Nel magico mondo delle fiabe

Pink polka dot pattern

Tanto tempo fa, in una città magica, c’erano due ristoranti: in uno c’era un cuoco bravissimo, nell’altro c’era una strega che cucinava con la magia. Il cuoco si chiamava Luca, era cicciottello e basso, portava un grosso cappello da cuoco e aveva due baffi lunghi. Tutti gli volevano bene perché era un cuoco gentile e molto educato e i suoi piatti erano buonissimi. La strega era molto invidiosa del cuoco e quindi decise di mandarlo nello spazio con una trappola: con una magia si travestì da persona normale e portò un calderone al cuoco e gli disse: “Con questo calderone farai tanti piatti buoni”.

Clouds pattern

A un certo punto, apparve uno squalo troppo grande, troppo cattivo e troppo arrabbiato. Lui non voleva che nessuno bevesse la sua acqua. Voleva anche mangiare Cappuccetto Rosso perché aveva troppa fame. Anche Cappuccetto Rosso non voleva scappare senza bere, quindi chiamò subito il suo miglior amico: la mongolfiera parlante e magica. Appena sentì la voce della sua amica, la mongolfiera apparve in un lampo davanti a loro. Cappuccetto Rosso spiegò tutto quello che era successo e chiese aiuto per bere l’acqua. La mongolfiera prese un barattolo con la polvere magica e la buttò verso lo squalo.

Lo squalo subito diventò una statua. Così Cappuccetto Rosso bevve l’acqua, salì sulla mongolfiera e tornò a casa. Da quel giorno Cappuccetto Rosso ha capito bene che bisogna ascoltare e rispettare gli altri e diventò una bimba educata. Anche il ruscello rimase sempre con una statua a forma di squalo.

Purple polka dot pattern

C’era una volta un regno dove viveva una principessa molto giovane, che si chiamava Elisabet. Un giorno la principessa andò a trovare il principe, il suo ragazzo, con le sue amiche. Però, prima di andare, le ragazze entrarono nel bosco e, stando molto attente, raccolsero un po’ di frutta per il principe. Ma dopo aver raccolto l’ultimo frutto Elisabet si accorse di qualcosa…&nbsp;

Quello che aveva trovato era scintillante e le sue amiche pensarono:” Oh...no...e…e…se fosse qualcosa di pericoloso come un coltello o una trappola?”.

Invece era una bella pietra preziosa e c’era un biglietto con un messaggio: “Vi do le prove per liberare Dottor Kendesor, firmato Dak-Maglier”. “Oh noooooo! Dak-Maglier è tornato” disse Elisabet; “Bene, dobbiamo mettere le tute… per esplorare il bosco. Allora ragazze pronte per superare la prova?”.

CAPPUCCETTO ROSSO E LO SQUALO NEL RUSCELLO

C’era una volta una bambina di nome Cappuccetto Rosso che abitava nel bosco. Lei era bella, alta e aveva i capelli lunghi. Indossava sempre un cappuccio rosso. Lei era una bimba coraggiosa però non ascoltava mai gli altri, faceva le cose come voleva lei. Le piaceva molto andare nel bosco per vedere gli animali. Però la sua mamma continuava a dirle di non andare troppo lontano. Un giorno Cappuccetto Rosso camminava verso il bosco senza aver avvisato la mamma. Mentre stava andando più lontano aveva tanta sete. Lei continuava ad allontanarsi per cercare l’acqua, così vide un ruscello tutto azzurro. Corse al ruscello e mise le mani dentro l’acqua.

Light wood

C’era una volta, in un ristorante, un cuoco bravissimo. Aveva capelli neri e gli occhi marroni, era sempre gentile con tutti. Un giorno arrivò una strega cattiva che gli distrusse la cucina. Lui disperato chiese una mano ad una fata che, con la bacchetta magica, l’aiutò a riordinare la cucina e ad uccidere la strega.

Parchment

LA NASCITA DI UNA SQUADRA

Tanti anni fa, nel 1940, a Londra nacque Fire. Passando i giorni Fire era diventato bravo ad usare il fucile di fuoco. Finita la guerra c’erano altri cattivi. Fire aveva sempre voluto sconfiggere Alien e avere anche una sua squadra. Allora andò alla ricerca. Per prima cosa Fire andò nel fiume Tamigi e vide un ragazzo con una chela. Disse: “Ciao, io mi chiamo Granchio-Man!” così Fire disse: “Ti vuoi unire alla mia squadra?” e lui: “Siiii!” e così Fire e Granchio-Man andarono alla ricerca di un altro combattente. Videro un gigante e poi… magia: diventò un ragazzo e disse: “Fortee! Io mi chiamo Pugno di Roccia e mi voglio unire alla tua squadra!” e Fire disse: “È proprio quello che stavo per dire!” e si incamminarono.

Arrivarono al cimitero degli zombie e videro un folletto e un Uomo Tigre. Fire vide Alien e disse: “È Alien!” e Pugno di Roccia si chiese: “Chi è Alien?” e Fire rispose: “È un alieno che ho voluto sempre far fuori!”.

