Prefazione
L'idea del presente lavoro nasce dal progetto "Dantedì" curato dalle classi seconde della scuola media Porpora e realizzato di concerto dagli alunni delle diverse sezioni e dai rispettivi docenti, con la finalità di ricordare, a settecento anni dalla morte di Dante, che il sommo poeta ci ha lasciato non soltanto una lingua ma un'identità nazionale, in cui si coniugano cultura, storia e religione.
L'idea del presente lavoro nasce dal progetto "Dantedì" curato dalle classi seconde della scuola media Porpora e realizzato di concerto dagli alunni delle diverse sezioni e dai rispettivi docenti, con la finalità di ricordare, a settecento anni dalla morte di Dante, che il sommo poeta ci ha lasciato non soltanto una lingua ma un'identità nazionale, in cui si coniugano cultura, storia e religione.
L'intento è quello di ripercorrere il viaggio di Dante, attraverso la lettura dei versi più noti delle tre Cantiche, soffermandosi sul valore simbolico ed una più specifica analisi linguistica dei vocaboli accuratamente scelti dal sommo poeta. L'analisi etimologica ed uno sguardo più attento sul significato che il lessico assume, a secondo dell'uso nei differenti contesti storico-sociali, ci consente di riscoprire la grandezza, la bellezza e la musicalità della lingua che Dante ci ha lasciato in eredità.
Le sezioni del presente lavoro saranno divise per temi ed ogni classe si soffermerà in particolare sui canti studiati, provando a mettere in risalto le caratteristiche dei personaggi, dei luoghi e degli eventi storici che Dante abilmente descrive, quasi a tracciare uno spaccato del suo tempo da cui prendono forma teorie empiriche, classificazioni scientifiche, interpretazioni numerologiche e soprattutto precetti morali, secondo la comune concezione teocentrica della cultura medioevale.
Classe II B
Dante Alighieri è uno dei più grandi poeti dell'umanità. Insieme ad altri poeti a lui contemporanei, come Guido Guinizelli e Guido Cavalcanti, diede inizio al genere letterario del dolce stil novo. Vista la sua importanza, viene ricordato come il ''Sommo Poeta''.
Dante nacque a Firenze nel maggio del 1265 da una famiglia della piccola nobiltà e ricevette un'istruzione ricca e completa, secondo gli usi del tempo.Di fondamentale importanza è l'amore per Beatrice Portinari, a cui dedica la sua prima opera: la Vita Nova. Egli la descrisse come la ''Donna angelicata'', capace di far avvicinare l'uomo a Dio.
La morte di Beatrice, avvenuta nel 1290, lasciò il poeta smarrito e confuso. Egli si rifugi, quindi, nel convento di Santa Maria Novella, dove si dedicò allo studio della filosofia.
Nel 1295, per volontà del padre, Dante sposa Gemma Donati, dalla quale avrà tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia.
Intanto inizia a prendere parte alle vicende politiche della sua città e, nel 1300, fu eletto priore di Firenze, carica di massima importanza.
Dante nacque a Firenze nel maggio del 1265 da una famiglia della piccola nobiltà e ricevette un'istruzione ricca e completa, secondo gli usi del tempo.Di fondamentale importanza è l'amore per Beatrice Portinari, a cui dedica la sua prima opera: la Vita Nova. Egli la descrisse come la ''Donna angelicata'', capace di far avvicinare l'uomo a Dio.
La morte di Beatrice, avvenuta nel 1290, lasciò il poeta smarrito e confuso. Egli si rifugi, quindi, nel convento di Santa Maria Novella, dove si dedicò allo studio della filosofia.
Nel 1295, per volontà del padre, Dante sposa Gemma Donati, dalla quale avrà tre figli: Jacopo, Pietro e Antonia.
Intanto inizia a prendere parte alle vicende politiche della sua città e, nel 1300, fu eletto priore di Firenze, carica di massima importanza.
Firenze era divisa da lotte politiche interne fra due fazioni: Guelfi (sostenitori del Papa) e Ghibellini (sostenitori dell'imperatore).
Cacciati i Ghibellini, i Guelfi si divisero in Guelfi Bianchi e Guelfi Neri.
I Neri prevalsero e Dante, che apparteneva ai Guelfi Bianchi, fu condannato all'esilio.
