ma vuota.
(Karim)
Mare limpido
ricordati come nel blu profondo
sei ormai cimitero di corpi
tra le mie due terre.
Sotto, nelle tue profondità
ci sono le grida,
le grida d'Africa
le grida della speranza.
Il mondo ti sfrutta
sei la perla dei naviganti
ma sei anche un laboratorio di morte,
giù, sempre più giù
un mare salato ma dolce doloroso
che divide il mio cuore.
Nessuno salverà quei poveretti,
stretti stretti nelle carrette
solo per i soldi che arriveranno
se arriveranno
voi tutti complici comodi nelle vostre poltrone.
Per un pezzo di carta
nessuno più morirà, nessuno più griderà
nel nome di una terra promessa ma vuota.
(Karim)