Alien scappò via e arrivarono quei due, l’Uomo Tigre disse: “Io sono secondo Tiger Man!” e il folletto:&nbsp;“Io invece Bob!”. Tutti loro andavano a casa di Fire e costruirono un robot che chiamarono Robotroc. Poi Fire tutto solo tornò al cimitero di zombie e chiamò Alien. Quando Alien arrivò iniziò la battaglia. Fire sparò. Alien arrivò, ma Fire gli fece uno sgambetto e gli sparò di nuovo. Alien risvegliò gli zombie e Fire venne catturato.&nbsp; Fire vide il fucile e provò lo stesso metodo di Alien, uscì dalla gabbia e andò fuori. Con il suo potere Fire volò e con un'ondata di fuoco sconfisse Alien.

Jeremi decide di aiutare gli gnomi con il suo arco. Insieme si mettono alla ricerca di una freccia leggendaria, che se ti colpisce dormi per sempre. Gli gnomi hanno la mappa che li porterà alla destinazione, ma dovranno camminare tanto. Dopo ore e ore trovano la freccia. Adesso devono trovare la strega che abita alla fine del bosco. Quando arrivano alla casa della strega Jeremi e gli gnomi impauriti si nascondono dietro un albero per colpirla di nascosto.&nbsp; Quando la strega esce Jeremi carica la freccia e… “Accidenti! Ho sbagliato il colpo! Adesso come facciamo?”. Da un cespuglio arriva il papà di Jeremi, prende la freccia e colpisce la strega che cade a terra e si addormenta per sempre.&nbsp; Il papà di Jeremi dice: “Hai ancora molto da imparare ma sei stato molto coraggioso e gentile”. Insieme tornano tutti a casa felici e contenti.

Si narra che sotto un ponte, in un piccolo paese di collina, viveva una rana più piccola di un ragno e molto povera. La piccola rana si chiamava Roberta, anche se in realtà era un maschio. I suoi genitori l’avevano chiamata così perché erano un po’ strani. Roberta veniva sempre presa in giro per questo. Un giorno Roberta decise di cambiare il suo nome e quindi partì per un lungo viaggio che l’avrebbe portata al Municipio Reale per cambiare il suo nome.&nbsp; Camminava, camminava, camminava, camminava quando incontrò un corvo cattivo dal nome… Corvo. Corvo era tutto nero e portava una benda da pirata sopra l’occhio perché si era fatto male. La rana impaurita scappò e il corvo, visto che era più veloce della rana, con il suo becco lungo la prese, la portò nel suo giardino di casa e con aria spaventosa le chiese se voleva una bibita. La rana gli disse di sì.

Watercolor texture 3

C’era una volta una sirena che si chiamava Serena, aveva i capelli rossi e una coda di tanti colori, viveva nella piscina del castello. Ad un certo punto sentì un rumore che proveniva dal suo castello, andò a controllare e, per evitare di farsi vedere, prese la sua bacchetta magica, fece comparire il mantello mimetizzante e ci si nascose sotto. Il rumore proveniva dalla sua camera, era Dracula che voleva succhiare il sangue di Serena, ma Serena con la bacchetta magica riuscì a sconfiggerlo. Così la sirena visse felice e contenta nel suo bel castello.

Blue polka dot border

La sirena disse le parole magiche: "Anello anellino fai sparire questo lucchettino. Conchiglia del mare, anello di rubino, trasforma i pirati con il pannolino!". Dalla vergogna i pirati scapparono e non ritornarono più! La sirena ritornò di corsa nel mare irlandese per sempre.

Il cuoco assaggiò la zuppa magica e svenne. La zuppa magica mandò il cuoco nello spazio con una navicella. La strega non sapeva che il cuoco era capace di fare tante cose e quindi riuscì a tornare al ristorante guidando la navicella. Il cuoco era molto furbo, con uno sgambetto, fece cadere la strega nella zuppa magica e così scomparve. Il cuoco tranquillo tornò a preparare delle cose molto buone per tutte le persone della città.

Misc texture 1

Il fantasma scappò via prendendosi gli occhiali, il cuoco gli corse dietro fino al giardino, ma uno gnomo saltò giù da un albero e cadde sulla testa del fantasma. Il cuoco ringraziò lo gnomo, che di nome faceva Geppetto, e gli fece il tiramisù. Il giorno successivo il cuoco Leopoldo indossò ancora i suoi occhiali però, dopo averli messi, si sentì strano: gli occhiali gli stavano leggendo nella mente. Si alzò, andò in cucina e vide che era successa una magia: gli occhiali gli stavano già preparando la colazione per tutti! Il fantasma provò a ritornare in quel castello, ma lo cacciarono via e vissero tutti felici e contenti.

Dopo aver fatto una lunga camminata, le ragazze trovarono una grotta e si riposarono perché si era fatto tardi. Iniziò a piovere, era ora di mangiare e le ragazze presero tutto ciò che c’era nella cesta. Dopo aver mangiato parlarono un po’ e dopo dormirono.

Il mattino dopo le ragazze fecero colazione e ripartirono all’avventura…… L’amica di Elisabet, Mariangela, disse che aveva trovato una strada che portava all’oceano e le ragazze la seguirono. Poi si misero i costumi e si tuffarono. Francesca gridò: “È bellissimo questo paesaggio marino!” e dopo Elisabet trovò una collana con uno smeraldo e la mise nella cesta.