Dopo essere stato ospite degli Scaligeri a Verona e dei Malaspina in Lunigiana, Dante trascorre un periodo di tranquillità a Ravenna, presso la corte di Guido da Polenta, dove riesce a terminare il suo più celebre capolavoro, la Commedia, prima della sua morte (1321).
Dante Alighieri opera una vera e propria svolta nella storia della cultura.
Le sue opere trattano tutti i campi del sapere medievale. Scrive trattati sulla lingua (De vulgari eloquentia), sulla filosofia (Convivio) e sulla politica (De Monarchia).
Cacciati i Ghibellini, i Guelfi si divisero in Guelfi Bianchi e Guelfi Neri.
I Neri prevalsero e Dante, che apparteneva ai Guelfi Bianchi, fu condannato all'esilio.
Dopo essere stato ospite degli Scaligeri a Verona e dei Malaspina in Lunigiana, Dante trascorre un periodo di tranquillità a Ravenna, presso la corte di Guido da Polenta, dove riesce a terminare il suo più celebre capolavoro, la Commedia, prima della sua morte (1321).
Dante Alighieri opera una vera e propria svolta nella storia della cultura.
Le sue opere trattano tutti i campi del sapere medievale. Scrive trattati sulla lingua (De vulgari eloquentia), sulla filosofia (Convivio) e sulla politica (De Monarchia).
Classe II D
La Divina Commedia è un'opera di eccezionale valore culturale e poetico in cui sono raffigurati molteplici aspetti, che vanno dalla passione politica all'approfondimento delle componenti dell'animo umano.
L'universo rappresentato da Dante riflette le conoscenze dell'uomo medievale e la sua cultura fortemente condizionata dalla religione.
Dante cominciò a scrivere la Commedia agli inizi del 1300. Nel 1319 l'Inferno e il Purgatorio erano già stati pubblicati. Il Paradiso fu pubblicato dopo la sua morte.
Lo stile della Commedia è caratterizzato da una situazione iniziale triste e da un lieto fine. E' uno stile definito ''remissus et humilis'', perchè è più semplice e vicino al parlato quotidiano.
L'universo rappresentato da Dante riflette le conoscenze dell'uomo medievale e la sua cultura fortemente condizionata dalla religione.
Dante cominciò a scrivere la Commedia agli inizi del 1300. Nel 1319 l'Inferno e il Purgatorio erano già stati pubblicati. Il Paradiso fu pubblicato dopo la sua morte.
Lo stile della Commedia è caratterizzato da una situazione iniziale triste e da un lieto fine. E' uno stile definito ''remissus et humilis'', perchè è più semplice e vicino al parlato quotidiano.
L'aggettivo ''divina'' fu aggiunto in seguito da Ludovico Dolce, che trasse ispirazione dal Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio.
Dante racconta di un suo viaggio immaginario: smarritosi in una selva oscura si addentra nel mondo ultraterreno, dove visita l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Essendo ancora vivo, viene accompagnato da tre guide: Virgilio, Beatrice e San Bernardo di Chiaravalle.
Il viaggio dura una settimana: dal giovedì Santo dell'anno 1300 fino al giovedì successivo. L'intera narrazione può essere letta sia su un piano letterale, sia su un piano allegorico, ovvero simbolico.
Dante racconta di un suo viaggio immaginario: smarritosi in una selva oscura si addentra nel mondo ultraterreno, dove visita l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.
Essendo ancora vivo, viene accompagnato da tre guide: Virgilio, Beatrice e San Bernardo di Chiaravalle.
Il viaggio dura una settimana: dal giovedì Santo dell'anno 1300 fino al giovedì successivo. L'intera narrazione può essere letta sia su un piano letterale, sia su un piano allegorico, ovvero simbolico.
L'opera è divisa in tre cantiche: Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Ciascuna cantica è composta da 33 canti, più uno che è l'introduzione, con un totale di 100 canti.
I versi sono raggruppati in terzine di versi endecasillabi.
Dante decide di scrivere in volgare fiorentino. La lingua e lo stile diventano sempre più complessi a mano a mano che si procede nelle tre cantiche.
Ciascuna cantica è composta da 33 canti, più uno che è l'introduzione, con un totale di 100 canti.
I versi sono raggruppati in terzine di versi endecasillabi.
Dante decide di scrivere in volgare fiorentino. La lingua e lo stile diventano sempre più complessi a mano a mano che si procede nelle tre cantiche.