Tanto tempo fa nella campagna della Scozia viveva un ragazzo di nome Jeremi. Ha sedici anni, è magro e agile, ha i capelli biondi e gli occhi marroni.&nbsp; Jeremi è un tipo solitario, gli piace molto andare nel bosco ad allenarsi con l’arco e le frecce che ha costruito con il suo papà. Un giorno Jeremi entra nel bosco. A un certo punto sente un rumore provenire da un cespuglio. Spara una freccia e… “Aiha!” Jeremi guarda il cespuglio… sono gnomi impauriti. Jeremi si avvicina e gli chiede: “Cosa fate?”.&nbsp;“Stiamo scappando da una strega che vuole il nostro sangue per fare una pozione malefica”.

C’era una volta, tanto tempo, fa nel deserto una piramide. Il deserto era tutto ghiacciato, il sole non esisteva più, gli abitanti erano sempre tristi e avevano la febbre.&nbsp; Il cuoco Rolando, che aveva un ristorante in un’oasi del deserto ghiacciato, era molto preoccupato: a causa del ghiaccio non aveva più clienti, perché anche il forno era tutto un ghiaccio. Rolando era grasso e buffo, aveva grandi baffi neri e le sue scarpe erano sempre rosse lucenti. Rolando era un cuoco brontolone ma cucinava in modo delizioso, non amava la confusione, era soltanto buono.&nbsp; Rolando aveva il compito di aiutare gli abitanti del deserto riportando il sole e la felicità. Il ghiaccio era tanto e gli abitanti erano tutti malati.

Francesca disse: “Però guardiamo il lato positivo, noi siamo delle principesse e possiamo dare ordini e nessuno può dirci cosa fare o non fare”. Le ragazze salirono e raggiunsero il castello.

Le ragazze riuscirono a tornare a casa grazie alla lampada che aveva trovato Mariangela nell’Antico Egitto. Le ragazze avevano superato la prova di Dak-Maglier e accompagnarono Elisabet per l’incontro con il principe e vissero felici e contenti.

Marble

Il pesante portone di legno si spalancò e fu costretta ad entrate da una porta oscura. Rin vide il perfido Conte Dracula la cui crudeltà era nota in tutto il mondo. Terrorizzata invocò l’aiuto del suo amato principe azzurro che incontrava nei suoi sogni: “Principe ti prego aiutami, con questa coda non posso scappare!”. Il principe apparve improvvisamente e con la bacchetta magica trasformò la coda di Rin in un paio di bellissime gambe. Rin corse subito fuori dal castello salvandosi dalle grinfie del Conte Dracula che, esposto alla luce del sole, si sciolse. Rin e il principe azzurro vissero felici e contenti girando il mondo assieme.&nbsp;

C’era una volta, in un tempo lontano, un cuoco che faceva da mangiare in un castello dove vivevano un re e una regina. Era un cuoco molto bravo a cucinare, era gentile, aveva gli occhi azzurri, era magro e portava gli occhiali. Un giorno, mentre stava pulendo i piatti, si accorse che qualcuno gli stava facendo uno scherzo. Vide un velo non suo, lo tirò su, vide degli occhi e strillò a più non posso: “Perbacco, è un fantasma!”.

C’era una volta una sirena di nome Rin che viveva in un’oasi nel deserto, aveva lunghi capelli castani e una bellissima coda che luccicava sotto i raggi del sole. Non era infelice però desiderava tanto esplorare il mondo.&nbsp; Avrebbe voluto conoscere tante persone e chissà… magari avere le gambe per camminare!&nbsp; Rin decise quindi di partire, attraversò il bollente deserto senza difficoltà scivolando sulla sabbia con la sua lunga coda di pesce. Una volta arrivata vicino al mare, si tuffò nell’acqua e nuotò per giorni seguendo una nave e raggiunse esausta una riva sconosciuta. Cercò un sentiero e si addentrò in un bosco, sperando di trovare una casetta in cui fermarsi per la notte. Trascinando la coda affaticata, giunse di fronte a un castello: quel luogo a Rin non piaceva affatto ma i sassi che lo circondavano le impedivano di proseguire.

Un giorno il pirata Yo e la sua ciurma erano riusciti ad entrare nel castello e si erano impadroniti dell’anello, che con suo grande dispiacere, dovette obbedire al suo nuovo padrone, che gli ordinò di trasformare Dracula in un ranocchio triste. Ma per fortuna la moglie di Dracula era una fata gentile e con la sua bacchetta magica riuscì ad imprigionare i pirati. Nel vedere il ranocchio decise di aiutarlo a ritrasformarsi, ma… pronunciò male le parole dell’incantesimo e… lo trasformò in uno squalo che nuotò nello spazio. L’anello si mise a parlare e chiese alla fata di riportarlo a casa. La fata ritrasformò lo squalo in Dracula e si baciarono. Dopo un po’ nacque una bellissima bambina, che diventò la custode dell’anello magico.

Antique paper texture

Nei giorni seguenti il cuoco Genoveffo ci provò tante, tante, tante volte, ma non lo indovinò mai. Il fantasma dispettoso intanto continuava a rubare il cibo al cuoco e dai piatti sui tavoli dei clienti, ma solo Genoveffo, grazie agli speciali occhiali, lo vedeva. Quando ormai il cuoco aveva perso le speranze di indovinare il nome del fantasma e guadagnarsi la sua fiducia, gli venne in aiuto un pastore, che aveva già sentito parlare del fantasma del ristorante in un vecchio libro di leggende, conservato nella biblioteca del paese.

Insieme i due andarono a leggerlo e scoprirono che il nome del fantasma era Fig-Zi! Quando il cuoco lo disse al fantasma, che in realtà non se lo ricordava, per la gioia diventarono amici e Fig-Zi fu molto felice di sapere di essere così famoso da essere il protagonista di un libro.

Watercolor texture 2

Il giorno della gara si presentò anche la strega Malefica che voleva vincere a tutti i costi e usare le erbe e i fiori per le sue pozioni magiche. Era veramente brutta questa strega! Era vecchia con la gobba, il naso lungo e la bocca senza denti. Era talmente cattiva che mise di nascosto la colla di balena amara e viscida nel barattolo del sale di Giancook. Intanto il cuoco e la sua amica marmotta Rody prepararono una zuppa buonissima dentro a un calderone magico, dove prima Rody mise delle patate speciali che rendevano la zuppa ancora più dolce e squisita e scioglievano il sale stregato in zucchine, carote e cipolle dal gusto divino. Infine Giancook vinse la gara e regalò i sacchi pieni di cibo alle sue amiche marmotte, mentre la strega venne cacciata via a colpi di scopa.

C’era una volta una fata che viveva in un castello grande.&nbsp;La fata aveva degli occhiali magici… Un giorno un pirata decise di partire con la sua nave per cercare gli occhiali. Il pirata navigò molti giorni per il mare, si perse ma alla fine riuscì a trovare il castello. La fata da lontano vide il pirata che stava camminando verso il castello, così decise di nascondere i suoi occhiali magici in uno scrigno e di portare lo scrigno su un’isola deserta.&nbsp; Così, senza farsi vedere dal pirata, partì con la barca, raggiunse l’isola deserta e nascose lo scrigno. L’isola era talmente bella che la fata decise di trasferirsi lì e di proteggere lo scrigno.

Questi occhiali, quando li indossi, ti fanno venire i super poteri, la supervelocità, la superforza e la supervista. La rana regina allora parte e arriva alla caverna del drago. Il drago la vede e la vuole catturare, ma la rana regina sfugge al fuoco del drago perché ha la supervelocità. Con la supervista vede la sua famiglia e con la sua superforza riesce a rompere la gabbia che la tiene imprigionata. Il drago si arrabbia e cerca di catturarli, ma la rana regina sfugge a tutti i suoi attacchi e scappa con la sua famiglia. Appena arrivati allo stagno, tutte le rane festeggiano la vittoria con una festa che dura tutto il giorno e tutta la notte e vissero per sempre felici e contenti.

La rana, mentre stava per aggiungere lo zucchero alla bevanda, si accorse che in realtà lo zucchero era veleno. “NOOOOOO” urlò la rana “Hai sprecato una bibita!!”. Il corvo prese un coltello dalla sua tasca eeeeee cercò di prendere la rana, ma era troppo piccola. Roberta saltava su e giù, a destra e a sinistra. In quel momento passarono un signore ed il suo cane, il corvo per errore colpì la punta della coda del cane, il quale si girò eeee lo mangiò, salvando così la piccola rana. Roberta saltò sulla schiena del cane, dove delle pulci la informarono che l’uomo stava andando a registrare in Municipio il nome del suo nuovo cane. Roberta restò aggrappata con tutte le sue forze, soprattutto quando un camion li sfiorò e rischiò di investirli. Finalmente arrivarono al Municipio Reale dove la rana cambiò il nome da Roberta a Roberto. La rana passò così il resto della sua vita nel lago del regno con tutta la sua famiglia che la raggiunse, senza che nessuno la prendesse più in giro per il suo nome.

C’era una volta un cuoco che viveva in una casa fatta tutta di legno in alta montagna, si chiamava Giancook. Era basso, con la pancia grossa e i baffi bianchi. Indossava un cappello da chef e un grembiule bianco così lungo che quando camminava, inciampava. Era anche un po’ pasticcione, mischiava tutti gli ingredienti e sporcava sempre la cucina. Ma era tanto buono e simpatico che tutti gli animali della montagna andavano a mangiare a casa sua. Un giorno, una marmotta di nome Rody, triste e scoraggiata perché la strega Malefica aveva seccato tutte le piante con i suoi incantesimi, chiese a Giancook di partecipare a una gara di cucina, dove si vincevano mille sacchi di erbe e fiori, che sarebbero serviti a tutte le marmotte durante il letargo nelle loro tane. Il cuoco accettò con piacere e decise di aiutarla.