Classe II D
Nicolle Gerone
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"Il sogno di Dante"di Dante Gabriel Rossetti
(1828- 1882)
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Classe II A I canti della Nostalgia
Classe II B
I canti della Paura
Classe II C
I canti dell'Amore
Classe II D
I canti della Conoscenza
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Dante - Le radici della ConoscenzaLa classe II A presenta i canti della Nostalgia
Il Castello di Gradara
Pier della Vigna
Casella
I Visconti
Classe II A
Il sentimento della nostalgia nella Divina Commedia
Il termine Nostalgia deriva dal greco "Nostos" ovvero "ritorno a casa" e "Algos" " Dolore". E' un sentimento opprimente e bello ,dalle numerose sfumature. Nella letteratura ci sono stati innumerevoli poeti e letterati che hanno trattato questo "stato d'animo"; per esempio Omero, Leopardi, Pascoli. E' il sentimento verso un qualcosa che non c'è più, un periodo della vita ormai trascorso, un evento, la lontananza da una persona cara. Questo sentimento ricco di sfumature positive e negative non poteva non essere parte integrante della "Commedia Umana" di Dante Alighieri.
Il termine Nostalgia deriva dal greco "Nostos" ovvero "ritorno a casa" e "Algos" " Dolore". E' un sentimento opprimente e bello ,dalle numerose sfumature. Nella letteratura ci sono stati innumerevoli poeti e letterati che hanno trattato questo "stato d'animo"; per esempio Omero, Leopardi, Pascoli. E' il sentimento verso un qualcosa che non c'è più, un periodo della vita ormai trascorso, un evento, la lontananza da una persona cara. Questo sentimento ricco di sfumature positive e negative non poteva non essere parte integrante della "Commedia Umana" di Dante Alighieri.
L'incontro con le anime
Le anime che incontra il poeta nel suo viaggio sono intrise di ricordi, provano nostalgia della propria terra, di tutto ciò che era terreno, anche se spesso i ricordi sono dolorosi. Il ricordo permette di rivivere i luoghi lontani, di "riportare in vita" persone che non ci sono più, di ripercorrere eventi ormai sepolti dal tempo, ma più la memoria fa rivivere queste situazioni, tanto più la nostalgia diventa forte.
Dante è doppiamente nostalgico, da un lato perché, da esule, è lontano dalla sua terra e dai suoi affetti, dall'altro perchè durante il suo viaggio ritrova luoghi e persone che fanno riemergere i ricordi.
Le anime che incontra il poeta nel suo viaggio sono intrise di ricordi, provano nostalgia della propria terra, di tutto ciò che era terreno, anche se spesso i ricordi sono dolorosi. Il ricordo permette di rivivere i luoghi lontani, di "riportare in vita" persone che non ci sono più, di ripercorrere eventi ormai sepolti dal tempo, ma più la memoria fa rivivere queste situazioni, tanto più la nostalgia diventa forte.
Dante è doppiamente nostalgico, da un lato perché, da esule, è lontano dalla sua terra e dai suoi affetti, dall'altro perchè durante il suo viaggio ritrova luoghi e persone che fanno riemergere i ricordi.
Classe II A
Myrta Nuccio
Inferno Canto V vv, 34-45.
LA NOSTALGIA DEI DOLCI SOSPIRI D'AMORE
"Noi leggevamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
Soli eravamo e senza alcun sospetto.
Per più fiate gli occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quello che ci vinse.
Quando leggemo il disiato riso
esser baciato da cotante amante,
questi,che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non v leggemmo avante."
"Noi leggevamo un giorno per diletto
di Lancialotto come amor lo strinse;
Soli eravamo e senza alcun sospetto.
Per più fiate gli occhi ci sospinse
quella lettura, e scolorocci il viso;
ma solo un punto fu quello che ci vinse.
Quando leggemo il disiato riso
esser baciato da cotante amante,
questi,che mai da me non fia diviso,
la bocca mi baciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non v leggemmo avante."
La Nostalgia della Terra natia
Inferno, Canto V vv.97-99
"Siede la terra dove nata fui
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co'seguaci sui."
Inferno, Canto V vv.97-99
"Siede la terra dove nata fui
su la marina dove 'l Po discende
per aver pace co'seguaci sui."
La marina di Ravenna