I cavalieri del regno cercarono di proteggerla ma non ci riuscirono. La principessa prese la sua bacchetta magica e provò a colpirli, ma non ci riuscì; poi arrivò il capo della strega e disse: “Stupida, non riesci a rubare neanche una cosa!”. La strega si arrabbiò e poi disse: “Come mi hai chiamato?” "Ti ho chiamato stupida, non riesci a sentire?”. Poi la strega andò dalla parte della principessa e disse: “C’è posto per una strega?” “Sì, c’è eccome! Facciamo squadra” e combatterono. La principessa colpì il capo della strega e lo intrappolò in una collana. Presero la collana e la misero in un buco molto profondo. Tornarono nel castello e la strega voleva provare la bacchetta magica, ma la principessa rispose di no. “Ma ora sono tua amica”. "Neanche se sei la mia amica". La strega disse: “Non fa niente, sarò la tua amica per sempre” e si abbracciarono.

C’era una volta, in un bosco incantato di un regno magico, una fata che con la sua bacchetta magica aiutava tutti gli abitanti del regno. La fata buona come aiutante aveva un cuoco con un cucchiaio di legno, che preparava pietanze squisite, che parevano magiche pure loro. Un brutto giorno la strega Jessica, che era un po’ dispettosa, fece comparire nel bosco un mostro marino molto cattivo, che spaventava tutti gli abitanti del bosco, perché la strega gli aveva fatto un maleficio.

C’erano una volta un re e una regina che vivevano in un castello e desideravano avere una figlia e chiamarla Vanessa. Dopo due mesi la regina andò in ospedale per una visita, perché era da due giorni che stava male e scoprì di essere incinta. La regina era felice e scioccata, non se lo aspettava e corse a dirlo al re. Il re era felice e scioccato. Dopo nove mesi, nacque la piccola principessa Vanessa, il re e la regina erano felici e anche la piccola Vanessa.

Un brutto giorno la serva del castello, che era una spia, informò della nascita di Vanessa una strega cattiva. La strega rapì la piccola principessa. Quando la serva vide che il re e la regina erano disperati, si pentì di quello che aveva fatto e li aiutò a riprendersi Vanessa. Con una pozione magica fece sparire la strega e riportò la piccola al castello. Vissero tutti felici e contenti.

Il cuoco con la bacchetta magica che gli aveva regalato una fata amica, se avesse avuto qualche problema, fece sparire tutto il cibo. I pirati cercarono dappertutto e non trovarono nulla. Il Capitan Teschio, che era molto arrabbiato, disse alla ciurma di ripartire sul mare. Il cuoco allora fece riapparire il cibo e preparò un banchetto con i suoi adorati amici.&nbsp; Da quel giorno vissero tutti felici e contenti.

C'era una volta nel 1700, in un castello irlandese, una sirena con i capelli rossi e lunghi. Era alta e molto generosa, donava le cose del mare e aveva un compito importantissimo: proteggere il tesoro nascosto nel castello dei pirati. Un giorno arrivarono i pirati per rubare il tesoro. La sirena doveva superare una prova di velocità, ma i pirati la catturarono e la portarono sulla nave.

La sirena per liberarsi doveva aprire il lucchetto della gabbia con una conchiglia ferma capelli. Il pirata arrivò e le rubò il suo prezioso ferma capelli. La sirena con voce squillante chiamò in soccorso la fata che portò l'anello di rubino magico. La sirena mise l'anello e la coda da sirena sparì e comparvero le gambe.

Tanto tempo fa sotto una villa grandissima e di legno costruita sul mare, viveva una sirena dai capelli lunghi, biondi e ondulati. Era vivace, molto curiosa, sorridente e aveva un canto melodioso. Si chiamava Melodia. Nella villa abitava una bambina che stava giocando a palla sulla terrazza. All’improvviso la palla cadde nell’acqua, la bambina la inseguì e cadde anche lei nel mare: non sapeva nuotare e chiedeva aiuto urlando. Il pianto della bambina arrivò fino agli abissi dove abitava Melodia, che nuotò sbattendo la coda velocemente per raggiungere la bambina, per sollevarla.

La fata stava piangendo così forte che fu ascoltata da un uccello grande e colorato, che volava vicino al castello. La fata gli raccontò cosa era successo e il bellissimo uccello decise di aiutarla, regalandole una piuma magica. Con la magia della piuma riuscì a fuggire, ma non prima di prendere il dente di Dracula.&nbsp; Un’altra missione segreta era finita con successo per la piccola fata, ma questa volta aveva stretto una nuova amicizia.

C’era una volta una piccola e bellissima fata. Un giorno fu mandata in missione segreta e pericolosa. Doveva andare lontano in montagna per prendere il dente di Dracula, il più grande mostro che conosceva. Anche se era una missione inquietante e spietata, la piccola fata raccolse tutto il suo coraggio e una notte entrò nella stanza. Mentre lui dormiva, la fata provò a prendere il suo dente da sotto il cuscino, ma proprio in quel momento Dracula si sveglio e la catturò. Sconvolto e infastidito dal fatto che qualcuno fosse entrato nella sua casa, chiuse la fata in una stanza buia e fredda.

La fata buona provò con la sua bacchetta magica a far diventare buono il mostro marino, ma non ci fu niente da fare. Disperata e piangendo andò dal suo amico cuoco e gli spiegò la situazione. Allora il cuoco capì cosa doveva fare e preparò una zuppa che faceva diventare buoni. Portò la zuppa al mostro marino che mangiò tutto con gusto. All’improvviso il mostro diventò buono e amico di tutti, la strega cattiva era arrabbiata e scappò via, ma la fata con la sua bacchetta magica fece in tempo a farle un incantesimo e la trasformò in una maestra elementare, condannata tutta la vita ad avere una classe di bambini monelli.

IL DRAGO E BIANCANEVE

C’era una volta una principessa che viveva in un deserto. C’era anche un drago cattivo che viveva sul picco di una montagna. Un giorno Biancaneve stava passeggiando per il deserto quando per terra vide un mantello, se lo mise sulle spalle e si trovò faccia a faccia con il drago. Era spaventoso, aveva zanne lunghe un metro, denti affilati e in quel momento si svegliò.

Biancaneve indietreggiò, iniziarono a combattere e in quel momento non desiderò altro che di andarsene via da quel posto e in un secondo si trovò seduta sulla sabbia nel bel mezzo del deserto. Davanti a lei vide un castello, entrò e quella era casa sua e visse per sempre felice.

Nel mese del mai, in uno splendido castello, viveva un vampiro di nome Dracula. Il nostro protagonista era un vampiro molto elegante, vestiva sempre di… nero, con un mantello di colore… nero.&nbsp; Era alto, magro, aveva i capelli… neri, ma aveva i denti bianchissimi con canini affilatissimi. Era molto veloce e ripeteva sempre “Ble ble ble”.

Dracula possedeva un anello con i poteri e poteva anche parlare: tutti lo volevano possedere.&nbsp; Dracula doveva combattere contro il pirata Yo, il suo più acerrimo nemico, per proteggere l’anello.

C’era una volta, tanto tempo fa, una città diroccata e in questa città scorreva un fiume rosso e bellissimo. Il fiume, facendo una cascata, entrava in un lago facendo diventare rosse le sue acque. Era un’acqua magica: in quest’acqua viveva una sirena! Si chiamava Alice, era molto brutta perché aveva la pelle blu a squame di squalo, gli occhi verdi e arancioni e i suoi capelli marroni erano lunghi e formavano onde. Alice era molto egoista: in fondo al lago teneva uno scrigno d’oro che conteneva tredici diamanti, ma non voleva condividerlo con nessuno.

C’era una volta un cuoco che aveva trentanove anni, era grasso e sempre nervoso. Lavorava in un castello. Un giorno aveva cucinato una buona zuppa per il re. Mentre andava a servire il re, cadde in un buco spinto da un fantasma. Nel buco trovò una bacchetta magica che gli permetteva di esprimere due desideri. In fondo al buco c’erano quattro porte. La bacchetta magica si illuminò e aprì la porta in fondo a destra. Il cuoco non poteva credere ai suoi occhi. Trovò una città tutta d’oro dove visse felice. E il fantasma? Fu ucciso dalla bacchetta magica.

Lo scrigno poteva essere aperto solo nella Città delle Nuvole e così Alice si mise in viaggio: con una magia fece comparire un’elica, ci saltò sopra e volò fino alla città. Mentre Alice si metteva in viaggio, il pirata Ahr-Ahr la avvistò e soprattutto avvistò il suo scrigno. Si mise subito a seguirla.&nbsp; Arrivata alla città, Alice si precipitò al castello per aprire lo scrigno, ma il pirata cercò di rubarglielo. Il principe del castello comparve improvvisamente dietro il pirata per difendere Alice e, dopo una lunga lotta, lo sconfisse. Alice gli spiegò perché era al castello, il principe capì che la sirena era egoista e le disse: “Ho quello che fa al caso tuo!”. Le diede un paio di occhiali magici e lei li indossò.&nbsp; Improvvisamente vide i suoi amici che erano tristi per il suo egoismo.&nbsp; Decise allora di condividere i diamanti con i suoi amici. Diventata generosa diventò bella e il principe si innamorò di Alice. Si sposarono e vissero tutti felici e contenti.

C’era una volta nel mare una principessa che era una sirena, aveva i capelli lunghi e rossi, aveva gli occhi profondi e misteriosi e la coda viola e azzurra. In una grotta buia viveva una strega malvagia che aveva un capo ancora più malvagio che voleva la bacchetta magica per esprimere il suo desiderio: distruggere il mondo! Però la principessa era molto forte e nessuno poteva sconfiggerla.

La strega malvagia usò il suo anello per vedere dov’era la principessa: stava aiutando i pesci. La strega vomitò: “Che schifo!” e andò nel punto dov'era la principessa, ma non la trovò e tornò nella sua grotta.&nbsp; La principessa andò nel suo castello e si sedette sopra la sua poltrona: “Sono sola”. La principessa era sola e annoiata, ma ad un certo punto disse: “Ho un’idea! Domani troverò degli amici e andrò dai miei genitori”. Dopo aver dormito la principessa uscì dal castello e trovò la strega: “Non te l’aspettavi questa, vero?” “Ma tu chi sei?” “Io sono la strega”.

Tanto tempo fa, in un castello sulle rive del mare, viveva un cuoco di nome Tortello, un po’ cicciotto e paffuto, buono e pasticcione. Un giorno, arrivò una nave pirata, con una ciurma affamata.&nbsp; Il capitano della nave si chiamava Capitan Teschio, era bravo con la sciabola e aveva una benda sull’occhio.&nbsp; Era molto cattivo e, con i suoi pirati, voleva rubare tutto il cibo dalla cucina del castello.

LA FATA E LA RANA

C’era una volta, in un castello pauroso e vecchio, una fata che aveva i capelli castani, delle ali colorate, un vestito rosa e delle scarpine rosa. La fata era intrappolata nel castello. Voleva scappare ma c’era Dracula che la ostacolava, mettendo tante trappole all’ingresso. Una rana andò nel castello ad aiutare la sua amica fata, portando con sé una bacchetta magica. La rana quando entrò nel castello fece sparire tutte le trappole e Dracula. Andò a prendere la fata e la liberò portandola fuori dal castello.

Watercolor texture 1

Tanto tempo fa in fondo al mare, dietro una barriera corallina, si trovava la città delle sirene. La figlia del re si chiamava Mia, era una bellissima sirena, dai capelli dorati e la coda dai mille colori del tramonto.&nbsp; Un giorno, purtroppo, il padre si ammalò e prima di morire disse a Mia che c’era un anello magico che voleva regalarle. Solo che l’aveva rubato il re degli Squali e lo custodiva nel suo castello, nella parte più pericolosa del mare.&nbsp; Allora Mia decise di recuperarlo. Arrivò in quel posto brutto, ma il re Squalo l’aveva già vista e la rapì. Mia era spaventata ma voleva a tutti i costi l’anello. Quando le guardie si addormentarono, riuscì a scappare via con l’anello. Il re Squalo l’aveva seguita così lei usò l’anello e trasformò il re Squalo in un piccolo pesce rosso! Quando arrivò nella sua città tutti la stavano aspettando: era diventata la nuova regina!!

IL CUOCO GENOVEFFO E IL FANTASMA SENZA NOME

Circa un secolo fa, sulla cime di una montagna, si trovava un piccolo ristorante dalle mille bontà, ma sempre in bilico sulla punta del monte più alto, che rischiava di cadere giù da un momento all’altro.&nbsp; Un cuoco molto coraggioso e simpatico aveva deciso di comprare il ristorante e chiamarlo “Osteria Panciabuona”.

Il cuoco Genoveffo era maldestro e cicciottello e un giorno, rovistando nei bauli della soffitta del ristorante, trovò uno strano paio di occhiali e provò a metterli. Attraverso le magiche lenti il cuoco vide un fantasma e disse spaventato: “Perdindirindina!! Ma quello è un fantasma vero?”. Il fantasma, solo da tanto tempo e senza amici, gli rispose: “Devi indovinare il mio nome, altrimenti ti caccerò via!!”.

Secoli fa il cuoco Marcons stava prendendo la legna per il fuoco nel bosco. Era un cuoco alto, smilzo e molto pauroso. Non sapeva che un fantasma viveva in cucina da oltre diecimila anni! Quando Marcons tornò nella sua cucina il fantasma uscì da ogni angolo. Doveva assolutamente cacciarlo via, ma aveva paura.&nbsp; Il fantasma si mise a lanciare padelle. Il cuoco, allora, superò lo spavento, inforcò gli occhiali magici e vide delle strane figure geometriche dentro al fantasma. Quindi, prese l’aspirapolvere e risucchiò il fantasma.&nbsp; Dopo di che… Dall’aspirapolvere uscirono diamanti, rubini, smeraldi e argento. Visto che era il compleanno del re Marcons, insieme alla torta, gli regalò quasi tutte le sue ricchezze. Tenne per sé solo un rubino perché gli piaceva molto.

LA SIRENA E IL RANOCCHIO CON LA COLLANA

C’era una volta in un castello subacqueo una sirena molto bella. Aveva i capelli biondi e gli occhi azzurri, era molto scontrosa e aggressiva. Un giorno doveva andare a riva perché aveva perso la sua collana. Arrivata vide un ranocchio che indossava la sua collana, lei gli disse di dargliela ma lui non voleva. Lei allora lo attaccò con aggressività: nel cielo passò una strega che, attirata dalla collana, aiutò la sirena a prenderla e alla fine il ranocchio si trasformò in un bellissimo principe.

C’era una volta in un bosco lontano lontano uno stagno popolato da rane con gli occhi blu. Queste rane sono capaci di saltare molto in alto e ogni mattina, al sorgere del sole, cantano tutte in coro per festeggiare il nuovo giorno. Una delle rane è la regina che è triste perché un drago ha rapito la sua famiglia portandola nella sua caverna. Questo drago è tutto spinato, vola molto in alto e sputa fuoco quando è arrabbiato. La rana regina vuole liberare la sua famiglia e un giorno decide di andarla a salvare. Prima di partire, nuota fino al fondo dello stagno per prendere gli occhiali magici, costruiti dai suoi antenati per aiutare le rane nei momenti di pericolo.

Dopo aver trovato la collana, le ragazze uscirono dall'acqua ed Elisabet la mostrò alle sue amiche. Dopo aver superato l’oceano andarono nell'Antico Egitto. Francesca disse: “Che strani vestiti”. Poiché nel deserto faceva troppo caldo, le ragazze si misero a camminare per trovare un posto dove stare. Videro delle persone che portavano una specie di scatola troppo grande, coperta di tende e perline. Dentro c’era una regina che aveva un gatto nero. La regina disse alle ragazze: “Salite con me, perché andate senza il mio permesso?”.

Le ragazze prima di salire bisbigliarono: “Ma noi non siamo le figlie di quella regina!”.

SI CONCLUDE COSI' QUESTO LIBRO FATATO CHE SPERIAMO VOI TUTTI ABBIATE APPREZZATO, IN UN PERIODO UN PO' "STRANO" E' STATO SCRITTO E SPERIAMO CHE IL VIRUS PRESTO SIA SCONFITTO! CON UN PIZZICO DI FANTASIA E UN PO' DI IMMAGINAZIONE CON IL LIETO FINE SI CONCLUDE LA NOSTRA NARRAZIONE!

Rolando doveva trovare l’ingrediente magico che distruggesse il cattivo squalo di nome Distruttore, che aveva il potere, con una mossa di coda, di ghiacciare tutto. Distruttore però, anche se era grande, riuscì a confondersi con il ghiaccio, e attaccò di sorpresa. Rolando, con l’aiuto della sua amica rana di nome Squiki, inventò una pozione magica fatta di olio, sale, pepe e scaglie di dinosauro che Rolando teneva nascoste in un baule. Gli ingredienti furono messi in una bottiglia magica con le gambe.&nbsp; Rolando e la rana Squiki si nascosero dietro una piramide di ghiaccio e quando arrivò lo squalo lanciarono la pozione magica e si sciolse il ghiaccio. Lo squalo scomparve insieme al ghiaccio. Nel deserto ritornò la sabbia dorata con le oasi verdi, gli abitanti guarirono e tornò la felicità.

Nel frattempo uno squalo con i denti aguzzi sentì le urla della bambina e nuotò verso di lei: era molto affamato! Vedendo anche la sirenetta pensò: “Due bocconcini!”. Melodia si accorse dello squalo e nuotò ancora più velocemente verso la bimba. Arrivata in superficie chiuse gli occhi e iniziò a cantare verso il cielo. Ad un tratto comparve una mongolfiera che si calò nel mare, catturò nella cesta lo squalo e lo portò lontano fra le nuvole finché scomparve. Finalmente la sirenetta portò in salvo la bimba che riabbracciò i suoi genitori che la ringraziarono. Melodia felice e contenta si tuffò nel mare e andò negli abissi.

Fortunatamente, Marinette aveva portato con sé la sua bacchetta magica, che bastava scuoterla due volte e magicamente la riportava nel castello in fondo al mare. Il fantasma non voleva farle del male, voleva solo imparare a nuotare e nemmeno gli altri fantasmi sembravano cattivi. Un giorno gli altri fantasmi le chiesero: “Signorina sirenetta, potrebbe trasformare il bosco in un bosco incantatissimissimissimissimoooo e rompere l’incantesimo che ci ha costretti a restare qui ed essere trasformati in fantasmi?”. La sirenetta disse “Sì, certamente, ma come posso fare?”. “Devi assolutamente insegnare al fantasma Brusco a nuotare”. Dissero i fantasmi. Allora Marinette con l’aiuto della sua bacchetta fece un incantesimo, fece comparire un lago in mezzo al bosco, ci portò Brusco e pian piano gli insegnò a nuotare.&nbsp; Magicamente un giorno riuscì a stare a galla e a nuotare senza il salvagente! All’improvviso il bosco ritornò a essere incantato, Brusco si trasformò in un bellissimo principe sirenetto e tutti gli altri fantasmi ritornarono ad essere gli animali del bosco. Da quel giorno vissero tutti felici e contenti.

LA FATA GENEROSA E LA STREGA PUZZOLENTE

C’era una volta tanto tempo fa in un bosco una fata. Questa fata era gentile e generosa, con il vestito tutto rosa e luccicante, con i capelli biondi e lunghi. Questa fata doveva raccogliere la legna, le fragole e le bacche da donare alla gente del paese. Improvvisamente, mentre la fata stava raccogliendo la legna e le bacche… PUF! Davanti a lei vide che c’era una strega. Questa strega era puzzolente, con il vestito e il cappello viola!

La strega le impediva di andare a consegnare la legna, le bacche e le fragole alla gente del paese. Ad un certo punto la fata vide per terra un anello magico tutto brillante così lo indossò e… PUF!&nbsp; La strega era sparita per sempre. Così la fata, felice e contenta, si diresse verso il paese e vissero felici e contenti.

C’era una volta, tanto tempo fa, una sirena di nome Marinette che viveva felice nel suo mare, in compagnia del re e della regina delle sirene e dei sirenetti. Un brutto giorno, in una notte di tempesta, la sirenetta fu rapita da un fantasma di nome Brusco.&nbsp; La rapì e la portò nel bosco dei fantasmi dove lui abitava. Voleva imparare a nuotare perché tutte le volte che ci aveva provato, aveva rischiato di annegare.

Il bosco non era un bosco incantato, era buio, gli alberi erano giganti trasformati, con mille braccia che erano i rami e capelli rigogliosi che erano le foglie. Marinette aveva paura, non aveva mai visto un bosco così, lei era abituata al mare, ai coralli, alle alghe, alle conchiglie e ai pesci colorati.

Name

Safari may block some audio or video from playing automatically and ‘read to me’ will skip these. You can configure this in Safari’s preferences.